Faerûn's Legends

Addio Awaraldo, [Backup 06/12/2004]

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Cloud83
view post Posted on 23/10/2006, 10:19




- Taria -

Seduta sul letto ancora mi scendevano le lacrime. Forse non avremmo dovuto fargli bere quella roba, o portarlo al freddo.
Tanto per cambiare ero riuscita solo a combinare piu' disastri che altro.
Risuonai qualche nota della melodia con cui l'avevamo accompagnato nel mare.
Non avevo potuto salutarlo con una canzone.
Erano ore che ci pensavo, e cosi' la scrissi, come sempre una filastrocca e non una canzone vera e propria come si sarebbe meritato.


Un canto triste di dolore
fatto per un amico che portero' sempre nel cuore
rallegrava ogni posto con la sua vivacita'
e penso nessuno potra' dire "Non mi mancherà"

Era piccolo e pauroso
ma possedeva un grande tesoro
Sapeva volare con la fantasia
e con quella ci portava tutti via
da questo mondo fatto di paladini seriosi
e fin troppo pieno di maghi ambiziosi

Lui sapeva regalare alla gente
avventure strepitose vissute nella sua mente
Aveva davanti un grande avvenire
molti a teatro avrebbe fatto divertire

Per te niente tombe da dissacrare
o insegne da rovinare
Il tuo corpo riposa tra i flutti
dove non farai piu' sogni brutti
la tua memoria verra' cantata
non da questa poesia scombinata
ma da grandi bardi e cantori
che ti daranno tutti i dovuti onori




La appesi sulla bacheca del Braccio Amico, senza firmarla e poi tornai in camera. Speravo che chi lo conoscesse capisse che si trattava di lui, tanto entro pochi giorni l'avrebbero saputo tutti.

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- Awar.Galanodel -

Awaraldo scese le scale che portano in sala comune.
Si era ripreso dalle botte di ieri, aveva proprio voglia di uscire a fare una passeggiata.
Salutò l'oste con un gran sorriso sulle labbra, di ottimo umore e aprì la porta. Di lì a qualche giorno sarebbe tornato al teatro!
Un ringhio feroce lo fece sussultare, fatti pochi passi.
Un enorme grizzly gli correva incontro, la bava alla bocca e i denti digrignati.
Urlando come un pazzo l'halfling scattò via, rapidissimo nonostante le sue gambe corte. Ma le grosse falcate del grizzly lo rendevano sempre più incombente.
Correndo vide qualcuno, urlò aiuto, poi la fiera gli fu sopra.

La botta era stata forte. Ma era ancora lì. Aprì gli occhi lentamente, la vista era annebbiata e il corpo ferito. Ma era vivo, Tymora era con lui. Quell'orso doveva essere stato attirato da qualcos'altro.
Si rialzò e barcollò un po' prima di prendere equilibrio. La vista tornò piuttosto nitida e vide in lontananza il mantello svolazzante della figura a cavallo sparire dietro le mura del Braccio Amico. Il grizzly poco indietro ad annusare l'aria.
Awaraldo si acquattò immediatamente dietro una grossa roccia lì vicino. Tremava come una foglia ma, disperatamente, taceva.
Sentiva i passi della bestia avvicinarsi, fatali, sentiva il suo grosso naso inspirare forte l'aria. Mai come allora avrebbe voluto essersi fatto una doccia nella settimana addietro.
Dopo poco sentì ancora quel forte ringhiare, prese una dura zampata sul viso, ancora acquattato dietro la roccia e cadde in terra. Poi la fiera gli fu sopra.

Riaprì gli occhi. Non si sentiva più le gambe, non si sentiva più le braccia. Doveva essere tutto rotto. Aveva il mal di testa più forte che aveva mai provato, il dolore più atroce della sua breve vita.
Non riusciva a vedere bene ma avrebbe detto che il grizzly non c'era più.
Strisciò come un verme, lentamente, sino alla porta della taverna, lasciandosi dietro una larga scia di sangue. Sui gradini, sotto la porta cercò di bussar forte. Ma doveva avere solo sfiorato la porta: nessuno venne. Attorno non c'era nessuno, non sarebbe riuscito a rialzare il braccio, passarono lunghissimi, interminabili istanti.
Il dolore alla testa cresceva ogni istante, poi la testa gli scoppiò.
Non sentiva più nulla. Non vide più nulla.

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- Puniz -

Taelas era seduto in locanda quando Nomad lo tirò su per le scale dicendo che c'era bisogno di aiuto.
Un halfling stava sdraiato sul letto in condizioni disastrose.
Subito egli ricorse al potere del suo dio per richiudere le ferite piu grosse e profonde. Fu un grande sforzo che gli consumò tutto il suo potere Spirituale. Nomad continuava a dire cose insensate tipo "ma ce la fai? tutto qui?" come fosse un compito facile.
Il sacerdote convinto di averlo ristorato uscì dalla stanza, in fondo il respiro era tornato normale, e consigliò all'uomo di portare l'halfling con molta cura da qualche sacerdote più esperto.
Quella fu l'ultima volta che sentì parlare di arwaldo.
 
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