Faerūn's Legends

Ombre sul Cormyr

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Ventrue4ever
view post Posted on 25/3/2016, 13:47 by: Ventrue4ever
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Assassino di Briganti

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Era quasi su di lei...su tutti loro.
Il suo ruggito li paralizzava dal terrore, la sola intuizione della sua presenza era bastata a rendere la
parola "coraggio" qualcosa di incomprensibile.

Non vedeva la creatura, neppure nei suoi incubi.

Ma vedeva i suoi compagni.
Itan crollava a terra, tenendosi la testa urlando, solo per vedersela portare via da artigli invisibili.
E la testa rotolava, rotolava...ma non smetteva di gridare.
Wolfgang, il coraggioso e sorridente Wolf, sorridendo veniva inghiottito nell'oscuritą.
Clara tremava in un angolo, solo per morire atrocemente quando l'"angolo" si scopriva avere delle zanne
e iniziava a masticarla senza pietą.
La sorte degli altri non era migliore, le loro urla si intrecciavano in un arazzo fatto di dolore e sangue.

Anche lei urlava...e correva, correva lontano da quello spettacolo macabro, lontano da Quella Fine.

Correva nel buio su quella strada, senza fine...Umida.

Umida.

La strada, rivelandosi per quel che era, una lingua serpentina, si avvolgeva su se stessa, ingoiandola...

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SVEGLIATI.
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La Maga conosciuta ai pił come Kaia di Messemprar si svegliņ tremando.

Aveva freddo, aveva bisogno di calore, del calore del fuoco.

Accese quello del camino, sperando la liberasse da quelle sensazioni.

Era tutto iniziato con Proskur, con la necessitą di arrivare li.

Doveva essere una questione relativamente semplice, un paio di viaggi diplomatici per conto del suo paese, e invece..

Invece Tymora o Beshaba, le Dee della Sorte, avevano deciso di complicare le cose.

Il passo franato, il suono dei Corni delle armate di orchi, goblinoidi e giganti.

Tutto era successo in quei giorni, lungo quella strada: erano sopravvissuti, combattendo tra le orde e facendosi
strada tra i nemici, orgogliosi delle proprie abilitą.
Ma quando era giunta quella creatura, il loro orgoglio era sembrato poca cosa.
Lo sapevano tutti.
Non erano sopravvissuti per abilitą, erano sopravvissuti per fortuna, perchč non erano stati notati.
O per disprezzo, il disprezzo di un essere troppo superiore rispetto a loro per perdere tempo a ucciderli.

Wolfgang era convinto che il "Nero" a capo degli orchi e quella creatura, forse un drago, fossero la stessa cosa,
e sebbene all'inizio avesse lottato contro quel pensiero, iniziava a trovarlo plausibile anche lei.

Il Capo orchesco che Kaia aveva ipnotizzato e interrogato non era stato in grado di identificare la "razza" del Nero,
ma aveva continuato a ripetere che era un "inviato dagli dei", come se fosse una figura cosģ grandiosa che la sua
debole mente non poteva concepirla in altro modo.

"Presto caleremo sulle pianure" aveva detto l'Orco.

Presto.

Presto lei avrebbe dovuto decidere, quanto rischiare in quella faccenda.

Sentiva il pericolo.

Sentiva il disinteresse per la sorte di quel regno, in alcuni momenti persino per la sorte del suo, delle Enclavi
e dei piani del Khazark e di Dunzirk.

Ma Sentiva anche il calore: ma non era solo quello del fuoco acceso nel camino,
che ormai aveva invaso la stanza con il suo tepore.
La sensazione di poter fare la differenza.
Il potere, l'importanza.
La Superbia.
Le persone che aveva conosciuto la guardavano con un misto di desiderio, timore, ammirazione.
Voleva quello...e ne voleva di pił. Forse ne aveva addirittura Bisogno.

Sorrise.

Ma doveva restare con i piedi per terra.
Anzi, con il "Tallone".

Avrebbe avuto tempo dopo per tremare o scappare.

Ora era tempo, per lei e per il Cormyr, di Bruciare.

Rimaneva solo da vedere se ne sarebbe derivata Luce o Cenere.....


 
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2 replies since 25/3/2016, 13:47   249 views
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