Faerūn's Legends

Un Passo Avanti

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Cloud83
view post Posted on 5/8/2007, 18:47 by: Cloud83




La driade giaceva a terra riversa sulla pancia, il volto girato su un lato mostrava solo una bocca aperta in un ultimo silenzioso urlo e gli occhi sbarrati di chi ha esalato il suo ultimo respiro. La schiena attraversata da un taglio poco preciso ma violento.
Alisea la guardava mentre stava ancora in groppa al suo cavallo nervoso per tutto quell'odore di sangue, la spada ancora in pugno. Era la prima volta, non la prima volta che uccideva qualcuno di certo, ma la prima che lo faceva senza un reale scopo. Aveva ucciso molta gente che l'aveva ostacolata, molti che avevano tentato a loro volta di ucciderla, molti suoi nemici, molti che erano poi diventati dono per la Signora. Ma quella driade era la prima che era morta senza averle fatto nulla.
Non riusciva a capire cosa ci fosse dentro di lei dopo quel gesto. Rabbia, delusione, tristezza, amarezza, dolore, appagamento, indifferenza... Tutto era mischiato senza capire cosa in realta' emergesse.
Rinfodero' l'arma ancora insanguinata e sprono' leggermente il cavallo. La tunica era ormai logora e sporca, aveva viaggiato molto dopo essersi lasciata alle spalle il campo dei Corvi. I suoi pensieri andarano proprio a loro e al campo che aveva abbandonato... Alek, Ariel, Nomad, Lara, Zeph e tutti gli altri... chissa' cosa stavano facendo e se stavano tutti bene. Poi i pensieri andarano a una di loro in particolare: la piccola e energica Labelle. Gli occhi della giovane sacerdotessa si alzarono al cielo, scuro e fitto di nubi nere che minacciavano neve da li' a pochi istanti. Labelle doveva star bene, lo sentiva, ma da quando era scomparsa per Alisea anche il campo dei Corvi era un posto in cui essere sola. Gli altri le erano amici, ma solo Labelle era davvero come lei.
Scosse il capo per scacciare tutti quei pensieri, non doveva abbandonarsi a loro se voleva diventare piu' forte. E doveva diventare piu' forte. Doveva riuscire ad essere un passo avanti a tutti coloro che le erano nemici, avere molto piu' potere di quanto ne possedesse cosi' da non avere mai piu' nemici al di sopra delle sue capacita'.
Se per farlo avrebbe dovuto risvegliare cio' che da sempre sentiva nel suo cuore e aveva tenuto sopito, l'avrebbe fatto. Non poteva piu' permettersi di sbagliare, il prossimo errore sarebbe potuto essere l'ultimo... Sempre che avesse avuto il tempo di compierne un altro.
Con le mani si tocco' le ciocche di capelli rovinate da un taglio brusco e malfatto. Socchiuse gli occhi e poi riprese il suo cammino.


Edited by Cloud83 - 5/8/2007, 22:13
 
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