| Ormai era notte fonda alla Splendente, e come al solito il gruppetto di amici era rimasto a chiacchierare del più e del meno sulla panchina davanti alla banca quando un guaito attirò la loro attenzione, come di una bestia ferita. Non avendo nulla di meglio da fare Ariel insieme a Moonlight, Haytram, Siomir e Sion si misero a cercarne la provenienza finchè al crocevia con il Tempio del Mancino incontrano uno strano tizio con la cresta che affermò di cercare un lupo ferito per le strade cittadine. Un lupo? Preoccupati per gli abitanti e per la bestia seguirono l'uomo con la cresta, che a primo impatto sembrava essere un guardaboschi... girovagarono a lungo per Waterdeep finchè a nord, vicino al santuario di Silvanus e Mielikki, non incontrarono il lupo dietro un albero che dopo aver ringhiato ferocemente contro il guardaboschi scappò facendo perdere le sue tracce. Si rimisero alla ricerca, questa volta fino alla porta sud, e addentrandosi nel bosco incontrarono un cacciatore che sembrava essere molto intimo con lo strano individuo... c'era qualcosa che però non convinceva il gruppo di amici. Pochi passi più in là avvistarono il lupo, o meglio la lupa con i suoi cuccioli, e i cacciatori non esitarono ad attaccarli imprecando di volerne vendere le pelli rare al mercato. I lupi riuscirono a fuggire ma ormai i cacciatori, delusi delle prede mancata, non volevano di certo tornare a casa a mani vuote ed intimarono di consegnargli le borse. Al rifiuto, altri cacciatori uscirono dai loro appostamenti e circondarono il gruppo di amici. A nulla servì l'ammonizione della paladina di gettare le armi e consegnarsi alle guardie, così lo scontro ebbe inizio. Una brigante, vedendo che i suoi amici avevano la peggio, scappò verso la Splendente in fretta e furia riponendo l'arma... Ariel le corse appresso, più veloce che poteva, intenta a consegnarla alla Giustizia come gli era imposto dai suoi dogmi. Non ce la faceva più, l'armatura era pesante, sempre più pesante, quasi si fermò al ponte della porta sud. Poi una guardia, vedendo il baccano che stavano creando, le fermò entrambe. La brigante, con il fiatone a più non posso, iniziò ad iterloquire con la guardia cittadina incolpando addirittura la paladina di essere una taglia borse e un assassina. In cuor suo, Ariel rimase scioccata e sorpresa per tale accusa, e subito riportò la sua versione dei fatti. La guardia, già scocciata dal lavoro che avrebbe dovuto svolgere, fece lo scarica barile lasciando fuggire la criminale e accompagnando Ariel al posto di guardia, dove fù ricevuta da un Capitano per sporgere denuncia contro ignoti. La paladina raccontò tutto con precisione, anche se l'ufficiale in sovrappeso parve fare più attenzione alle sue curve che al racconto. Riuntitasi con i suoi amici, per fortuna illesi, avevano ora con loro un'indizio. Su una delle spade che avevano ritrovato nei corpi c'era inciso "Greta l'arciere"... Che fosse la donna che era fuggita?
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Qualche Luna dopo, mentre Ariel tornava alla Splendente, incontrò un druido di Silvanus che passeggiava per la foresta. Si misero a chiacchierare, sull'arrivo dell'inverno e sui cieli ormai cupi che davano un'aspetto un pò triste e smorto alle giornate. Un mulo si avvicinò, spaurito, e senza aver troppo timore di loro corse come al riparo. La paladina lo guardò perplesso, cercando lo sguardo del druido per capire cosa stesse accadendo, poi voltandosi notò una figurà acquattata nell'erba alta. Un lupo. Magro all'inverosimile, si chiese come potesse reggersi in piedi quel mucchietto di pelle e ossa... certo, era il corso della natura, era giusto che si cibasse del mulo se l'avrebbe catturato, ma di comune accordo con il druido decisero di sfamare quel lupo. Ariel, in sella al cavallo, si allontanò cercando di non fare rumore e lasciò campo a chi più ne sapeva di lei... osservò il druido avvicinarsi, cauto, e lanciargli un pezzo di carne essicata. Lo divorò in un istante. Poi un altro pezzo, ma lo prese tra le zanne e lo portò con se pochi metri più dietro... aveva dei cuccioli, era una lupa. Ariel sorrise alla vista di quei cucciolotti affamati, sotto la morsa del gelido inverno, che scodinzolavano per avere un bocconcino di carne. Nel frattempo era calata l'oscurità e Ariel si spostò sulla strada, dove incontrò il Lord del Mattino. Fece cennò ad Ezbedia di rimanere immobile e in silenzio, che non capiva cosa accadesse anche se scrutava con attenzione la boscaglia. Il druido accompagnò i lupi nel fitto della foresta, riportandoli lontani dai posti civilizzati dopodichè andarono a casa del Lord del Mattino per riscaldarsi, bere qualcosa di caldo, e discutere sulla faccenda.
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Ariel incontrò al Maelstrom il guardaboschi Siomir e la guardia cittadina Zindan. Discutevano del più e del meno, finchè la paladina non venne salutata dal suo amico Alsek, accompagnata da una fanciulla che si presentò con il nome di Laureen. Erano giunti alla Splendente per fargli visitare la città, ma si ritrovarono coinvolti in qualcosa non si aspettavano. Mentre erano seduti al tavolo, una donna ansimante spalancò le porte della locanda, il volto terrorizzato. Ariel scattò in piedi e l'aiutò a sedersi, mentre Alsek gli portò un thè caldo per farla calmare e riscaldare. Aveva vestiti umili e logori, a mezzemaniche nonostante l'inverno fosse pungente più che mai... solo dopo si presentò come una druida. Raccontò, dopo essere stata rassicurata, che gli animali del bosco un tempo suoi amici l'avevano attaccata senza motivo. Preoccupati gli amici si guardarono e promisero alla donna che avrebbero fatto tutto il possibile per aiutarla. Ripresa dallo shock, li accompagnò alle soglie del bosco dove fù subito attacata da un orso... non c'era nulla da fare, abbatterono la bestia. La donna aveva le lacrime agli occhi, visibilmente scossa... tremava. Probabilmente quell'orso era un suo caro amico. Ma che potevano fare? Si inoltrarono nel fitto della boscaglia con la sola flebile luce della lanterna di Ariel, che sentiva gli occhi stessi della Natura puntati su di loro. Ululati, tutt'intorno, come a circondarli. Avanzarono, purtroppo a volte combattendo contro qualche bestia, finchè non videro un'ombra che scagliò una freccia contro un povero cerbiatto, abbattendolo con sol colpo alla giugolare. Poi la figura, notando il gruppetto, scappò nei boschi... a nulla servì la rincorsa di Siomir per raggiungerlo. Lo ritrovarono un centinaio di metri più a est, mascherato... gli fecero qualche domanda su cosa stesse facendo, sul perchè non mostrasse il volto. Tolta la maschera, il mezzelfo si dimostrò alquanto burbero e scontroso nei modi. Gli disse sghignazzando, che se proprio volevano trovare degli animali feroci dovevano costeggiare la montagna. Ariel sentì che l'uomo emanava una forte malvagità... fecero come disse, proseguendo lungo il costone, finchè non si imbatterono in un campo ben organizzato presidiato da alcuni uomini. Come al solito l'accoglienza non fù delle migliori, fioccarono subito minacce quando Zindan, in quanto guardia della Spledente, voleva esaminare la tenda e il baule a fianco ad essa. Impegnati nella discussione, Alsek si avvicinò di soppiatto al forziere mentre uno di quegli uomini ci stava riponendo qualcosa e, non curante delle conseguenze, riaprì il forziere alle spalle dell'uomo facendo scattare un'imponente rissa. Fortuna loro riuscirono ad avere la meglio e sconfiggere quelli che, dopo aver controllato i corpi e il forziere, risultarono essere cacciatori di frodo. Trovarono tre sacchetti, uno con del pesce affumicato, uno con del prosciutto, e uno con delle pelli d'orso e di lupo. Gli oggetti più interessanti invece erano una spada corta d'acciaio con inciso uno strano nome, una fiala non identificata e una pergamena. Quando lessero quello che vi era scirtto capirono che non si trattava semplicemente di un gruppetto che faceva bracconaggio, ma di un'intera corporazione dedita a chissà quali loschi affari... a questo gruppo gli avevano assegnato la zona sud della Splendente. Ora, preoccupata, Ariel assegnò dei compiti ai suoi amici in ciò che riusciva meglio loro: Siomir doveva ricercare informazioni nei boschi, dai druidi, dai ranger e dagli stessi animali; Alsek doveva chiedere nelle locande e nelle taverne più malfamate; Laureen doveva controllare che Alsek non si mettesse nei guai, cosa che sembrava alla paladina il compito più difficile; mentre lei sarebbe andata nelle biblioteche delle varie città a cercare informazioni sulla mente che c'era dietro questo oscuro meccanismo...
Il Corvo Rosso.
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