Faerûn's Legends

Posts written by Hanayrim - Syren

view post Posted: 17/9/2020, 23:03 L'ultimo respiro - Le leggende di Faerun
Quando riaprii gli occhi mi trovavo su un comodo letto, al mio fianco i sacerdoti che si prendevano cura del mio corpo.
Mi dissero che erano passati giorni da quando il mezzelfo Tabstar e il mago Jakilar mi avevano portata lì sperando di rivedermi di nuovo.
Continuarono affermando che non passò un solo giorno senza che Tabstar non venisse al tempio, sperando di ricevere buone notizie.

Non appena le mie gambe furono in grado di reggermi scesi nella sala principale del tempio..
lui era lì.
Era lì ad aspettarmi, era lì colmo di speranza.

Mi gettai tra le sue braccia in lacrime.

Mi aveva salvata, lui e gli altri mi avevano salvata.

Ero viva.

Arrivò anche Jaki e felice di vedermi suggerì di andare allo Scrigno e di aspettare lì il ritorno di Rath, Lyra e Ricster.

Poche ore dopo arrivarono e fu un momento che rimarrà impresso nella mia mente per sempre.

Lyra in ginocchio in lacrime

Rath che corse da me, mi strinse forte a lui.
Un abbraccio che durò un istante ma per me il tempo sembrava essersi fermato.
Un istante che durò anni.

Ero al sicuro, tra le sue braccia al sicuro.

Ero al sicuro, in mezzo a coloro che mi avevano dato la forza di non arrendermi, a coloro che avevano fatto di tutto pur di rivedere un mio sorriso.
Non ci fu felicità più grande di quel momento.

Ma la gioia terminò presto.

Quella stessa sera, tra le mura di casa

nel mio letto

il silenzio era assordante.
L'aria soffocante.

Provai a chiudere gli occhi, ma gli incubi mi assalirono.

Li vedevo, li vedevo di nuovo davanti a me.
Provavo nuovamente e incessantemente la sensazione della fine prima del suo arrivo.

Nella mia testa risuonavano le mie grida di dolore.

Riaprii gli occhi in preda al panico, al terrore. Le mani attorno al mio collo come se stessi soffocando. La sensazione di ansia e paura piano piano prendevano possesso del mio corpo e della mia mente.

Passai notti insonni, le occhiaie presero libero possesso del mio viso. Lo sguardo perso nel vuoto e la mente piena di orribili pensieri.

“sono viva” mi ripetevo

Ma può chiamarsi vita questa?
Ogni piccolo rumore mi aumenta il battito
Le più semplici domande mi chiudono lo stomaco.
Sento il respiro che manca e l'ansia che avanza
Se non vi sono quei mostri nella mia testa vedo il diavolo da cui ero fuggita ma al quale stupidamente rivelai il mio nome o quella cosa terrificante che era stata lasciata al mio negozio.

Ma ancora peggio alle volte immagino il mostro nel quale mi sarei potuta trasformare, il mostro che avrebbe potuto ferire coloro che amo.

Mi sento persa, fragile, pronta a rompermi.
Vorrei solo che tutto questo finisse.
Nonno Puco diceva sempre di non piangere quando siamo giù...
ma c'è una lacrima ogni volta che sbatto le palpebre.
Ma dopo tutto quello che è successo e quello che sento, comunque continuerò a lottare come feci in quella stanza, lo farò per ritrovare me stessa e non deludere chi mi ha salvata. Lotterò fino a che non tornerò a vedere ciò che mi circonda con gli stessi occhi di prima.
view post Posted: 17/9/2020, 00:02 L'ultimo respiro - Le leggende di Faerun
Avevo appena terminato di prendere un ordine al negozio che mi diressi verso lo Scrigno per passare una serata tranquilla con il mio amato Rathar.
Quando arrivai però vidi che era in compagnia dei nostri grandi amici Tab, Lyra e Jaki. Tutti e quattro erano già pronti per partire ed io mi sarei unita volentieri a loro, per questo chiesi dove fossero diretti... mi venne risposto con “a morire”... bene mai parole furono così tanto profetiche.
Poco dopo si unì a noi Ricster al quale spiegammo dove saremmo andati e il motivo; Saremmo tornati nel Turmish, in una cripta di un lich da noi sconfitto senza però aver trovato il suo filatterio, il quale avevamo il sospetto che si trovasse in uno scrigno che non eravamo riusciti ad aprire.

Il nostro intento era tornare in quella cripta e sistemare le cose definitivamente.

Il viaggio ovviamente iniziò malissimo grazie alla capacità di Rath di rovinare ogni cosa che tocca, distruggendo la nave mentre stava ormeggiando.

Ormai si era fatto buio, quindi decidemmo di riposare e di dirigerci alla cripta il mattino seguente, con il favore della luce del giorno.

La cripta aveva qualcosa di diverso rispetto alla volta scorsa, ma sicuri che fosse il posto giusto entrammo.
Non vi era nulla di strano che non fosse presente in ogni altra normalissima inquietante cripta, se non fosse che grazie alla curiosità del mio amato hin, scoprimmo una porta segreta.
Entrammo nella stanza e notammo subito un ingresso che portava sottoterra, così da brava e coraggiosa esploratrice, dopo essere stata resa invisibile dal bravissimo mago, scesi di sotto.

Vidi una stanza ancora più inquietante della precedente, con molte panche disposte su due file, come se fosse un tempio, e infondo alla sala vi era una figura riconducibile al lich.

Tornata dagli altri descrissi ogni cosa che avevo visto e ci preparammo per affrontarlo.
Una volta di fronte a lui, iniziò a parlarci.
Devo essere onesta, non ho seguito bene ciò che ci diceva, ero impegnata a stare vigile e pronta in caso di pericolo.
Osservavo con molta attenzione le pareti, vidi qualcosa muoversi e poi sparire nel nulla.
Poi il suono di una campana.

Fu tutto molto confusionario ma eravamo sotto attacco.
Iniziai a scoccare le frecce verso i nemici, ma poi non so come mi sono ritrovata in una stanza.
Sola.
Vi erano solo tanti, troppi mostri che non appena mi videro mi attaccarono senza sosta.

Cercai di difendermi il più possibile.

Non potevo lasciarmi andare, sapevo cosa sarebbe successo, ne ero cosciente, ma non lo accettavo, avrei combattuto fino alla fine. Avrei combattuto fino all'ultimo, dovevo farlo, lo dovevo a loro: a Jaki che mi ha sempre aiutato, a Lyra l'amica che ho sempre desiderato con la quale passavo quasi tutti i giorni, a Tab l'amico più caro e sincero che ho, colui che ci è sempre stato per me... ma soprattutto a Rath, l'amore della mia vita.
Loro mi davano la forza per non mollare.
Ma i mostri davanti a me erano troppi e troppo vicini.

Potevano toccarmi.

All'improvviso rimasi bloccata. Pochi istanti.
Iniziai a sentirli, a sentire i loro denti che mi strappavano la carne dalle ossa.

Un dolore atroce.
E poi....

Poi il nulla.
view post Posted: 9/6/2020, 20:12 Missive Al Pugno Fiammante e Istituzioni Cittadine - Missive e Proclami
*una pergamena viene affissa sulla bacheca degli uffici, la calligrafia è precisa ed elegante ma soprattutto piccola*

Spettabili funzionari;
Con questa missiva, io Hanayrim, chiedo la possibilità di ottenere la cittadinanza presso l'illustre città Baldur's Gate.
Essendo nata all'interno della carovana Rotatonda sento il bisogno di trovare una stabilità, nella città in cui risiedo ormai da mesi insieme al mio futuro marito Rathar Rotaquadra, già vostro cittadino.
Inoltre ho già collaborato svariate volte con il museo.
Attendo una vostra cortese risposta
Grazie

firmato Hanayrim
view post Posted: 14/5/2020, 18:47 TESORI NASCOSTI - Diario di Bordo - Le leggende di Faerun
capitolo 1 – Una città di rosso vestita
parte seconda

Al di là della cinta muraria ci ritrovammo difronte ad un passaggio paludoso tra due grosse montagne, “niente di che” pensai, “alla fine di paludi ne ho viste molte”.
Ma eccoli lì, tre cosi super puzzolenti e schifosi. Bleah, da morti puzzavano ancora di più, ma almeno uno di loro aveva con se un oggetto che dovevamo riportare ad un uomo nella splendente, beh che dire, missione compiuta!
Proseguimmo e poco più avanti trovammo dei troll, tanti troll, tantissimi troll, ma anche questi caddero senza grossi problemi. Continuammo verso est fino ad arrivare ad una strada, bene qualcosa di tranquillo e che fa pensare positivo... ma ahimè mi sbagliavo... quel sentiero portava ad un ponte e appena lo passammo ci rendemmo conto di essere finiti nel Thay, tutto intorno a noi ricordava ciò che ci avevano raccontato coloro che vi erano stati.
Ormai dopo giorni e giorni di cammino eravamo stremati, sentivamo la necessità di trovare una città ed una locanda con ottimi letti per riposare comodi e fare rifornimenti di razioni di cibo per il viaggio di ritorno.... sapevamo che la città più vicina era Eltabbar, la capitale di questa regione...
Niente di così promettente ed entusiasmante viste le voci che girano di quel luogo, ma noi comunque bisognosi di civiltà e curiosi di vedere un posto nuovo ci incamminammo verso la capitale senza seguire il sentiero, andando un po' a naso.
Fummo fortunati e arrivammo proprio all'ingresso delle mura, subito ci fiondammo in locanda a farci una bella dormita..
“Oh che bello!” pensai tra me e me “finalmente un po' di comodità, senza terra e umido intorno al giaciglio”. Era proprio una bella sensazione quella di dormire su un letto comodo con delle lenzuola e delle coperte a scaldarmi.

La mattina seguente ci ritrovammo seduti ad un tavolo a fare colazione e a parlare di cosa avremmo fatto durante la giornata.
La risposta fu una sola di comune accordo, perlustrare la città in ogni minimo angolo.
Uscimmo dalla locanda e subito decidemmo di andare nella parte settentrionale della capitale, nessuna scelta fu mai più sbagliata di questa, tra templi in cui vi erano sacrifici umani e un mercato carico di schiavi trattati come bestie da macello non passò molto tempo che prendemmo la saggia decisione di allontanarci il più possibile da quella parte di città.
Visitammo il resto del posto, in cerca di una biblioteca per scoprire qualcosa in più, ma trovammo tutto fuori che questa.
Tutto ciò che vi era lì ricordava la magia, era strano ma allo stesso tempo affascinante.
La parte più curiosa era una splendida, ma al contempo triste, costruzione su due piani contenente gabbie con all'interno molti tipi di bestie magiche. Luogo sicuramente interessante da visitare ma comunque non proprio un posto felice.
Proseguimmo il giro fino a quando incontrammo un membro dei Maghi Rossi, un uomo alquanto singolare che difficilmente passa inosservato, ma a causa della mia scarsa capacità di ricordare i nomi delle persone ho ovviamente dimenticato il suo.
Questo gentiluomo ci diede dei consigli per farci notare il meno possibile, ad esempio toglierci ogni capo di vestiario di colore rosso o simile (rath non aveva con se il cambio ma fortunatamente la sua futura sposa è una sarta ed io giro sempre con un intero armadio, quindi gli ho prestato un mio abito.... devo dire che la gonnella gli dona).
Inoltre ci spiegò che non sono molto aperti ad altre razze quindi consigliò a me e a rath di andarcene o di dare poco nell'occhio, aggiunse anche che se ci fossero stati problemi avremmo potuto fare il suo nome per cercare di risolverli, il problema era ricordarselo.
Molto gentile non c'è che dire, e ammetto che non me lo aspettavo, appena lo ho visto una piccola goccia di sudore mi è scesa tutta lungo la schiena, sintomo di ansia che saliva.
Jakilar, comunque ha chiesto informazioni riguardo la biblioteca ma con scarsi risultati..
Non rimaneva altro che dirigerci in locanda.

Dopo un paio di giorni decidemmo di incamminarci nuovamente, ma questa volta verso la nostra nave... era arrivato il momento di tornare finalmente a casa.
Fortuna volle che riuscimmo ad acquistare un cannocchiale nuovo prima di lasciare la città, era giunto l'ora di dedicarsi al tesoro nascosto.
Ricontrollammo le mappe ed era abbastanza chiaro che il luogo in cui dovevamo dirigerci era vicino a quelle rovine nella foresta dell'Aglarond.
Fu lungo ripercorrere lo stesso tragitto dell'andata, ma spinti dal desiderio di curiosità i giorni passarono abbastanza velocemente.
Una volta arrivati alla rovina centrale, Rathar iniziò a cercare indizi con il cannocchiale,
prima ci portò un po' ad ovest, poi a nord, poi di nuovo ad est... insomma nemmeno lui sapeva dove andare, fino a che non siamo riusciti a raggiungere il luogo segnato dalla mappa.
Armata di pala iniziai a scavare nel punto indicatomi dal mio promesso, ma niente. Sembrava di scavare a vuoto, stufa passai la pala al piccolo hin e lui magicamente scavò proprio nel punto esatto.
So che mi ha dato indicazioni sbagliate solo per poter fare lui bella figura... tanto poi io mi vendico facendolo dormire in un baule a casa.
Il forziere non conteneva un grande bottino ma comunque appena aperto arrivarono un sacco di mostri che gli facevano da guardia.
Fummo abili e loro vennero sconfitti, preso il tesoro ci dirigemmo verso la nave...

Questo viaggio si concluse in modo piuttosto tranquillo, sicuramente un'esperienza che non dimenticheremo e che ci ha lasciato molti misteri da risolvere...

Non vedo l'ora di ripartire all'avventura, ti aggiornerò il prima possibile caro mio diario...
La tua eploratrice Hanayrim.
view post Posted: 13/5/2020, 20:11 TESORI NASCOSTI - Diario di Bordo - Le leggende di Faerun
capitolo 1 – Una città di rosso vestita
Doveva essere un semplice incontro di lavoro tra me e Jakilar... ma evidentemente per Rathar non era così.
Come sempre non sta mai fermo per troppo tempo, e certamente questa volta non avrebbe fatto eccezione. Dopo aver concluso le questioni di affari, il piccolo Hin propose di partire per un'esplorazione verso est... rimanendo molto molto vago. Ogni volta è così, non si sa mai a cosa andremo incontro perchè lui non fornisce dettagli, ma forse è meglio almeno c'è più divertimento.
Alla fine si decise di andare e subito ci precipitammo sul luogo dove si trovava ormeggiata l'Ago di Mare, una delle navi della flotta Rotaquadra.
Le posizioni erano sempre le stesse:
Rath a poppa vicino al timoniere per dargli indicazioni,
io a prua per fare da polena e ad avvertire in caso di pericolo in avvicinamento,
e Jakilar... beh lui nel mezzo al ponte ad addormentarsi.

Ammetto che il viaggio non era proprio iniziato con il piede giusto; come prima tappa ci fermammo vicino a delle paludi ma appena messo piede fuori dalla nave ci ritrovammo una marea di esseri pronti ad attaccarci, fortunatamente riuscimmo ad avere la meglio. Dopo essere ripartiti ci rendemmo conto che a causa della tempesta, la corrente ci aveva portati fuori rotta... lo ammetto, potevamo essere più fortunati ma non mi lamento.
Dopo giorni finalmente vediamo terra e gettiamo l'ancora vicino ad una sponda ad ovest della penisola dell'Aglarond.
Finalmente eravamo arrivati, purtroppo però non avevamo avuto la fortuna di vedere Kraken o altre bestie marine durante il tragitto, il che lo ha reso moooolto lungo e moooooolto noioso.
Ma era giunto il momento di esplorare quindi ci mettemmo subito a studiare una tattica:
La meravigliosa Hana, ovvero io, grazie alle sue doti avanza nascosta e di soppiatto per vedere se la via è libera e per cercare di capire se ci sono tracce di esseri pericolosi,
successivamente, dopo aver riportato ciò che ha visto, i tre partono lungo la costa in modo da verificare che la zona sia tranquilla e priva di pericoli.
In questa prima parte di viaggio abbiamo incontrato solo alcuni orchi particolarmente piccoli.
Sembrava una zona sicura, fin troppo sicura e anche abbastanza noiosa, fino a quando non ci siamo ritrovati davanti a quattro obelischi posizionati a cerchio con una statua al centro. Abbiamo notato che le quattro colonne erano vagamente riconducibili agli elementi ma nemmeno Jakilar è stato in grado di capirne qualcosa in più... a questo punto non rimaneva altro che proseguire usando la stessa procedura.
Dopo una lunga camminata ci siamo ritrovati davanti ad un passaggio tra le rocce per salire la montagna, e che si fa? Passiamo oltre senza considerarlo?? Giammai!!!!
Quindi, come era previsto, decidemmo di addentrarci, esso portava ad un nido di Arpie, cattive sì ma non difficili da sconfiggere.
Da quel momento le cose iniziarono a farsi interessanti, come di consueto, in queste esplorazioni sto molto attenta alle tracce e quel luogo era pieno di segni di pesanti pietre trascinate... e qui l'intuizione di Jakilar: Elementali!
Man mano che ci avvicinavamo alla fine del nido le tracce erano sempre di più e più evidenti, ma poi ecco che ci ritrovammo a dover prendere la prima grande decisione:
di fronte a noi c'erano due ingressi nella montagna... quale avremmo dovuto fare per primo?!
Ovviamente scegliemmo quello sbagliato, abbiamo provato di tutto per entrare ma niente da fare, l'ingresso era ostruito probabilmente in seguito ad una frana. A questo punto non avevamo altra scelta che entrare nella seconda grotta, le tracce di elementali erano molte e infatti non passò molto tempo che ci ritrovammo davanti due di quei così, fortunatamente avevamo avuto la meglio quindi decidemmo di proseguire, accidenti alla nostra voglia di curiosità... non l'avessimo mai fatto, poco dopo davanti a noi si palesò un essere gigantesco, non so bene cosa sia successo ma nel giro di due secondi il mio corpo era steso a terra.. Stava avendo la meglio su di noi, quindi non rimaneva altro che ritirarci, e di corsa. Abbiamo ripercorso tutto il tragitto a ritroso fino all'ingresso del nido... dovevamo assolutamente trovare un posto sicuro per riprenderci e riposare, io e Jaki fummo i primi e successivamente toccò a Rath. Mentre il mio promesso sposo riposava russando mi venne in mente di disegnare una mappa di quel luogo in modo da poter ricordare che lì c'è qualcosa di misterioso che dobbiamo assolutamente scoprire.
Il mio disegno però aveva qualcosa di familiare... iniziai a pensare e dopo qualche minuto chiesi a Rath di passarmi lo zaino contenente tutte le mappe del tesoro che ho ritrovato in mare, ed eccola lì una bella mappina simile simile a quella che avevo appena disegnato. Poco più ad ovest della montagna doveva essere nascosto un tesoro, e noi certamente non lo avremmo lasciato lì, quindi era arrivato il momento di addentrarci nella foresta.
Dopo tantissimi alberi scoviamo un posto interessante, delle rovine ormai lasciate lì da chissà quanto tempo, sarebbe bello scoprirne la storia ma non vi era segno di documenti o altro che ci desse qualche indizio sul passato. Provammo ad usare un cannocchiale per vedere se c'era qualche indizio riguardo al tesoro, ma guarda caso la lente era rotta e non si vedeva nulla, ciò mi ricordava di quando zio Puco si era messo ad osservare gli uccelli con il cannocchiale e uno gli si avvicinò talmente tanto da rompergli la lente con il becco.
Aneddoti a parte, decidemmo di proseguire verso ovest e questo portò alla scoperta di altre due rovine anch'esse lasciate lì da chissà chi e da chissà quanto... ma ancora nessun documento riguardo la storia di quel posto. A questo punto avevamo percorso gran parte della penisola e quindi ci dirigemmo verso l'estremo est fino a raggiungere nuovamente le montagne e qui trovammo una costruzione molto molto particolare: una grossa cinta muraria molto alta, o almeno per me che sono una hin bassa.... Chissà cosa ci stava aspettando al di là di esso...
La curiosità certo non mancava così compimmo i primi passi verso l'ignoto est...

Mio caro diario di bordo si è fatto tardi..
Ti scriverò di nuovo appena possibile,
la tua fidata esploratrice Hanayrim
5 replies since 13/5/2020