Faerûn's Legends

Ombre dalla foresta.

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Seyka
view post Posted on 22/6/2007, 16:31 by: Seyka




La giovane elfa era con il capitano Imoden, la notte era calata da poco, la boscaglia davanti a loro era tranquilla.
Poi il silenzio, un velo di terrore calò su di Nei e gli unici suoni che le arrivavano erano quelli delle loro voci, rimbombanti: l'atmosfera spettrale e inquietante, come ogni volta che compariva quel dannato Clatus. Era comparso, così dal nulla, nella sua figura evanescente.
Nei si fece immobile, il suo respiro pesante, gli occhi fissi su quello spettro e il cuore pieno di ansia e terrore, mentre clatus "il valente" sembrava voler "giocare" con le sue "pedine"...
Il messaggio era stato portato, l'araldo aveva ricevuto l'avvertimento, i due si guardavano bene dal cercare lo scontro: forse neanche le loro armi permeate di magia stavolta avrebbero potuto nulla: l'impotenza dello stesso Alaric incuteva timore e terrore nell'elfa. Ma non potevano sottomettersi, ancora una volta il cavaliere fantasma si era spinto sin vicino le porte di Zhentil, manifestandosi a quelle che lui chiamava le sue pedine, a coloro i quali aveva intimato di non osare sfidare il suo potere.

Poche parole, parole di uno spettro troppo vuote di significato senza che ci sia dietro una precisa cognizione di chi diavolo fosse quell'uomo in vita: quali erano i suoi rapporti con la città, con bane, ma soprattutto con il capitano delle guardie del tempo, Ilius, e con quell'uomo, o meglio fantasma, che diceva di essere un figlio di zhentil e di odiare a morte Clatus.

I due, con gli occhi fissi sullo spettro, videro di lì a poco giungere l'elfo Laurelion, che presto sfoderò la sua ascia.
"Fermo, idiota!" Tuonò l'elfa, con una decisione nel tono che era venuta molto a mancare quando si rivolgeva allo spettro, impaurita.
"Tu non attaccherai mai senza un mio ordine" intimò il capitano, con tono autoritario.
Ma l'elfo era troppo incosciente e spavaldo, la morte non sembrava una possibile eventualità per lui, eppure fu fortunato.
Cadde sotto i colpi di falce di Clatus, incapace di colpirlo, fu fortunato: svenì, e lo spettro non sembrava aver interesse a finirlo, per lui era solo un'altra "pedina"...
Nei non si sognò nemmeno di attaccare il cavaliere assieme a Laurelion.
Il capitano, dentro di sè, sapeva che sarebbe stato inutile.
Ancora poche parole, poi la figura svanì nel nulla così com'era apparsa.
"Anche tu tradirai, capitano?"

Cosa intendeva? Un tradimento verso cosa? O chi?
Verso la propria carica di capitano? Verso la città? O forse verso Bane?
I dubbi erano infiniti, le risposte nulle, la ricerca di informazioni a candlekeep non aveva dato frutti, così come la biblioteca e l'anagrafe della nera città. L'unica speranza di ottenere informazioni, per ora, era data da una bibliotecaria di waterdeep, tale Misty. Forse aveva un libro utile alla causa.

Il respiro dell'elfa era ancora pesante, i suoi movimenti nulli, il suo cuore ancora pieno d'ansia.
Passarono del tempo, in quattro poichè era giunto anche Darkivaron, a cercare di far luce sulla faccenda. Ma si sa, sulle faccende di spettri e fantasmi di luce non ce n'è mai... e questo spaventava Nei.
 
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94 replies since 12/6/2007, 19:36   2844 views
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