Faerûn's Legends

La lama infuocata

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Kiushi
view post Posted on 15/10/2007, 14:44




Elve era come sempre nei boschi per ammirare la bellezza della natura, aveva deciso di visitare l'alta brughiera a sud di quell'ammasso di pietre che chiamavano Baldur's Gate.
Purtroppo come sempre le camminate per i boschi non erano molto tranquille e finì per imbattersi in un gruppetto di troll. Lui cercò di spegare che voleva solo visitare quelle terre ma quelle creature non ne vollero sapere.
Elve fu costretto a combattere ma fortunatamente riuscì ad avere la meglio sui giganti. Incuriosito controllò i loro averi, le solite cose, qualche spicciolo e...
Il suo sguardo incrociò quello di una lama, non sembrava una lama comune, aveva un qualcosa di insolito. Di primo pensò di lasciarla li, a lui non interessavano queste cose, poi però ci ripensò e la toccò. Era strano, la lama sembrava emanare calore, molto calore.
Iniziò ad osservarla più attentamente, non gli piaceva quella cosa ma non peteva neppure lasciarla li. Decise di prenderla, la arrotolò in un mantello e la ripose sotto la sua tunica in modo che nessuno la potesse vedere.
Turbato dal portare quella lama decise di cercare qualcuno che sapesse digli qualcosa di più su quell'oggetto. Così continuò il suo cammino, ma questa volta nella direzione opposta tornano sui suoi passi.
In lontananza iniziò a vedere le mura di quella città che veniva chiamata Baldur's Gate, era riluttante all'idea ma doveva entrare e cercare qualcuno che ne sapesse di più.
Ad un tratto sentì un rumore di un cavallo lanciato in corsa, si voltò e vide un cavaliere che a tutta velocità stava puntando proprio nella sua direzione. Elve continuò per il suo cammino facendo finta di nulla.
Il cavaliere si fermò proprio di fronte a lui, saltò giù da cavallo in fretta e furia e:
- HEY tu!
- Sei tu che hai abbattuto quei troll nel bosco?
Elve cercò di rimanere calmo ma era un pò intimorito per l'oggetto che portava, comunque annuì.
Il cavaliere gli spegò che aveva perso un oggetto a lui molto caro, una lama e che per lui quella lama valeva come per Elve l'equilibrio della natura.
Elve si sentì offeso da questa affermazione, pensò:
- Come può un oggetto valere quanto l'equilibrio della natura!!!
Gli rispose in malomodo, non era suo uso farlo, cercava di rimanere sempre calmo, ma quell'affermazione l'aveva in qualche modo offeso.
Il cavaliere continuò a spiegare che per avere quella lama aveva dovuto affrontare un demone e che sarebbe stato disposto a pagare profumatamente per riaverla.
Elve ascoltò tutto con un pò di distacco e intanto tra se e se pensava:
- Come può essere una persona così sciocca e attaccata ai beni materiali?
- Come può un cavaliere che dice di fare parte di non so quale ordine aver sconfitto un demone per prendere una così importante cosa per lui e poi farsela rubare?
- Questo dovrebbe essere il custode di questa lama? Di questo oggetto che da quello che ho capito è così importante?
- NO! Non glie la renderò! Troverò qualcuno più saggio e meno avventato a cui affidarla!
Dopo queste personali riflessioni cercò come meglio potè di congedare il cavaliere dicendogli che non poteva aiutarlo, che non aveva trovato nulla.
All'inizio il cavaliere non voleva credergli ma fu comunque costretto a cedere, si congedò e ripartì al galoppo.

Il cammino era stato molto estenuante così decise di accamparsi nei pressi delle mura della città.
Si addormentò subito abbracciato dalla morbida pelliccia del suo fedele compagno Jack.

Il giorno seguente si svegliò all'alba, si raccolse in meditazione e poi andò a cercare qualcosa da mangiare. Quando tornò al suo piccolo accampamento sentì nell'aria qualcosa che non andava, qualcosa di strano, addirittura ebbe la sensazione di essere toccato.
Poi una risata...
Elve si guardò intorno alla ricerca di una qualche figura ma nulla.
Un altra risata...
Poi una voce:
- Elve sei stato cattivo...
- Io ti osservo sempre...
- Tu hai qualcosa che mi appartiene...
- Oh che begli orsi che hai...
Elve si avvicinò agli animali e li abbracciò in segno di protezione, erano impauriti anche loro.
Ad un tratto comparve un individuo con una maschera, non sembrava amichevole, per niente!
Qull'individuo sapeva, sapeva che lui aveva la lama, la voleva, la rivoleva indietro. Lo minacciò:
- Elve, o mi ridai la mia lama o prenderò la tua anima! Morirai!
Elve non aveva paura di morire, era il normale scorrere delle cose.
Ribadì questo suo concetto alla strana figura.
Gli spiegò che aveva affidato quella lama ad un suo demone e che però un gruppo di avventurieri glie lo aveva ucciso prendendola.
Poi la figura scomparve:
- Tornerò Elve, tornerò presto!
E mantenne la sua promessa, tornò poco dopo accompagnato da due lupi, enormi e innaturali.
Elve non ebbe tempo di dire nulla, i lupi partirono alla carica contro il suo Jack e l'altro Orso.
Cercò di difenderli ma invano, quelle creature non sentivano il richiamo della natura.
Gli orsi si accasciarono al suolo...
Il druido si gettò sui loro corpi ormai privi di vita...
Non c'era più nulla da fare!
Ora sapeva, sapeva cosa doveva fare, non avrebbe mai consegnato la spada a quell'individuo, una persona così crudele... come aveva potuto fare una cosa tanto spregevole. Avrebbe trovato un valido cavaliere a cui consegnare la lama e avrebbe cercato persone che lo avrebbero aiutato.
Quell'individuo andava fermato il prima possibile.
- Non avrai quella lama da me!
L'individuo scomparve:
- Tornerò Elve, Tornerò!

Restò per molto tempo ad accarezzare i resti di quelli che una volta erano stati i suoi compagni di viaggio, poi a malinquore si alzò. Non aveva molto tempo e non conosceva molta gente. Si sarebbe dovuro muovere in fretta. Iniziò a vagare senza meta con il pensiero degli orsi accasciati a terra che lo perseguitava.
 
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*Oracolo*
view post Posted on 15/10/2007, 20:40




La Lama Infuocata ed i Draghi Purpurei

".... Eldar e Nimiael stavano svolgendo il servizio di Ronda nelle vie cittadine di Suzail.
Giunti all' entrata , presso il ponte, notarono un uomo con i capelli lunghi non curati, appoggiato sui margini.
I due si guardarono e lentamente si avvicinarono chiedendo se serviva aiuto.
L' uomo aveva il volto ricoperto di lacrime, e voltandosi verso i Cavalieri narrò loro una strana vicenda accadutagli.

Raccontò di aver trovato in un luogo di battaglia, dove vi erano corpi di troll, una strana lama che emanava luce propria simile al fuoco.
La raccolse e custodendola sotto al mantello prese la via per la famosa città Baldur' s Gate.
Il suo obiettivo era di incontrare qualcuno che gli avesse potuto dire di piu su quella strana spada.
Ma poco prima di entrare alla città, la sua attenzione venne richiamata da un Cavaliere il quale avvicinatosi chiese se presso un campo di battaglia aveva trovato una strana lama.
L' uomo raccontò ad Eldar e Nimiael che questo cavaliere aveva ritenuto, in un esclamazione, che quella lama era importante per lui come l' equilibrio della natura è importante per un druido.
A quelle parole , non disse nulla della lama temendo che essa avesse qualche strano potere e lo congedò.
Nel giorno seguente disse di aver avuto un altro strano incontro , questa volta con uno strano individuo, che a suo parere poteva essere un mago.
Anche questo voleva quella spada ed era disposto ad uccidere per averla.
Al punto tale che uccise come avvertimento i suoi compagni orsi.
Raccontò che esausto e triste per la perdita dei suoi orsi si recò verso Suzail.
Riteneva la Perla del commercio una città ospitale, dove in passato aveva avuto modo di conoscere delle persone amanti della natura.
Cosi si era rivolto a loro.

Eldar e Nimiael ascoltarono la storia e promisero che, se avessero potuto fare qualcosa, lo avrebbero aiutato.
Chiesero il nome dell uomo , che rispose dicendo che veniva chiamato Elve.
Chiesero dove era accaduta la vicenda , e rispose che era nei pressi del Gate.
Chiesero se la lama era ancora in sua proprietà , e rispose che l' aveva nascosta.
A quel punto Eldar disse ad Elve di rimanere nei pressi della città di Suzail , perche nei giorni seguenti avrebbe comunicato , tramite un rapporto scritto, l' accaduto al suo superiore Caporale Paul Greame, il quale avrebbe di certo provveduto alla risoluzione dell' accaduto parlando anche con le autorità del Gate.

Detto cio si congedarono e si diressero in Locanda, dove scrissero nella bacheca che avrebbero dovuto incontrare il Caporale.
Dopo di che Eldar scrisse il rapporto sull accaduto in una pergamena arrotolata e la firmò.
Ora avrebbe solo dovuto incontrare il Caporale per consegnargli il rapporto e scoprire insieme che segreto custodiva quella strana Lama Infuocata......"
 
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Krug
view post Posted on 16/10/2007, 01:17




Krug come al solito vagava per i boschi in compagnia del suo fedele cavallo Drake quando incontrò una sua vecchia conoscenza,un uomo dai lunghi capelli e totalmente dedito alla natura di nome Elve Snow.Vedendolo affranto gli chiese cosa era accaduto ed Elve gli raccontò una triste storia.Mentre girava con i suoi due orsi si era imbattuto in un gruppo di troll che l'avevano assalito e lui non potendone fare a meno combattè e li sconfisse.Frugando i loro corpi esanimi trovò una spada fiammeggiante di cui non sapeva nulla e allora la avvolse in un mantello e la portò con sè.Dopo un pò arrivò di corsa un uomo che gli chiese se avesse preso lui la spada.Si presentò come il capo del pugno fiammante e gli disse che quella spada per lui valeva come la natura per Elve,il quale sentendo tale affronto gli disse che non l'aveva.
"Tu osi paragonare un pezzo di ferro alla natura?Non sei degno di portare questa spada."
"Tu non capisci,è tutta la mia vita."
"Se è tutta la tua vita e sei il suo custode come mai l'hai persa nei boschi?"
E se ne andò,lasciando lì quell'uomo stolto con i suoi rimpianti.
Dopo aver riposato in una radura Elve sentì chiamare il suo nome e davanti a lui si materializzò un mago con una maschera che gli intimò di restituirgli la spada perchè in principio apparteneva a lui,ma il druido si rifiutò.Il potente mago tornò con due lupi demoniaci che uccisero i suoi due amati orsi.A quel punto il mago gli disse che sarebbe tornato anche per lui.
Krug,stupito dalla storia,disse a Elve che se avesse avuto bisogno,lui l'avrebbe aiutato perchè combattere,da barbaro di Uthgar è la sua principale ragione di vita e la cosa che sa fare meglio.Elve lo ringraziò e gli disse che aveva trovato anche altri paladini a Suzail disposti ad aiutarlo.Poi Krug accompagnò il druido nel bosco dove poco prima aveva visto un magnifico esemplare di orso bruno ed i due fecero immediatamente amicizia.
"Spero che questo allevii il tuo dolore Elve.Chiamami se c'è da combattere ed io ci sarò".
"Grazie Krug,che la natura sia con te."
E i due si lasciarono con la sensazione che presto le loro vite si sarebbero intrecciate di nuovo.
 
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Paul Greame
view post Posted on 16/10/2007, 02:35




Paul lesse il messggio in bacheca.
Avrebbe incontrato i due soldati al più presto.
Stanco dalla ronda, si ritirò nella camerata.
 
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Paul Greame
view post Posted on 16/10/2007, 19:40




La situazione era intricata.
Se la ricostruzione dei fatti data ad Eldar e Nimiael dal druido Elve era vera, il cavaliere del pugno fiamamnte poteva facilmente essere Lucas Leonhart.
Non aveva, però, idea di chi potesse essere il mago.

Nessuna legge che il giovane Caporale conoscesse poteva assegnare nuovamente la proprietà della lama al Sergente del Pugno Fiammante, così come nessuna spada, per quanto magica, valeva la vita di un uomo.
Dovevano cercare di risolvere la cosa con diplomazia, la legge in questo non poteva aiutarli.
Le direttive furono chiare, date ai suoi uomini dopo una breve discusisone:
Se l'uomo chiamato Elve avesse affidato la spada al Soldato Eldar di sua spontanea volontà, l'avrebbero, con ogni probabilità, restituita al vecchio proprietario.
Se il forestiero avesse rifiutato di consegnarla il loro ruolo nella faccenda era finito.

Paul si augurò che la brama che, a sentire Elve, Lucas aveva mostrato per quella spada non fosse così grande da portare questi o uno dei suoi uomini, a compiere atti sconsiderati nelle terre del Cormyr.
In quel caso avrebbero dovuto intervenire. E pesantemente.

Certo, c'era da sentire anche la versione di Lucas. Tuttavia qualcosa in quella storia gli diceva che il Pugno Fiammante non era poi così diverso dagli altri corpi mercenari.
Un sospiro spezzò i suoi pensieri.
"Argoth...." mormorò pregando Tyr di non dover affrontare il fratello da così poco ritrovato.
 
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Kiushi
view post Posted on 16/10/2007, 23:29




Elve era li sul ponte di legno guardando il lento scorrere del fiume. Aspettava paziente una ronda dei draghi purpurei e sperava di poter parlare con quei due gentili cavalieri: Eldar e Nimiael.

Sentì dei rumori di zoccoli in lontananza, guardò con la coda dell'occhio e vide un drappello di cavalieri. Sicuramente era la ronda che aspettava. I cavalieri si disposero intorno a lui e lo salutarono. Il giovane druido si voltò e lentamente salutò i cavalieri. Poi uno di loro disse:
- Eldar procedi!
Il cavaliere si fece avanti in sella al suo stallone. Gli spiegò che come da lui promesso aveva fatto rapporto e gli presentò il suo caporale, Pauol a cui passo la parola.
Elve iniziò ad esporre i fatti ma fu continuamente interrotto, sembrava come se non importasse a nessuno di quello che stava dicendo.
Paul fu molto chiaro invece, gli disse che gli avrebbe lasciato la scelta di consegnare a loro o meno la lama ma se l'avrebbe fatto molto probabilmente sarebbe stata riconsegnata al suo vecchio proprietario.
Detto ciò i cavalieri si congedarono dicendo che avevano fretta perchè erano in missione.
Elve fu assalito da molti pensieri:
- Mi sono sbagliato, i cavalieri sono tutti uguali, pensano solo al loro onore a ai loro beni materiali.
- A loro non importa nulla.
Il suo pensare fu interrotto da una voce, era quella del cavaliere Eldar. Non si era nemmeno accorto che era li, era convinto che se ne fosse andato insieme a tutti gli altri, invece no, era rimasto.
Eldar gli offrì il suo aiuto, per ogni evenienza, anche al di fuori del suo dovere di cavaliere. La sua voce era gentile, rassicurante.
Il giovane druido gli confidò che aveva deciso di recarsi a Quercianera per chiedere consiglio, poi i due si salutarono ma prima di questo Elve gli disse:
- Penso che le nostre strade si incroceranno di nuovo cavaliere e penso che questo accadrà molto presto.
Poi se ne andò, aveva un lungo viaggio da fare. Molti pensieri vorticavano nella sua testa, non tutti i cavalieri erano uguali e ora ne aveva avuto la prova, ripensò ai modi scortesi con qui era stato trattato e al disinteresse. Era stato invitato in caserma per il giorno seguente ma Elve lo sapeva bene, il suo cammino lo portava ben lontano da Suzail.
 
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*Oracolo*
view post Posted on 17/10/2007, 00:03




L' incontro con il Druido

"...Eldar aveva consegnato il rapporto, e dopo aver discusso con i cavalieri Will, Ariel, Martin ed il Caporale Paul dell' accaduto, si giunse ad una conclusione.
Bisognava parlare con Elve, il druido, e capire se era disposto a dare in custodia la spada ai draghi, qualora avesse accettato, sarebbe stata consegnata al presunto proprietario ossia Lucas Leonarth, in caso contrario avrebbero difeso Elve in caso di altri attacchi da parte del mago.
Queste erano le direttive.
Durante il passare della giornata, il Caporale Paul su suggerimento del Cavaliere Martin riuscì a fare un accordo con mastro Akrom, anch'egli un Drago Purpureo, sul far riparare in caso di necessità le armature e le armi a costo zero.
Era sicuramente una buona notizia per la compagnia, ed alla comunicazione di questo, i cavalieri furono contenti.
D' altronde la bravura nelle arti da mastro fabbro di Akrom erano ben conosciute.
Al finire della serata il Caporale Paul d'accordo con la compagnia organizzò una spedizione che avrebbe portato il gruppo ad un presunto tesoro date le mappe che aveva con se.
Partirono tutti uniti, ognuno con l' equipaggiamento che riteneva piu opportuno , d'altronde era una semplice spedizione non vi era obbligatoria l' uniforme.
Giunti al ponte dell' entrata si scorse una figura di un umano, avvicinandosi Eldar notò che si trattava del Druido Elve.

Il Caporale Paul informato da Eldar sull identità dell' umano fece un cenno in segno di procedere.
Eldar gli spiegò che come da lui promesso aveva fatto rapporto e gli presentò il suo caporale, a cui passo la parola.

Elve iniziò ad esporre i fatti.
Paul, un po distratto mentre controllava la compagnia ascoltò e, gli disse che gli avrebbe lasciato la scelta di consegnare a loro o meno la lama ma se l'avrebbe fatto molto probabilmente sarebbe stata riconsegnata al suo vecchio proprietario, e il giorno seguente sarebbe dovuto andare in caserma per una descrizione dettagliata del mago che lo aveva attaccato,come aveva detto nelle direttive.
Detto ciò i cavalieri si congedarono dicendo che avevano fretta perchè erano in missione, tranne Eldar che esitò.
Il Paladino era rimasto un po perplesso, dopo tutto non erano in missione, ma era soltanto una spedizione per la ricerca di un tesoro attraverso la mappa, e davanti a loro invece vi era un druido che aveva chiesto aiuto ,cosi un po confuso si soffermò, e sopraffatto dal senso del dovere, parlò al Protettore della Natura.

Eldar disse ad Elve che se avesse ritenuto opportuno un aiuto poteva contare su di lui, per ogni evenienza, anche se cio fosse accaduto quando non era in servizio.
D' altronde era un Paladino e non avrebbe mai abbandonato una persona in cerca di aiuto, specialmente se non aveva fatti piu importanti a cui destare attenzione in quel momento.
Il giovane druido gli confidò che aveva deciso di recarsi a Quercianera per chiedere consiglio, ed Eldar augurò ad Elve di trovare le risposte che cercava.
Il druido salutò il Paladino dicendo:
- Penso che le nostre strade si incroceranno di nuovo cavaliere e penso che questo accadrà molto presto.
A quel punto i due si salutarono ed Eldar guardando l' orizzonte notò che ormai i compagni erano lontani e considerando la stanchezza accumulata nella giornata decise di andare a coricarsi.."
 
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Paul Greame
view post Posted on 17/10/2007, 00:59




Il discorso di Paul fu breve e conciso.
Non è mai un bene dare spiegazioni non necessarie, specialmente quando si veste un'uniforme.
"Vi lasceremo ovviamente la possibilità di scegliere. Ritengo giusto informarvi che se sceglierete di consegnare la lama a noi Draghi Purpurei, con ogni probabilità, la riconsegneremo al precedente proprietario. Nel caso in cui non sarà questa la vostra scelta, provvederemo a progteggervi da qualunque aggressore come prevedono el leggi del Cormyr, fino a che resterete sotto la nostra giurisdizione. Per la questione dell'aggressione, possiamo fare poco visto che è avvenuta fuori dalle nostre terre di competenza ma potete passare domani in caserma in modo da descrivere l'aggressore epr darci un'idea di chi diffidare. Buona giornata Mastro Druido."

Il caporale chiuse la conversazione con fare cortese ma deciso. Al druido era stata data la scelta cui aveva diritto.

Con un po di dispiacere per quell'uomo, diede il segnale di avanzare. Una riflessione si faceva largo tra i suoi pensieri. Non era più libero di credere al proprio istinto. Ora altri dipndevano da lui. Ora parlava a nome di qualcosa. Il suo atteggiamento doveva essere il più semplice possibile. E le più semplici possibili erano anche le scelte che doveva fare.
Il cuore gli si strinse nel petto. Ma aveva giurato. Il Cormyr veniva prima di tutto. I draghi, i suoi compagni, prima della propria stessa vita.
Il pensiero che Elve avesse ricevuto minacce per quella spada, però, lo faceva rabbrividire. Se le minacce fossero continuate sarebbe intervenuto. Per proteggere l'integrità ed i confini della sua terra.
Sperava vivamente che il druido non si spostasse dal Cormyr, ove era protetto.
E l'avrebbe davvero protetto a costo di una battaglia. Un Drago Purpureo ha una parola sola.
 
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Kiushi
view post Posted on 18/10/2007, 16:17




Elve aveva ripreso il suo viaggio, un lento e lunghissimo camminare. Era tornato nel posto dove aveva nascosto la lama e se l'era nascosta sotto la sua tunica. Non si fermò molto e riprese subito il cammino.
La sua mente era avvolta dai pensieri, doveva trovare una soluzione e al più presto. Passarono giorni, ma per il giovane druido il tempo passò velocemente come il lungo cammino che lo attendeva. Dormiva poco la notte e capitava spesso sche si svegliasse dopo un brutto incubo, sognava di quello spiacevole incontro, della terribile crudeltà del mago.

Alla fine arrivò, arrivò a quercianera. Il solo vedere quel maestoso albero gli fece dimenticare il fardello che portava, solo per un attimo. Era riuscito nel suo intento, portare la lama a quercianera e ora li avrebbe chiesto consiglio agli anziani druidi. Doveva trovare una persona degna di custodire la lama oppure trovare un modo per distruggerla.
 
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Kiushi
view post Posted on 3/11/2007, 11:39




Era passato molto tempo ed Elve non aveva trovato le risposte che cercava, era tempo di rimettersi in cammino.
Il suo vagare lo portò nei boschi presso la splendente, e li, inaspettatamente incontrò Joswar, un suo fratello che era moltissimo tempo che non vedeva. Elve si confidò, raccontando della lama, ma fu interrotto a metà dall'arrivo di un elfa, anche lei era una protettrice dei boschi. L'elfa di nome Eairin si presentò e chiese di unirsi alla conversazione. Elve finì il suo racconto e alla fine Joswar lo invitò nella foresta del re, da li avrebbero discusso di nuovo e cercato di trovare una soluzione. I tre si salutarono e ripresero ogniuno la propria strada.

Passarono alcuni giorni e alla fine Elve giunse nella foresta del re ed in breve trovò il suo amico Joswar. I due parlarono a lungo e alla fine trovarono una soluzione che sembrava essere la migliore, avrebbero convocato li tutti i druidi e tutti insieme avrebbero deciso sul da farsi. Joswar sarebbe rimasto li ad attendere mentre ad Elve spettava il compito di spargere la voce tra i suoi fratelli.
 
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Eairin
view post Posted on 13/11/2007, 10:43




Era già passato qualche tempo da che l'Elfa aveva affisso quel messaggio nella bacheca di Baldur's Gate, ma ancora non aveva ricevuto notizie di Argoth. Decise così di agire: approfittando di un viaggio verso sud si sarebbe fermata nella città, e avrebbe cercato Argoth.

Invece (i disegni degli Dei sono strani a volte), fu Argoth a trovarla nella locanda, intenta a riscaldarsi con una tazza di thè.
Dopo i convenevoli, si spostarono in un luogo più appartato e tranquillo, poichè Argoth aveva subito intuito la gravità della faccenda.
L'elfa gli raccontò senza mezzi termini quello che Elve aveva raccontato a lei e a Joswar: della lama, di Lucas, delle minacce e dei molti dubbi che attanagliavano i druidi. Argoth come sempre fu molto comprensivo: ascoltò con attenzione e ad ogni parola della Druida sembrava sempre più corrucciato.

Dopo aver parlato, si lasciarono con la promessa di rivedersi presto: dovevano entrambi chiarire delle questioni molto poco chiare sulla faccenda. Lei avrebbe interrogato ancora Elve, lui si sarebbe rivolto a Lucas, senza fare nomi, per verificare la sua posizione.

Ora bisognava trovare Elve, si disse la Druida, e questo potrebbe essere un problema.
 
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Kiushi
view post Posted on 13/11/2007, 13:40




Il suo vagare lo portò nuovamente nel Cormyr, al vedere quei boschi così rigogliosi il cuore gli si riempì di gioia. Così decise di abbandonare la strada per passare attraverso gli alberi, questo era quello che voleva fare ma una donna a cavallo lo fermò, si trattava di un cavaliere, un drago purpureo. I due si salutarono ed Elve scoprì che quella donna cercava proprio lui, aveva brutte notiezie da dargli era ovvio. I due si incamminarono verso l'accampamento dei Draghi Purpurei alla baronia.
Elve si sedette a terra e iniziò ad ascoltare il racconto della Draga, Ariel. Non brutte notizie ma peggio. Akrom aveva trovato un corno maledetto nel suo giardino e dal racconto sebrava fosse stato toccato da Malar in persona. Quelle terre avevano bisogno di lui, del suo aiuto e del suo consiglio, altri due fratelli già si trovavano nel Cormyr, Joswar ed Eairin, non poteva andarsene, sapeva che insieme avrebbero trovato una soluzione. Così accettò l'invito di restare per quei boschi, si sarebbe tenuto a completa disposizione per dare il suo aiuto, avrebbe fatto di tutto per far si che il sottile equilibrio della natura non venisse spezzato.
Stava per riprendere il suo cammino quando arrivò un uomo in tutta fretta, scese da cavallo e si fermò per un attimo a fissare il druido. Anche lui lo stava cercando, aveva bisogno della descrizione del presunto mago che lo aveva attaccato. Elve riuscì a dare pochissimi particolari, anche perchè non era riuscito a vederlo in volto. L'uomo, di nome Will, gli disse che un mago dai capelli rossi aveva fatto la sua comparsa a Suzail parlando di un demone con una lama infuocata e aveva ricondotto che poteva essere quella che Elve teneva in custodia. Anche lui offrì ospitalità al druido chiedendo se poteva rimanere nei boschi del Cormyr. Elve annuì. I tre si salutarono e ripresero ogniuno le loro strade.
 
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11 replies since 15/10/2007, 14:44   514 views
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