Faerûn's Legends

La superiorita' di Zenthil Keep, Discussione avviata da Imoden

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Sel Del-Nai
view post Posted on 30/10/2006, 18:44




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La Superiorità di Zhentil Keep.


Vecchio 14/06/2006, 00.51 #1
Imoden
Jazzista

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La Superiorità di Zhentil Keep.

A notte fatta, la pioggia picchiettava contro la parete rocciosa che costituiva parte delle miniere della nera città.
Imoden si era fermato un po in miniera quella notte dal momento che il suo turno l'aveva già svolto.
L'apparente fine della pioggia e dei picchiettì lo convinse ad uscire.
Ripose gli strumenti da lavoro e si infilò i vestiti.

Le strade erano ora illuminate da un alba crescente, da un giorno sempre più adulto.
Il guerriero aveva lavorato tutta notte senza neanche essersene accorto.
Si passò una mano sulle braccia ancora umide e andò diretto in locanda per riposare dopo gli sforzi.
Riposo e si rimise in sesto, dopo un buon pasto e un bicchiere di vino.
Il rosso del calice lo mise di buon umore permettendogli così di andare diretto verso le stalle a prelevare il suo cavallo.

Preso l'animale, Imoden vestì l'armatura d'acciaio donatagli da Anya e diede uno strattone alle briglie nere del cavallo.

L'uomo passò sotto la volta delle mura di Zhentil.

La pioggia intanto aveva iniziato nuovamente la sua insinuosa danza attorno al paesaggio che scorreva via veloce sotto le zoccolate incalzanti del cavallo di Imoden.
La gola venne ben presto agli occhi del guerriero, era abituato a passare quel punto e spinse al trotto il destriero lungo la viuzza che si stagliava in mezzo al piccolo passo.

Imoden prese la sua arma pronto ad abbattere file di disertori orcheschi che si ricostituivano continuamente da quelle parti.
Al posto degli agognati esseri, il guerriero si ritrovò dinanzi a sè un gruppetto formato da cinque persone al massimo.
Un luccichìo passo subito per gli occhi del guerriero.. era un mantello, portato da una donna con i capelli raccolti.
Delle insegne da Cavaliere pendevano dalla sua armatura e dal suo mantello... era un membro dell'Ordine.
Il guerriero fece una smorfia di disgusto tenendo l'arma a mezz'aria pronta per ogni evenienza.

Il gruppetto era diretto ad Heliogabalus, come riuscì a capire Imoden.
Proprio da quella parte intanto era arrivata una figura femminile in un armatura pregiata in moonstone.
Imoden la riconobbe subito come la vice-governatrice.

[...]

La scena sembrava decadere continuamente.
Le follie della paladina si spingevano sempre più arditamente fuori dalla sua bocca.
Imoden la guarda perplesso... avrebbe voluto tagliargli la lingua, per le insolenze che stava dicendo.

Parlava di redezione ad Alyssa!
Ignorando chi fosse e da dove venisse, parlava alla vice-governatrice come se fosse una giovane donna passata per caso da Zhentil Keep.
La mano della paladina si tendeva continuamente verso Alyssa che rifiutava prontamente con una battuta che lasciava ogni volta di stucco l'altra donna.

Anche i discorsi della paladina decaderono ben presto in un insulto in piena regola al governatore stesso.
Dal passo intanto veniva spiegata Anya portando fieramente le insegne della nera città.
Erano tre Zhent contro quattro paladini.
Uno dei quali aveva offeso pubblicamente il Governatore della nera città.

Ben presto fu la battaglia.
Fu data la possibilità all'insolente di redimersi per quanto detto e di chiedere pietà... ma la donna decise di combattere contro Anya...

In un paio di colpi, Anya si liberò della paladina che ora giaceva a terra... morta!
Un sorriso si stagliò sulla bocca di Imoden che finalmente vedeva un insolente giacere a terra.
I due compagni della donna si impegnavano a più non posso per tirarla su e curarla ma non c'era niente da fare... era morta.
Adesso era il momento di far riconoscere ulteriormente la forza di Zhentil.
Dopo la sconfitta, veniva la prigionia.

Alyssa sentenziò agli uomini bagnati fradici vicino all'amica morta;
''Scegliete. O morite anche voi. O ci date lui come prigioniero al posto del corpo della donna e della libertà di quest'altro'' disse indicando i due paladini che rimanevano.
Il prigioniero doveva essere un tale Paul, così come lo aveva chiamato la donna prima di morire.

Il codardo sembrava tutt'altro che disposto a dare la sua prigionia per salvara l'amica.. al contrario dell'altro paladino che si propose automaticamente.
Alyssa però voleva Paul ed era il volere di una Vice-governatrice contro due insolenti servitori dei falsi dei.

Paul salì a cavallo con un gesto fulmineo e fuggì via in prossimità di Heliogabalus...
Il gruppetto di Zhent si guardò e pose lo sguardo sull'unico rimasto.

''Ti sarà salvata la vita... ma a un patto.
Anche Torm punisce gli infedeli, e voglio che tu mi porti davanti a me quello che vi ha tradito, è nostro prigioniero e così deve essere.
Portamelo davanti o consegnalo alle guardie... se non verrà fatto tutto ciò, verro cercarti e l'Oscuro si divertirà con la tua anima per l'eternità'' disse cupa Alyssa all'ultimo rimasto che annuiva leggermente promettendo tutto quanto.

[...]

Imoden tornò in città, in parte soddisfatto, in parte amareggiato per non aver fatto prigionieri.
Voleva riempire e celle a cui era capo... voleva bagnarle del sangue di qualche paladino.. ma per quel giorno, niente.

Il guerriero avvertì una guardia ai cancelli del possibile prigioniero.
A Imoden bastò osservare gli scritti della pietra cittadina per leggere che un tale Paul Helmory era bandito dalla nera città a vita pena la morte.


Il guerriero sorrise.
Zhentil Keep aveva abbattuto un altro infedele.. e ne avrebbe abbattuti ancora molti, probabilmente...
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Vecchio 14/06/2006, 01.21 #2
Derek "Raysun" Harvaerld
El Cid Campeador
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Eroi non si nasce ma le sfide piu' grandi e ardue vanno sempre raccolte.
Derek meditava seduto sul tronco di un albero sdraiato, guardando Sel Del-Nai riposare nel suo giaciglio.
Tutto era andato per il meglio ma ora sulle sue spalle gravava un
ingente peso e non sapeva come comportarsi.
Rifletteva e non si dava pace per quello che era successo prima.

Accadde infatti che Derek, Sel Del-Nai, Paul e un elfo di cui non conosceva il nome, incrociassero lungo la via che conduceva a Heliogabalus un guerriero altezzoso e la vicegovernatrice della citta' di Zenthil Keep a dorso di mulo.
Convinto Paul a scortare il mago elfo al sicuro,
Sel Del-Nai decise di iniziare a indottrinare la vicegovernatrice di
Zenthil Keep e di mostrarle la Via.



Derek rimase incredulo e cerco' di far cambiare idea alla paladina.
Secondo lui infatti, per creare tali presupposti c'e' bisogno di piu'
della parola casuale e di una predica lungo il cammino.
Dopo un aspro diverbio religioso si decreto' un duello tra Anya che sopraggiunse durante la disputa e Sel Del-Nai. Quest'ultima ebbe la peggio.



Subito Derek e Paul si pararono di fronte al corpo dell'amica caduta e ne reclamarono le spoglie.
Non potevano avanzare pretese ma lo spirito di Derek si impose chiedendo le spoglie della Paladina e la liberta' di Paul
offrendosi in ostaggio pur di salvarli.

Con uno stratagemma Paul salì a cavallo e approfittando dalla confusione creata da alcuni orchi che tesero una imboscata scappo' lasciando Derek solo con gli Zentharim.
Imperterrito e ancora scosso, tenne lontano da lei i nemici e le carezzo' il viso affetuosamente.



Alyssa parlo' a Derek e gli chiese in cambio della sua liberta' e dell'anima della paladina che venisse consegnato a Zhentil Keep
Paul il fuggitivo.
Derek Accetto' giurando.

Quel giuramento lo sconvogeva e lo lasciava nel dubbio:
Non sapeva come comportarsi ora.
Così poichè non riusciva a prendere sonno si raccolse in preghiera per gran parte della notte, e di tanto in tanto guardava il dolce viso di Sel Del-Nai, unica visione in grado di dargli sollievo.
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Derek "Raysun" Harvaerld

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Vecchio 15/06/2006, 00.02 #3
Sel Del-Nai

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Avrebbe combattuto... e ancora e ancora...avrebbe combattuto...con le parole....e con l'acciaio..

Quella donna sicura di se' eppur fragile...

Si chiamava Alyssa, Sel lo seppe solo dopo un lungo cammino tra le curve della vita e della morte, tra gli spettri della notte e del giorno... luce luce...le braccia del dio Torm...la vita... e ancora e ancora.... la vita...

Gli occhi di Derek la fissavano preoccupati e ansiosi.... fu la prima cosa che Sel vide, quando riapri' gli occhi al mondo....
Immersa nel suo sangue, pallida, caduta nella sfida, tese le braccia al mondo e ai ricordi

Quella donna..... persa...persa... persa nelle tenebre che la accecavano.

"Le nostre armi devono incrociarsi" - Cosi' aveva detto la maestra d'armi, Any, Il suo occhio era oscuro e non vi si scorgeva il pozzo dell'anima.
Sel annui' e snudo' la spada, era il tempo dell'acciaio e non piu' della parola.
Sel guardo' la donna Alyssa e colse un breve lampo di incertezza nei suoi occhi.
Sel sorrise e allargo' il braccio in un ampio gesto allontanando Paul e Derek:
"Allontanatevi, amici del mio viaggio, combattero' per le mie parole, combattero' per il mio dio. Non toccate spade, questa non e' una semplice lotta di acciaio contro acciaio. Combattero' per la forza delle parole della Furia Leale, combattero' per lui e con lui. Allontanatevi!"

Sel non indosso' l'elmo, non invoco' benedizioni, accetto' la sfida sapendo che sarebbe caduta colpita, dallo scintillante acciaio della sua avversaria ma sapeva che avrebbe vinto!

Aveva veduto un lampo di incertezza negli occhi della donna Alyssa quando le aveva teso la mano:
"Prendi la mia mano, prendila, ti condurro' la' dove la luce rimuove le ombre cupe e opprimenti. Prendi la mia mano, conoscerai quanto riempia di giusto orgoglio seguire la giusta via della luce, esci dall'ombra! Fai risplendere la tua bellezza, esci dall'ombra!"
La donna Alyssa si era ritratta sgomenta e incredula, ma Sel aveva visto l'ombra del dubbio nel suo sguardo.

"prendi la mia mano...."

A fatica, Sel, slaccio' la ferita armatura. Aiutata dal forte braccio di Derek si distese a riposare accanto a un fuoco improvvisato. Il suo amico era triste ma non svelo' la ragione della sua tristezza:
"Derek, mio dolce amico, non siate oppresso per la mia sorte, la bonta' del mio dio si e' manifestata ancora, il corpo e' stanco e ferito ma gioisce alla vita e io, oggi, ho visto il dubbio nello sguardo della donna Alyssa. Questa non e' una sconfitta, la cerchero' ancora, Derek, questa, oggi, e' come un trionfo"
Le ultime parole furono pronunciate in modo tenue e sommesso e gli occhi di sel si chiusero abbandonandosi al sonno ristoratore.
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Sel Del-Nai
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Vecchio 15/06/2006, 01.10 #4
Deathbringer
Lama Oscura

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Luogo: Padova
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Anya era appena uscita da Zhentil keep.

Non sapeva bene dove andare e decise di seguire la strada che gli si presentava davanti.

Con le insegne bene in vista e il mantello della Nera Città, il maestro d'arme s'imbattè in un gruppetto...

Sembrava una lite in pieno stile.

La donna si avvicinò di più per cercare di riconoscere qualche volto amico.. la zona era vicino a Zhentil e potevano esserci coinvolti dei conoscenti.

Riconobbe Imoden anche se era a volto coperto, al suo fianco vi era una donna che aveva tutta l'aria di avere una certa autorità.

La vice-governatrice, pensò subito.

Anya affiancò i compagni che sembravano intenti a scambiarsi parole e infamie con altre tre persone, di cui una faceva sfoggio di un mantello e delle insegne dell'Ordine del Falco.

La cosa sfociò ben presto alle armi, la paladina, dopo aver insultato direttamente il Governatore si permetteva di infamare il Signore oscuro.

Anya e la paladina che sembrava risplendere sotto i suoi simboli si guardarono in viso aperto.

Entrambe presero fuori le armi, era giunto il momento del duello.

La guerriera era una donna d'onore, ma non sapeva resistere in alcun modo alla vista del sangue.

Non riusciva a resistere ai fiotti rossi che sgorgavano dalle ferite avversarie e perdeva irrimediabilmente la testa alla vista di tutto quel rosso.

Le due donne si affrontarono.

Anya poteva far soffrire un po' la paladina, poteva giocarci, farla stancare e sentire l'odore del sangue che tanto le piaceva... ma a quanto pare decise di darle una morte onorevole e in pochi colpi.

Ne bastarono poco più d'un paio per stendere definitivamente la paladina.

I suoi due compagni accorsero subito per curarla, ma non c'era niente da fare, la morte era inevitabilmente scesa su di lei; la vendetta dell'Oscuro signore.

I compagni della paladina erano ora in mano ad Anya.

Dopo che il codardo di nome Paul prese a fuggire, la donna decise di lasciare in vita il paladino che era rimasto e che non era fuggito.

''Ricordati il mio nome, adoratore di falsi dei, ricordati di Anya De

Mornay, Maestro d'arme di Zhentil Keep, ricorda il mio volto.

Se vorrai potrai venirmi a cercare un giorno... in tal caso, ti aspetterò e sarò felice di dare anche a te il ben servito.

E adesso che sei stato graziato, portati dietro il corpo della tua amica e vattene.''

"Mia Signora lascio a Voi ogni decisione su questi individui, ho avuto abbastanza sangue per oggi"



Ultima modifica da Deathbringer il 15/06/2006 alle ore 01.44.

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Vecchio 15/06/2006, 11.37 #5
Alyssa Elmwood
RPG Novice

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Quella donnna era totalmente pazza, così infervorata nel suo credo da provare a convertire una sconosciuta incontrata percaso per strada. O per destino, come aveva detto quella pazza.

La discussione si protrasse a lungo, con i compagni della ragazza che cercavano di dissuaderla dal continuare la conversazione con la sacerdotessa banita, ma la paladina di Torm era certa che avrebbe potuto convertirla. Continuava a tenderle la mano, dicendo di seguirla. Alyssa rimase totalmente spiazzata dalla follia e dalle parole stupide e senza senso della paladina che a quanto pare non aveva paura della morte.

Imoden e Anya stavano alle spalle di Alyssa. Dalle loro parole anch'essi sembravano schifati dalla predica della paladina, e alla fine il tutto finì nel sangue.
Anya invitò la paladina a battersi per difendere il suo onore e quello del suo dio. Sel, a quanto aveva capito si chiamasse, accettò, e cadde sotto pochi colpi dell'abile gurriera Zhent.

Rimanevano solo i due compagni della paladina, riversi in lacrime sul corpo dell'amica. Il biondo si offrì per essere portato a Zhentil Keep, ma Alyssa non voleva lui, voleva l'altro. Ma l'altro, che chiamavano Paul non era propenso come il paladino a salvare almeno il cadavere di un'amica e fuggì come un coniglio, vigliacco e codardo.
A questo punto Alyssa fece giurare sul suo dio il paladino: se non le avesse portato l'uomo che era fuggito, Alyssa lo avrebbe cercato e ucciso. Infondo per Bane un'anima era uguale ad un'altra.
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Vecchio 08/08/2006, 20.44 #6
Sel Del-Nai
Chi era Giovanna D'Arco?

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Predefinito
La vita di un uomo,

30.000 monete d’oro!
Questo vale la vita di un uomo?

Sel volse lo sguardo verso i volti, minacciosi, dei Zentharim che attorniavano lei e i grifoni. Che senso aveva essere la’ a parlamentare? A trattare per la vita di un uomo? A trattare con gente senza leggi? Gente avida di ricchezze e , solo, bramosa di sangue e di conquiste.
La paladina si sentiva colpevole di aver trascinato i suoi compagni in quel folle tentativo di riscattare la vita di Paul Helmory. Ora erano la’, nel centro dell’arena, disarmati e in balia del capriccio di quel popolo crudele e spietato. Sel osservo’ con ammirazione e rispetto il Capitano Balinor mentre parlava e contrattava, fiero e pacato, con la donna Alyssa.
Egli condusse le trattative con diplomazia e cautela, senza lasciar trasparire tracce di emozione o di un particolar interesse verso il prigioniero, cercando di non solleticare l’avidita’ o la sete di sangue degli abitanti della nera citta’.

Voci di scherno si levavano attorno a loro, insulti e provocazioni, qualche lama levata minacciosa. Il medaglione di Torm brillava luminoso sul petto di Sel suscitando sguardi d’odio e parole minacciose mentre la ragazza, con sguardo fiero, tentava di ignorare gli insulti e di affermare la forza del diritto della giustizia, del suo essere la’, per salvare la vita di un uomo. Avevano tentato di strapparle il medaglione, ma lei si era rifiutata di entrare in citta’ senza.il suo simbolo sacro Era una questione di principio; tutti i grifoni avevano dovuto consegnare le armi, ma il medaglione era qualcosa di diverso e piu’ di un’arma, era la forza della sua fede, ma, soprattutto era l’affermazione della luce. Lo scopo dell’entrata di Sel, nella nera citta’, era duplice: avrebbe tentato di salvare la vita di Paul ma avrebbe anche portato, la’ dentro, la luce della presenza di Torm.

Ma ora Sel vibro’ di sdegno, aveva sopportato gli insulti, le ingiurie contro il suo dio e contro se stessa, ma quel mercanteggiare di carne umana, quelle risate, quel modo osceno e privo di umanita’ con cui veniva definita una vita umana non poteva continuare’.
Ascolto’ le parole di dama Alyssa sbigottita. “Carne, per noi e’ carne e non altro…ha un prezzo…un prezzo che pagherete con moneta sonante!”.
Sel si fece avanti indignata, la sua voce si levo’ a difendere la dignita’ del prigioniero e la sacralita’ della vita, sapeva di mettere in pericolo se stessa e i suoi compagni ma era necessario che i principi umani prevalessero, in quel mare di oscurita’ che si stava diffondendo attorno a loro, era necessario che il suo medaglione e quel che esso significava, brillasse in quelle tenebre, altrimenti la sua entrata in quel luogo oscuro non avrebbe avuto senso.
Grida si levarono, quando lei si fece avanti e prese la parola, alle minacce si sostituirono gli spintoni; il monaco nero, Faustus la aggredi colpendola coi pugni nudi, Sel, priva di armi ,barcollo’ sotto i colpi, i suoi compagni intervennero a sottrarla alla furia dell’aggressore, Balinor le fece scudo, Jerylliloth sfodero’ una lama nascosta, fu il caos, grida. Insulti, colpi, minacce.
Le leggi, gli ordini, avevano perso significato in quel posto, erano solo belve assetate di sangue.
Le sacre leggi che assicurano l’incolumita’ dei messaggeri, dei parlamentari, dei diplomatici, qui sfumarono, senza valore, nella polvere dell’arena e nelle grida sanguinarie
.
Li avrebbero linciati se non si fosse levata, forte e imperiosa, la voce dell’incappucciato.
Costui si fece avanti, essere esile, col volto nascosto nell’ombra di un cappuccio, ma, a dispetto della apparente fragilita’, da lui emanava un’aura gelida che incuteva timore e faceva rabbrividire chi solo lo osasse sfiorare con lo sguardo.
Aveva assistito, in silenzio e in disparte, a quella ignobile farsa e, alla fine, un suo secco comando basto’ a ristabilire l’ordine e a ri prendere il controllo della situazione. Una energia scaturi’ dalle sue mani, immobilizzandoli e avviluppando i grifoni in verdi legami erbosi. Impotente, la paladina Sel, vide la mano adunca dell’incappucciato protendersi, scheletrica, verso il suo collo; quella mano si avvolse nella stoffa del mantello, come a proteggersi, e, con un gesto secco, le strappo’, dal collo, il medaglione. Sel, immobilizzata, impallidi’ a quell’oltraggio ma, con voce secca, affermo’ che quel gesto non sarebbe bastato a strappare, con altrettanta facilita’, la luce della fede dal suo petto.
Sel era calma, era cosciente che lo avrebbero fatto, prima o poi, che sarebbero riusciti a strapparle il simbolo sacro, ma aveva conseguito, lo stesso, una piccola vittoria, riuscendo a imporre loro, fino a quel momento, la luce della presenza del suo dio.

Finalmente la trattativa arrivo’ a una parvenza di conclusione.
Non fu loro permesso di vedere Paul, ma fu concessa loro la prospettiva di versare un riscatto monetario in cambio dello sfortunato prigioniero,
Si allontanarono dalla nera citta’ con le spalle gravate dalla sensazione opprimente che aleggiava nell’aria.
Uscirono increduli di essere in vita.
Per ora avevano ottenuto di allontanare la mannaia dalla testa di Paul, per il resto avevano solo bisogno di un poco di tempo.
__________________
Sel Del-Nai
Paladina di Torm
Cavaliere dell'Ordine del Falco
Guardia morale del Grifone Lussurioso
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Vecchio 08/08/2006, 21.28 #7
Zeto
Halfling sfigato

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Luogo: Pontedera (PI)
Messaggi: 322

Predefinito
20.000 monete d'oro più due missioni da fare per gli Zenth, questo valeva la vita di quel disastro umano? Zeto era furioso, Paul una volta fuori avrebbe ripagato le 20.000 monete ai Grifoni con gli interessi e sarebbero stati molto alti. In più avrebbe pagato care anche le missioni che avrebbero dovuto svolgere. Oh se l'avrebbe pagata...

Zeto uscì dalla camera del Vecchio Teschio e incontrò Balinor al pian terreno. I due si misero a girovagare per Shadowdale alla ricerca di qualche lavoretto da fare, si diressero poi verso Baldur's Gate dove passarono qualche giorno anche lì a consultare i mercanti e le loro richieste di materiale. Poi un'ultima tappa al Braccio Amico per leggere di eventuali annunci importanti in bacheca, alla fine il loro lungo viaggio li portò dinuovo a Waterdeep dove cominciarono ad organizzarsi per trovare un modo per racimolare in fretta quell'ingente somma di denaro...

Un riscatto che sarebbe valsa la vita di 10 uomini...
__________________

Zeto Halfling Mago Fondatore e membro della Compagnia del Grifone Lussurioso
Biim Halfling Mercante Socio dello Scrigno delle Meraviglie
Nella Realtà Venditore di modellini Fantasy, di cartoni animati, film ecc.
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Vecchio 08/08/2006, 23.07 #8
The Rick
Palasfiga e Power Ranger!

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Luogo: L'isola che non c'è
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I
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Quel ridicolo gruppetto era arrivato alle porte della città.

Anthonius aveva appena finito di aiutare Alyssa a sistemare il letto di casa sua, quando li incrociarono in strada, davanti alle porte.

Per seguire un semplice ordine, che richiedeva il tempo d'esecuzione di qualche secondo, impiegavano qualche giro di clessidra, un insieme di persone davvero caotiche.

Nell'arena, c'era caos a non finire. Parlavano l'uno sopra l'altro, dicevano cose contrastanti: Anthonius era stanco di seguire. Restò in piedi, davanti alla panca, nell'ampia veste di velluto che portava ultimamente, cappuccio calato, mani infilate nelle maniche. La veste rendeva sfuggente la sua corporatura, ma di certo non esile: era infatti robusto, spalle larghe vita più stretta, un corpo da guerriero insomma.

http://i4.tinypic.com/242apfa.jpg

Ad un ordine di Alyssa, dopo essere stato liberato dai movimenti, ristabilì l'ordine in arena, allontanando Faustus che si era agitato troppo, e calmando l'insieme di persone che erano i Grifoni.

Salì in piedi sulle panche di fronte a loro, e con voce melliflua e quanto più benevola riusciva a far sembrare, disse loro di rimettersi in fila e di parlare uno alla volta. Disse quindi ai suoi compagni Zhent di sedersi sulle panche dietro di loro, dopodichè, osservando compiaciuto i Grifoni finalmente in ordine e zitti, fece crescere gli sporadici ciuffetti d'erba che erano presenti qua e la nell'arena, fino ad intralcare completamente una vasta area, coi Grifoni all'interno.

Come ordinato, scese di fronte alla paladina Sel Del-Nai, e le tolse il simbolo sacro, con le mani (normali e null'affatto scheletriche) avvolte nel velluto della tunica.

Ora che l'ordine era ristabilito, le trattative proseguirono liscie come l'olio: nessuno andò fuori dalle righe, nessuno parlò sopra agli altri.

Presero un accordo per ventimila monete d'oro, e due servigi.

Ventimila monete per quel disastro di Helmory... fossi stato in loro non avrei speso un pezzo di rame.
__________________
"We yet await Mask's arrival," Tyr announced. "Only then may we summon Ao."
"Don't delay on my account," said a smooth whisper. The words hissed like a black silk cloth polishing a sharp blade. "I've been here for quite some time."
Sito, Vota FL, Regole, Lista PG, FAQ - Arael Lexlegis, Rei Kingslynn, Sir Anthonius Thanton - Sostenitore del movimento "Anche oggi è S.Cules"
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Vecchio 18/08/2006, 20.41 #9
Sel Del-Nai
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Avevo passato la notte al tempio, prostrata sul freddo marmo della navata centrale.
La vita di un uomo e il suo riscatto erano nella mia mente.
La spada di mio padre giaceva sul marmo e le mie dita sfioravano la fredda ematite della lama.
Il corno da guerra le stava di lato.
Le incisioni gridavano mute scene di battaglie gloriose.
Non sarebbe stato un riscatto di sangue, non si sarebbe percorsa la gloriosa strada della battaglia.
Nessun alto grido di guerra, nessuna invocazione si sarebbe levata per la salvezza di un uomo, nessun cozzare di spade o suoni di corni di guerra o galoppo di cavalli in battaglia; solo, si sarebbe udito, il tintinnare dell’oro sul bancone del turpe mercato. Un giorno…nel tempo delle trattative…

Il gelo era nel mio spirito ma la decisione era presa.
Nessun giorno era degno di essere chiamato tale dentro le prigioni della nera citta’,
Paul doveva uscire.
Libero. Libero sulla parola. La parola del casato Del-Nai garantita dal pegno dei cimeli di famiglia..

La’, di fronte a me, dama Alyssa di Zenthyl Keep, rigirava tra le mani i cimeli della mia famiglia.
Un sorriso scaltro le increspo’ la bocca: “Questi non mi bastano, per me sono oggetti senza valore. Per la liberta’ di Paul, sulla parola, esigo che mi versiate la meta’ delle monete pattuite e, badate bene, voi e i vostri amici, mantenete la parola o questo grazioso corno sara’ infranto e questa spada, a cui tenete tanto, verra’ fusa in una coppa con la quale brindero’ col vostro sangue!”
La guardai freddamente: “Nessun oro potra’ mai pagare i cimeli che vi ho consegnato, in pegno della mia parola. Badate bene, voi, che siano custoditi con cura e che tornino nelle mie mani. Poiche’ la parola di Sel Del-Nai e’ una sola, come una sola e’ la vita’ di Paul. Ma ne risponderete alla mia lama se i cimeli della famiglia Del.Nai dovessero andar distrutti! Ma, poiche’ di oro si nutre la vostra cupidigia, eccovi le 10000 monete che chiedete. Il resto lo avrete come stabilito coi grifoni. ” -.

Ora Paul era al mio fianco. Lo guidai, cieco e barcollante, abbagliato dalla luce e consunto dalla prigionia, fuori della citta’. Al fiume ci fermammo e Paul si lavo’: lavo’ le sue ferite, lavo’ il suo corpo e il suo spirito e, il suo volto emaciato si volse a me e mi sorrise stanco.
Un sorriso, la luce della vita ancora risplendeva
Che taccia oro e, ora, parli acciaio.
==================
*
Canto della battaglia, canto dei fiumi
Ora che tace il corno insanguinato
S’innalza e incendia, sfolgorio di lumi
Colui che dalla morte e’ ritornato

La giusta vita guadagna la sua spada
E nella lotta il giusto e’ trascinato
Che possa rimirar ogni contrada
Colui che alla vita e’ ritornato.
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Sel Del-Nai
Paladina di Torm
Cavaliere dell'Ordine del Falco
Guardia morale del Grifone Lussurioso
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Vecchio 19/08/2006, 10.16 #10
Ercha/Dhaos/Flagg
Il nano viaggiatore

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Era Sel la donna che correva verso di loro con aria trafelata.
Ercha e Zeto erano sati sorpresi da una moltitudine di briganti vicino al passo delle terre di pietra. Ogni volta che si allontanava da Adbar, ultimamente, c'erano due cose ricorrenti: incontrare i briganti ed incontrare Sel. O meglio, incontrare Sel e combattere briganti. Questa volta ne stese uno a mani nude, mani callose da fabbro certo, ma che sapevano tirare un pugno ben assestato. Era stato anche abbattuto diverse volte, svenuto con profonde ferite, ma ogni volta si era rialzato. La tempra di un nano è famosa in tutto Toril e non per un mero capriccio di qualche strimpellatore errante. Eliminata la minaccia dei briganti, Sel riconobbe in Ercha il nano che l'aveva aiutata già una volta contro i briganti a Waterdeep, quando si erano salvati vicendevolmente la vita. Questa volta però c'era qualcosa di diverso. La donna, visibilmente scossa, chiese loro di entrare nella sede dell'ordine del falco. Ercha vi era già stato, quando con Dahaka era venuto a chiedere l'intervento dei paladini contro l'orda di non morti che si annidava nelle meravigliose miniere di Adbar. Presero posto al tavolo delle riunioni dov'era già stato seduto, e la paladina raccontò loro del patto stretto con Alyssa, la vice governatrice di Zenthil Keep. Due cimeli persi ed un grosso quantitativo di denaro da pagare. Si salutarono sulle scale, mentre Sel tornava dentro a pregare. Ercha tornò ai suoi affari, verso Suzail, pensando ancora a come aiutare la sua amica. Non poteva fare nulla per aiutarla. O forse si.
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