Faerûn's Legends

Fuga da Lantan, Non la si fa ad un nano.

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Dhaos/Ercha/Flagg
view post Posted on 30/8/2007, 14:52




Ancora per mare.

I flutti si infrangevano contro la chiglia, il grosso veliero beccheggiava e il rollio era insostenibile per il nano, che non solo non era abituato a viaggiare in quel modo, ma che non lo sopportava neanche. Erano in mare da giorni, sulla rotta di un altro forziere. Yanez aveva assicurato che questa volta il bottino sarebbe stato ricco, e così facendo aveva vinto ogni sua resistenza.

SUlla nave c'erano anche Miranda, la donna del capitano, che il nano conosceva da molto, Jakanob, che aveva un qualche ruolo nella ciurma che non aveva ben colto, un'altra mezzelfa abile con le serrature e due soldati del pugno fiammante, Korak e Lucas. Aveva già avuto a che fare con i due, e poteva dire del primo che forse meritava fiducia, del secondo che era troppo avventato e giovane per comandare.

Il bompresso si immergeva nelle onde più alte, che si riversavano sul ponte. Il capitano dava ordini con la perizia di chi da anni viveva per mare. Da quel punto di vista, poteva stare tranquillo. Stretto all'albero maestro, con gli occhi stretti e il braccio rotto ingessato, il nano pregava Moradin di poter rivedere la sua casa. Mentre sussurrava nella sua lingua, qualcuno gridò ... TERRA! Erano infine giunti alla loro meta, un'isola chiamata Lantan. Sbarcarono sulla costa deserta, lontano dalla civiltà degli gnomi, e iniziarono le loro ricerche. Ben presto si imbatterono in grosse creature pelose con le facce da rettili, Slaad li chiamava qualcuno. Ne uccisero alcuni, poi si divisero troppo e rimasero isolati. Il nano si trovò così a fronteggiare uno Slaad rosso, che si duplicò. Il mostro stava per avere la meglio, quando sulla spiaggia arrivò nuotando il suo orso polare. In qualche strano modo, l'animale si voleva far perdonare per il braccio che gli aveva rotto schiacciandolo durante una battuta di caccia. La bestia uccise lo Slaad e si mise a mangiare la carcassa, mentre il nano potè tornare dal resto dell'equipaggio. Il capitano iniziò a sbraitare contro chi si era allontanato troppo, e prese in mano la situazione. Uniti e compatti, recuperarono l'orso e iniziarono a vagare per la foresta, seguendo la mappa di Yanez e uccidendo una quantità enorme di creature. Non ci volle molto per arrivare al forziere, Yanez ci sapeva fare con quelle carte. Eliminarono senza problemi gli spiritelli a guardia dell'area e aprirono la cassa.

Con somma delusione di tutti, quando il capitano aprì il forziere con un calcio c'erano solo pochi spiccioli.


--- --- --- --- ---

Avevamo deciso di esplorare la giungla. Dopo aver gettato il forziere nella fossa da cui l'avevamo preso, mi strappai la fasciatura dal braccio rotto. Il chierico aveva detto che le ossa erano a posto, ma che ci avrei messo un pò per ricominciare ad usarlo, così non avevo portato con me lo scudo. Ricominciai a fare qualche movimento basilare, come fasciarmi le ferite, bere un sorso d'acqua, sistemare il sacco a pelo. Provavo ancora un formicolio nell'usare la mano, ma sembrava andare molto meglio.

Iniziammo a cercare pellacce da scuoiare. Per Moradin, quella giungla era un inferno. Un caldo feroce, avrei dovuto vestire più leggero, e come se non bastasse c'erano lucertoloni e slaad ad ogni passo. Arrivammo ad una costruzione strana, Yanez la chiamò arena. Entrammo ed esplorammo, ma a parte un paio di lucertoloni non c'era niente degno di esser visto. La pietra non era male, però ... ma non di certo come quella di Adbar. Quella si che era pietra ... come mi mancava la mia casa, lontano da troppo eppure mai stanco di viaggiare ... ci sarei tornato per una preghiera, un giorno o l'altro. Uscimmo dalla struttura, ma la vedetta si accorse che c'era qualcosa che non quadrava. Troppi slaad, sembravano moltiplicarsi, stavano circondando l'edificio. Uno di loro vide Lucas, che partì alla carica, accompagnato da Korak, lo seguii. Non mi sarei tirato indietro per niente al mondo, anche se magari poteva esserci un'altra via d'uscita. Colpii alla cieca, con fendenti letali, alcuni caddero ai miei piedi, e l'orso sotto di me mi aiutava a finirli. Ma alla fine caddi. Erano troppi e si moltiplicavano, non c'era possibilità di vincere. Per un tempo indefinito rimasi a terra, poi mi alzai sputando sangue e imprecando la sorte beffarda. Quando mi guardai intorno, mi accorsi che era passato davvero poco. La ciurma si era dispersa per sfuggire agli slaad, davanti a me restavano solo Lucas e Korak, che parlavano con uno slaad diverso dagli altri. Aveva il pelo nero, e indossava una tunica sdrucita. Aveva un qualcosa di diverso, di inquietante. I due guerrieri stavano parlando di qualcosa che riguardava la struttura.

"Avete profanato il nossstro tempio!" disse la creatura.
Come potevamo sapere che era un tempio? Come potevamo capire che era il loro? A queste domande la creatura rispose sibilando che non gli importava, bisognava lavare quest'insulto con il sangue. Mi scappò una sola frase, di solito non sono un bravo oratore. Tutto il resto fu solo una conseguenza.

"C'è un altro modo?"
Lo slaad della morte rispose che si, c'era.
"Un sssacrificio."
"Di che genere?"
"Umano."
"Preferenze?"
"Nessssuna."
"Allora i miei amici vanno a prenderti il sacrificio"
"Qualcuno resssta qui"
"Resto io."

Gli altri andarono. Non senza avermi promesso di tornare.

Sapevo di essere un pazzo, disperso nella giungla con uno slaad di quel genere, con tutti i suoi servitori intorno. Evitai di massaggiarmi il braccio, non volevo mostrare debolezza. Un nano deve morire con onore. Gli altri erano andati via sul serio, speravo si sarebbero messi in salvo tutti. Speravo che il mio sacrificio non sarebbe stato vano. Pian piano, si faceva strada nella mia testa un piano, dovevo riuscire a mettere in salvo anche la mia di pellaccia. Magari sarei dovuto restare per mesi nascosto su quell'isola, ma me la sarei cavata, fino a quando qualcuno non avrebbe preso l'iniziativa e mi sarebbe venuto a salvare. Mi feci coraggio, e mascherando la tensione iniziai un'improbabile conversazione con un interlocutore d'eccezione.

"Mi bendo,va bene?"
"Sssi, non sarai un problema comunque"
"Più che altro, se fanno infezione le ferite muoio, e se muoio non avrai niente da scambiare con i miei amici."
"Giusssto."
"Ora puoi spiegarmi cos'è quell'edificio?Hai detto che è il vostro tempio, vorrei capire qualcosa di più sul motivo per il quale dovrò morire."
"E' il nossstro tempio, non ti ssserve sapere altro"
"Oh,bene,alla fine decidi tu cosa dirmi..."

Ancora silenzio. Non andava bene. Dovevo tenerlo impegnato, per dare agli altri la possibilità di allontanarsi abbastanza.

"Senti un pò, ma cosa fate qui per ingannare il tempo?"
"Non farmi irritare"
"Ah,non vuoi parlarne ... va bene ... per caso avete qualche oggetto nanico?Qualcosa di qualche vittima passata, che so ..."
"Sssolo ossssa"
"Niente di niente?Sai, mi sarebbe di conforto"
"Niente"
"Va bene ..."
"Assspettami qui. Vado a controllare i tuoi amici. Torno sssubito,eh."

Potevo cercare di scappare. Potevo giocare la mia carta, uccidere i guardiani e scappare. No. Avrebbe ucciso i miei amici per vendicarsi. Potevo uccidere lo stesso i guardiani, per sfizio. No, poteva essere una cattiva idea mettersi contro la foresta mentre quella creatura era lontana. Lui sembrava dare gli ordini. Bisognava aspettare. Mi sedetti su un masso, massaggiai il braccio, poi ricordai di non doverlo fare. Di lì a poco tornò lo slaad. Sembrava contento, eccitato forse.

"I tuoi amici ssstanno sssalpando."
"Bene, era ora. Come te lo portano il sacrificio se non vanno a prenderlo? Facciamo qualcosa? Mi sto annoiando."
"Posssiamo ssstaccarti qualche dito"
"Non mi sembra una cosa divertente"
"Oh,per te forssse..."

Dannazione, era il momento. Il mio cuore batteva all'impazzata, dovevo fare qualcosa e farla subito. Gli altri erano pronti, quello slaad senza saperlo aveva fatto da segnale.

"Sai, credevo che avessi dei servi più forti, più grossi"
"Ma sssiamo tanti"
"Bah ... mi aspettavo di meglio ..."
"Non puoi sssconfiggerci"
"Se avessi pensato di farlo saresti già morto."
"Mi ssstai facendo innervosssire"

Era il caso di aspettare ancora un attimo, la creatura non doveva sospettare. Il piano era ben delineato nella mia testa ormai, avevo preso abbastanza tempo, non dovevo rovinare tutto.

"Hai qualcosa da bere?"
"Sssangue"
"No,grazie.Se non hai niente di meglio, faccio da me ..."
Mostrai una bottiglietta, e attesi un suo segnale. Un sibilo bastava. Sibliò.

Tutto il resto, fu un attimo. Bevvi la pozione, mia compagna inseparabile, e svanii alla sua vista. Restai fermo un attimo a gustare il suo sguardo sbalordito, il suo sibilo di rabbia, provai l'ebbrezza della vittoria. Iniziai a correre a perdifiato verso la costa, zigzagando per seminare eventuali inseguitori, poi percorsi la costa con le ali ai piedi. Non avevo mai corso così tanto. Infine li vidi. La nave aveva tutte le luci spente, i miei amici sembravano in procinto di muoversi verso qualche posto. Gridai loro di salire sulla nave, il tempo stringeva, e lo slaad aveva capito le mie intenzioni. Era sulle mie tracce, ed era quasi arrivato. Balzai sul trabiccolo infernale e tornai visibile. Tutti trasalirono, gridarono "THURURUMPAK!", si complimentarono.
Eravamo tutti salvi.

--- --- --- --- ---

Il viaggio del ritorno non fu una passeggiata. Nel bel mezzo della fuga per mare, un serpente marino si parò davanti a loro per ostacolarli. Come se lo slaad non fosse bastato. Ma il capitano, con abilità e furbizia, riuscì a portare la nave su di un'altra rotta. Scapparono anche da quel pericolo, e si rifugiarono nel porto di Baldur's Gate. Lì potevano dirsi al sicuro, era fatta. Anche quello sarebbe stato un racconto da locanda, forse molti non ci avrebbero creduto. Quel giorno, un nano aveva fatto valere la proverbiale astuzia della sua razza. Non la si fa ad un nano. Specie del Clan Durgeddin ...
 
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view post Posted on 1/9/2007, 12:06
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Il Pirata Gentiluomo

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Circondati! Slaad ovunque; li avevano attesi fuori da quella sorta di arena che loro chiamavano tempio e la ciurma ormai partita all'attacco aveva intenzione di farsi strada a colpi d'arma fino alla nave, ma le cose non andarono proprio così.
Vennero separati dall'innumerevole quantità di quelle creature e il capitano Yanez ferito gravemente tentò la fuga nella giungla per raggiungere il luogo dove la nave era ormeggiata.
Vide le lanterne accese dalla spiaggia, le creature ancora lo inseguivano e sentiva una di quelle sibilare arcane parole; riuscì a salire a bordo grazie ad una fune gettata dai marinai che lo videro inseguito da quelle creature e tagliarono immediatamente gli ormeggi seguendo l'ordine gridato dal pirata.
La nave venne portata al largo e le sue ferite medicate al più presto; la tentazione di andar via non lo aveva nemmeno sfiorato, ma gli altri dovevano pensarlo, aveva un'immagine da mantenere.
<<capitano dove siamo diretti?>>
Chiese il timoniere.
Ciò che pensavano era proprio quello ed era ciò che riteneva più giusto pensassero, ma il pensiero che Miranda fosse su quell'isola, in pericolo, lo turbava visibilmente agli occhi di tutti.
<<torniamo a Lantan, approderemo 8 miglia a nord rispetto all'ultimo punto d'approdo...>>
L'aria del gentiluomo di ventura era tanto tesa quanto decisa così che nessuno osò obiettare la decisione presa nonostante le espressioni di alcuni membri dell'equipaggio lasciassero trasparire del dissenso.
Era ormai giunta la notte quando gettarono le ancore, il capitano scese da solo e si inoltrò nella giungla dando prima l'ordine ai marinai a bordo di rimanere pronti a salpare...
Mentre si faceva strada tra le fronde di tanto in tanto portava le mani intorno alla bocca per fare al meglio il verso dell'upupa sperando di sentire in risposta il verso della cinciarella fatto da Jakanob, ma nessuna risposta tornava ai suoi richiami. Continuò a lungo la sua camminata silenziosa in mezzo agli alberi finchè giunse di nuovo in prosimità del tempio dove vide il nano prigioniero circondato da quelle creature; decise di tornare nuovamente alla nave, da solo non poteva far nulla e non sapeva nemmeno dove fossero gli altri.
Una volta tornato a bordo la vedetta avvistò un fuoco più a sud, in prossimità del primo punto di approdo circa. Li si recarono e trovarono gli altri, non mancava nessuno apparte il nano.
Gli raccontarono l'accaduto e stavano attuando un piano per salvare Thururumpak; lasciarlo li sarebbe significato venir mal visto dal caporale del Pugno Fiammante Lucas, e aveva bisogno di più garanti per ciò che aveva in mente di fare al Gate, ma soprattutto Miranda avrebbe sofferto per quel suo gesto e non avrebbe potuto far finta di nulla.
Così avevano deciso, Yanez si sarebbe consegnato in cambio del nano, sfruttando la pozione che gli avrebbe garantito l’invisibilità datagli dalla giovane mezzelfa. Sarebbe stato accompagnato da Lucas e Jakanob che con la sua magia si era reso invisibile; Korak sarebbe rimasto in nave pronto a dar l'ordine di salpare e a far compagnia a Miranda che si sentiva mancare forse per la troppa ansia del momento.
Ma nemmeno il tempo di incamminarsi che udirono la voce del nano che poco dopo divenne visibile:
<<presto salpiamo, stanno arrivando…>>
Un attimo di sbigottimento nel vedere il nano e poi di corsa fu preparata e attuata la partenza mentre dalla giungla arrivavano alla spiaggia una gran quantità di quelle creature rettiliformi.
Ormai erano salvi e il nano sul ponte raccontava alla ciurma il suo gesto caparbio, ma ancora non era finita…
Il viaggio pareva proseguire tranquillo; solo un lungo momento di silenzio presagì ciò che stava per accadere in mare aperto. La quiete venne rotta dal serpente marino che con impetuosità venne fuori dalle profondità dell’oceano. La bestia era a caccia e loro erano le sue prede; alcuni marinai caddero in mare mentre Miranda e Jakanob lo colpivano con i loro incantesimi ma vennero presto feriti gravemente dai colpi del leviatano. La situazione diventava sempre più critica e il capitano ordinò di eseguire delle bordate che evitarono l’avvolgersi della creatura intorno al galeone e sfruttando al meglio i venti riuscirono a lasciarla indietro e giungere successivamente al molo di Baldur’s Gate, non del tutto sani, ma salvi si.
 
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Murrey
view post Posted on 1/9/2007, 13:12




una situazione peggiore di quella non l'aveva mai vissuta..
erano davanti al tempio dei Saad quando sentìì la voce di Miranda provenire da un punto imprecisato intorno a lui..
Però! Il mio incantesimo non si è ancora strecciato fu il suo primo pensiero
Siamo in un mare di guai. ma forse con un pò di diplomazia.. infondo non ci hanno ancora attaccati.. fu il suo secondo pensiero
la diplomazia fallì quasi subito.. i guerrieri si avventarono contro i Saad e questi li circondarono..
lo zaino pieno di pelli e di monete constrinse Jakanob ad un veloce esame della situazione
Incantesimi utili? Nessuno. Dardi nella faretra? Sei. Protezioni e armature? Nessuna.. e fece la cosa che ogni buopn pirata farebbe in quel momento
Si diede alla Fuga
Cominciò a correre verso la foresta era inseguito da tre Saad minimo.. era solo e armato con un pugnale e sapeva che non sarebbe riuscito a correre all'infinito in quelle condizioni..
svoltò oltre un'albero e i Saad lo seguirono..
L'unico particolare era che lui non aveva continuato a correre.. perfettamente nascosto nel tronco cavo dell'albero aspettò che questi fossero lontani per avviarsi verso la nave
Un salto sulla nave: Yanez partì con la loro unica via di fuga..
con la speranza nel cuore che sia andato a cercare rinforzi (la speranza è l'ultima a morire) Jakanob accese un fuoco sulla costa per segnalare la posizione e, alleggerito il carico, andò a vedere la situazione degli altri.
Il nano era stato tenuto in ostaggio! la situazione era precipitata.. tra le varie idee ne venne una geniale: scambiare il nano per Yanez, il che è già un guadagno, poi Yanez berrà la pozione per l'invisibilità e se ne andrà nascosto..
tutto perfetto se non fosse che una voce risuonò nelle nostre orecchie
Via!! Via!! Tutti a bordo si salpa!! era il nano che aveva avuto la nostra stessa idea!
Salpiamo e ci dirigiamo verso casa convinti che l'avventura sia finita quando un Leviatano ci sbarrò la strada
Raccolsi tutte le mie energie e il mio equilibrio: pronunciai la prima parola, poi la seconda, poi la terza, poi la quarta e dalle mie mani partì una sfera infuocata che prese in pieno il Leviatano.. il tempo giusto per darci la possibilità di fuggire.
Infine siamo tornati, finalmente a casa, finalmente a sbronzarci tutti in taverna.
 
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2 replies since 30/8/2007, 14:52   132 views
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