Faerûn's Legends

La lama infuocata

« Older   Newer »
  Share  
Kiushi
view post Posted on 15/10/2007, 14:44 by: Kiushi




Elve era come sempre nei boschi per ammirare la bellezza della natura, aveva deciso di visitare l'alta brughiera a sud di quell'ammasso di pietre che chiamavano Baldur's Gate.
Purtroppo come sempre le camminate per i boschi non erano molto tranquille e finì per imbattersi in un gruppetto di troll. Lui cercò di spegare che voleva solo visitare quelle terre ma quelle creature non ne vollero sapere.
Elve fu costretto a combattere ma fortunatamente riuscì ad avere la meglio sui giganti. Incuriosito controllò i loro averi, le solite cose, qualche spicciolo e...
Il suo sguardo incrociò quello di una lama, non sembrava una lama comune, aveva un qualcosa di insolito. Di primo pensò di lasciarla li, a lui non interessavano queste cose, poi però ci ripensò e la toccò. Era strano, la lama sembrava emanare calore, molto calore.
Iniziò ad osservarla più attentamente, non gli piaceva quella cosa ma non peteva neppure lasciarla li. Decise di prenderla, la arrotolò in un mantello e la ripose sotto la sua tunica in modo che nessuno la potesse vedere.
Turbato dal portare quella lama decise di cercare qualcuno che sapesse digli qualcosa di più su quell'oggetto. Così continuò il suo cammino, ma questa volta nella direzione opposta tornano sui suoi passi.
In lontananza iniziò a vedere le mura di quella città che veniva chiamata Baldur's Gate, era riluttante all'idea ma doveva entrare e cercare qualcuno che ne sapesse di più.
Ad un tratto sentì un rumore di un cavallo lanciato in corsa, si voltò e vide un cavaliere che a tutta velocità stava puntando proprio nella sua direzione. Elve continuò per il suo cammino facendo finta di nulla.
Il cavaliere si fermò proprio di fronte a lui, saltò giù da cavallo in fretta e furia e:
- HEY tu!
- Sei tu che hai abbattuto quei troll nel bosco?
Elve cercò di rimanere calmo ma era un pò intimorito per l'oggetto che portava, comunque annuì.
Il cavaliere gli spegò che aveva perso un oggetto a lui molto caro, una lama e che per lui quella lama valeva come per Elve l'equilibrio della natura.
Elve si sentì offeso da questa affermazione, pensò:
- Come può un oggetto valere quanto l'equilibrio della natura!!!
Gli rispose in malomodo, non era suo uso farlo, cercava di rimanere sempre calmo, ma quell'affermazione l'aveva in qualche modo offeso.
Il cavaliere continuò a spiegare che per avere quella lama aveva dovuto affrontare un demone e che sarebbe stato disposto a pagare profumatamente per riaverla.
Elve ascoltò tutto con un pò di distacco e intanto tra se e se pensava:
- Come può essere una persona così sciocca e attaccata ai beni materiali?
- Come può un cavaliere che dice di fare parte di non so quale ordine aver sconfitto un demone per prendere una così importante cosa per lui e poi farsela rubare?
- Questo dovrebbe essere il custode di questa lama? Di questo oggetto che da quello che ho capito è così importante?
- NO! Non glie la renderò! Troverò qualcuno più saggio e meno avventato a cui affidarla!
Dopo queste personali riflessioni cercò come meglio potè di congedare il cavaliere dicendogli che non poteva aiutarlo, che non aveva trovato nulla.
All'inizio il cavaliere non voleva credergli ma fu comunque costretto a cedere, si congedò e ripartì al galoppo.

Il cammino era stato molto estenuante così decise di accamparsi nei pressi delle mura della città.
Si addormentò subito abbracciato dalla morbida pelliccia del suo fedele compagno Jack.

Il giorno seguente si svegliò all'alba, si raccolse in meditazione e poi andò a cercare qualcosa da mangiare. Quando tornò al suo piccolo accampamento sentì nell'aria qualcosa che non andava, qualcosa di strano, addirittura ebbe la sensazione di essere toccato.
Poi una risata...
Elve si guardò intorno alla ricerca di una qualche figura ma nulla.
Un altra risata...
Poi una voce:
- Elve sei stato cattivo...
- Io ti osservo sempre...
- Tu hai qualcosa che mi appartiene...
- Oh che begli orsi che hai...
Elve si avvicinò agli animali e li abbracciò in segno di protezione, erano impauriti anche loro.
Ad un tratto comparve un individuo con una maschera, non sembrava amichevole, per niente!
Qull'individuo sapeva, sapeva che lui aveva la lama, la voleva, la rivoleva indietro. Lo minacciò:
- Elve, o mi ridai la mia lama o prenderò la tua anima! Morirai!
Elve non aveva paura di morire, era il normale scorrere delle cose.
Ribadì questo suo concetto alla strana figura.
Gli spiegò che aveva affidato quella lama ad un suo demone e che però un gruppo di avventurieri glie lo aveva ucciso prendendola.
Poi la figura scomparve:
- Tornerò Elve, tornerò presto!
E mantenne la sua promessa, tornò poco dopo accompagnato da due lupi, enormi e innaturali.
Elve non ebbe tempo di dire nulla, i lupi partirono alla carica contro il suo Jack e l'altro Orso.
Cercò di difenderli ma invano, quelle creature non sentivano il richiamo della natura.
Gli orsi si accasciarono al suolo...
Il druido si gettò sui loro corpi ormai privi di vita...
Non c'era più nulla da fare!
Ora sapeva, sapeva cosa doveva fare, non avrebbe mai consegnato la spada a quell'individuo, una persona così crudele... come aveva potuto fare una cosa tanto spregevole. Avrebbe trovato un valido cavaliere a cui consegnare la lama e avrebbe cercato persone che lo avrebbero aiutato.
Quell'individuo andava fermato il prima possibile.
- Non avrai quella lama da me!
L'individuo scomparve:
- Tornerò Elve, Tornerò!

Restò per molto tempo ad accarezzare i resti di quelli che una volta erano stati i suoi compagni di viaggio, poi a malinquore si alzò. Non aveva molto tempo e non conosceva molta gente. Si sarebbe dovuro muovere in fretta. Iniziò a vagare senza meta con il pensiero degli orsi accasciati a terra che lo perseguitava.
 
Top
11 replies since 15/10/2007, 14:44   514 views
  Share