Gli ultimi giorni erano stati febbrili.
Aveva scoperto studiando un vecchio tomo, un grosso libro che aveva portato con sé da Eltabbar, che mescolando tramite procedimenti alchemici polveri di metalli e gemme era possibile ottenere pozioni contenenti varie proprietà.
I primi tentativi li aveva fatti su materiali minori e pietre poco costose, ovviamente. Nell'ultimo periodo aveva scelto una pietra, che il libro descriveva avere proprietà velenose. Maestro Isur stava lavorando su alcuni veleni, a quanto sapeva, e lei ci teneva a fare bella figura con lui.
Aveva quindi polverizzato la pietra, filtrandone l'essenza più pura, e mescolata in parti uguali con l'estratto di alcuni funghi. L'aveva quindi distillata per cinque volte di fila, lasciandola poi a riposare per due notti.
Il risultato non era quello che sperava, eppure non ne era rimasta delusa.
Grazie ai suoi studi, era arrivata alla conclusione che quello non era chiaramente un veleno. Ma era una tintura, di una sfumatura di rosso che non aveva mai visto. Le si erano illuminati gli occhi mentre ne guardava i riflessi attraverso il vetro.
Per un breve istante si era chiesta se mai avrebbe avuto l'onore di poterlo indossare, ma si era subito affrettata a rinchiudere quel colore in alcune boccette, per poi andare alla ricerca dei suoi maestri per tutta l'Enclave.