| Lan Elithras
Soffocando l'ultimo calore di alcune braci con della terra umida, Lan alzò lo sguardo verso la Foresta. Sia Felmeryel che Glandesh avevano parlato di pericoli sempre più vicini e preoccupanti.
Persino di un drow che si era spinto fino ai pressi del tempio di Chauntea, ripensò l'elfo serrando la mascella mentre sistemava le bisacce.
Incordò l'arco e balzò agilmente in groppa a Haras; guidando il cavallo con le ginocchia gli fece fare un giro di controllo intorno al campo, mentre incoccava una freccia sfilata dalla faretra alla cintura.
La Foresta sembrava fissarlo, severa, quasi a rimprovero della sua partenza; ma Lan sapeva che quel suo senso di colpa era ingiustificato. Doveva esserlo.
Era partito per dare il suo aiuto altrove, non c'era motivo...
Scacciando il pensiero diede un'ultimo sguardo agli imponenti alberi in lontananza, dai quali si levavano grossi volatili gracchianti.
Schioccò la lingua e Haras si lanciò in un veloce galoppo per le verdi Valli estive.
Elyas gli aveva detto di radunare quante più persone possibili per perlustrare quantomeno la parte terminale della Foresta, quella più vicina a Shadowdale. Avrebbe lasciato un messaggio sulla bacheca della piazza e cercato di persona coloro che già conosceva.
Non importava quanto fosse stato lontano; ora lui e suo fratello erano tornati, mentre già le Valli rifiorivano di Custodi.
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Felmeryel
Felmeryel incontrò Lan presso la banca di Shadowdale.
L'elfo stava chiedendo una cassetta personale per i suoi averi.
"Ti trasferisci qui?", chiese ella e presero a parlare.
Lan le disse dei propositi suoi e di suo fratello Elyas, e ne fu ancora più convinto quando Felmeryel gli narrò di alcune minacce, per fortuna ora estinte, che si erano aggirate per i boschi delle Valli nelle settimane precedenti.
Era necessario adunarsi e organizzarsi, così quando l'elfa lesse il messaggio di Lan nella bacheca, con fermezza pose la sua firma.
Niente e nessuno avrebbe dovuto minacciare ciò che un tempo era stata l'antica dimora del suo popolo.
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Elvyr Heron
Una notte tranquilla quella che Elvyr passò nel suo giaciglio non lontano dalla torre di quello che lui chiamava "il Saggio".
Uno scalpitare di zoccoli attirò la sua attenzione, non uno, ma più cavalieri si muovevano per il ciottolato dinnanzi la locanda.
L'elfo si avvicinò di soppiatto, conscio dei pericoli che minacciavano le Valli negli ultimi tempi.
Non riconobbe nessuno degli avventori ma riusci a sentire quello che si dicevano e li seguì verso nord...prima di perderli per concentrarsi su delle impronte insanguinate che volgevano ad ovest..
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Elyas Elithras
Elyas era tornato nelle Valli, nella sua terra natia, il fratello Lan era già parecchi giorni lontano da lui...e propio lì, si incontrarono... a Shadowdale...Il fratello minore gli raccontò molto, consocenze, avvenimenti, viaggi..
Quando in lontananza si scorse un'umano..era Glandesh un Saggio della Natura..Elyas già lo consoceva, i due ritrovandosi si fermarono a discutere riguardo vari argomenti, ritrovandosi così insieme..c'era molto da fare nelle Valli, e sarebbeto tornati a collaborare....L'elfo ora attendeva solo di ritrovare il vecchio Randall..
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