Faerūn's Legends

Veli e Verita', [Backup 12/06/2006]

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Cloud83
view post Posted on 22/10/2006, 17:44




- Alisea -

Tornai in camera con altre dieci monete di platino vinte giocando a blackjack nel borsello. Vivere era cosi' dannatamente facile... Senza un po' delle complicazioni che mi andavo a cercare l'unica cosa che avrebbe potuto uccidermi era la noia.
I giorni a Shadowdale passavano abbastanza sereni, nonostante la vicinanza degli orchi si respirava un clima tranquillo e rilassante tra la gente. Ciononostante non riuscivo a prendere sonno malgrado l'alba fosse abbastanza vicina ormai. Non mi sentivo troppo bene con me stessa dopo il giorno con la discussione con Horeness. Come quando avevo mentito ad Alek per recuperare la Croce dell'acido, il senso di disagio nel strumentalizzare le poche persone che si erano sempre comportate da amici era grande.
Ma sarebbe passato, sarebbe dovuto passare perche' era una scelta obbligata e necessaria. Non c'erano vie di mezzo o bivi, un sentiero solo...

Non era stato difficile convincerlo, dopotutto essendo io stessa una sacerdotessa sapevo bene dove fare leva per indurre un altro sacerdote a fare cio' che desideravo. L'amicizia forse aveva giocato la parte piu' importante e forse non aveva fatto destare troppi sospetti, ma questo l'avrei scoperto con il tempo.
Avremmo diviso le spese, e lui si sarebbe preoccupato ti trovare persone senza destare troppe attenzioni. Se un sacerdote di Oghma cerca operai per edificare un santuario del suo dio non c'e' nulla di strano, se lo facesse un'abitante di Zhentil Keep si solleverebbe solo un gran pettegolare, ed era l'ultima cosa di cui avevamo bisogno.
Il santuario avrebbe protetto come il velo di una sposa quello che ci interessava dagli occhi altrui, e sarebbe stato protetto anche dallo specchietto per le allodole che stavamo preparando.
Due bugie a proteggere una verita'...
Se non fossero state scoperte sarebbero diventate verita' loro stesse, come ogni bugia del resto.
Guardando il buio che mi divideva dal soffitto della stanza mi chiedevo quanto a lungo sarei riuscita a vincere le partite che la vita mi sottoponeva e cosa sarebbe successo quando ne avrei persa sul serio una...

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- Horeness -

Horeness era tornato a Shadowdale da qualche giorno, quando scendendo le scale che conducevano alle camere incontrņ Alisea..
L'elfo era contento di rivederla , un'amica , con la quale aveva passato molti giorni della sua vita, sin da Tirluk, ma che ultimamente stavano percorrendo due strade diverse, e chissą, forse un giorno quelle strade si sarebbero rincontrate , infondo gli aveva detto che forse avrebbe lasciato ZhentillKeep, e sarebbe stata davvero la scelta giusta secondo il sacerdote..
I due parlarono un poco in locanda, parlava tranquillo con Alisea, nonostante, non la conoscesse sino infondo....anche dopo tempo che si conoscevano non la conosceva nel profondo..qualche pezzo ancora mancava nel puzzle mentale che Horeness si era costruito sull'amica..
I due uscirono, Alisea voleva parlargli riguardo alla costruzione di un santuario, un santuraio di Oghma, ma voleva parlargliene lontano da orecchie indiscrete...
Gli parlņ di questo suo progetto, della costruzione di questo santuraio, lontano da ZhentillKeep, lontano dagli occhi dei baniti, ma ancora non aveva ben capito il perchč di questa suo progetto, gli disse che era Oghma era un DIo da ampie vedute, che lo apprezzava, mah, anche se cosģ fosse , addirittura una costruzione di un santuario in suo onore, forse era un poco eccessivo...ma Horeness non ci badņ molto, apprezzo subito questo suo progetto, infondo un santuario in nome del Signore del Sapere avrebbe fatto solo che piacere ad un suo sacerdote..e questo č quello che contava maggiormente...
e poi....non aveva modo per non fidarsi di Alisea , la riteneva amica, anche se, non era pił come all'inizio del loro viaggio, quando si erano spostati insieme sin dall'isola di Tirluk..

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- Alisea -

Horeness sembrava soddisfatto del posto scelto, lontano da Zhentil Keep il santuario nella mia e nella sua immaginazione sarebbe stato molto simile a Fremente Mistero, ma molto molto piu' piccolo...
I materiali non sembravano essere troppo un problema, ferro ne avevo in abbondanza e pietra tra quelle montagne non scarseggiava. Horeness parti' subito alla volta di Waterdeep per ordinare del legname e cercare degli operai.
Non doveva essere un lavoro particolarmente complicato, una struttura semplice a un piano solo, quattro mura con un tetto e un'arcata d'ingresso. Poi una piccola stalla con un tetto in paglia e mura di legno, nessuna grande pretesa.
Se tutto andava secondo i piani il santuario non avrebbe impiegato molto a sorgere.

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- Horeness -

Fremente Mistero in miniatura...il tempo sarebbe sorto in una piccola insenatura, non molto grande, ma non era la grandezza ciņ che contava...
Alisea e Horeness si separarono alle terre di Pietra, La ragazza tornņ a Shadowdale per riposare, mentre l'elfo partģ alla volta di WaterDeep per poter parlare con Polette, mostrarle il posto per sapere quanto legname gli sarebbe servito e quindi ordinale..inoltre, cercava operai per la costruzione e Polette sicuramente lo avrebbe aiutato....

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- Alisea -

Horeness era riuscito a mettersi in contatto con Polette a Waterdeep per la costruzione del santuario.
Entrambi eravamo concordi su una costruzione per nulla pretenziosa, semplice senza troppi fronzoli... Dopo un po' di discussioni su come posizionarla, tracciammo srotolando le nostre bende i due muri principali per avere una vaga idea di come sarebbe uscito alla fine.

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Soddisfatti tutti e tre, accennammo a Polette della stalla... Una semplice tettoia con un paio di paletti a cui legare i cavalli, non necessariamente appoggiata al santuario.

Chiarite le linee guida principali del progetto, io e Horeness lasciammo Polette e la ragazza che aveva portato perche' l'aiutasse con il ferro che avevo da parte a Shadowdale. Pareva che anche Ercha avrebbe aiutato nell'edificazione, e da una parte mi fa faceva piacere, i nani sapevano farci in quel genere di cose. Aveva detto che sarebbero restate li' fino a lavori conclusi, cosi' ci offrimmo di passare di tanto in tanto a vedere come procedevano e se avevano bisogno di qualcosa di particolare. Avremmo discusso dei prezzi alla fine da quel che mi pareva di capire, e se andava bene a Polette non poteva che andare bene anche a me.
I soldi erano il minore dei problemi...

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- Polette -

Dopo aver parlato con Horeness e visto il posto dove voleva far sorgere il tempio, Polette lascio' detto ad Alex come comportarsi in sua assenza e un messaggio sul libro per salutare i suoi soci e per far sapere a chi avesse voluto guadagnarsi dei soldi che servivano braccia.
Aveva intenzioni di rimanere a Suzail finche' questi lavori non fossero terminati, dopo che si erano accordati sulla struttura comincio' a delimitare le fondamenta e poi come giunse la notte si ando' a coricare.

Una giornata si era conclusa con le fondamenta iniziate.
image

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- Nash -

Non era certo un gran lavoro, ma con la supervisione di Polette avevo imparato a barcamenarmici. Decisamente monotono e faticoso ma dovevo guadagnarmi delle monete in qualche modo, almeno avrei potuto comprarmi delle spade decenti. Poi vedere i muretti crescere pian piano nel suo piccolo dava qualche soddisfazione.
Comunque le giornate passavano bene, Polette era di compagnia e chiaccherava un bel po' durante il lavoro ed era arrivato anche un elfo, tale Ariel, che avrebbe dato una mano. Finito li' sarei ripartito alla ricerca di qualche fabbro, e una volta trovate un paio di spade mi sarei potuto rimettere in cammino.

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- Alisea -

I lavori procedevano piuttosto bene ed i primi muri iniziavano ad elevarsi. Quando arrivai al campo degli operai non c'era molto movimento, era mattina presto dopotutto. Lasciai provviste e olio per le lanterne come avevo promesso a Polette, accompagnandole con una pergamena per informarla della provenienza di quelle cose.
Ero proprio soddisfatta di come stavano andando le cose, Polette si stava dimostrando all'altezza della situazione.

[...]

Anche gli ultimi mobili presi dalla ormai deserta casa di Zhentil erano stati sistemati. Un po' pochini, quel luogo era senz'altro piu' grande della mia vecchia cantina... Ma era un buon inizio.
M'era venuta un po' di ansia quando mentre caricavamo sul cavallo da trasporto le ultime cose passo' per la via Imoden, non che lo conoscessi un granche' ma era uno Zhentiliar... E dopotutto stavo a viso coperto dentro la citta'. Per fortuna non si fermo' nemmeno per un istante e prosegui' per la sua strada, meglio cosi'... Avevo risparmiato un incantesimo.
Ormai era tutto pronto, tutto quanto... Durante la nuvolosa notte invernale anche la parte piu' importante era stata compiuta con successo.
Non restava che fare l'ultimo passo, allestire l'ultimo velo, e il disegno sarebbe stato infine completo. Bello e perfetto, senza sbavature, con tutte le sfumature del caso... senza errori.
 
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