Faerūn's Legends

Caccia ai Serpenti di Calimport

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Cloud83
view post Posted on 22/10/2006, 17:52




- Alisea -

Calimport, una citta' in cui avrei voluto vivere: calda, soleggiata, piena di vita e dove la gente tende a farsi gli affari propri per evitare guai. Qualche lato negativo lo aveva, certo... ladruncoli ad ogni angolo, e anche qualche tagliagole. Eravamo li' per quelli soprattutto, quindici fedeli morti ed era compito nostro trovare i colpevoli. Non sapevamo molto, se non che si firmavano con un serpente disegnato con le budella delle vittime, vittime che erano fedeli del tempio di Calimport...

Argoz: Il primo Serpente era stato quasi facile da scovare, dopo aver ascoltato le indicazioni della vedova di una delle vittime e guidati da Labelle non servi' inoltrarsi molto nelle fogne. Questo mezzorco dalla corporatura decisamente robusta ci si paro' davanti. Mentre provavamo a ingannarlo spacciandoci per suoi nuovi alleati scoprimmo che i Serpenti erano cinque, e uno di loro era probabilmente un mercante. Non riuscimmo a farci dire nient'altro, capi' il nostro intento e ce ne sbarazzammo con un'incantesimo di paralisi e tante mazzate e incantesimi offensivi sul suo corpo ormai inerme. Il liquame puzzolente delle fogne inghiotti' quel che restava del suo corpo...

Flaremor:
Il secondo Serpente venne tratto in inganno da Labelle che aveva indossato l'armatura di Argoz. Girando per la citta' si doveva essere fatta notare come da piano, mentre noi altri attendevamo nelle fogne per fare un'agguato alla serpe. Si dimostro' uno spadaccino in gamba, fui costretta a richiamare un esterno decisamente potente per sbarazzarci di lui. Non parlo', era un uomo forte e preferi' suicidarsi infilandosi con la lama con cui Zeross lo stava torturando piuttosto che fare i nomi dei suoi amici. Con se' pero' portava una schematica mappa del Bazaar, era l'unico indizio che avevamo. Anche il suo corpo spari' nelle profonde acque torbide delle fogne.

La Spadaccina e il Guerriero: La terza e il quarto Serpente riuscirono a sorprenderci invece. Dopo aver discusso con loro al Bazaar, pur non essendo sicuri della loro reale identita', ci seguirono fino nelle fogne di nascosto per sapere dove avevamo trovato la spada del suo amico. Erano decisamente i piu' abili, ma aiutati dagli esterni di Labelle e dalle frecce acide di Misty riuscimmo a ucciderne uno e ridurre in fin di vita l'altra. Con la promessa di risparmiare il suo amico, che in realta' era gia' morto, e la sua vita la donna cedette e confermo' i sospetti che alcuni di noi avevano: la vedova con cui avevamo parlato era la quinta serpe, e la traditrice che aveva fatto i nomi dei quindici fedeli. Lasciai al Bebelith che avevo convocato per l'occasione il compito di finire la donna, dopotutto le avevo promesso che non l'avremmo uccisa noi... Labelle dopo aver staccato anche le loro teste butto' i corpi a raggiungere quelli dei loro due amici.

Ellahla: La quinta Serpe... una fedele che aveva tradito suo marito e altri quindici fratelli nel credo quando aveva visto portarsi via suo figlio per un sacrificio. Sapevo che aveva sbagliato, era innegabile, ma in fondo la capivo. Detestavo quando venivano toccati dei bambini, innocenti che non hanno ancora avuto modo di scegliere la loro strada. Ognuno di loro poteva essere un nuovo fedele per la Signora della Perdita, soprattutto se figli di altri credenti... Non sopportavo l'idea che fossero stati uccisi...
Dopo aver riferito delle morti e del tradimento a Demetrian, il nostro contatto fidato di Calimport, andammo a casa della vedova. Continuava la sua recita, ma presto le facemmo capire che ormai era rimasta solo lei e sapevamo tutto.
Le promisi che avrei provato a intercedere per lei, per giustificare il suo gesto e trovare una soluzione che non fosse farla torturare e morire, ma non riuscii a mantenere la promessa.

Al tempio del Thay, dove ritornammo con i nostri incantesimi di ritiro, l'unica alternativa che le aveva proposto la sacerdotessa era di portare trenta seluniti vivi in sessanta giorni.
Era impossibile, lo sapevo bene, ma appoggiai la cosa anche a mio rischio, non sapevo che mi era preso pero' volevo mantenere quella promessa. Labelle e Misty intervenirono dicendo che anche per loro andava uccisa, forse mi stavo realmente sbagliando e forse stavo davvero rischiando troppo per una che avrebbe potuto svelare la mia identita' come gia' aveva fatto in passato... Mi lasciai convincere che non poteva vivere, ma quantomeno ero riuscita a regalarle una morte rapida e indolore, non era cosa da poco e un po' mi sollevava.
Tornai a Eltabbar con gli altri, e presi una stanza. Non dormii molto, la mattina successiva scesi e lasciai detto all'oste di riferire ai miei compagni di viaggio che sarei tornata verso le Valli prima di loro, avevo bisogno davvero di stare un po' da sola.
 
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