Faerûn's Legends

La Maledizione degli O'Doyle

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Nahia
view post Posted on 3/11/2007, 15:08




Da un pò di tempo a questa parte le feste cui partecipava Layla non andavano per il verso giusto.
Finiva quasi sempre in una rissa da locanda e nella conseguente ricerca di un rifugio dalle bottiglie svolazzanti, i colpi di sciabole arruginite e gli scomposti ganci di avvenenti ubriaconi, frequentatori sì assidui delle bettole e sì inclini alla dissoluzione che quasi non ne erano già più che un ornamento o parte indossolubile affinchè il luogo assumesse il nome che più gli donava, ossia Bettola.
Ma, si diceva che questa volta sarebbe andata più che egregiamente. D'altronde era o non era il matrimonio di quel povero diavolo d'un Calvado?
Secondo il modesto parere di Layla, quella serata più che di festa sarebbe stata di ossequioso cordoglio per l'abbandono di una parte di un compare che si afflosciava a terra come le sottane che mai più le dolci fanciulle della più svariata estrazione avrebbero avuto il privilegio di veder sollevate dalla mano esperta del Capitan. Come mai quei candidi pizzicotti e palpatine che tanto impreziosivano la sua personalità si sarebbero più fatte spazio e scatenato le simulate ire delle donzelle che in fin de conti eran solo avide d'attenzioni e conferme d'appetibilità che i clienti dei bordelli non sapevano che esprimere con la bava alla bocca.
Quella sera, la noiosa cerimonia si snodò tra le lacrime dei sensibili che si mescevano alle ridacchianti espressioni d'una Layla che alla sensibilità non mancò di mostrarsi così poco incline da suscitare il rimprovero del buon Dyrel, insistente nel farle riscoprire i segreti del cuore in un amore impossibile con quel nano dal nome impronunciabile.
Quando poco dopo si aprì a lei quello che era stato il prescelto loco di ricevimento, ella ne fu così rapita che quelle lacrime trattenute durante la cerimonia fecero finalmente la loro comparsa mentre con voce commossa ordinava la prima razione di rum, e la seconda, e la terza.
Disponendo la fila di boccali, svuotatisi per appena il tempo di consegnarli, l'intestata tolleranza all'alcool non tardò a palesare i suoi attendibili effetti.
Principiando una discussione priva di qualsiasi morale, insegnamento, punto di arrivo e partenza, Layla ebbe il privilegio di conoscere una persona di spicco per quei luoghi: "O'Doyle PaldiFerro", Lo chiamavano.
"Ma chi? Il Celeberrimo Pappone?" con voce biascicata chiese Layla.
"Io preferisco considerarmi Protettore. Anzi.. vi vedo così poco protetta qui tra questi burberi.. che ne dite di salire in stanza.. così posso meglio proteggervi!"
V'era qualcosa di iniquamente insidioso nel tono del vecchio O'Doyle.. ma la Mezzelfa non se ne avvide, impegnata com'era a seguire col dito le pieghe dell'ampia tunica, che le era stata prestata, con un'espressione stupita e incredula disegnata sul volto. "Non credevo ci foss...ero.. così tante curve"
Il tipo la invitò di sopra con le buone e con un tono così accondiscendente sull'argomento da lei trattato da apparire persino rassicurante sul fatto di non essere ubriaca, come invece cominciava a credere.
"Vieni di sopra.. Ti mostro quante curve ci sono ancora da scoprire su ciò che indossi e non" Disse ammiccante.
Layla s'intenerì per tali attenzioni rivoltele, tanto da voler ripagarle portandogli di sopra la cena. Uno stufato.
Accorgendosi di avere un pò di sterpi sulla tunica.. li strappò con molta fatica.
"Ehi.. Spezie!" Disse Layla afferrando quel fatale traliccio di Belladonna.
Le aggiunse sbriciolate con un sorriso benevolo alla carne succulenta e lo portò con fatica al suo amabile protettore.
"Su su.. stenditi sul letto, non farmi perder tempo!"
"No! Prima lo Stufato!" Sorridendo maliziosa.
"Uff.."
Egli preso dalla fretta di una serata intima cui lo stufato faceva da unico ostacolo non tardò a trangugiarne il contenuto senza osservarne il condimento e subitanea la reazione del veleno di cui la Belladonna era portatore non gli permise neanche di calar le braghe.
Layla si stese sul letto come ordinato "Ora sono pronta!!"
L'uomo barcollava.. si mise una mano alla gola facendo i versi tipici del soffocamento, con una mano protesa e supplicante aiuto e un orribile espressione che gli contorceva il viso, infine cadde esamine sul corpo di una Mezzelfa dormiente per la troppa attesa e l'alcool.
Questi furono gli ultimi atti della vita di O'Doyle PaldiFerro.

Edited by Nahia - 6/11/2007, 15:33
 
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Nahia
view post Posted on 3/11/2007, 16:04




Quando si risvegliò, la dolce Layla avvertì un peso Morto sul suo ventre. Essì! Proprio Morto. Mai termine fu più appropriato per un peso di questo tipo, a mio dire.
Malauguratamente ci volle un pò di tempo perchè lei se ne accorgesse. Aveva un bel chiamare e chiedere che si togliesse.
A nulla ovviarono gli schiaffi e le imprecazioni che seguirono, interrotte solo da quelle che già restavano ben spese per il mal di testa e i postumi della sbronza.
Rendendosi conto da nebbiose e confuse rimembranze della sera prima che un morto di rango assai noto per quel luogo poteva metterla nei guai si promise di cercar prima il Capitan perchè la togliesse dall'impaccio o l'aiutasse, quanto meno, a scaricare il cadavere in mare.
Scese chiudendo bene la porta con la chiave trovata nelle sudicie tasche dell'uomo.
"Nemmeno un doblone, il manigoldo! BAH!"
Capì dal sopralluogo nell'ambiente di sotto che i convitati di Calvado erano già belli che andati! Era rimasta indietro!
Le imprecazioni che seguirono apparirono come un funesto litigio tra amanti, avendo come oggetto il rum e i suoi effetti. Ma presta fu la riconciliazione quando dovette accarezzarne un bicchiere per rifocillarsi e darsi al carica per affrontare la mattinata.
Doveva innanzitutto caricarsi il cadavere e gettarlo in mare.
Quando tornò in camera, non ricordandosi di chiuderla per bene, cominciava a sollevare il corpo volgendone il volto contro la porta nello stesso istante in cui una delle sue protette entrava in preda a un attacco di logorroicismo.
"Non pensare che la serata sia andata meglio delle altre solo perchè c'era il pienone in locanda... ho guadagnato sempre i due soliti soldi!"
Con uno strattone Layla sollevò di scatto il cadavere, in modo fortuitamente tale che alla donna sembrò che si stesse rizzando in piedi per la collera scaturita dalla sua affermazione. Tale reazione condita dalla mano protesa come per strangolarla e l'espressione orribile e minacciosa insieme con la mano sul proprio collo come per annunciarle il destino che le attendeva provocò un tale spavento in quell'umana che piangente e supplicante sobbalzò all'indietro gettando una borsa di monete a terra gridando "Va bene! Ecco tutto quello che ho!! Ma ti prego non farmi del male!!!" Scappò via immediatamente. Layla non capì appieno la situazione.. ma prese l'appunto mentale di nascondere il volto col cappello, inoltre osservando perplessa il sacchetto, lo intascò senza troppe remore, ricordandosi di controllar più tardi il contenuto.
Scendendo dalle scale capì che era il momento adatto. Tutti sonnecchianti e svenuti dalle botte.
Quando fu alla porta però il locandiere fece la sua comparsa con uno straccio per pulire il vomito.
"Ahah! Certo che ieri hai bevuto alla grande, Compare! Si Si, Andiamo a vomitare di fuori che non vogliamo certo stare ad annoiare il locandiere, s'intende"Lanciando un cenno cordiale al locandiere che lo restituì, vista la premura che aveva quella mezzelfa di risparmiargli lavoro.
Distratta dal cenno, lasciò che il braccio proteso e irrigidito dal rigor mortis cozzasse sulla porta, aprendola "Oh! Fa anche il galantuomo aprendomi le porte.. eppur non sa camminare con le sue gambe! Ma ora Vedrai! Due dita in gola e passa tutto!" Diceva mentre la sua voce dall'interno della locanda si allontanava eclissandosi sempre più in un blaterare indistinto, seguita, solo molti secondi dopo, da un bel tonfo nell'acqua.
Gli astanti della locanda sollevarono il capo per la voce di lei.. udirono il tonfo. Ma sopraggiunto che era il silenzio, passarono dall'immobilità stizzita dei suoni a ciò con cui prima riempivano il tempo, chi a sonnecchiar, chi a passar lo straccio, come se nulla fosse stato.
Layla, di fuori, pensava di averla scampata.
"Diavolo d'un O'Doyle! Vedi che rischi mi fai correre! Ne avessi almeno guadagnato qualcosa!"
La mano e il pensiero si portarono però immediatamente al sacchetto consegnatole dalla donna poc'anzi.
La Mezzelfa guardò il cadavere galleggiante, poi le monete sul suo palmo, poi il cadavere, e infine di nuovo le monete mentre un pensiero prendeva lentamente forma.
E un Sorriso, altrettanto lentamente, le si allargava sul volto.

Edited by Nahia - 6/11/2007, 21:28
 
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Nahia
view post Posted on 4/11/2007, 23:19




"Chi sono io?! CHI SONO IO!?!?! Pfff!" Stizzita nel tono e con un pacato gesto di sufficenza rivolto ai suoi interlocutori Layla si presentava per la prima volta alle sue Nuovissime protette "Sono Layla O'Doyle, Figlia di O'Doyle PaldiFerro!" Mani ai fianchi in una posa statuaria.
"Bah! O'Doyle non aveva mai parlato di una Figlia! Chi vuoi prendere in giro?! E poi guardatela.. non ha un bel niente del padre né Pal né Ferro, men che meno!"
"Oh ma sapete quanto lui vada matto per le belle elfe. Sono il frutto di una vecchia unione! Ci siam ritrovati da poco! E poi, mio malgrado, per altre parti del corpo son Conosciuta!"
"E dì un pò come sei conosciuta sul continente?"
Dopo un breve pensare Layla azzardò "Linguadoro!" Ma avvedendosi che tale soprannome poteva far pensare ch'ella fosse nota per le sue capacità persuasive si apprestò ad aggiustare il tiro "Sapete.. nei bordelli di Zenthil Keep ebbi un bel pò di Gavetta da fare per arrivar a tali livelli di destrezza con la Lingua. Tale maestria è consolidata al punto che potrei sfidar ad allacciarvi le stringhe con essa. Ma purtroppo.. " Lasciando soggiungere un sospiro "..Avete tutti caldi stivali privi del banco che più potrebbe mettermi alla prova! Concorderete poi con me quale sia preferibile tra i due metalli citati, se l'oro o il ferro"
Annuirono un pò tutti, lievemente persuasi dalle sue parole. Alcuni discutevano tra loro sulle possibilità di una lingua siffatta. Altri ancora poco convinti la fissavano.
"E ora che dovremmo fare? Lavorare per voi due?!"
"Certo! Lavorare anche per me! O'Doyle Senior penserà alle punizioni ai clienti! Mentre io mi occuperò della riscossione! Sempre che non vogliate che il mio Papi vi estirpi soldi col manganello e il pugno!"
"Si! Manganello e Pugno! Manganello e Pugno!" Rispose il masochistico pederasta, uno tra i protetti.
Una Smorfia si diffuse, aumentando provvidenzialmente lo scocerto per i metodi del presunto padre di Layla.
"Allora.. accettate, miei cari? Vi proteggerò io da O'Doyle, non temete!"Disse con un tono che sembrava misericordioso di tutte le sofferenze da loro patite. Ai loro occhi la nuova giunta, così buona e rassicurante cominciava ad apparire come la Santa che aiuta il malato a bere chinandosi a sorreggergli e carezzare il capo.
"Essia!" Dissero tutti!
Fin troppo facile...
Così Layla divenne il primo Pappone Donna!
Con l'orgoglio di una tra i più grandi precursori della storia di Faerun, andava in giro a riscuotere per le camere il dovuto compenso per la sua mesta protezione da un uomo che non poteva che nuocere ai pesci, qualora le budella avessero fatto loro indigestione!
Proprio quando la situazione volgeva nella più rosea delle risoluzioni, i guai cominciarono ad appostarsi ancora dietro l'angolo..

Edited by Nahia - 6/11/2007, 15:29
 
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Nahia
view post Posted on 5/11/2007, 13:49




Un giorno di fuori si sentiva il Pescatore chiamare a gran voce.
"Ehi! QUesto è grosso!!! E' Il pesce più grosso che abbia mai pescato!! Venite!!"
Aveva un bel tirare la lenza quel dannato che presto avrebbe riportato a galla una delle verità che a Layla non sarebbero risultate più gradite di un dispiacere in famiglia. Quale famiglia? Che domande! L'acquisita famiglia O'Doyle, naturalmente. Purtroppo, malgrado le circostanze di acquisizione, proprio di dispiacere in famiglia si trattò.
I Frequentatori della locanda si misero in cerchio alle spalle del pescatore, trepidanti nell'attesa. Quando infine questi si voltò, tutto contento, col braccio paffuto sospendeva per le gambe a mò di trofeo ittico il cadavere di O'Doyel PaldiFerro!
"Ahrr dannazione! Metti giù quel povero Diavolo, Idiota d'un Grassone! Ti sembra un pesce quello?!"
Layla sopraggiungeva allorquando i frequentatori erano in procinto di controllare la causa della morte del povero e semidecomposto Pappone-Protettore.
"Ma è davvero O'Doyle PaldiFerro?!"
L'uomo picchiettò con le nocche ove non batte il sole, lasciando che il silenzio fosse riempito da un sommesso Tin-Tin.
"Si è lui".
Con sentita solennità tutti portarono il cappello al cuore. Ma uno di essi che controllava le labbra violacee e la lingua sporgente, accesa da un verde pallido, si rizzò con uno sguardo torvo alla Mezzelfa rivolto.
Essì i Dispiaceri e i Guai erano lungi dall'esser cominciati. L'uomo si avvicinò con minacciosa pacatezza.... Sollevò l'arto indicandola.... Layla si coprì sulla difensiva.. ma la furia della folla non si abbattè.. semplicemente i volti sbiancati e slavati per il timore si volsero a lei.
"Foglie verdi nella lingua..... Labbra violacee...E' stata una pianta.."
L'atmosfera divenne molto pesante mentre l'uomo scandiva le parole con una lentezza che aveva del ridicolo. Layla non s'attendeva altro che la pronuncia di una condanna d'omicidio per avvelenamento. L'uomo si guardò intorno indovinando il pensiero di tutti, ma era l'unico a sembrare intento a manifestarlo. Layla altrettanto presa a guardarsi intorno per una via di fuga, dovette ben presto rinunciarvi per sostenere, spaesata, quella che si sarebbe rivelata una brutta gatta da pelare.
"Signori... La Maledizione degli O'Doyle.. ha colpito ancora.... E La Prossima Vittima..." E qui una pausa più lunga del previsto, resa inutile dal dito già da diverso tempo a lei rivolto "..Siete VOI!!!"
Un Cumulo di respiri, all'unisono sorpresi, si sollevò. Mentre il Pederasta, vittima improvvisa di materno istinto gridava stridulante sconvolgendo il silenzio "ODDIO! Qualcuno pensi ai Bambini!!"
Una smorfia sostituì la sorpresa nel volto di tutti, anche di Layla. Ma tornò immediatamente a dominare.
"Quale maledizione?" chiese perplessa.
Il volto di tutti non si scompose in una risposta. Semplicemente gesti scaramantici e preghere d'ogni credo mortale crearono un brusìo arricchito ben presto dai passi di coloro che si allontanavano verso la locanda per evitarla.
E di nuovo quando si ritrovò isolata chiese più forte:
"QUALE MALEDIZIONE?!?!"


Più tardi, in locanda, Layla si sarebbe guadagnata la sua risposta al prezzo di due giri di rum..

Edited by Nahia - 6/11/2007, 15:25
 
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Nahia
view post Posted on 5/11/2007, 16:36




"Come?! Non lo sai?! Tuo padre non te ne ha mai parlato?!"
"Beh.. diciamo che abbiam condiviso poche cose! Forse non voleva spaventar la sua piccina!"
"Mah!! Per me quel povero diavolo ha fatto la fine che meritava, senza offesa ragazza mia!"
"No figuratevi! Era Mio padre, mica uno stinco di santo!" senza per nulla mostrare il turbamento che a una figlia dovrebbe causare un'affermazion cotale.
"Ti dirò.. si Vantava da troppo tempo del suo esser scampato al fato, che quasi ci stavamo credendo tutti. Ma alla fine la vecchia Signora se l'è portato com'era lecito attendersi."
"Eh, figurarsi. Stava scampando al fato, dite?"
"Si, ragazza mia! Secondo te che ci faceva in questo buco di isola, dalla quale non esce mai? Neanche per provar il lusso d'una latrina decente!"
Lieve Brivido causò a Layla l'affermazione.
"Perchè questo posto ha latrine?"
"Si..." il vecchio si protese verso di lei col tono riservato ad esoterici racconti "Si narra che in quelle latrine vi si annidi.."
"Frena amico! Eravamo alla Maledizione degli O'Doyle! Non divagare!" Con il palmo aperto di fronte a sé.
"Ah si! Certo ragazza! Una maledizione alla volta.."
"Appunto! Mi farai venire un accidenti! Allora.. racconti si o no?!" Le dita presero a tamburellare per l'impazienza
"Tutto ha inizio nelle foreste tra Calimport e quella città che non mi viene.. *schioccando le dita* quella dove hanno di incantato pure i cani e il buco del..!
"Halaraa?"
"Quella! Ebbene il vecchio Frank O'Doyle, Che Talos lo Strafulmini! *gesto scaramantico* aveva il vizio di trucidar maghi e stregoni per quelle lande! Deboli aborti di Mystra, lui li chiamava. Ah-ah! Per me se l'è proprio cercata, porco d'un cane!" Breve pausa riempita dal ghigno dell'uomo.
"Si racconta che durante una delle sue soste, si fermò a orinare presso un Albero Spoglio, Brutto, Cadente e Nero, Che poteva recar più Brividi in un uomo di Clatus in Persona!"
"Ah! Il Buon vecchio Clatus!"
Ignorando l'interruzione proseguì allargando le braccia con occhi rapiti dal suo stesso racconto, come preda di una visione "Non ci volle molto perchè l'Albero Prendesse Vita! E Tentasse coi rami di strangolar e tranciar i gioielli di famiglia al vecchio O'Doyle.. Che Talos lo Strafulmini! *le mani impegnate in una morsa immaginaria concernente i sopracitati gioielli si resero inaspettatamente utili a coronare la sconciezza di un ulteriore gesto scaramantico* Ma quel cane d'un O'Doyle..."
"..Che Talos lo strafulmini.." fece Layla per indurlo a proseguire roteando la mano in un piccolo cerchio.
"..Esattamente! Lui! Fu più Veloce! Prese l'ascia e l'abbattè sulla raggrinzita corteccia! Una, due, Mille Volte! Prima che l'albero cadesse esangue! SI! Esangue! Aveva Sangue Nero e Acido al tocco!! Mille Rami cadderò e si sparsero per la foresta abbattuti dalla lama dell'indemoniato, una battaglia che aveva del leggendario! In punto di morte, però, L'albero chiese debolmente -Chi sei tu?!-
E Il vecchio rispose -Sono Frank O'Doyle e per virtù di Malar io ti stronco la Linfa, Diavolo d'un Vegetale!- E abbattè l'ascia con vigore.. -Vile Mortale! - rispose lui sogghignando in una maniera agghiacciante - Tu non ti libererai MAI dei Vegetali!! A partire da oggi, di qui a sei mesi, TU Morirai per mano di una Pianta! E I Tuoi Cari e la tua Discendenza o chi si Spaccierà per tale..."

"Aspetta, aspetta! Hai detto -Chi si spaccierà per tale-???"
Annuì continuando ".. seguiranno il tuo stesso destino!- Per indurlo al silenzio il vecchio gli spaccò anche quella che presumeva fosse la bocca ridendosela a squarciagola. L'albero prese fuoco.. e tutto di lui sparì in quell'incendio. SI dice che il fumo nero fu visto da molti di quei maghi lì d'intorno prendere la forma di un Albero dalla corteccia ghignante!"
"Diavolo! Bella Storiella!" Disse Layla ormai divenuta irrequieta e pallida.
"Già.. Sta di fatto che Frank morì DAVVERO sei mesi dopo! Un ramo lo colpì in una traversata a cavallo! Tutti i presenti giurarono che il ramo s'era spostato di qualche pollice! E della sua famiglia, invece, nulla si seppe, finchè arrivò un giorno stremato, unico superstite di un naufragio l' O'Doyle figlio che tu conosci! Fu rinvenuto con un mucchio di alghe attorno al collo in procinto di strangolarlo! Il locandiere dovette togliere qualsiasi ingrediente vegetale perchè quel povero ragazzo urlava come un Ossesso! Solo in seguito divenne il Pappone dalla fama ben nota.. ma quest'isolotto lui non lo lasciò mai! Tranne che per concepirti, e.. porco d'un cane.. ha fatto anche un bel lavoro!"
"Ehm.. e si parla di un modo per sventare tale maledizione?" chiese speranzosa.
"Nessuno. Meglio che ti rassegni a schiattare, tesoro!" Disse riprendendo a sorseggiar il boccale.
Prese un bel sacchetto ricolmo delle monete fin allora guadagnate "Sicuro, amico?"
Il vecchio emise come preda di un singulto uno strano sobbalzo e un colpo di tosse. Rispuntando una parte del rum già trangugiato e dando lievi pacche al petto per riprendersi, posò il boccale. Sorrise rapito dall'idea del guadagno e allungò la mano..
"Sicuro?" Lo incalzò Layla ritirando il sacchetto.
Il capo dell'uomo roteò in maniera singolare mentre uno sguardo quasi sadico incendiò il volto ghignante.
"Beh.. un modo ci sarebbe...."

Edited by Nahia - 6/11/2007, 15:21
 
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Dyrel
view post Posted on 5/11/2007, 21:13




Il sole andava oramai sorgendo. Immersa nella fredda bruma della foresta di Halraa, una soltaria figura ammantata da un mantello rosso sangue, che sfoggiava gli elaborati ricami di un occhio aperto ed una candela accesa, sedeva al cospetto di un albero secolare, un alito di vento più freddo del normale soffiò in direzione del solitario pensatore, ed egli in tutta risposta si tirò più sul volto il cappuccio finemente ricamato, estrasse dalla propria bisaccia due pietre focaie, accese un rametto ed in seguito diede fuoco al tabacco contenuto in una pipa apparsa quasi magicamente nella mano destra del pensatore.

"I tempi stanno cambiando, chissà per divenire cosa..."

Soffiò verso il cielo un anello di fumo, ed un lieve sorriso gli si dipinse sul volto parzialmente coperto dalla penombra del cappuccio.

Yanez Cavaldo, il suo capitano, l'uomo che aveva aperto a Dyrel una vita di avventure, la persona che gli aveva dato la possibilità di vedere con i propri occhi le immense meraviglie di cui tanto aveva letto a Cadlekeep, si era sposato.

Chissà se la vita della ciurma sarebbe stata ancora la stessa.

Sfiorò l'anello magico che Yanez gli aveva affidato, probabilmente commosso dal fatto che di punto in bianco egli aveva donato il suo ad Ale, la splendida mezz'elfa che gli aveva rapito il cuore...

"Sarà burbero ma in fondo ci vuole bene come se fossimo suo figli..." Sussurrò al sole nascente, emettendo qualche sbuffo di fumo.

Era stata una bella cerimonia davvero, Moonlight sapeva come catturare l'attenzione delle persone durante i suoi sermoni.

Un altro alito di vento soffiò nella direzione del monaco, che si strinse nei vestiti ed istintivamente cercò nel proprio zaino la calda veste di velluto che aveva recuperato qualche ora prima da un mago nei pressi di quella stessa foresta...

Ma la veste non era più nello zaino!

Di colpo la risposta vacillò innanzi ai suoi occhi.

"Layla!"

L'aveva prestata a Layla, un sorriso gli sfuggì dalle labbra, la piccola Layla, sempre cocciuta e sempre testarda, non voleva neppure mettersi in eleganza nemmeno per la cerimonia del proprio capitano, Dyrel gli aveva prestato quella veste per mantenere l'apparenza di signorina per bene, cosa che non si potesse esattamente dire della giovane, visto che si trovava perennemente coperta di pesanti abiti di cuoio smessi...era stato contento di averla rivista alla cerimonia, e soprattutto di aver potuto festeggiare assieme a lei ed a gli altri, potendosi accertare che non combi...

Un lampo trapassò la mente del monaco.

Di scatto si alzò in piedi guardandosi a destra e a sinistra, cominciò a camminare, stringendo la pipa con i denti e contandosi le dita.

"Prima della partenza, c'era, dopo la partenza c'era, ai festeggiamente C'ERA!"

Un tragico presentimento si insinuò nella mente del fedele seguace dello scriba fino a prender un orribile forma...

"AL RITORNO DAL BARILE DI RHUM N-O-N C'-E-R-A!"

Si lasciò cadere in ginocchio, la pipa rotolò lontano sull'erba...
Si portò le mani al visto e guardando attraverso le dita al cielo le uniche cose che riuscì a dire furono:

"Ho Deneir! Ci siamo dimenticati Layla al barile di Rhum!!"

Poi ricompostosi, raccolse la pipa ripulendola dai rimasugli di brace oramai estintisi, si strinse nel mantello e si avviò sulla strada in direzione di Naskel...

"Beh poco male, vorrà dire che Cavaldo mi dovrà riportare presto a trovare la mia dolce Ale..."

E fischiettando si incamminò attraverso i raggi di quel tiepido sole mattutino...
 
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Nahia
view post Posted on 6/11/2007, 15:05




"Ehi, amico! Ti ho mai detto quanto il tuo lavoro sia stato apprezzato?"
"No! DiVei che eVa oVa!" risposte il pederasta mentre con vezzose movenze si avvicinava, richiudendo la porta della stanza con un colpo d'anca.
La carriera di Layla, per il principio secondo il quale le disgrazie non vengon mai da sole, ne era uscita devastata da quando era subentrata quella sciagurata maledizione che in così tetra luce la metteva agli occhi degli scaramantici astanti della locanda. Inoltre il non più incombente pericolo d'un iroso O'Doyle rendeva quanto mai inutile la protezione della mezzelfa. E L'unico fedele protetto rimasto, il pederasta, non poteva, a parer di lei, portare chissà quanta acqua al <<molino in siccità>> ch'eran divenute le sue tasche.
"Sei venuta a riscuotere?"
"No no.. figurarsi.. perchè quanto hai guadagnato?"
"Beh.. a sufficenza" Mostrando un palmo ricolmo di monete.
"Ma come diavolo fai?"
"PeVchè secondo te quale lucidità può aveVe un buVbeVo Vifiuto da locanda che non vuol che sentiVsi appagato, anche ignoVando la fonte di tale appagamento"
"Sai.. sei un genio della sponda opposta!"
"GVazie, caVa. Ma passiamo al motivo della tua gVadita visita" La erre moscia, esageratamente accentuata dal pederasta, per dar un tocco di raffinatezza ai suoi modi, non aveva prima d'allora causato nella mezzelfa quella repulsione che adesso manifestava lasciando traballar il sopracciglio.
"Beh.. mi servirebbe un passaggio per il continente. Se aspetto che Calvado torni, posso morir di vecchiaia o peste! Più probabilmente della seconda."
"Ohh Calvado! uhmmmm... Che chiappette d'oro che c'ha! Vorrei tanto sculacciargli quegli ovetti sodi e poi anche mordergli.."
"SI SI!" Interrompendolo con il palmo e deludendo il presunto interesse che le sue fantasie dovevano far nascere "Avrai la tua occasione... se mi aiuti!" Disse lei con un tono sì dolce e promettente che il pederasta giurerebbe tutt'oggi di aver toccato con mano il <<marmoreo>> bottino..
"AffaVe Fatto, CaVa!" Esclamò tutto contento.
"D'altVonde siamo o non siamo amiche?" Disse prendendole le mani, guidandola a sedere sul materasso in attesa che lui le rivelasse il piano.
"AlloVa.. c'è un pescatoVe di mia conoscenza che foVse può faVe al caso nostvo! Lui è solito veniVe qui tutti i VeneVdi alla ViceVca d'un AvventuVa NottuVna!" Quell'inattesa allitterazione d'una erre tanto sgradita causò una scossa più visibile delle precedenti al sopracciglio di layla.
"Ha un Vascello in buone condizioni. Ma peV accompagnaVe qualcuno.. beh.. Dovrai farlo sentiVe in debito.. oppuVe ricattaVlo peVchè qui si impaVa a non daVe Nulla peV Nulla"
"Puoi ben dirlo! E' la dura legge di qui"
"Chiede un platino e mezzo a passaggio"
"COsa'!?! Per le Santissime voglie di Sune, è un furto bello e buono!"
"Non hai i soldi guadagnati in pVotezione?" chiese sorpreso.
"No! La Santa regola del risparmio non fa per me, Nossignore!"
"Capisco.." disse meditabondo.
"E se anche io.." inclinando appena la testa.
"Lascia staVe. Non sei del mestieVe tu!" rispose con l'orgoglio rappresentato dalla secolare arte della prostituzione, manifestato da un lezioso aggiustamento di una ciocca corvina.
"Ma!" Proruppe in seguito "peV nostVa foVtuna sua moglie questo veneVdì saVà pVesente.." annunciò.
"E perchè dovrebbe venire in quest'isola abbandonata da Shandakul?"
"PeVchè il MaVito avrà un impoVtante annuncio da faVle.."
Ci volle un pò per l'intera esposizione, ma la sua conclusione fu coronata dal sincero commento di Layla:
"Confermo. Un genio dell'altra sponda!
Ma lascia che ti dica una cosa..
tra ricatto e debito si può far spazio a una via di mezzo.."
...
"E un'altra cosa..
La tua erre fa schifo"
 
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Nahia
view post Posted on 6/11/2007, 21:22




Il Buon vecchio Arthur approdò alla buon ora, sul precipitar del tramonto. La notte, nota nemica di marinai inesperti, l'avrebbe trattenuto qui fino alla nuova aurora, e non c'era spazio al dubbio su questo.
Sua moglie invece, approdò ore dopo con un altro di quei poveracci, lo sguardo torvo e le minacciose braccia da massaia, presagivano una brutta fine per il nostro amico pescatore. Cosa poteva aver scatenato un tal furore?
Ma è ovvio! Una lettera firmata e controfirmata dal pederasta dalla fama a lei ben nota che presagiva un misterioso annuncio del marito.
Tutto la povera donna poteva sopportare, persino il tradimento, per un matrimonio così poco consumato. Ma che suo marito avesse persino stravolto i suoi gusti, questa sarebbe stata un'offesa tale al suo onor di donna, e mai più avrebbe potuto sperar d'accasarsi con altro uomo, se quella presunta fuga d'amore avesse fatto il suo corso.
Dalla finestra della locanda Layla osservava con apprensione.
"Eccola arrivata! Chi l'avrebbe detto che mi sarei ritrovata a sperare in quel tipo!"
Proprio in quel momento si udirono rumori alla stanza accanto.
"Cavolo! C'è riuscito!" esclamò trionfante.
"E ora entro in scena io..." strofinando le mani con aria d'un affare intrapreso, manovra accorta e successo assicurato.
...
Arthur si risvegliò solo molto dopo. Tentò di strofinarsi gli occhi.. ma dovette suo malgrado accorgersi che le mani non rispondevano a tal comando.
Il motivo era semplice. Si ritrovava nudo, legato mani e piedi a un letto ove, posato ad accarezzar la sua peluria sul petto giaceva il pederasta in consimili.. vesti. Strabuzzò gli occhi, il pover'uomo, ed era sul punto di gridare, se non che la moglie prese nello stesso istante a bussare all'uscio con tono poco rassicurante.
"Arthur!! APri questa porta o Giuro su Tempus che te ne pentirai AMARAMENTE!"
Il pescatore si guardò intorno e scorse il viso d'un pederasta che con malizia lo salutava e una mezzelfa ghignante adagiata su una sedia ai piedi del letto.
"Che... che volete?! Vi prego! Non ho nulla! Ci sono modi e modi di rapinare.. vi sembra il caso di farmi passare per.. per.." Balbettante e timoroso l'uomo non osò alzare la voce.
"Oh.. ma noi non vogliamo rapinarvi, messere!" rispose Layla con le braccia incrociate sul ligneo schienale.
"E allora, per l'amor di Sune, lasciatemi andare!"
"Non è così semplice.."
"Arthur! Sento che sei lì.. meglio che ne esci adesso o peggiorerai la tua situazione!"
"Forse è il caso di risponderle" consigliò Layla indicando col pollice la porta alle spalle
"Si! Arrivo, cara!"
"Allora... Arthur.. come avrai ben capito vi sono due modi per uscire di qui"
Alzò l'indice volgendolo verso di lui
"Uno. Noi apriamo la porta, tua moglie ti massacra a colpi di mattarello, tutti accorreranno attratti dal sentore di rissa... e ti troveranno nudo, accanto al nostro amico, con una discreta erezione e una fama ormai irrecuperabile"
"Due"
alzò l'anulare a formare un DUE.
"Arthur!" riprese a bussare la donna
"Accetti la nostra proposta.."
"Sto per sfondare la porta, sai che ne sono capace"
"Si.. Arthur.. sai che ne è capace! E' un bel donnone, tua moglie! Forza.. il tempo stringe!"
"DUEEE!!" Rispose disperato.
Quando la porta fu scardinata il pederasta in abiti da gentiluomo e un pescatore rivestito di tutto punto e frastornato stavano firmando un contratto che in seguito l'avrebbe reso il nuovo Protettore del pederasta.
I Nuovi giunti osservarono perplessi.
"Calmati, Donna! E' vero.. Tuo Marito ha un importante annuncio da fare.."
"Quale annuncio?! allora?!"
"Che da questo momento, amica mia, le vostre entrate familiari subiranno una brusca impennata! Vi presento il nuovo Pappone, Signori! E voi, Mia Signora, Sarete designata ai castighi!"
Un applauso si levò mentre Il pederasta consegnava la prima riscossione al suo nuovo padrone a mò di inaugurazione, ed egli rispose finalmente illuminando il volto con un sorriso incredulo.
La donna si dovette ricredere grattandosi la testa col mattarello mortificata "Oh! Arthur! Scusa se ti ho rovinato la sorpresa!" Lo cinse in un abbraccio che non sembrava meno letale dell'abbraccio mortale cui era scampato.
Layla sorrise vedendo la sua iniziativa di Protettrice preservata grazie alla forzuta moglie del pescatore. Si sentiva soddisfatta come se la sua venuta avesse aperto la strada a nuove indomite generazioni.
Il locandiere si affiancò a Layla "Credo che O'Doyle avrebbe apprezzato, ragazza mia"
"Già.. che ci vuoi fare, vecchio mio?" Aggiunse con una pacca e un sommesso sorriso che le dava un'aria saggia.
"E' il cerchio della vita.."
 
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Nahia
view post Posted on 7/11/2007, 16:44




Il tempo dei saluti fu davvero imbarazzante.
La gente della locanda, chissà da dove, s'era uscita un paio di scarpe con stringhe, che chiedevan a gran voce di far allacciar alla rinomata lingua di Layla, ormai sicuri che quella fosse l'ultima volta che la vedevano viva. Lei, con cortesia malsimulata, rifiutò l'esibizione.
Per non parlare poi dell'appunto mentale che il pederasta le rivolse "Ricordati che mi devi le deliziose chiappe di Calvado!".
I pensieri di Layla durante il viaggio in compagnia della coppia di pescatori riappacificati si volsero principalmente al modo più indolore per far sapere al capitan che dopo il matrimonio non era solo l'anima ad esserne uscita promessa.
"Meglio tenerlo per me!" concluse.
"Non ti ringrazieremo mai abbastanza per quello che hai fatto, ragazza mia!"
"Figuratevi, Sune m'impone un certo numero di buone azioni al giorno! Quindi..!"
"Vogliamo farti un dono, se ce lo permetti.."
Osservò interessata i due sperando si trattasse di dobloni o qualcosa di più utile, magari uno scaccia-maledizioni.
Invece i due le consegnarono solo una stupida canna da pesca rinsecchita.
"Grazie a te, questa non mi serve più! Era di mio padre! Era molto amico del vecchio Frank O'Doyle. Io credo che lui avrebbe voluto che la tenessi tu!"
Nel silenzio che seguì, Layla si accontentò di guardar le onde frangersi sul modesto scafo sul bordo del quale restava seduta a braccia incrociate.
Ripensò alle parole del vecchio nella locanda.

"Beh.. un modo ci sarebbe.."
"Uff! Tu mi vuoi far crepar prematuramente d'ansia?!"
"Sarebbe forse meglio.. rispetto a ciò che ti attende, dolcezza!"
"Allora.. quanto vuoi?!"
"10 pezzi d'oro"
"5"
"9"
"7 e un quarto"
"Perchè proprio 7 e un quarto?"
"Perchè è tutto quello che ho!"
"Andata!" disse un po' deluso blaterando qualche imprecazione sui cani.
"Allora.. non so quanto ci sia di vero.. ma si narra di un potente shamano dal nome Zumbubula... O se preferisci puoi chiamarlo col nome d'arte della sua gente"
"Ossia?"
"Thurkupurupumpupum"
"Non è che per caso ha un fratello nano? Capelli rossi.. barba rossiccia?"

"Non so.."
"Ehm.. comunque meglio quello prima.. Zimbobulo"
"Quel cioccolattino ne sa una più di Cyric! Dovrebbe poterti aiutare a contattare lo Spirito di quell'albero purchè gli porti qualcosa che lo possa aiutare. D'altronde ti metterebbe in contatto pure con lo Spirito d'un cane defunto!"
"Dì un pò.."
"Eh"
"Cos'hai contro i cani?"
"Beh.. io avevo la stessa maledizione.. però coi Cani!"
"Ahhn!"

"Dì un pò.. tuo padre che rapporto aveva con Frank?"
"Mah.. litigarono fino alla rissa perchè Frank ronzava sempre attorno a mia madre"
"Capisco.."
Layla non confessò mai la sua ipotesi di discendenza al povero Arthur.. sta di fatto che qualche giorno dopo sarebbe stato ritrovato morto davanti a un piatto di legumi, piatto che, solo quella sera, rassicurato dalla mancanza di attacchi isterici di cui O'Doyle non sarebbe più stato causa, il locandiere osò inserire in menu, e dopo l'insuccesso del quale egli avrebbe lasciato il posto a una locandiera che andava per il classico.
Ma la mezzelfa aveva ben altro a cui pensare. Quando posò piede a terra.. sembrava più determinata e risoluta che mai!!
"Ti troverò!" Agitando il pugno in aria
"Dovesse costarmi la vita.. ti troverò... uh... "
Il pugno in aria esitò
"mmm... Zum.."
Sembrò risollevarsi.
"ZurGoogle?"
"no.. com'era?!"

Il pugno si abbassò infine ad accarezzare il mento.
Riflettè fino al calar della sera accompagnata dal discontinuo sciabordìo sulla costa. Solo più tardi, ormai inoltratosi il buio, tra i latrati notturni dei cani, esclamò:
"DANNAZIONE!"
 
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Nahia
view post Posted on 10/11/2007, 20:19




Il locandiere del Gate scese nella cantina a rifare scorta del vino della casa, di cui gli avventori erano assetati, quasi come quella fastidiosa mezzelfa, giunta qualche notte prima con una cera tale che sembrava presagire la più intensa delle depressioni di cui avesse mai visto vittima un suo cliente. Maledì in seguito la sua pietà e la sua ospitalità presso la locanda.
"Layla, dannazione! Non puoi vivere per sempre nella cantina della mia locanda.. tra l'altro mi devi già parecchi dobloni!"
Con un gesto lento e scomposto che tanto manifesta rendeva la sua ubriachezza Layla scacciò il locandiere, ma nel farlo si sbilanciò lasciando scivolare il gomito, dapprima poggiato su una botte e ciò la fece accasciare, esamine sotto una pila di botti che le crollavano addosso.
Quando si risvegliò.. era davanti alla porta della locanda. Sola, con un mal di testa del diavolo, qualche livido e con la ricevuta delle spese che presto avrebbe dovuto sostenere.
"AGH!! Che ci faccio qui fuori?! Guarda quanti fili d'erba malefici!!"
Indietreggiò freneticamente verso il muro strisciando con i piedi sulla terra quando all'improvviso un colpo di vento fece piegare i sottili steli in sua direzione che ghignanti si protendevano verso la prossima loro vittima indicandola con le verdi punte acuminate.
"AAaAH!"
La Mezzelfa scappò all'impazzata nella funesta sicurezza che la maledizione prima o poi l'avrebbe colta, per le strade di Baldur's Gate.
Lo sguardo terrorizzato si volgeva alle fontane zampillanti che alimentavano con i loro spruzzi iridiscenti i suoi acerrimi nemici Vegetali.
Vedeva trangugiar una radice a un elfo appena giunto in città.. e le veniva da gridare:
"FOLLE!" e in verità lo fece, risultando lei stessa vittima del suo stesso insulto.
Ormai il dado era tratto. La sua giovane vita si sarebbe spenta. Era indecisa a quel punto sul come.
Si infilò nella locanda, sbattendo la porta e riprendendo fiato. Si adagiò sui tavoli, unico posto sicuro che conoscesse. E lamentò la sua mala sorte agli astanti tutti, finchè uno in particolare non si interessò alla questione.
"Ma perchè dite che è finita?"
Layla colse al balzo l'occasione di spiegare la propria vicenda. Si avvicinò al suo interlocutore, abbassando il tono della voce:
"Con voi voglio parlare, dato che sembrate uno che ascolta bene"
"Vi ringrazio"
"Sono vittima di una maledizione... i vegetali.. vogliono la mia Anima!!" La mano che stringeva il boccale tremò per la stretta con cui lo cingeva.
L'uomo sembrava piuttosto colpito dalla reazione di lei, anche pensasse che era una pazza eppur si premurò di non dare a vederlo.
"Davvero? Dite che possono risucchiarla?"
Annuì. "E per me è troppo tardi.."
Sospirò rassegnata, la povera Layla. COsì lontani erano i giorni delle avventure. Era solita credere di esser capace di ricadere in piedi. Ma non era questa la volta buona.
"Ma no milady! Non è mai tardi!"
Irruppe insistente il suo interlocutore, col quale non desiderava che sfogo, non certo che le infondesse coraggio.
"Sapete che vi dico.."
Pacatamente si voltò e squadrò l'umano, sembrava uno di quei benefattori erranti, disposti ad aiutare la gente e con le ferraglie giuste per farlo. Era sul punto di insultarlo ma in lui vedeva adesso un prezioso alleato.
Una tenue speranza le accese uno di quegli sguardi che quando compaiono sul suo volto non sono buon monito, poichè è segno d'un moto di idee che Layla era sempre propensa a scatenare.. e i cui effetti ben li conoscete.. d'altronde si trovava dov'era adesso per una delle sue geniali folgorazioni no?.
Ella, in preda a un attacco di eccessiva fiducia nei loro mezzi si rizzò in piedi
"..Avete ragione!! Non è mai troppo tardi!"
Battè, nuovamente risoluta, il pugno sul ripiano, infine si volse a lui.
"Siete disposto ad aiutarmi a farla finita con questa storia??"
"Beh.. dipende da com.."
"Ho un piano! Dovete solo dire si o no!"
"Non saprei.."
"Bene.. è un SI!" decretò Layla che di quella frase aveva udito solo la S di Saprei.
 
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virion
view post Posted on 11/11/2007, 16:41




Mi svegliai di seguito a un lungo riposo. Mi misi a sedere sul letto, cercavo di capire cosa dovessi fare in quella giornata... Mi ricordai che avevo tante faccende da sbrigare, ma non sapevo da dove iniziare.
Decisi di scendere in locanda a fare colazione. Mi chiusi la porta alle spalle, e scesi le scale. Mi avvicinai al bancone e resi la chiave della stanza. Chiesi una colazione calda, e andai a sedermi in uno dei tanti posti a disposizione.
Mentre assaporavo il dolce sapore dei dolcetti, sentii la porta aprirsi, ma non feci caso a chi entrò.
La persona si sedette nel mio stesso tavolo, ma a distanza. Mi voltai appena, il tanto giusto per capire che era una donna, o meglio una donna elfa, e il suo sguardo era perso e preoccupato.
Iniziò a borbottare qualcosa, che in un primo momento non riuscii a capire, poi sentii la sua disperazione, dedotta dal suo "sono morta non c'è più niente da fare".
A quel punto le chiesi se qualcosa non andava (una domanda banale in quel caso, ma utile per iniziare una conversazione)...Lei decise di rivelarmi quello a cui andava in contro, una maledizione.
Capii che aveva bisogno di sfogarsi, perchè ancora non capivo in che modo l'avrei potuta aiutare.
Stetti ad ascoltare la sua storia, e cercai di rincuorarla. Le domandai se c'era un modo per evitare la sua disgrazia... Mi riferii, che un modo c'era... Mi parve una persona sincera, sopraffatta dalla disperazione, fino a quando riuscii a riaccendere un barlume di speranza in lei, lei che nell'istante successivo mi propose di aiutarla. Ancor prima di un battito di cuore, ero pronto a fare tutto quello che era nelle mie possibilità, mettendo da parte tutti i problemi che avevo da risolvere, sicuramente meno gravi di una donna in pericolo di vita. Prima di muoverci però, volli sapere di che piano si trattasse...

Edited by virion - 13/11/2007, 22:38
 
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Nahia
view post Posted on 13/11/2007, 21:06




"Ma dove diavolo vai? verso Sud!"
"Che il Mancino ci guidi!" pregava al cielo il Paladino.
"Chi?"
"Il Mancino"
"Amico tuo?"
"Tyr" rivelò con tono serio.
"Caspita! Ne ho sentito parlare. Lo conoscevo un Mancino io... Woody il Mancino, brutta fine ha fatto.. Aveva il vizio dell'autodidatta *gesto osceno* sai com'è.. sta di fatto che quando gli mozzaron la mano e gli montarono un uncino, lui una notte se lo scordò e...."
"Allora il tuo piano..?" Interrompendola
"Ma perchè insisti? Non ti fidi?" Mostrandosi irritata dall'interruzione
"Voglio conoscerlo per sapere come aiutarvi.."
"DObbiamo recuperare un pezzo di corteccia maledetta, mi par cosa facile no? e poi dobbiamo...."
"FERMIII!" Ulteriormente irritata dalla nuova interruzione vide irrompere un massiccio umano scuro di carnagione che veniva loro incontro sulla strada.. Visione quanto mai agghiacciante per la Mezzelfa.
"Oddio!"
"Un bandito?" Ponendo mano alla lama.
"No... Peggio!! E' lui!!"
"Mehehe ciao dolcezza!"
"Lui chi?"
Lo sguardo di Layla si fece incredulo avendone riconosciuto la risata idiota disse con sicurezza
"Come? Non lo conosci? Tyxer... Tyxer lo Stuprafemori!"
"Già. Il terrore dei 7 sepolcri. In persona!"
"Ultimamente rinomato per esibizioni su cadaveri Gnoll. Ma che ti racconto a fare, amico mio! Bisogna esser gente di mondo per conoscer queste storie"
"Continuo a non comprendere.." disse un pò perplesso dal soprannome
"Ehi! Ma dove intendete andare voi due??"
"Ad Abbattere uno di quegli Alberi Oscuri vicino Halaraah!"
"Fermi idioti! Non si può andare verso Calimport!"
"Ma stà zitto! Io non ho intenzione di tirar le cuoia!"
"Tesoro, se prosegui tiri le cuoia comunque... Un Drago Verde blocca la strada!"
"Si ci mettono anche i Draghi, Ora! Beh? e non fate niente voi di Calimport?? Ammazzateli! Saranno mica i padroni del mondo!"
"Ah no?" Chiese lui perplesso.
"Possiamo evitarlo! Forza Tyx.. tu li attiri! e Noi passiamo!"
"Cosa? Mi vuoi morto?!"
"Si.. cioè.. SI, ti ascolto se hai un altro piano!"
"Ce l'ho.. li aggiriamo!"
"Ottimo!"
Quando giunsero Layla si trovò nel dilemma più arduo. Da una parte si ergeva una foresta buia e minacciosa.. dall'altra non uno, ma una coppia di Draghi.
Sembrò più turbata dalla prima.. ma nonostante tutto coraggiosamente Layla si gettò nella mischia di arbusti agitando frenetica lo stocco. Quando Tyxer nel suo passaggio rilasciò un grosso ramo di un Melo. Layla lo schivò con prodigiosi riflessi.
"Beccati questa!" agitando la sciabola spogliò di tutte le mele l'albero.
La Mezzelfa annuì soddisfatta della sua prontezza.
"Ah-ah! Volevi farmela, porco d'un succhiaconcime ?! Ci vuole ben altro per fermare Layla O'Doyle!"
Ma il peggior banco di prova attendeva nelle lande vicine a Calimport..
"Allora questo è il piano!" Finalmente quella canna da pesca le sarebbe tornata utile.
Lanciò l'amo verso uno di quegli ALberi che attecchì sulla corteccia.
"Preso! Ha abboccato!!"
In quel momento mezza foresta prese vita. La presa di Layla esitò e gli occhi si spalancarono
"HANNO.. abboccato!" Sottolineò e corresse lo sguattero di Tyr.
L'albero le staccò di mano la canna da pesca, scaraventandola lontana da lei.
"Piano B.. io me la squaglio!"
Tyxer nonostante il suo "Non fuggo davanti a nulla!" sembrò d'accordo, dato che si dileguò tra la foresta maledetta, attirandone anche troppi su di sé e non se ne ebbe più traccia.
Layla invece.. era presa da quella frenetica fuga. Ma la vita poteva stare davvero in questo? In un eterna fuga? Poteva, lei, vivere nell'inquietudine perenne e rinchiudersi come il defunto O'Doyle in una botte di ferro, o per dir meglio, nello squallore di una bettola?
Non poteva. Per questo, gli occhi si illuminarono di un bagliore folle. Si voltò ed estrasse la balestra, incoccò il dardo innescando la noce.
"E' LA MIA ORA!! AHAHAHAH! VIENI A PRENDERTELA!!" Alludendo alla sua anima gridò e scoccò all'unisono. Le sue risate riempirono l'intera durata del lunghissimo scontro che la vide contro quel singolo albero che la bramava morta.
Ma Si sbagliava , per l'ennesima volta, la cara Layla quando vedeva la propria ora bussare inesorabile.. perchè il Paladino non la abbandonò nemmeno in quella circostanza.. e mentre lei fuggiva, conficcando i suoi dardi sull'orribile corteccia ghignante, lui si destreggiava come un leone tranciando quei rami scuri e protesi per ghermirla Finchè il liquido verdastro non si sparse per tutto il sentiero.. e l'Albero si afflosciò, esangue, per tornare nella primitiva immobilità dei vegetali.
La Mezzelfa, di nuovo in sé, esultò precipitandosi a staccare un pezzo di quella corteccia ancora umida di linfa.
La sollevò al cielo e i raggi sembravano disegnarne la frastagliata figura coi raggi filtranti dalle nuvole.
"E' Fatta!"

I Due festeggiarono in Taverna la loro impresa che, concordarono, non si sarebbe potuta riprendere senza l'apporto di ciascuno.
"Alla nostra, amico!" I Boccali emisero l'argentino suono dei brindisi e la lieve armonia che alle orecchie di Layla componeva lo scivolar del liquore lungo l'esofago, fu fiera di poter dire "Ce la meritiamo tutta!"

Edited by Nahia - 13/11/2007, 21:22
 
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