Faerûn's Legends

Donne di città, viste da un barbaro

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Ezbedia TC
view post Posted on 28/12/2007, 23:35




Quanto era difficile conquistare uan donna di città che non conosceva Askargh?
Quel giorno il giovane barbaro lo imparò a sue spese...
Era giunto a Suzail all'alba, incontrando un halfing, piccolo come un bambino, pesante (mentalmente) quanto un bue. John Pippequalcosa... Pippolo abbreviato! Il giovane barbaro si era messo in testa di trovare una donna... ma una donna di città. Quelle donne tanto diverse che vedeva, che si profumavano, ben curate e che si vestivano diversamente! Ne era attratto, anche se non sapeva il motivo, o meglio non lo sapeva spiegare.
Tutto ebbe inizio quando incontrò due donne... una Lanè, la aveva già conosciuta, l'altra bella ma ignota. Essì la voleva conoscere... la chiamava donna perchè non gli aveva chiesto il nome, nessun problema pensava prima o poi che lo avrebbe pronunciato come faceva lui (pensava male). La donna dai capelli scuri non apprezzava i modi del barbaro, eppure lui non stava usando né clava né mazza per portarla nel suo giaciglio! Diceva che era sgarbato, maleducato e che avrebbe chiamato le guardie. LE GUARDIE! Askargh scappò via spaventato, Kurgas lo aveva avvertito quando arrivavano le guardie era meglio correre come se avesse fuoco in culo. Così fece, corse fino a sbattere contro un albero...
[...]
Quando si rialzò dopo poco tempo rivide la bella mora... era indomito e testardo! Il guerriero di Uthgar si avvicnò nuovamente salutandola e lei lo aggredì verbalmente facendogli un bel lavaggio del cervello con la sua legge, eh già Askargh la pensava così. Comunque tanto meglio, Askargh capì che non doveva:
-Toccare le donne nelle loro parti intime
-Usare la clava per portarle nel giaciglio
-Uccidere il loro uomo per averle
Queste erano le leggi della città, ripugnanti agli occhi del giovane barbaro! Ma la donna... inaspettatamente si fidò di lui, si presentò e pian piano riponeva sempre più fiducia nel barbaro. Lo stesso fece lui. La seguiva, le parlava, la ascoltava, camminarono negli orti di Suzail mentre lei le insegnava qualcosa sulle piante, lui realizzava quanto sarebbe stato difficile averla. Dopo essere stato a casa sua a mangiare, e poi al macellaio a mangiare ancora (una montagna di muscolo non mangia poco...) realizzò che avevo un uomo, e non poteva ucciderlo per averla! Orrore... tutto tempo perso, o quasi aveva imparato qualcosa e trovato una amica, che era amica di Kurgas; “Bene! Ottimo!” il barbaro si consolò così.
[...]
Nell'imbrunire fece consocenza al mercato con un'elfa, bella bella, che subito gli disse il suo nome! Evvai pensò il barbaro, ma scappò anche lei subito dopo.
Al calare della sera incontrò un'altra donna sempre dal sarto di Suzai, oh be era pieno di donne lì, una mezzelfa carina dai capelli castani e dai bei modi. Il barbaro era speranzoso, utilizzò tutta la sua forza d'animo per usare le cose che aveva appreso da quella giornata in città e riuscì a trascinarla in locanda a mangiare con lui.
Mangiarono due stufati, sidro e vino. Il barbaro tentava di mangiare composto, impossibile, mentre lei scambiava parole. A fine della cena riuscì a farsi dare un bacio prima che lei se ne andasse, il barbaro iniziava a capire la mentalità delle donne di città (o almeno così pensava).
[...]
A notte fonda incontrò Marleen, la aveva già conosciuta nel pomeriggio ma niente di rilevante, il barbaro corteggiatore si buttò di nuovo all'assalto, sbattendo duramente contro una cinta di mura alta 1000 piedi!
Il guerriero di Uthgar aveva perso... niente da fare la città non era per lui, sarebbe partito appena gli fosse venuta un po' di voglia, ma intanto pensò a riposare, sdraiato nell'erba dei campi.
 
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