Faerūn's Legends

Un Passo Avanti

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Cloud83
view post Posted on 11/8/2007, 19:46 by: Cloud83




"E' l'unico modo che ho per vivere"

Lo aveva detto a tutti loro, Alek, Ariel, Nomad... Ma soprattutto aveva bisogno di ripeterlo a se' stessa.
Seduta sul letto di quella stanza dell'Eccellente Maelestrom, con la punta della spada appoggiata appena sotto la gola e l'elsa sul pavimento incastrata tra il comodino e il muro. Non sapeva quanto era rimasta li' in quella posizione. La tentazione di lasciarsi andare era tanta, ma l'aveva detto anche a Nomad: avrebbe trovato tutt'altro che la pace con una morte simile una volta giunta al cospetto della sua Dea.
Con la mano guantata scosto' la lama della spada lasciandola cadere sul pavimento, un tonfo sordo privo di vita sembrava tuttavia rompere i timpani durante quella notte silenziosa.
Alisea si sdraio' sul letto e guardo' il soffitto, la flebile luce di una candela illuminava la stanza dando vita alle ombre che proiettava. Si muovevano e si contorcevano per schivare quella luce.

"Mi sono resa conto che non e' una scelta che riguarda solo me."
"Alla fine e' sempre cosi' no?"
"Cosa?"
"Nessuna scelta riguarda solo noi stessi."

Ed era vero, quella era la sua famiglia e le sue scelte riguardavano anche loro.
Si alzo' e riinfilo' la veste logora e ormai ridotta a uno straccio, allaccio' mantello e fodero e raccolse la spada.
La sala comune del Maelestrom era quasi vuota, un paio di persone al tavolo parlavano di qualche celebrazione. Non le importava granche' la cosa, vide con la coda dell'occhio passare Serina, quella che le aveva ricordato tanto Labelle anche se sapeva bene che non poteva essere come lei. Non la saluto', forse la ragazzina neanche l'aveva riconosciuta, ed era meglio cosi'. Non poteva certo dirsi in forma smagliante.
Le vie di Waterdeep erano silenziose, un silenzio piacevole e rilassante. Si sentiva lo sferragliare di qualche pattuglia di guardie ma per il resto la citta' sembrava dormire.
Quando se la lascio' alle spalle il silenzio aumento' ancora di piu'.
Il silenzio fu rotto dal sibilo di una freccia che ando' a conficcarsi poco distante dal cavallo. Alisea aveva capito che era una freccia d'avvertimento, ma senza nemmeno voler sapere chi l'avesse scoccata, lascio' che una colonna infuocata rischiarasse quella notte buia e avvolgesse l'arciere, facendo restare di lui solo un corpo bruciacchiato e fumante.
Un altro uomo la stava caricando con la spada sguainata urlando vendetta. Coraggio o stupidita' che fosse a muoverlo, lo stava facendo sempre piu' vicino.
Per un attimo rivide quel giorno di quasi dieci anni prima, quell'uomo che l'aveva liberata e che al tempo stesso l'aveva separata da Awenn.
Per quell'attimo la sacerdotessa esito' e il brigante fu abbastanza vicino da tentare un colpo. La lama della spada taglio' la tunica senza fatica ma urto' contro le borchie dell'armatura.
Alisea diede leggermente di speroni per mettere un po' di distanza tra se' e il brigante appiedato, dove era stata colpita le doleva. Ma non era nulla che un incantesimo di guarigione non potesse sanare una volta finito tutto. Quando la distanza fu sufficiente fece voltare il cavallo di lato e alzo' la mano guantata di nero verso la figura che si scorgeva appena nell'oscurita'.
Poche parole, un rumore sordo e sgradevole di ossa e organi che si comprimono, e il guerriero cadde a terra privo di vita. Riavvicinandosi Alisea vide una chiazza di sangue attorno al corpo bagnare il terreno rendendolo ancora piu' scuro.

La tunica pian piano scivolo' su un braccio, era ormai troppo malconcia per essere usata. La ragazza la sfilo' del tutto e la butto' a terra vicino al cadavere, per poi riprendere il suo cammino.
Aveva intenzione di rimanere al Braccio Amico un altro po', e poi se i suoi compagni sarebbero riusciti ad accettare quanto scritto in quel diario legato da una cordicella sarebbe tornata a casa.
 
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5 replies since 5/8/2007, 18:47   304 views
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