Un occhio per una vita, Di quanti guai può portare la carne di castoro!

«Una costrizione, io!»

Lynn ancora non se ne capacitava bene, ma il peso che le gravava sul cuore era reale. Proprio lei che non faceva ma niente che non volesse, che voleva non avere obblighi verso niente e nessuno se non il suo dio... Era ora costretta in una cerca per conto del tempio di Mystra.

In fondo però era giusto così: si era assunta la responsabilità per il gesto di Yalae, e l'unica cosa che non voleva affidare al vento era la sua parola. Alec ed Eredraug dovevano sentirsi alla stessa maniera. Nessuno di loro voleva davvero infilarsi in antiche rovine in mezzo al deserto per strappare un occhio di Aboleth anziano dalle mani e dai tentacoli degli Illithid. Però dovevano farlo.
Se Roy era morto, la colpa era loro. Era stata Yalae materialmente a suggestionarlo per seguirli, ma nessuno di loro aveva opposto resistenza, nemmeno Lynn. In una certa misura erano tutti colpevoli, la sacerdotessa lo sapeva bene.

Alla mezzelfa però faceva male vedere come Yalae se ne fosse fregata dell'accaduto, di come non accettasse l'idea di avere colpe nella morte di Roy. Ci avrebbe parlato di nuovo, con più calma, le avrebbe spiegato di nuovo che quel genere di incantesimi vanno usati con una certa cognizione di causa. Non c'era molto tempo in quel momento però: bisognava trovare dei compagni di viaggio validi, il viaggio che li aspettava non sarebbe stato per nulla semplice ma ormai era inevitabile. Il peso della costrizione si sarebbe fatto sentire se avessero sviato da quel cammino.

L'incontro con Kevin a Saerloon era stato tanto fortuito ma ben gradito. Lynn ringraziò Shaundakul per aver fatto soffiare i venti dei due nella stessa direzione quella sera. Conosceva bene il valore del guerriero, aveva già avuto modo di viaggiare con lui e sapeva che la sua lama sarebbe stata decisamente utile nelle prime linee di quella pazza spedizione. Nei suoi viaggi non si era fatta amici, non se ne era fatta mai. Come aveva detto Alec dopotutto, con il suo modo di fare, lei entrava ed usciva dalle vite della gente. Era difficile per lei trovare alleati per quella spedizione, ma già aver avuto l'appoggio di Kevin la tranquillizzava.

Tutto sommato Lynn si era anche più o meno chiarita con Yalae, aveva quantomeno ottenuto la promessa che non avrebbe più usato quel genere di incantesimi sugli amici. Ormai quel che era stato con Roy non si poteva cambiare, inutile andare a scavare in cerca di chi detenesse la colpa. Anche perché, agli occhi della sacerdotessa, la colpa era un po' di tutti.

Ora bisognava concentrarsi sulla missione imminente, quel peso che aveva sul cuore iniziava ad essere opprimente. Avere ottenuto l'aiuto di Kevin l'aveva alleggerito un po', ma sarebbe tornato a farsi sentire.

Gli ultimi giorni avevano portato nuovi alleati a quella spedizione tra le sabbie dell'Anauroch. Lynn aveva ottenuto l'appoggio di Neryon come sperava sin dall'inizio, e con l'uomo era giunta la sua compagna, Caitlin. Anche il sacerdote di Waukeen Evan si era offerta di aiutarli come "investimento" per la loro futura collaborazione con la baronia delle Terre di Pietra. Forse l'aveva mal valutato dopotutto: non era cinico come le era sembrato al loro primo incontro tanti mesi prima.

La mezzelfa sospirò, erano infine quasi pronti a partire. Non vedeva l'ora di levarsi dall'animo quel peso e di concludere la vicenda. Sarebbero stati tanti e sarebbe stato confusionario, lo sapeva, ma in quella situazione poteva solo accettare ogni aiuto che le venisse offerto. Le restava solo da capire se Yalae avrebbe voluto unirsi a quel viaggio, e avrebbe avuto piacere di parlarne anche con Eddard. Il tempo iniziava a stringere però, non avrebbero potuto aspettare ancora molto.

«Finalmente libera»

Era tutto quel che frullava in testa alla mezzelfa da quando erano riusciti a portare a termine l'incarico. Portava ancora nelle ossa i segni di quella spedizione, il senso di leggerezza della mancanza della costrizione era qualcosa che non aveva mai provato però. In realtà Lynn sapeva di averlo sempre provato e che finché non gli era stato sottratto, non gli aveva dato l'importanza che meritava. Ora poteva solo riposare e lasciare che il suo corpo guarisse e fosse di nuovo pronto a mettersi in viaggio per le destinazioni che preferiva: quelle che voleva lei.

«Dimenticarlo sarà proprio difficile»

Nei suoi ricordi tuttavia la discesa in quelle gallerie naniche non sarebbe mai svanita. Aveva conosciuto da vicino creature mai viste, accettato l'accordo con un demonologo e camminato su due terreni che non erano il suo: il deserto ed il sottosuolo. Aveva imparato qualcosa da quel viaggio, su come muoversi e a cosa stare attenta. Tuttavia c'era ancora tanto a lei oscuro di quei due mondi. Aveva cercato di osservare da vicino Dehina, la loro guida nel deserto, senza però riuscire a capire perbene come sopravvivere e muoversi sicuri in quel tipo di territorio.

«E diventerò povera a furia di offrire da bere...»

Non avrebbe neanche dimenticato i compagni che l'avevano aiutata, quello era certo. Doveva un grosso favore a tutti loro e sperava che, presto o tardi, avrebbe avuto occasione di sdebitarsi.