La cosa e' ironica: ci lasciamo alle spalle due Chultan e, tramite un portale, siamo nel Chult. E quando l'ironia sembra possa aver raggiunto il culmine, arriva il ritrovamento di un buco. Un largo cratere ai margini della giungla. Un potente sigillo magico, spezzato ed un sarcofago vuoto.
La cosa mi toccherebbe tanto quanto aver visto i due selvaggi a terra in una pozza di sangue, se non fosse per il fatto che il sigillo e' stato fatto da qualcuno proveniente dal Thay, la mia terra. Lontana da questo posto infestato dal caldo umido e dagli insetti che di continuo ronzano, pungono e succhiano tutto quello che riescono, appena ti si attaccano da qualche parte.
Proseguiamo il cammino in questo luogo inospitale nella nostra solita formazione con l'aggiunta dei due tiratori, Edd e Darvin. Ci stiamo dirigendo alla ricerca di un cubo, dopo aver salvato un hin amico di un drago dalle scaglie ramate, dal quale abbiamo appreso che il sigillo possa essere vecchio di almeno duecento anni.
Arriviamo al luogo indicatoci: gradini e colonne di pietra creano l'entrata a questo antico tempio, pervaso da costanti ed inquietanti sibili. Riusciamo ad intravedere il portone di pietra che conduce all' interno, quando veniamo attaccati in massa. Rettili, serpenti, creature striscianti escono da ogni breccia o fenditura presenti nella vecchia pietra.
Lo scontro e' lungo ed intenso ed ora siamo circondati da cadaveri: serpenti smezzati, scuoiati, decapitati o semplicemente uccisi. Bocche semiaperte con lingue biforcute penzolanti adornano la scena, mentre osservo i corpi di alcuni mostri mezzi uomini e mezzi serpenti. "Yuan-ti" vengono chiamati, creature che vivono raccolte in tribu' lontane dalla civilta' e che adorano divinita' estranee alle nostre.
Visto il luogo ed avendo conosciuto un paio dei suoi abitanti, la cosa non mi sorprende.
L'incursione nel tempio ha portato i suoi frutti ed ora il cubo e' nelle nostre mani, per cui lasciamo quel luogo e la scia di cadaveri dietro di noi.
Lo portiamo al drago, nello stesso punto in cui ci eravamo lasciati "
E io che ci dovrei fare con questo?"
Perfetto...
Mi estraneo dalla discussione limitandomi a fare la guardia e guardare i dintorni insieme a Glorin, mentre comincio a pensare che l'unica utilita' di quel drago potrebbe derivare da quelle splendide scaglie, fuse alla giusta temperatura.
Dopo un po', sbatte le possenti ali lasciandoci al calar delle tenebre con un paio di informazioni in piu'.
E' qui che la giungla ha dato il meglio di se' in senso di accoglienza: non-morti in putrefazione hanno cominciato ad uscire da ogni dove, affiancati da troll manipolatori della trama. Tra un'ondata e l'altra, decidiamo di proseguire in fila, due a due, restando vicini al proprio compagno protetto da un Cerchio Magico contro il Male.
Sembra che questo incanto possa proteggerci da quel fastidioso ronzio che pare possa rendere le persone distruttive sia verso gli altri, che a se' stesse. La magia protettiva sembra funzionare, per ora.
Abbiamo due scelte: trovare un'altra amica del drago, una certa Cannella, o trovare forte Beluarian. Non passa molto affinche' le alte torri del forte vengano notate oltre gli alberi, per cui decidiamo di partire da li'.
Dopo aver esplorato il perimetro arriviamo al cancello aperto, accolti da un angosciante mancanza di rumori.
Giunti poco oltre l'entrata, un uomo ci viene incontro minaccioso, agitando malamente una spada. Una frazione di secondo dopo, qualcosa mi sibila vicino all'orecchio sinistro.
Non faccio in tempo a girarmi per capire, che vedo una freccia piantarsi nell'occhio del soldato. Ora mi giro e vedo Edd che impreca, sopraffatto dalla tensione. Peccato per la mano tremula, altrimenti sarebbe stato un centro perfetto.
Comunque, esaminando il cadavare, si capisce che non avrebbe avuto vita lunga. Qualcuno si e' divertito a mutilarlo e ricomporlo, non curandosi potesse sviluppare delle infezioni. Credo che, nonostante l'errore, Edd gli abbia risparmiato una fine atroce.
Di sicuro ha fatto una fine migliore di quella decina di uomini ai quali e' stato tolto il cervello, che ora giace assieme a quello degli altri, in piazza d'armi.
Entrati nella cucina, veniamo assaliti da un tanfo orrendo, dovuto a tutte le provviste andate a male. E' qui che arrivo alla conclusione che il posto e' abbandonato, anzi, che sono tutti morti.
Mentre ispezioniamo i piani superiori, rifletto su come possa un forte pieno di soldati addestrati farci trovare i resti, anzi meno di quelli, di dieci persone.
Che fine hanno fatto gli altri?
Non faccio in tempo a porre la domanda, che da est sentiamo provenire dei rumori esterni. Saliti sul tetto, vediamo ghoul e ghast ammassarsi ed entrare dal cancello aperto.
Probabile che riescano a sentire l'odore di carne fresca. Himir e Glorin scendono, io rimango con la nostra incantatrice e i tiratori nel caso uno o piu' di quegli abomini riesca a trovare una via verso i piani alti.
I due al piano terra cominciano a fare un macello ammassando corpi su corpi, i dardi e le frecce abbattono alcuni scappati alle lame di Himir e del nano, Ash finisce con un paio di palle di fuoco. Alle esplosioni i miei occhi si spalancano, osservando la forza purificatrice di Kossuth.
L'arrivo dell'alba ha un effetto intimidatorio sul resto dei non-morti, che battono in ritirata.
A volte, non e' male rimanere a guardare una scena che possa essere, un giorno, cantata da qualche bardo.
Darvin riesce a riparare il cancello, io brucio il vessillo del Pugno Fiammante.
Oggi, il forte e' reclamato dall'Aquila di Sangue.
*Poche ore dopo*Una barriera.
Un campo di energia sconosciuta sbarra la strada verso la gola tra le montagne, cosi' cerchiamo un passaggio verso ovest, dove troviamo l'ingresso di una caverna.
Sistemiamo i goblin che la occupano, per scoprire un'altra entrata che scende verso il basso.
Spiriti e fantasmi infestano i sotterranei. Molti sono ostili, mentre alcuni non sembrano nemmeno accorgersi della nostra presenza.
La definizione di Glorin calza a pennello, quando li ha definiti "imprigionati nel loro tempo".
Si scende ancora.
Ora siamo in una specie di labirinto cosi' umido che il soffitto gocciola e i muri sono vischiosi. Stiamo per addentrarci, quando all'improvviso qualcosa appare.
Una figura non molto distinta, che fluttua a mezz'aria. L'unica cosa che riesco a distinguere sono le braccia.
Sono cosi' preso a guardarlo, che non mi accorgo di essere guardato a mia volta. Mi indica, dice di avvicinarmi a lui. Non ha una bocca, le sue parole mi arrivano nella mente.
Sento come un impulso di avvicinarmi, voglio scoprire cosa sia, cosi' procedo lentamente verso l'apparizione, incurante delle voci altrui.
In un attimo mi e' davanti e mi intima di togliermi l'elmo, che sfilo con la mano libera rimanendo a fissare la sagoma. Mi studia in modo irrequieto e mi chiede le mie origini prima di perdere il controllo, domandandomi in maniera sempre piu' frenetica dove sia il mio tatuaggio, anzi, "le righe".
Non faccio in tempo a spiegargli di non essere un Mago Rosso o un Cavaliere Thayan, che comincia a formulare un incantesimo. La formula risuona nella mia testa, i movimenti delle braccia ricordano qualcosa che ho gia' visto recitare e che ho gia' letto sui libri: Regressione Mentale.
La mia mente accusa il colpo, ma resiste. La cosa mi altera non poco, lascio cadere l'elmo e brandisco il falchion a due mani, ma il fendente arriva poco dopo la sparizione di quell'essere.
Cerco di calmarmi. Mi chino a raccogliere il mio elmo, quando qualcosa gli cade sopra: una goccia di sangue, che scivola poi sul metallo. Mi tocco il naso, sto sanguinando. Mi appoggio al muro appena in tempo per sentire il liquido caldo uscire anche dalle orecchie. Davanti a me, i miei compagni sembrano svanire...
Dove mi trovo?
Cos'e' questo posto? Cos'e' questo buio?
Sembra di stare all'interno di un enorme vaso.
Mmh? E questi? Crani rasati, tatuati, tuniche.
Parlano tra loro, poi mi guardano, confabulano.
Mi indicano.
...ricompaiono davanti ai miei occhi, mentre Himir agita la mano per constatare che io sia lucido.
Non dico nulla, tutto quello che succede dopo e' come se fosse passato in secondo piano.
Che cosa ho visto? Stavano veramente indicando me, o erano anch'essi bloccati nel loro tempo?
Che cosa ha portato un gruppo di Maghi Rossi cosi' lontano dal Thay?
Qualunque cosa sia, mi sento in dovere di scoprirlo.
Che ci possa essere qualche reperto Thayan vecchio di centinaia di anni?
Se cosi' fosse, lo devo trovare. Troppi anni sono passati e cio' che era del Thay, nel Thay dovra' tornare.
Edited by Belzac - 5/10/2019, 09:51 PM