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Vostra Eminenza,
Ritengo, Re dei Picchi della Famiglia Blackrose, che il Vostro Generale abbia dei problemi dovuti ai traumi di Zenthil Keep e di un passato violento. Non riesco a vedere un retaggio orchesco in lui, ma una persona che ha dovuto fare quello che doveva per sopravvivere e ora che gli si prospetta la libertà non vedo futuro. Come soldato, penso che sia di gran lunga più efficiente di me, se non addirittura più abile. Ma non lo ritengo all' altezza del Comando: non per sua presunta incompetenza tattica, ma perché, per svariate ragioni, non conosce il linguaggio dell' ispirazione dei suoi uomini, né gli farebbe bene ora come ora tale peso. La sua compagnia mi piace, ma in sua presenza io provo un'insormontabile tristezza. Ammetto che ho deciso, anche senza la vostra autorizzazione, e seppur non rientra nei compiti da me assegnati, di addestrarlo e prepararlo al futuro. A me poco importa quale sia la strada che egli sceglierà per sé stesso, ma per ragioni egoistiche, probabilmente, non riesco a volgere lo sguardo altrove finché le sue ferite interne non saranno sanate: in lui vedo un potenziale inespresso e la dura repressione che egli opera nei confronti di sé. Vi chiedo di incoraggiarlo a seguirmi per il suo Bene e per il Bene del Vostro Regno: ora più che mai ha bisogno di conferme e supporto. Quando mi parla di sé, ogni parola è tagliente quanto pietra affilata e le sue ferite lo rendono inflessibile quanto l'Adamantio. Lungi da me criticare la Sua fede, tuttavia finché la Mano Nera continuerà a stringere il suo collo, penso che mai e poi mai potrà liberarsi del suo passato e vedere una bellissima gemma non lavorata fa piangere il mio cuore e preoccupa il mio animo. Perdonate dunque l'iniziativa di questo Nano e la sua avarizia, ma dopo un secolo di vita non posso rimanere a guardare e farmi da parte davanti a tutti i doni che Dumathoin ha fatto ad Askard. Un'anima così preziosa merita un futuro d'acciaioscuro. Kathorahm Ferroliquido, Martello di Moradin, Cavaliere del Cormyr |