Faerûn's Legends

Teste.

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Quester Gangsta
view post Posted on 25/11/2017, 03:28




"Vorrei essere come te..
Vorrei avere un corpo perfetto...
Un animo perfetto.

Sei così fottutamente speciale!
Volevo essere qualcuno di speciale...

Ma sono un orrore,
uno strano.

Non appartengo a questo mondo....


....."
 
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view post Posted on 27/11/2017, 02:05
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Lord Draxler di Gulthmere

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Alla Chioma Rossa, locale commerciale presso la città di Baldur's Gate,
si apprestava ad essere una tra le tante serate di compravendita tra i vari clienti verso i vari mercanti dei banchi commerciali.
Anche Wayne, insieme ad altre persone si trovava in quel negozio, attendendo fosse il suo turno per discutere di una commissione. Era giunto in giornata a Baldur's Gate dopo un discreto viaggio da Waterdeep, prendendosi alcune giornate di permesso, rispetto ai suoi incarichi da funzionario governativo.
Era abbastanza annoiato, un pò per l'attesa, un pò per la mancanza di merci di suo completo interesse, un pò per il vociare sparso e il caos tra il via vai di gente.
Tutto ad un tratto apparve un uomo dagli umili tratti.
Il paladino helmita, di consuetudine ne osservò l'atteggiamento. Notò che teneva tra le mani una collana.
La consegnò forse per farla esaminare ad uno dei mercanti che gliela restitui' poco dopo.
Gli sentì dire che l'aveva acquistata a prezzo bassissimo, che era un affare, un'attimo prima di indossarla.
Poi nel caos continuò a dire altre parole, ma in un istante gli esplose la testa accasciandosi a terra di fronte a Wayne. Quest'ultimo fu invaso da abbondante sangue, come anche buona parte dei banchi intorno, sui quali
si erano depositati residui di cervello.
Guardò per alcuni istanti il cadavere inerme, poi si voltò ad osservare i presenti, rimasti pietrificati dall'orrida scena. Si diresse fuori in cerca della prima guardia, volendo segnalar l'accaduto. Trovò dopo una centinaia di metri una guardia di pattuglia, che lo fece circondare per un attimo sospettosa, vedendolo insanguinato, poi credette a quanto Wayne gli aveva accennato facendoli accorrere verso il luogo del misfatto.
Furono tutti interrogati e l'edificio fu messo sotto sigillo per accertamento di prove, nel mentre un'altra guardia accorse per segnalare altri due casi identici di teste esplose. Scagionati i presenti si decise di dirigersi verso gli ipotetici luoghi di provenienza di quelle collane: il mercato cittadino.
Wayne insieme a Friedrich, Camelia , accompagnati da una guardia imbranata alle prime armi , si divisero per cercare più efficacemente.
Ritrovarono un banco di un gioielliere dove una donna indossava una di quelle rosse collane. Questa non parlava, ad un primo impatto si pensava qualcuno le avesse limitato la parola in qualche modo, poi scoprirono che era muta dalla nascita. Capirono dunque che l'attivazione delle collane fosse vocale da parte dell'utilizzatore, per tanto quella donna era salva. Neanche il tempo di girarsi e anche il mercato si era ridotto in uno spettacolo orrido, svariate teste esplodevano in tutte le direzioni, manco fossero fuochi d'artificio. Terrore, panico, grida. Qualcuno aveva rivelato che la parola di attivazione fosse "rossa". Pare fosse stata quella stupida ed ingenua guardia. Il gruppo cercò di limitare quanto possibile i danni, fino a quando non si palesò una donna che riportò un messaggio. Questa sembrava fosse comandata come un automa a distanza e riferì che la causa di quel trambusto fosse una protesta perchè non vi è controllo nelle merci cittadine. Accennò inoltre qualche esaltazione al Sole Nero. La Storia puzzava fin troppo,
portarono la donna al Tempio di Ilmater, riuscendo con l'aiuto del sacerdote della sofferenza a rimuovere la collana ed a proteggere la donna dal controllo mentale per un tempo limitato....Avrebbero dovuto ora ragionare con chi avevano a che fare e come metter fine a quel massacro.
 
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Quester Gangsta
view post Posted on 29/11/2017, 22:10




Video

Le mani del bambino al porto a Suzail erano impegnate a disegnare, incerte, la figura sul cartoncino. Un tondo bianco, il puntino nero. L'immancabile coltello.

“Il Santo della Vendetta, rawwwr!!”

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Al tempio di Ilmater di Baldur's Gate le opere di bonifica erano ancora in corso. Il sangue sui ciotoli ancora non era stato ancora lavato. Nella caserma del Pugno Fiammante una camera mortuaria era stata appena improvvisata.

“Dei, è un incubo. Tenente, come diavolo li identifichiamo dei corpi senza testa.”
“Capitano. Con tutto il rispetto... È l'ultimo dei maledetti problemi.”



Un bambino dallo sguardo alterato, raggiunge un corpulento mercante in centro a Suzail.
“Babbo.”
“E tu chi saresti, pezzente?”
“Luke, Luke Freesnare. Non dovevi far soffrire mamma....”
E quaranta fendenti finirono la vita di Herld Freesnare.
“Grazie santo....”
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La piazza del Mercato di Suzail era ancora scossa nei momenti successivi alla tragica morte di Alberto Fern. Alchimista di acclarata fama in tutto il regno, il Fern si era fatto saltare in aria, portando con se diversi soldati dei Draghi Purpurei sotto lo sguardo di una nutrita folla.

Prima di morire aveva confessato il suo più grande delitto: una negligenza nella purificazione del pozzo del villaggio di Yels che aveva portato tanto dolore e morte ai loro abitanti.

Di Alberto ora non rimaneva nulla, la deturpata statua di Waukeen nel luogo della sua fine era l'ultima traccia del suo passaggio su questa terra dopo che la piazza venne ripulita.

Figlia e moglie gli sopravvissero, ma l'orrido gesto e la terribile confessione resero assai difficile per il corpo di Guardia al Mercato, guidato dall'imponente Wolfgang D'Arabel salvarli dalla folla inferocita.

Eppure, come in ogni momento di pericolo nel Cormyr, un drago sorse......

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Tre figuri incappucciati nella notte imbrattavano un muro al porto di Suzail. Una quarta li osservava, soddisfatta del risultato finale.

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view post Posted on 1/12/2017, 05:15
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Assassino di Briganti

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"Vuoi fare innervosire quel Rettile?

Vuoi che ti perseguiti per il resto dei tuoi giorni, che comunque non saranno molti?

Toccagli il suo Tesoro."

tratto dal Manuale Dei Cattivi Consigli


********************************

*Cormyr. Suzail, Piazza del mercato, dopo l'esplosione causata da Alberto Fern.*





"AMMAZZATELA!"

Uomini.

Una razza di degenerati, pronti a saltarsi alla gola a vicenda con la minima scusa.

In questo, il Santo della Vendetta sembrava aver ragione.

Lo stava dimostrando la tragedia appena avvenuta e quanto stava per accadere a Linda Fern.

Volevano la sua testa, farle patire le pene dell'inferno per colpe non sue, paradossalmente lo stesso trattamento che il loro beniamino, il "Santo", prima o poi avrebbe riservato anche a loro.

Ma non se ne rendevano conto.

Un simbolo, una storiella, una promessa: bastava poco alla gente per assecondare i peggiori istinti.

"Disperdetevi!" Urlava il purpureo Wolfgang D'Arabel, cercando di mantenere l'ordine, con l'aiuto di Grigor Bersk e di pochi soldati.

La folla inferocita avanzò ugualmente verso Linda, la ragazzina di quattordici anni la cui unica colpa era essere la figlia di Alberto Fern.

Una donna dai capelli rossi e dagli abiti sgargianti, probabilmente una nobile presuntuosa, si mise in mezzo separandoli dal loro obiettivo, quasi credesse di essere un muro invalicabile.

Urlò di lasciare in pace la ragazza, ma fu fiato sprecato.

Il "Santo" aveva deciso, e le guardie sopravvissute all'esplosione non erano abbastanza da fermarli tutti.

Ci sarebbero stati feriti, forse morti, ma erano di più e convinti di poter fare quel che volevano.

Linda Fern doveva morire.

Quando furono abbastanza vicini da guardarla dritta negli occhi, non videro paura negli occhi della donna.

Videro ira, e qualcos'altro che non si sarebbero mai aspettati.


Il "Santo" poteva anche aver deciso...

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...ma il "Drago" non era d'accordo.


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La piazza in tumulto tremò, scossa da un ruggito che non aveva niente di umano.

"Non male Kaia...Non male" disse Wolfgang, sorpreso quanto gli altri, osservando l'orda di pezzenti che si disperdeva terrorizzata, incalzata dai Draghi purpurei.

"Grazie." fù la risposta nervosa del drago, la cui imponente sagoma venne presto sostituita da quella più esile di Kaia di Messemprar.

Suzail era il suo Territorio, la sua Tana meravigliosa e perfetta, e quella follia la stava sporcando.

La sua rabbia si affievolì,

quando la ragazzina si aggrappò a lei piangendo,

forse perchè di fronte al mondo che le crollava addosso e voleva farle del male sembrava in quel momento il suo unico rifugio sicuro.

Lei, che poteva essere così spietata e spaventosa.

Mentre la consolava, si soffermò per qualche istante sulle sensazioni che l'avere aiutato quella sconosciuta ed essere cosi' fondamentale per lei le procuravano.

Era stranamente, egoisticamente...piacevole.

Le sembrò di sentire la voce di Eryeen che le diceva:
"Non è vero che non hai una morale. La hai, solo che è completamente deviata e distorta rispetto a quella di chiunque altro..."

Non poteva darle torto, tanto più che la sua mente già vagava in balia di altri pensieri, pensieri che avevano un qualcosa di alieno e primitivo allo stesso tempo.

Pensieri di Possesso.

Linda, il piccolo Luke, la gente morta a pochi passi da casa sua, facevano parte di quel Regno, il Suo Regno.

Tutte quelle esistenze, quelle anime, avevano un valore talmente grande che Dei, Diavoli, Angeli e Demoni se le contendevano.

Erano come gemme preziose nel Tesoro di un Drago, un "drago" molto singolare.

Il Cormyr era diventato il suo Tesoro, gli piaceva così come era e lo considerava "cosa" sua.

E Nessuno, doveva osare toccare le sue Cose.




Edited by Thayan4ever - 1/12/2017, 18:39
 
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Quester Gangsta
view post Posted on 10/12/2017, 05:39




Video

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Nella boscaglia le figure mascherate erano riunita attorno ad una, egualmente mascherata, ed in tutto e per tutto a loro uguali. Accesa la miccia, l'uomo prese la bottiglia e la scagliò verso un albero. La deflagrazione polverizzò la quercia, mentre lo sguardo soddisfatto dell'uomo si rivolgeva al creatore della stessa.

Mise la mano dietro la nuca dell'unico uomo del gruppo a volto scoperto, e lo abbracciò con affetto.

"Alberto, questo desideravo.. e tu me lo hai portato. Ora, c'è un ultima cosa che puoi fare per me...."


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"Cerco quella..."
"Quella cosa?"
"Quella.. droga. Il lavoro che devo fare, non è di fino...."
"..."
"Devo macellare un bastardo."
"In questo caso... fanno 2 monete d'oro."
L'uomo prese la droga dell'odio, come veniva ormai comunemente chiamata.
Aveva un bersaglio, un torto da ripagare, e nessuna intenzione di non riuscire a porre fine alla questione.



Alcuni giorni dopo

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Il predatore del porto non era che un corpo distrutto e dalle orbite vuote. I suoi occhi strappati non potevano testimoniare la ferocia della folla attorno a lui, mentre infierivano con sputi, calci ed asce sul suo corpo inerme.

Il sospetto era serpeggiato per anni nel porto, il pensiero che l'innocenza rubata alle figlie del quartiere fosse opera dell'uomo un veleno che da anni intossicava i padri e le madri. Eppure, un singolo segno sulla porta di casa sua, una delazione insignificante aveva fatto scoppiare quel pandemonio.

Venne salvato per puro miracolo, e confessò. Non ricevette alcuna compassione. In fondo, certi crimini non potevano essere perdonati.


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"L'hanno fatta esplodere... Così a casa sua, te ne rendi conto? Non esiste giustizia in questa città dimenticata dagli dei..."
"Ma perchè? Come è stato possibile?"
"Sarà stato un compare di quel porco di strozzino.... Senti me, qui se non ripuliamo noi abitanti questa fogna, nessuno lo farà."
"Sia dannato il nome di Freesnare, anche da morto continua a portar dolore."

Baldur's Gate


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"Morte ai traditori del Gate!"
Il commesso di un Calishita al mercato fu colpito alla spalla e maledisse il ragazzetto.
Il commesso di un Waterdaviano non fu così fortunato: col cranio sfondato da un mattone, maledire non era proprio un opzione praticabile.


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Seduto su una sedia, sbucciava una mela con un coltello, mentre ascoltava le ultime su quel che i loro gesti avevano provocato.
Ne fu soddisfatto, e rivolgendosi al suo informatore disse:

"Basta ben poco per lasciar far loro quel per cui son nati.
Odiarsi."

Alzò lo sguardo verso l'uomo.

"Secondo te, quante persone illuminate bastano per dirigere un mondo perfetto? O meglio, quante di troppo ancora ci sono, mi chiedo...."

 
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view post Posted on 11/12/2017, 04:39
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"Non credere di essere migliore di me. Anche tu sei un'assassina..."
il Santo della Vendetta a Kaia di Messemprar



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Suzail. Dimora della nobile cormyreana conosciuta come Kaia di Messemprar.


La mattina era giunta.

I suoni tipici dell'affrancarsi del mondo circostante dalla quiete notturna iniziavano a farsi sentire, appropriandosi delle strade.

Ai primi arrivati, altri se ne aggiungevano, quasi in risposta.

Viaggiavano di via in via, e di casa in casa, fino a giungere alla sua.

E lì venivano accolti dalla sua mente, una mente consapevole di quanto facilmente potessero mutare in un istante, fino a diventare come quelli che avevano tormentato Suzail nei giorni precedenti.

Presente e passato si fondevano, rendendo la voce di una madre che diceva ai figli di svegliarsi uguale a un lamento al loro funerale, e il rumore degli zoccoli dei cavalli tristemente simile a quello della carica di una folla nel caos.

Discussioni, saluti, e risate, diventavano esplosioni, grida, pianti.

***********************************
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Era sveglia da un pò, ma aveva deciso di concedersi di rimanere a letto a pensare.

A occhi chiusi, riviveva gli ultimi avvenimenti.


La Piazza del mercato scossa dall'esplosione di Alberto Fern, la rabbia e la paura della folla.

L'abbraccio disperato della figlia Linda, il modo in cui il suo corpo tremava.

Lo sguardo di Luke Granville quando nei suoi occhi era tornata la speranza.

Poi, pochi giorni dopo la sua casa e sua madre avvolti dal fuoco.

E per ultimo il Santo della Vendetta, la sua risata, il tono della sua voce carico di astio per il mondo.

Il Dolore, la paura e l'odio stavano nascendo in migliaia di persone a causa dei suoi inganni, mentre lui usava i morti, ingiustizie, e i sentimenti che ne scaturivano come un pittore avrebbe usato dei colori per dipingere.

Il dipinto che stava prendendo forma grazie a quello scempio, era qualcosa di orrendo e maestoso al tempo stesso.

Tutti potevano comprenderne l'orrore, ma pochi ne avrebbero compreso la maestosità, dando soddisfazione al suo creatore.

Forse per questo l'artista incompreso, l'uomo mai amato, aveva ceduto alla tentazione andare alla ricerca di quei pochi.

Tra i tanti, aveva trovato lei.

Non aveva resistito nel mostrare l'opera prima che fosse terminata.


Aeisha non aveva potuto non ammirare l'abilità con cui ricavava i "colori", e con cui li disperdeva sulla tela per ottenere l'effetto voluto.

Ma aveva visto la profonda ipocrisia e debolezza nascoste dietro quell'opera, e ne era rimasta disgustata.

"Non devono essere felici. Devono soffrire, come ho sofferto io".

In queste parole pronunciate dal Santo tempo prima, era racchiuso tutto il modesto significato della sua esistenza.

Si accaniva sulla Tela dell'esistenza come un bambino, facendo finta di creare qualcosa, quando l'unica cosa che voleva davvero era spargere ovunque i "colori", fino a esaurirli, per impedire che altri riuscissero dove lui aveva fallito.

Fino a quando schizzi di colore non si erano depositati su di lei, e quasi sulla soglia di casa sua.

Colori preziosi, che non sarebbero essere dovuti andare sprecati e che non gli appartenevano.

Era tempo di raccoglierli, goccia per goccia, e usarli per creare un dipinto assai diverso.

E per farlo lei e gli altri dovevano imparare ad anticiparne le mosse.

Sentendo la voce esitante della madre "morta" di Luke che la chiamava dalla stanza vicina, si regalò un sorriso.

Era un buon inizio.




Edited by Thayan4ever - 11/12/2017, 05:29
 
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5 replies since 25/11/2017, 03:28   332 views
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