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Al mattino un druido si sveglia e mette il capo fuori di ghiandaia. Sole, bello il sole, si riscalda faccia e barba. Poi annusa, narice aperta, giunge un tanfo inaspettato. Scruta vede muoversi pare il boscaiolo trasandato. Il druido si avvicina, storce il naso. Tende mano per saluto vede il volto. Tumefatto, orribile distorto, non c'è dubbio: rianimato il corpo è stato ed ora cammina tra i cespigli, zoppo e orbo lo attira l'odore della carne. Un druido scruta attrono c'è un cerbiatto volto a terra collo aperto budellini tutti all'aria, con un cerchio di affamati che lo sbrana mentre brama. Questo mattino l'odore del bosco non è l'odore solito del bosco. E' passata una battaglia e i corpi aperti sono ovunque, artigli morsi e sbrani li hanno appesi pure ai rami. Questo mattino un druido si affanna a ripulire, scava buche e interra corpi, prega che pioggia li ricopra e acqua pulisca come pianto, il bosco santo, che oggi non si trova.
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