La primavera era alle porte, tempo di rinascita per piante e animali, tempo di nuove sfide.
Il suo vecchio, era stato chiaro con lei a riguardo. Adulta, era tempo per lei di andare altrove a cercare un nuovo terreno di caccia, e lasciare di nuovo il signore della caccia da solo. I due era più un decennio che stavano insieme, potevano passare giorni senza che Orven pronunciasse una singola parola, e quello era il discorso più lungo che aveva pronunciato da qualche mese a quella parte.
Un nuovo territorio, così che il cacciatore solitario potesse tornare a essere solitario. Si sarebbero rivisti forse in futuro, ma ora doveva andarsene perché d'ora in poi le prede nel territorio di Orven sarebbero tornare a essere solo di Orven. L'ultima uccisione insieme le aveva ringhiato, mettendo un punto definitivo sulla questione e lasciandole poi solo i resti del banchetto come si lasciano a un qualsiasi sciacallo.
Questo aveva spinto la piccola figlia dei boschi verso est, fino al limitare della palude di confine. Camminava tra la vegetazione con i sensi all'erta, senza altri possedimenti con sè se non una piccola lama, alcuni attrezzi e le sue stesse vesti di cuoio.
Rumori di lotta l'avevano attirata, portandola a osservare la scena nascosta dietro un cespuglio di biancospino.
Un umano grosso, il viso segnato di cicatrici, combatteva con un orso grosso almeno il doppio. Brandiva uno spadone, qualcosa di un po' inconsueto in un bosco ma sicuramente efficace contro un essere di quella stazza.
Nascosta, aveva osservato l'uomo vincere e lordarsi nel sangue dell'orso. Mentre l'uomo iniziava a scuoiare la sua preda, Belle si era rivelata all'altro, uscendo dal cespuglio e calpestando volontariamente alcune foglie secche per farsi sentire.
- Non voglio la tua preda -Sempre meglio mettere in chiaro, per diminuire il rischio un morso o una spadata.
I due avevano avuto una piccola discussione; le terre del Cormyr erano là poco lontano, ma non tutti erano bene accetti. C'erano leggi fatte dall'uomo a regolarle.
- Cacci con l'arco? - aveva chiesto sospettoso.
- Odio l'arco. E odio le trappole - le trappole per la selvaggina le rimandavano alla mente un lontano passato, qualcosa che Belle aveva dimenticato, ma non dimenticava di odiarle.
Quella domanda, il modo di fare del cacciatore, le avevano fatto venire un sospetto. Prima che il cacciatore se ne andasse, aveva cercato di fermarlo.
- Dove vi vedete per la grande caccia? -- Tu sai cos'è la grande caccia - l'umano si era rivoltato, sospettoso.
- Io so cos'è la grande caccia - la piccola hin, la faccia tonda e fanciullesca che contrastava con l'espressione seria, lo fissava con i suoi occhi verdi.
Aveva spiegato: non voleva cacciare in un territorio non suo, non cercava uno scontro che sarebbe stato impari data la sua stazza, ma aveva bisogno di un territorio.
- Puoi venire con noi. Ma se non vuoi, non posso mostrarti dove ci riuniamo ma posso mostrarti dove puoi trovarmi -Si era fatta convincere. L'aveva seguito nelle terre civilizzate del Cormyr, piena di disagio e di nervosismo come si comporterebbe un lupo che sa non essere bene accetto in un villaggio.