Erano passati alcuni giorni, da quella volta che il giovane druido, si era soffermato a scrutare
gli atteggiamenti dei cervi.
Alla vecchia Quercia incontrò uno gnomo, che mai aveva incontrato nei periodi precedenti.
Discussero sugli insegnamenti del Padre, Silvanus, e si trovarono d'accordo su quanto fosse
prioritario l'equilibrio dei boschi, e l'importanza che ci fosse qualcuno a farlo mantenere.
Lo gnomo era un seguace della parola di Silvanus. Si presentò secondo il nome con cui comunemente veniva chiamato: Otho.
Kelthor decise di parlargli della sua scoperta, ed esponendogli la sua preoccupazione,
decisero di partire subito e valutare la gravità della situazione, ad essi si aggiunse Alec, un'altro fratello della foresta.
Otho confermò quanto il ragazzo aveva visto e appurato. I Cervi erano in sovrannumero, ma caso strano non vi erano molti
esemplari giovani di daino. Senza disturbarli o farli sentire minacciati, andarono oltre. Giunsero al sentiero che i civilizzati
utilizzano verso la città di Baldur's Gate.
Oltre Questa vi era un fitto bosco, probabilmente qui risiedeva una delle minacce
che aveva terrorizzato i cervi e li aveva fatti muovere altrove, o forse aveva catturato i daini...
Giunsero presto nei pressi di quello che era un piccolo covo di Coboldi. Annullarono questa prima ostilità,
spensero i fuochi e misero in sicurezza le ceneri così che non si sarebbe potuto avviluppare un incendio.
Kelthor continuò accompagnato dagli altri due, verso Sud. Incapparono presto in un numeroso gruppo di Gibberling,
che fossero questi la causa? Non vi erano indizi neanche questa volta.
Continuarono, ma forse per la vegetazione troppo fitta, forse perchè era ormai calata la notte, la visibilità cominciò a calare.
Con adeguata cautela, facendosi strada tra i vari alberi, giunsero in prossimità di un campo di Hobgoblin.
Subito si mostrarono offensivi, e per ovvi motivi di salvezza, il gruppo li annientò tutti.
Kelthor pregò affinchè tutti quei corpi potessero rientrare nell'armonia di quella foresta, donando nutrimento agli alberi.
Notarono poi una cavità, decisero di calarsi per indagare ulteriormente. Altri Hobgoblin li stavano aspettando,
cercarono di guardarsi attorno per trovare indizi su cadaveri di animali... Nulla di tutto ciò appariva ai loro occhi.
Interrogarono alcuni di loro, affinchè rivelassero qualche informazione sui cervi, ma nulla fu scoperto.
Scoprirono bensì che quei cunicoli non erano soltanto un covo di Hobgoblin, ma che nelle profondità si celava qualcosa di diverso e orrido.
Privi di informazioni, e stanchissimi, Kelthor e gli altri due decisero di risalire da quegli spazi ristretti e soffocanti, per tornare a respirare l'aria di vita che gli alberi offrono, e tornarono
presso la Vecchia Quercia.