Faerūn's Legends

Ombre sul Cormyr

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Ventrue4ever
view post Posted on 24/5/2016, 17:12 by: Ventrue4ever
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Assassino di Briganti

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"Tu...Senza-Scaglie. Tu Parli. Ma non sei della Stirpe di Corellon. Non sei un Elfo. Allora dimmi, Cosa sei?"


Un Drago Curioso al Primo Umano incontrato nel Cormyr





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Da sempre, la Storia del Regno delle Foreste era intrecciata a quella dei Antichi Draghi che vi dimoravano.

All'Alba dei Tempi, il Duello tra Thauglor il Dragone Purpureo e un elfo, sembrava aver sottratto quella terra
ai suoi antichi padroni, ma era stato davvero cosi'?
Cosa sono cento, mille anni, per i Draghi? Basta ai mortali per sentirsi padroni di qualcosa,
ma basta a un drago per convincersi di averla persa?

E forse, mantenendo l'immagine del Drago Purpureo sulla bandiera del Cormyr, piuttosto che vantarsi della loro storia,
i suoi abitanti mortali inconsciamente non riconoscevano a chi DAVVERO apparteneva quella terra?

Thauglor era tornato centinaia di anni prima, trovando la morte per mano degli Obarskyr.
Poteva finire lģ, ma cosi' non era stato.

Fu Il Diavolo Drago Nalavarauthatoryl a ricordare agli uomini la loro debolezza, la
caducitą del loro impero, con i suoi artigli, con il suo ruggito.
Anche in quel caso, sarebbe potuta finire li'. Era cosi'?

I pił fatalisti tra i "Saggi" vivevano nella convinzione che una Lotta per la supremazia tra specie, una Faida non
dichiarata tra mondi, non poteva semplicemente "finire": Il Tempo, non aveva inizio nč fine, Come un Cerchio, e per questa
sua natura gli eventi erano destinati a ripetersi in eterno, semplicemente assumendo un "aspetto" diverso di volta in
volta, ma mantenendo una loro implicita coerenza e costanza, incomprensibile ai piu'.

Alla gente comune, lontana da simili riflessioni sul destino, bastavano i racconti degli anziani per non perdere memoria, per non perdere il timore.
E la Leggenda, nel Cormyr, era come una pianta, resa viva e rigogliosa dalle Lacrime e dal Sangue versato dai propri abitanti.


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"Molti si ostinano a parlare della furia di Nalavara il Rosso, prendendolo come esempio della Furia di un Drago.
Ah, se sapessero tutta la storia.
Se sapessero che Nalavara non era un Rosso. ma una Rossa...
Allora capirebbero. Capirebbero che la sua non era la Furia di un Drago, ma la Furia di una Femmina."

Divagazioni di Gerna di Candlekeep, Storico e sacerdote di Oghma


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La "Rossa", si avvicinņ all'esemplare di Draco dell'Acqua ammansito dal suo incantesimo, sotto la sorveglianza degli altri due incantatori,
e circondata dai corpi senza vita dei precedenti "proprietari" dell'essere.

La creatura, un incrocio tra una viverna e progenie del Piano dell'Acqua, ben lontana dall'essere un "vero" drago,
aveva una mente molto piu' facile da soggiogare rispetto ai suoi lontani
e potenti parenti, ma era il primo passo dei Piani della Rossa nel soddisfare la sua nuova ossessione.

I Draghi. Comprendere la loro mente. Assaporarla. Un giorno lontano, forse Possederla.

Vincere la paura che provava verso la Misteriosa creatura voltante sui Picchi, comprendere la sua natura...e se di drago si trattava,
trovare i mezzi per non essere piu' inerme al suo cospetto.

Lilian e Ralas avevano i loro legittimi dubbi riguardo al senso delle sue azioni, e Ralas aveva rischiato di non vedere l'alba del giorno dopo proprio
a causa degli artigli del Draco, ma la Rossa era riuscita a convincerli ad aiutarla lo stesso.
E lo avrebbero fatto di nuovo. Da sola, non avrebbe potuto ottenere quel di cui aveva bisogno.


Presto la misera mente del Draco ammansito avrebbe esaurito la sua utilita' e avrebbe avuto bisogno di altro.
Di altri.
Mortali, e Draghi.

Non importava se avessero pensato che era Pazza.

Rise, con una soddisfazione che aveva un qualcosa di sciocco.

Avrebbero avuto Ragione.

Ma preferiva essere resa Pazza dall'Ambizione, che sentirsi indifesa come quel giorno sui Corni Tempestosi.



Edited by Thayan4ever - 26/9/2019, 11:49
 
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