Faerûn's Legends

Treant

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miss murderess
view post Posted on 3/12/2006, 00:06




Incredula guardava il guerriero dopo l'incanto, le braccia già enormi ora erano tese, grosse, irrobustite, il suo sguardo un misto di timore per il cambiamento del suo corpo, e l'esaltazione per quella forza mai conosciuta. Veloce il suo sguardo si spostò verso un enorme albero, quelle presenze guardiane che discrete e silenti in ogni momento da tempo forse immemore vegliano sui boschi con distacco dalle razze.

Il guerriero lo punta, lo assale, pochi fendenti e il tronco reciso in un tonfo potente raggiunge il suolo. Lo sguardo del guerriero è ormai un misto di follia e stupore, corre per la foresta, 1, 10, 100 alberi cadono sotto la sua pesante lama, Miranda attonita guarda, respiro strozzato per la scena violenta degli scontri.

"Harester... Perchè lo fai? Non ti hanno fatto nulla non sono nemici"
"Ti hanno forse aiutata mentre eri aggredita dai banditi? Mentre le arpie infierivano sul tuo corpo inerme... Non sono forse nemici... Ma nemmeno amici, per il loro essere passivi meritano la morte.."
"Ma...."
"Nessun ma.. Non potrai mai darmi una risposta convincente e ne sei ben conscia..."
"Sappi che contro di loro non ti aiutarò...."
"Fa pure come ti pare..."

La risposta... Davvero quella risposta non l'aveva. Harester la supportava, la proteggeva. Poteva mettersi contro chi l'aveva salvata, e aiutare invece quegli esseri sì pacifici, ma passivi, in fondo, alle sofferenze dei suoi simili, come la gente di città, pronta sempre a parlare, a aggredire, a calpestare il prossimo per garantirsi la scappatoia, ma quasi mai pronta a fare la cosa giusta. Malgrado questo il comportamento di Harester la metteva a disagio, e mai levò la sua mano e i suoi mantra verso i treant, limitandosi a guardare altrove, a fare finta di nulla. La colpa, il senso di responsabilità restava presente e gravoso sulla sua coscenza, ma la risposta, quella dannata risposta.... La cercava, la pensava, la anelava ma mai la raggiungeva.

Per giorni e giorni, la situazione tale rimase, fino a che, infine, uno di loro fu ruppe il silenzio, la rabbia e il dolore in parole giunsero fino al guerriero, e mentre la strega finalmente voltò lo sguardo, osservando le conseguenze della sua passiva condotta.

Treant:"Perchè fai del male ai miei fratelli? Non farlo!"
Harester:"Perchè non dovrei, voi non fate niente per me! Non aiutate nessuno quando è in difficoltà, quando i banditi nelle vostre foreste compiono le loro oscenità"
T:"A noi non interessa, noi non siamo ne da una parte, ne dall'altra"
H:"Allora perchè a me dovrebbe interessare di voi?"

La strega se ne stava in disparte, a disagio, la coscenza premeva, guardava il gigantesco treant, non tanto impaurita, quanto più disgustata dalla sua condotta a cui comunque non sapeva come sottrarsi senza perdere Harester. Sperava che Harester si convincesse, ma temeva sarebbe stato inutile, la risposta... Quella maledetta risposta.... Anche quel treant sarebbe finito probabilmente in schegge, segatura e rami spezzati...

T:"Anche tu donna"

La mezz'elfa osservava il treant, ancora non trovava la risposta, poteva dare solo quel compromesso doloroso che si era trovata, in realtà una scappatoia per salvare la propria anima da decisioni troppo grandi.

Miranda:"Io non vi faccio niente"
T:"Allora perchè permetti questo"
H:"Allora perchè è passiva è in colpa?"

Harester guardava il treant con aria di sfida.

M:"Ho provato a convincerlo, ma lui non sente ragioni"
T:"Allora perchè lo segui, forse lui ti comanda?"
M:"Lui mi ha sempre aiutata, difesa, protetta..."

Incoraggiata avrebbe voluto aggiungere. La strega si fece più decisa, pronta alle conseguenze possibili:

M:"Io.. Non posso scegliere tra voi e lui. Non posso."
H:"Perchè permettete ai banditi di fare quello che vogliono nei vostri boschi?"
T:"Non mi interessa di voi, ne dei banditi, loro non hanno mai alzato le armi su di noi, devi smetterla"

Harester sembrava perdere la fiducia e lo sprezzo che aveva pochi minuti prima, era molto sensibile all'argomento dei banditi.

H:"Tu... Vuoi forse dire che io sono diventato peggio di loro?"
T: "Ai miei occhi lo sei"

In quel momento Harester si fermò pensierosi, quasi sconcertato sul suo stesso operato, cominciando a ragionare.

H:"Io... E sia... la smettero'... infondo voi non mi avete fatto nulla"
T:"Bene, allora smettetela di alzare le vostre armi contro di noi"

Il ragazzo si trovo' nuovamente una situazione, lui, vissuto fin'ora per vendetta, non riusciva a comprendere come il Treant potesse lasciarlo andare senza fargli nulla, infondo l'umano aveva ucciso molti suoi fratelli.

H:"E dunque... mi lasciate andare cosi'? senza farmi nulla?"
T:"Mi basta che tu la smetta di attaccarci, vuoi forse che sia piu' persuasivo?"
H:"Come potete difendervi senza far nulla a chi vi attacca? provando a fargli cambiare idea solo a parole?"
T:"Abbiamo i nostri modi per difenderci"
H:"Capisco... Addio allora, non dovrete piu' temere la mia lama da ora in avanti"

Il treant sembrava soddisfatto di quella assicurazione verbale, d'altronde il guerriero aveva l'aria di chi aveva appena avuto un'amara lezione. Silenziosi, la strega e il guerriero si allontanavano dal luogo dell'incontro.

Miranda:"Harester... Stai bene?"
Harester:"Ero così preso dalle me vicende personali, dall'odio per i banditi, che mi sono abbassato al loro stesso livello...Perdonami Miranda, ho messo in pericolo anche te che non c'entravi"

La strega amaramente sorrise.

M:"Non preoccuparti, la colpa era anche nei miei silenzi, e oltre a delle timide osservazioni mai nulla ho fatto."

Harester annuì lieve, la sua aria era sommessa, quella che sentiva come una legge prima, era una colpa adesso.
Per miglia e miglia i due proseguirono senza parlarsi troppo, Miranda era sollevata, ma si sentiva colpevole, Harester invece era sommerso da dubbi e ricordi.
Fino ad Halarahh dove il sonno potè porre fine ai loro rimorsi.
 
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