Faerûn's Legends

Ombre dalla foresta.

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Seyka
view post Posted on 12/6/2007, 20:35 by: Seyka




La giovane elfa era sulla strada per i ghiacciai, quando incontrò il mago Zeross.
Insieme si aiutarono a sgominare le creature del posto, stranamente fitte di nonmorti... Il thayan fece qualche incantesimo sull'elfa che, seppur spaventata dalle sue magie arcane, ne rimase sorpresa quando vide che riusciva a saltare più in alto di prima e che si sentiva protetta dai colpi nemici.
Il mago se ne andò, dicendo che tornava a Zenthill, e Nei era in procinto di proseguire la strada quando, mentre era intenta a curarsi quelle poche ferite superficiali che aveva riportato, trovò con grande sorpresa davanti a sè Anthonius e un altra figura, coperta dall'elmo, che si rivelò essere Imoden, il capitano delle guardie. Imoden era rabbioso poichè aveva perso parte del suo equipaggiamento, forse a causa di quei grossi vermi che infestavano la zona.
In breve l'atmosfera si fece cupa e terrorizzante per Nei, che guardatasi attorno, vide per un attimo gli animali scappare, poi più nulla. Solo il silenzio e un maledettissimo sentore di essere osservata pervadeva l'animo scosso dell'elfa, che però aveva l'arco pronto in una mano e una freccia nell'altra.
Spettri e fantasmi cominciarono a uscir fuori da non si sa quali tenebre remote della foresta, e Nei si fece pian piano più sconsolata quando vide che solo i suoi colpi andavano a segno, mentre i suoi compagni colpivano attraverso i nemici; a fatica, si liberarono del pericolo, ma, usciti dalla foresta, un cavaliere fantasma equipaggiato con alabarda e piastre nere, intimò loro di lasciare il "suo territorio".
Nei deglutiva spesso, come si fa quando si ha una paura molto forte.
Tuttavia, le risposte "a tono" del capitano e di Anthonius le ridiedero molto del coraggio che aveva perso, e si dette notevolmente da fare contro gli spettri evocati da quella figura ombrosa, che purtroppo solo lei poteva colpire... forse grazie a quell'arco trovato nell'alveare...
"Nei, datti da fare!!" Gridavano i due, che cercavano di tenerli occupati, seppure i loro colpi passavano attraverso le ombre.
"Ci sono!" Rispose l'elfa, che in sella al suo cavallo cercava di mettere a segno più frecce possibile.
Sconfitti, gli spettri si dissolsero così, come se niente era accaduto, e una smorfia di rabbia comparì sulla bocca di Nei quando si accorse che il cavaliere, nel mentre, era rimasto immobile a "godersi la scena"...
Bastò una frase di scherno a Bane per far infuriare come diavoli i suoi valorosi compagni, che non avrebbero tollerato altre insolenze.
Bastò vedere il cavaliere in una sorta di stato di "trance" per capire che si accingeva a richiamare altri "sudditi", per far scattare dentro Imoden quella molla che fece dare il segnale d'attacco.
Bastarono pochi colpi a segno per farlo nuovamente scomparire nel nulla, così com'era apparso.
Bastò questo per far tornare l'atmosfera dei paraggi alla normalità, per far svanire quell'orrorifico senso spettrale.
Ma non bastò a risolvere i misteri... un'altra figura fantasma, a piedi, con un pugnale in mano, camminava verso di noi, e passò avanti attraverso di Imoden. Nei rabbrividì.
Intanto anche il mago Thayan, Zeross, si fece vivo, fece qualcuno di quei incanti che mettevano tanta ansia alla giovane elfa e ci disse che ci avrebbe seguiti da Invisibile.
Preoccupati di cadere in una trappola, i quattro tardarono un poco a andargli dietro, così non lo ritrovarono più, seppure si fossero spinti quasi fino ai ghiacciai; tornarono allora indietro, attraverso la boscaglia, con l'intento di tornare alla nera città, ma nella radura in mezzo alla boscaglia videro un uomo in armatura di pelle e con un piccolo scudo. Aveva una lunga barba e dei capelli gonfi, come chi non va dal barbiere da un anno.
"Sei un brigante?" chiese uno dei due uomini, mandando su tutte le furie l'uomo che si sentiva offeso dalla parola "brigante".
Invocava Bane, quindi non poteva essere un nemico di Zenthill, pensò Nei molto perplessa.
"Stai parlando con il capitano delle guardie di Zenthill Keep, uomo" Fece notare l'elfa alla figura misteriosa, che intanto si guardava attorno spaesato.
"Uh, tu menti, il capitano io lo conosco molto bene, e si chiama Ilius!!!" Ribattè l'uomo, che intanto aveva estratto una spada nera come la pece, nella quale forse solo Nei, che al buio poteva vedere bene, aveva notato due iniziali: T.I.
La convinzione dell'uomo fece emergere la perplessità nell'animo dei quattro.
"Lo conosco bene io, sin dal 1100, stando al calendario delle valli!"
Era evidentemente rimasto indietro di qualche anno, stando al calendario delle valli, e questo lo capì anche Nei, che non era proprio una cima in deduzione.
Era un figlio di zenthil, come lui stesso affermava, e in qualche modo conosceva quel Ser Claus, il cavaliere fantasma: disse che Illius, da Claus ucciso, era morto come solo un figlio di zenthil sa morire...con la spada in pugno e lo sguardo fisso sul nemico.
"Già, intanto però ha tirato le cuoia sul ceppo..." Pensò Nei, che non riusciva a tirar le parole fuori di bocca, vedendo la figura che pian piano si dissolveva nel vuoto... un altro fantasma.

"Diavolo..!! è svanito!"

Edited by Seyka - 25/6/2007, 04:01
 
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