Faerûn's Legends

Una proposta inattesa

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Nyssa.
view post Posted on 9/1/2008, 16:08




Aveva galoppato per un po’, ma infondo la strada dal Gate non era lunghissima. Aveva smesso di piovere già da un po’ quando Laya e Randir varcarono le porte di Suzail. Lei guardò un po’ preoccupata il suo compagno di viaggio. Era stato scosso da una brutta tosse per tutto il tratto, allarmandola un po’. Anche se non amava alla follia gli elfi, questo non pareva spocchioso come molti altri che aveva conosciuto.
Era andata a Suzail per cercare Moon. Avevano lasciato un discorso in sospeso tempo addietro.
Arrivati alla casa della guaritrice, vide che tutto era spento. Dopo aver suonato ed aspettato un po’ invano era ormai chiaro che fosse fuori casa, sospirando si arrese all’evidenza.
Stavano slegando i cavalli, quando udirono i suoni di una cavalcatura che si stavano avvicinando ed aguzzò la vista. Una figura troppo grande per essere Moon, ma, nonostante ne percepisse solo i vaghi contorni per colpa del buoi, le era molto familiare. Le sue labbra si inarcarono istintivamente in un grande sorriso: era Aiwaz, il suo cavaliere.
Fatte le presentazioni del caso, ed incominciando ad avere fame, tra una battuta e l’altra, i tre si recarono alla locanda più vicina.
Laya guardava Aiwaz un po’ perplessa, le pareva strano. Era composto e taciturno di suo, lo sapeva, però stavolta c’era qualcosa di diverso.
Rimasti soli nella grande sala, seduti affianco, Laya cercando di non far trapassare tutta la sua enorme curiosità, chiese al cavaliere cosa lo avesse spinto fino a Suzail.
“Cercavo Moon”
“Anche tu? E per cosa?”
“Volevo chiederle consiglio per un rito.”
Laya lo guardò perplessa fissandolo negli occhi, come se vi potesse leggere la risposta ad ogni sua domanda.
“Rito?”
“Si, per noi due.”
Lo disse come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, che però ebbe l’effetto di far rimanere Laya di sasso. Ripreso a respirare chiese:
“La devo prendere come una proposta?”
“Che ne dici?”
Laya annuì solenne.
In quella grande locanda, solo con la presenza dell’oste che sbrigava le sue faccende non curandosi di loro, si baciarono dimenticandosi di tutto il resto.
“Andiamo a fare due passi? Devo parlati di una cosa” chiede lui.
Salutando Randir fuori dalla locanda, alle prese con una presenza invisibile, a suo dire, e ringraziandolo, camminarono un po’ mano nella mano, fino ad arrivare al boschetto nei pressi delle mura. Si sedettero su un vecchio tronco occhi negli occhi. Laya non potrà mai scordare le parole che il suo cavaliere le disse quel giorno.
“E’ molto che ci penso, ma solo dopo averti rivista oggi, ho avuto la conferma dei miei sentimenti per te. Ripensando alle mie origini, le mie tradizioni, non avrei mai pensato di cambiare così. Il mio addestramento fra gli Zhentilar, ed ora lo scoprire di poter provare dei sentimenti del genere… Ora vorrei solo portarti dinanzi ad un altare per giurarti eterna fedeltà. Il mio cuore batte solo per te. Ti amo.”
Prese la mano di lei per portarsela al petto, dove lei avvertì il suo cuore pulsare.
Con gli occhi lucidi e la voce bassa e carica di emozione lei rispose:
“Ti amo anch’io… non potrei mai vedermi al fianco di nessun’altro, se non al tuo.”
All’ombra di un albero rigoglioso, la coppia si baciò di nuovo.
Anche se i reami fossero sprofondati tra le fiamme, non se ne sarebbero mai accorti. In quel momento erano troppo felici.
 
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