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| Sottofondo musicale Anais Grahame ☾ Biografia << Copriti gli occhi che ti si vede il cuore. Tu torna. Abbiamo un bacio in sospeso. >> ♪ ♫ ♩ Anno 1389 << Anais attraversò precipitosamente il giardino nella svolazzante amplia mantellina rosso fiammante.
Riuscì ad infilarsi fra le ante del cancello prima che questo si rinserrasse.
Raggiunse una notoria locanda nel quartiere settentrionale di Waterdeep.
Affannata, districò il fiocco che teneva unite le due estremità della cappa, per evitare che questa bagnasse il piantito.
Aveva diciotto anni e viveva nella suggestiva tenuta di famiglia in condizioni di degrado.
Nonostante la decadenza però, quella dimora aveva un suo fascino, ma con la morte dei genitori, suicida, non era in grado di poterla mantenere da sola.
Quel tragitto percorso a perdifiato, era l'ultimo passo verso una meta che tutti gli artisti sognavano febbrilmente di avere.
La musica era anche l'unico modo per ricordare sua madre.
Rachel coltivava il suo lato artistico insegnandole a suonare il pianoforte, l'organo ed altri strumenti, più per tenersi occupata che per affetto nei confronti della figlioletta.
Non un bacio sulla guancia, nè abbracci affettuosi.
Niente solidarietà quando Anais si faceva male.
Le mancava tanto il padre, Joshua.
L'attendeva uno spettacolo al Maestrom. *** Era fradicia ed impacciata quando all'entrata, gli occhi degli avventori sembravano aver colto la palpabile nuvola di tensione che l'avvolgeva. Sin da quando era una bambina, Anais era cresciuta con la sicurezza assoluta di essere la ragazza più bella, lo sguardo di Sune dicevano si fosse posato sul grembo di sua madre, quando la concepì.
Tuttavia lì in piedi davanti a coloro che si aspettavano da lei una straordinaria esibizione, quelle certezze si frantumarono in un istante.
Percepiva l'oppressione insopportabile dell'ansia fremente e dell'attesa nervosa che palpitavano intorno a lei.
Chiuse gli occhi ed incamminandosi verso il palchetto a fine sala, pregò di potercela fare.
Voleva soddisfare il suo pubblico, riunito quella sera, per conoscerla.
" Grazie al cielo Anais! Sei in ritardo, ti stavano aspettando. " Disse Zerlinda a voce così alta che tutti la sentirono.
Anais abbassò il viso nel colletto della camicetta, cercando di scomparire mentre numerosi paia di occhi puntavano su di lei in un'ondata di attenzione ostile, e si scusò.
" Su... non hai bisogno di scusarti. Sei arrivata in tempo per i rami della serata. " Incalzò con tono meno blando e bellicoso, l'oste.
Da ogni lato della saletta, il suo corpo ed il suo profilo, venivano scrutati con curiosità.
Il suo viso si incendiò dello stesso rosso stravagante e tumultuoso che avevano i suoi capelli.
Anais si vestiva sempre in modo da sfidare il maltempo e quel giorno indossava una camicetta color arancio e una gonna lunga viola.
Ciò che ne seguì fu un acclamato coro di risate ed applausi, che incoraggiò la musicista a farsi avanti ed esibirsi. *** Per Anasis scrivere, comporre brani musicali, e cantare, non era solo la sua passione.
Attraverso gli anni impiegati con dedizione e sacrificio ad esercitarsi e studiare la musica, aveva scoperto che essa, se ben eseguita, le permetteva un uso speciale, conferendole dei poteri particolari.
A lei era sufficiente trarre ispirazioni da tutto ciò che le esprimeva passione, e fosse travolgente come il vento più impetuoso.
Si dilettava a scrivere dell'amore, e della bellezza.
Una delle sue musa, era proprio la Luna, e omaggiava Selune per il suo splendore che bagnava d'argento il suo talento.
Alla Coppa di Rame, nel porto della grande città, tutto era stato più facile.
Prima di iniziare il suo spettacolo, attorno ad Anais presero vita tre piccole sfere di scintillante luce colorata, in omaggio a tutti gli occhi che sorpresi, la stavano ammirando stretti l'uno all'altro fra i tavoli.
I bagliori danzarono magicamente attorno a lei, e l'accompagnarono al pianoforte.
Tutti furono incantati da quel prodigio!
La ragazza si sedette al pianoforte.
Sebbene quello strumento non fosse suo, la disinvoltura con la quale muoveva le dita fra i tasti, faceva sì che le appartenesse da sempre.
Era travolta dal pezzo che aveva deciso di dedicare al suo pubblico, provava passione ad ogni nota che fluiva e respirava attraverso la saletta.
I sorrisi stampati sulle labbra degli spettatori, erano la sua compiacenza.
Quando l'ultima nota del brano svanì nella foschìa della sala, Anais riaprì gli occhi e si voltò.
" Grazie " Il bel volto di Anais esprimeva incredulità.
I suoi occhi grigi erano più luminosi di sempre.
Il suo pubblico si levò in piedi accogliendola con un lungo ed entusiasta applauso.
Anais era magnifica sul quel palchetto.
Si sarebbe esibita ancora, sognando il giorno che quel piccolo palco potesse diventare il grande palco del teatro. >> Edited by Autumn - 7/1/2020, 13:01
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