Faerûn's Legends

L'Equilibrio del cervo

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view post Posted on 3/6/2017, 17:21
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Lord Draxler di Gulthmere

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L'armonia delle foreste va sempre preservata. Ma spesso per cause diverse l'equilibrio viene spezzato, possono esserci conseguenze
gravi che impattano in modo crescente sulla vegetazione, la fauna di quel determinato bosco e di eventuali abitanti di quella zona.
Kelthor lo sapeva bene, gli era stato insegnato dalle Oratrici della Regina della Foresta. Aveva imparato dapprima la teoria e la logica
dietro i cambiamenti climatici, le macchie vegetative che mutano e si adattano, gli animali che si spostano in cerca di situazioni favorevoli e di cibo.
Poi aveva potuto acquisire esperienza a riguardo nel suo lungo viaggio iniziato nelle ostili terre del Cormanthor.

Adesso il suo viaggio si era fermato in zone più tranquille, nei boschi a Nord di Baldur's Gate. Luoghi a lui piuttosto nuovi,
ma che aveva cominciato ad apprezzare e studiare, osservando nel dettaglio quelle che erano le particolarità della natura in quelle foreste.
Viaggiando spesso in direzione della Vecchia Quercia, luogo di ritrovo di altri fratelli boschivi, un giorno si era trovato in una parte di quella foresta.
Si fermò osservandosi attorno, notò subito che ovunque egli guardasse vi erano dei cervi. Troppi cervi in effetti, raggruppati in uno spazio ridotto.
Notò che tra questo gruppo di animali, la maggior parte erano adulti, pochi erano infatti i cuccioli giovani di daino.
Prese le sembianze di uno degli alberi di quella zona, per gentile concessione della Signora della Foresta.
giocata2
Studiò per diversi giorni i movimenti e il fare di quegli animali che popolavano quel piccolo tratto della foresta.
Comprese che probabilmente qualcosa o qualcuno li aveva intimoriti e li aveva fatti raggruppare in quel fazzoletto di terra,
dal quale, in un lato si creava un ostacolo naturale dato dal mare. Perciò non avevano granchè alternative di spostamento.
Rimaneva però il dubbio sul perchè non ci fossero esemplari giovani. Solitamente si muovono tutti in massa...
perciò doveva esser accaduto qualcosa.

<<continua>>
 
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view post Posted on 3/6/2017, 17:58
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Lord Draxler di Gulthmere

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Erano passati alcuni giorni, da quella volta che il giovane druido, si era soffermato a scrutare
gli atteggiamenti dei cervi.
Alla vecchia Quercia incontrò uno gnomo, che mai aveva incontrato nei periodi precedenti.
Discussero sugli insegnamenti del Padre, Silvanus, e si trovarono d'accordo su quanto fosse
prioritario l'equilibrio dei boschi, e l'importanza che ci fosse qualcuno a farlo mantenere.
Lo gnomo era un seguace della parola di Silvanus. Si presentò secondo il nome con cui comunemente veniva chiamato: Otho.

Kelthor decise di parlargli della sua scoperta, ed esponendogli la sua preoccupazione,
decisero di partire subito e valutare la gravità della situazione, ad essi si aggiunse Alec, un'altro fratello della foresta.
Otho confermò quanto il ragazzo aveva visto e appurato. I Cervi erano in sovrannumero, ma caso strano non vi erano molti
esemplari giovani di daino. Senza disturbarli o farli sentire minacciati, andarono oltre. Giunsero al sentiero che i civilizzati
utilizzano verso la città di Baldur's Gate.
Oltre Questa vi era un fitto bosco, probabilmente qui risiedeva una delle minacce
che aveva terrorizzato i cervi e li aveva fatti muovere altrove, o forse aveva catturato i daini...


giocata1

Giunsero presto nei pressi di quello che era un piccolo covo di Coboldi. Annullarono questa prima ostilità,
spensero i fuochi e misero in sicurezza le ceneri così che non si sarebbe potuto avviluppare un incendio.
Kelthor continuò accompagnato dagli altri due, verso Sud. Incapparono presto in un numeroso gruppo di Gibberling,
che fossero questi la causa? Non vi erano indizi neanche questa volta.
Continuarono, ma forse per la vegetazione troppo fitta, forse perchè era ormai calata la notte, la visibilità cominciò a calare.
Con adeguata cautela, facendosi strada tra i vari alberi, giunsero in prossimità di un campo di Hobgoblin.
Subito si mostrarono offensivi, e per ovvi motivi di salvezza, il gruppo li annientò tutti.

Kelthor pregò affinchè tutti quei corpi potessero rientrare nell'armonia di quella foresta, donando nutrimento agli alberi.

Notarono poi una cavità, decisero di calarsi per indagare ulteriormente. Altri Hobgoblin li stavano aspettando,
cercarono di guardarsi attorno per trovare indizi su cadaveri di animali... Nulla di tutto ciò appariva ai loro occhi.
Interrogarono alcuni di loro, affinchè rivelassero qualche informazione sui cervi, ma nulla fu scoperto.
Scoprirono bensì che quei cunicoli non erano soltanto un covo di Hobgoblin, ma che nelle profondità si celava qualcosa di diverso e orrido.

Privi di informazioni, e stanchissimi, Kelthor e gli altri due decisero di risalire da quegli spazi ristretti e soffocanti, per tornare a respirare l'aria di vita che gli alberi offrono, e tornarono
presso la Vecchia Quercia.
 
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view post Posted on 5/6/2017, 14:09

Squartatore di Troll

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"Quell'umano stava muovendo i suoi passi nella giusta direzione"
pensava Otho di Kelthor...
I due si conoscevano da poco, invero, ma lo gnomo vedeva in quell'uomo la giusta propensione ed i giusti insegnamenti...
Le nozioni sono come il letame... in superficie si percepiscono da molto lontano... ma è quando filtrano nel terreno che danno i veri frutti...
Kelthor era così...
un terreno che stava iniziando a trarre beneficio dagli insegnamenti che aveva ricevuto...
Con questi pensieri in testa, Otho, aveva sorvolato la zona indicatagli per osservare la concentrazione anomala di cervi, ma soprattutto per cercare di scoprirne la causa...
Le sembianze dell'aquila gli permettevano di volare in alto e cambiare prospettiva...
Aveva scoperto alcuni agglomerati che potevano essere il fattore scatenante di quella migrazione non spontanea...
Dopo averne parlato con Kelthor e Alec... i tre si erano diretti nel fitto del bosco, per debellare quegli squilibri...
In quella che credevano essere solo la tana di alcuni hodgoblin, fecero però un'orrenda scoperta...
Sacrifici umani o umanoidi venivano perpetrati nelle viscere di quel covo.
La minaccia andava neutralizzata, altrimenti avrebbe facilmente portato squilibri ancora maggiori...
se un esercito si fosse mosso per porre fine a tutto questo, avrebbe sicuramente fatto ancora più danni...
se il tutto si fosse perpetrato per alcuni giorni o settimane poi, i danni sarebbero stati inimmaginabili...
bisognava intervenire...
comprendere...
e agire in tempi rapidi...

 
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view post Posted on 8/6/2017, 12:55
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Lord Draxler di Gulthmere

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Kelthor si trovava nei pressi della Vecchia Quercia a riposare dopo un estenuante e lungo viaggio.
Non aveva più controllato la situazione dei cervi da alcuni giorni,
gli era sembrato che con l'avvento della stagione primaverile tutto sarebbe potuto tornare
in equilibrio, in fin dei conti era il periodo degli accoppiamenti per i cervi, poi si sarebbero mossi
verso una nuova zona probabilmente.
Ciò non fu così, il ragazzo non poteva immaginare quello che di li a poco
avrebbe scoperto.
Un elfo di media stazza era di passaggio li dalla Vecchia Quercia, il druido pensò che fosse
un'altro dei fratelli della foresta, fino ad ora non conosciuto.
Quest'ultimo si lamentò della poca presenza di cervi. A Kelthor parve strana una tale affermazione,
indicò all'elfo che nella zona anzi vi era un gruppo di cervi che si soffermava.
Quell'individuo tutto ad un tratto sparì tra la vegetazione. Kelthor sentì bene quanto disse prima di volatilizzarsi:
"Benissimo... la caccia continua". Cercò di inseguirlo per meglio capire cosa stesse succedendo,
si fermò ad un tratto al centro della foresta dove prima si radunavano i cervi e a lui si presentava ora
uno spettacolo macabro. Cadde a terra alla vista di diversi corpi sanguinanti di cervi. Erano stati uccisi.
Alcuni erano feriti, in generale il numero sembrava dimezzato. Forse una parte era riuscita a fuggire?
Non trovò il responsabile, vagò per tutta la foresta in lungo e largo, tornando poi sui suoi passi, verso
la zona del triste massacro. Diede una giusta sepoltura ai cadaveri, pregò la Regina della Foresta, Mielikki,
affinchè potessero rientrare nell'armonia del circolo naturale di vita e di morte, dando nutrimento agli alberi di quella foresta.
Poi si occupò di medicare i cervi rimasti feriti, e fece una stima di quanti esemplari vi erano in quel momento così da tenere la
situazione sotto controllo per evenienze future.

Desktop 06.04.2017 - 13.34.57.03
 
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