| Parla, stupida, tu hai proposto di parlarne ed ora non sai che dire... Vorresti ascoltare passiva le sue motivazioni, e ora sei troppo tesa per chiederle.
Lui parla, prende l'iniziativa, tu ascolti. Ogni parola pesa come un macigno, gli sei di peso, nega, ma sai che la realtà è questa.
Non ti riferisce nemmeno dove andrà, dove potresti cercarlo. Soffri. Ma sai che per te la sofferenza è naturale, ormai ci sei abituata Miranda. Gli occhi ti si gonfiano ma trattieni le lacrime.
Tieni la tua sofferenza, per te e per la benevolenza di Ilmater. Finalmente non esita, è risoluto... E Ilmater solo sa quanto forse gli costa.
Ha fatto molto per te, e lo sai.. Vorresti essere egoista, e un po' lo sei, chiedendogli di restare, ma sei già indecisa, tirata per un braccio dalla fede, dall'altra dal ragazzo.
Nemmeno te ne accorgi e il tuo corpo è contro il suo, lo guardi negli occhi mentre le tue labbra sono a una distanza così esigua dalle sue che senti distintamente il il suo fiato carezzarti la bocca.
Quanto vorresti baciare, mordere quelle labbra, farle tue, gelosamente, Ilmater solo sa lo sforzo che fai, ma esiti.
Pensieri e pensieri turbinano vorticosamente nella tua testa, è solo un ragazzino pensi, io sono vecchia rapportata a lui, è innaturale. Pensi a quanto gli devi, pensi alla sua missione, pensi a quanto di lui potresti uccidere se proseguissi, a quanto poi risentimento lui potrebbe sentire in futuro, per aver indugiato, magari per te, nel compimento di qualcosa a cui lui vuole sacrificare la sua vita. Stupida, con quello che ha fatto per te, così lo ripaghi? E sei forse certa che quello che vorresti lo desideri davvero? Sei sempre stata in disparte, e forse lui è stata solo un po' di luce nelle tue giornate tutte uguali, sempre in bilico tra un debole equilibro e la sofferenza repressa. Forse solo perchè dopo anni, è stato il primo con cui ti sei aperta, che ha voluto essere gentile con te.. Forse solo per questo vuoi darti a lui? Patetica egoista saresti. E come sempre, per il solito motivo, non ti dai a nessuno...
Vinta dai pensieri lo guardi un attimo negli occhi, è lo baci sulla fronte, dolcemente. Ci metti tutto quello che provi, per te il messaggio non cambia, ma sai che per lui cambierà. E seppur dentro senti la solita morte, in fondo ti senti sollevata. Ti volti, e lui ti abbraccia. Dei, le sue braccia forti e il suo corpo caldo, le senti addosso come la più soave delle pugnalate. Dal tuo cuore a quel contatto le lacrime fluiscono placide e calde, e gli occhi di rimando non sono da meno, sei felice... E tremendamente cupa nello stesso tempo.
Sollevi il cappuccio, oscurando gli occhi, ormai devi andare, e lo dici a lui, un pacato "Ora devo andare". Schivi il suo sguardo mentre stai per fuggire per l'ennesima volta nella tua vita.
Ormai sei a qualche passo da lui, lo senti distintamente piangere, forse per te per la prima volta ha esitato. Vorresti fare qualcosa, ma cosa? Forse questa volta, la sfortuna che avresti portato lui , se avessi ceduto al tuo bene, sarebbe stato quello di portarlo via dal suo scopo. Il pianto si fa più insistente, e le lacrime si fanno sentire sul tuo viso ardenti come solo la neve è.
Sai, che forse dopo questa sera non lo rivedrai più, e fuggi, sussurrando al vento una promessa che non sai se manterrai.
"Ti cercherò, quando non sarò più un pericolo ne un peso, io ti cercherò"
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