IL TESORO
Dopo una notte di riposo e le menti fresche ci ritroviamo nel salone del mio palazzo.
Per fortuna che ho preso una casa grande.
Rileggo di nuovo a tutti quello che abbiamo e iniziamo a rimuginare sugli indizi.
Tutti iniziano a pensare alla parte delle 4 ali e del soffio, e non capisco proprio perché, visto che è la seconda strofa.
Mi concentro sulla prima, e guardando la mappa cerco di fare dei collegamenti.
Lacrima tra isole isolata, piccola stella caduta in mare? C’è un mare che abbiamo solcato parecchio in questa ricerca, e non può essere che quello, il mare delle lacrime delle stelle cadute penso, e lo riferisco agli altri come per la seconda parte della prima strofa.
Dalla parte che l'ultimo raggio al tramonto vede? Deve indicare un isola ad Ovest, dove tramonta il sole. La trovo sulla mappa e la indico ai ragazzi.
Abbiamo un isola da raggiungere, ora si che possiamo ragionare sul secondo pezzo dell’indizio.
Dillo con quattro ali uniti assieme e soffiando un solo fuoco dalla bocca.
Cosa vorrà dire? Iniziamo a fare varie proposte, ma nessuna sembra tanto sensata e lo sembrano tutte, ma forse è più semplice … Abbiamo 4 pezzi di mappa, e su ognuno ci sono tre lettere, tranne in uno che se ne legge solo una. Se l’indizio vorrebbe dire che quando troveremo il tesoro dobbiamo pronunciare correttamente come una parola sola le varie lettere? Espongo il mio pensiero agli altri, e sembrano abbastanza convinti, ma continuano a pensare a lingue antiche, a draghi o diavoli, o altre creature con le ali. Come biasimarli, ne abbiamo viste tante in questa ricerca, draghi, diavoli, uomini pesce e altro ancora, non sono cose che escono tanto facilmente dalla testa.
Riesco comunque a stabilire che è ora di partire, e durante il viaggio continueremo a parlarne, e infatti è così, prendiamo la nave di capitan Rathar, e partiamo, e non si parla di altro per tutto il viaggio.
Arriviamo infine all’isola, che sembra abitata, ma non c’è nessuno.
Mando i ragazzi in giro per l’isola, e anche io faccio lo stesso, e trovo un ponticello che conduce su un isolotto attaccato, ma isolato.
Li sotto un albero c’è lo scrigno, chiamo tutti, che accorrono.
Lo scrigno sembra li da tempo immemore e mostra segni di tentate aperture, speriamo inutili.
Davor Prova ad aprirlo, ma una scossa di elettricità percorre lo scrigno, senza aprirsi.
Dobbiamo risolvere l’indizio.
Pitor, pensa che l’indizio porti ad un nome, e nel momento che dice queso pensiero, la terra trema.
Provo a pronunciare le parole tutte insieme, mettendo due lettere a caso GRIUMABALATU, ma on funziona allora ci prova il druido, che forse sa quel che fa: GARUMABALATU.
Lo scrigno si apre, mostrando tutte le sue ricchezze e una pergamena:
Questo è il tesoro di capitan Urban Due-Barbe Finnegan
e se leggete questa pergamena, significa o che io sono morto,
oppure che sono troppo ubriaco per venire a riprenderlo.
Il tesoro concede a tutti un ricordo dell’avventura, io prendo forse quello meno prezioso, una mazza probabilmente appartenuta al capitano Finnegan, un ottimo pezzo per il museo.
Torniamo al Gate, e dividiamo il tesoro, e io tengo un decimo, prima della divisione, che porto appena finito di dividere con gli altri, alla vedova di Andar Fireloon, Ewina.
E’ un incontro commovente, è triste dirle la fine di Andar, e per giunta mentendole, dicendole che è morta mentre cercava con noi il tesoro, ma almeno è una bugia a fin di bene, e la parte di tesoro che gli ho lasciato, la farà vivere tranquilla lei e i suoi figli, per almeno due generazioni.