Faerûn's Legends

Posts written by Deathshine

view post Posted: 21/6/2021, 15:35 La morte profuma di resurrezione. - Le leggende di Faerun

Suzail, 04 Kythorn 1387


"E sulla vesti, Sirior?" Chiese il suo mentore, interrogandolo come usava fare per farlo crescere.
Se mai esistesse un luogo simbolo dello sfarzo del cormyreani, questo sarebbe sicuramente il Lungomare di Suzail, nel giorno della Festa della Spada.
Esso viene percorso da sfilate a cavallo, con i cavalieri che sfoggiano la miglior armatura prodotta da quel o quell'altro negozio, lanciandosi in corse a perdifiato per la città, tra applausi e grida di giubilo.
"E' una corsa disperata, per carpire centralità, attenzione, apprezzamento" rispose il giovane sacerdote, nel suo saio color cenere che era l'unica veste che era solito usare.
Intorno a loro la moda della grande città si mostrava in tutto il suo splendore: i nobili si distinguevano con mezzi mantelli, camicie o corpetti a maniche lunghe, sottili gioielli e maschere decorate, mentre altri erano agghindati come baldanzosi avventurieri, pur non avendo mai brandito una spada in vita loro.
"Negli abiti si cerca di affermare chi si è, o chi si vorrebbe essere - aggiunse - come un secondo guscio, un secondo corpo che però si può definire in maniera più precisa, seppur illusoria. Solo l'anima permane." finì il giovane chierico, con la mani dietro la schiena.
Al suo fianco passò un uomo, con un saio simile al suo ma perfettamente pulito e profumato, e una finta mazza da combattimento, a fingere di essere un sacerdote da battaglia austero e determinato.
"Domandati allora chi vuoi essere, e chi sei, figliolo." chiosò il suo mentore, con tono quasi affettuoso.
"Sia lode a Kelemvor." rispose il Sirior.
"Sia lode a Kelemvor." rispose l'anziano sacerdote.


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Santuario di Kelemvor a Baldur's Gate, oggi


Come ogni mattino, all'aurora, il giovane sacerdote si alzò.
Il sonno se n'era andato senza scossoni, docilmente, e la prima luce dell'alba entrava calda dalla finestra.
Il suo fascio cadeva esattamente sul baule delle vesti sacerdotali, che lui stesso aveva messo in ordine poco dopo il suo arrivo nella città dei Duchi.
"Prendi pure tutto ciò che ti abbisogna" gli aveva detto Padre Martin, con la sua voce accogliente ma fugace, di chi ha milioni di immagini e milioni ricordi che scorrono di fronte ai suoi occhi.
Sirior prese il suo saio di lana, umile ma intatto, uguale a tutti gli altri sai, che aveva tinto color cenere e ripeté tra se le parole del suo mentore.
"Domandati chi vuoi essere" disse a se stesso, sottovoce.
Anche quell'umile veste, a quel punto, gli sembrò sfarzosa. Gli sembrò qualcosa di troppo vivo, per quel che sentiva.
Lo accompagnava da un tempo determinato, il tempo della sua vita.
La sua anima, invece, si stava estendendo, sempre più verso uno spazio senza il tempo, senza la materia, eterno.
Sapeva bene che quel momento sarebbe arrivato, quando Kelemvor lo avesse deciso.
Aprì dunque il baule e ne tirò fuori una vecchia casula, senza colore, sfilacciata, dalla forma totalmente indefinita.
La indossò con calma, per la serietà e il pudore che si conviene ad un Chierico di Kelemvor.
Prese i poveri calzari, usurati ma ancora utilizzabili, e tornò giù, nella strada verso il porto, a cercar qualcuno bisognoso di accompagnamento verso il Sentiero Finale.
"Domandati chi sei." ripeté a se stesso, sottovoce.



Veste



Edited by Deathshine - 22/6/2021, 21:18
view post Posted: 31/5/2021, 09:20 Assenza - Quattro chiacchiere nel Cormyr
CITAZIONE (Par Elidan Firenweer @ 30/5/2021, 17:10) 
Anche se non c'ero neanche prima poi molto preavviso che ora mi prendo proprio ufficialmente una grossa pausa a tempo indeterminato.

Che è un modo per dire che giocherai solo Dresdon: ottimo!
Come disse un saggio: "Puoi scendere dalla vita, ma da FL non scenderai mai"! See u!
view post Posted: 20/5/2021, 14:33 La morte profuma di resurrezione. - Le leggende di Faerun

Sofferenza



Arabel, Tarsakh 1388


"E sulla sofferenza, Sirior?" Chiese il suo mentore, interrogandolo come usava fare per farlo crescere, occupandosi in maniera inusuale del dominio di un altro Dio.
Il corpo di fronte ai due preti era martoriato da ferite profonde, sanguinanti, purulente.
Levata la nobile armatura da Drago Purpureo, sfregiata dai colpi di creature immonde scese dalle foreste a Nord, vi era un ragazzo della sua stessa età.
Occhi disperati di fronte all'imminente giungere dell'ultimo attimo.
"Essa appartiene ai nostri corpi temporanei, né è una funzione così come lo è il piacere" rispose Sirior.
Il giovane prete posò una mano sulla fronte del moribondo e cominciò una lenta litania di benedizione, accompagnando il respiro del soldato a quietarsi, a prendere un ritmo più vicino a quelle delle onde.
"Kelemvor ti attende - gli sussurrò in fine - E il suo giudizio sarà giusto. Saluta questo mondo e gioisci di fronte alla pace eterna che ti attende"
Il Drago Purpureo si quietò e le sue sofferenze terminarono.
"Per tutti noi questo, accadrà. Ci accoglierà la quiete e un giusto giudizio: questo breve sogno che chiamiamo vita, o dolore, terminerà" disse chiudendo le palpebre del soldato.
"Sia lode a Kelemvor." disse il suo mentore.
"Sia lode a Kelemvor." rispose il ragazzo.


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Santuario di Kelemvor a Baldur's Gate, oggi


Un prete del Dio Piangente era di fronte a lui.
Le sue carni erano giovani ma il suo corpo era permeato della sofferenza del mondo e degli uomini.
Nei suoi occhi brillava una luce viva, disperata e determinata.
Chiese al giovane prete di assistere coloro per cui il Tempio di Ilmater non poteva più dare aiuto.
Sirior accettò.
Chiese se fosse possibile unire in tale missione l'intenzione delle due chiese.
Sirior rimandò tale scelta al ritorno di Padre Martin.
Chiese di rivedersi presto, ringraziando per la gentilezza e la disponibilità.
Nei suoi umili abiti, il sacerdote del Dio della Morte ringraziò lui per avergli dato la possibilità di onorare ancora la sua Fede.
Si avvicinò all'altare e, in ginocchio, cominciò a preparare dell'acqua benedetta.
Ne sarebbe servita.
Ne sarebbe servita molta.

view post Posted: 20/4/2021, 15:09 La morte profuma di resurrezione. - Le leggende di Faerun

Arabel, Uktar 1389


"E sul viaggio, Sirior?" Chiese il suo mentore, interrogandolo come usava fare per farlo crescere.
Entrambi erano di fronte ad una carovana di mercanti pronta per partire, verso la Sembia.
"Il mondo ha un limite, un confine. In esso le persone credono di poter trovare tesori, o significato, o speranza.".
Il giovane prete ripensò ad un uomo, un contadino a cui la febbre portò via la moglie e cinque figli.
Lo incontrò al cimitero di Arabel, con un fagotto sulle spalle, pronto a partire per un luogo qualsiasi, purché diverso da quello.
"Ma la sola cosa che conta è dentro se stessi, nella preghiera, nella Fede. Essa non ha limite."
Vide nei sui ricordi l'uomo che camminava verso le montagne ad Ovest, quell'uomo che aveva conosciuto solo il suo pezzo di terra fino a quel giorno.
"Ma quel che è certo è che forse esistono modi e luoghi in cui tale Fede può diventare scintilla di un fuoco e non solo tenue luce nelle tenebre."
Guardò la carovana scomparire sulla linea dell'orizzonte.
"Sarà solo il nostro Dio a infondere in noi tale certezza: fino a quel giorno si deve esprimere tutta la propria Fede nel luogo in cui si è, allontanando ogni dubbio o perplessità." disse con voce ferma.
"Sia lode a Kelemvor." disse il suo mentore.
"Sia lode a Kelemvor." rispose il ragazzo.

Un anno dopo, Sirior sarebbe partito.




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Cimitero di Baldur's Gate, oggi


Nella sua mente si tessevano nuove parole, nuove preghiere.
Era in ginocchio, di fronte alla statua immobile come un torre di marmo.
Le parole che si composero nel suo cuore gli mostrarono la possibilità di annullare i tempi di viaggio, per ogni luogo.
Il mondo diventava improvvisamente grande la metà.
Lui non si scompose, si chiese solo cosa il suo Dio gli stesse chiedendo.
Attese una risposta, nella pioggia.
Dopo alcune ore, senza sentire freddo, essa arrivò lucida e limpida nel cuore del giovane prete.

"Sia fatta la tua volontà. Sia lode a Kelemvor!"



Viaggio

view post Posted: 23/3/2021, 11:40 Assenza - Quattro chiacchiere nel Cormyr
CITAZIONE (zenone @ 22/3/2021, 11:27) 
Salve!
Qualcuno si sarà accorto che manco da nove giorni, e purtroppo mancherò almeno per altri dieci.
Sappiamo tutti che sono una persona positiva, e di fatto sono positivo anche al Covid. ^_^'
Confinato in camera, non posso raggiungere il pc (e spero di restare in camera: significa almeno che non peggioro).

Il tampone è previsto giorno 30: in caso di esito negativo, sarò di nuovo con voi ad aprile.

Ci vediamo al Fenice Piccola!

Ti mando un portatile: pensa quanto potevi giocare quarantenato!!
view post Posted: 2/2/2021, 14:03 desktop.uos - Zona di Magia Selvaggia
Buongiorno, spero di far cosa utile nel segnalare quando mi è accaduto.
In maniera ingiustificata, ad un certo punto accadeva una cosa strana al client.
Dopo la selezione di personaggio il client rimaneva aperto, ma senza la possibilità di vedere il gioco.
L'unico modo era forzare la chiusura.

Dopo un paio di reinstallazioni e copia/incolla di file pregressi ho individuato nel file desktop.uos il colpevole di tale anomalia.

Ora, di più non so. Però tenendone uno "pulito" e sovrascrivendolo a quello "crashante", il gioco funziona e almeno le macro sono salve.

Lascio la palla agli smanettoni!
view post Posted: 26/1/2021, 22:51 La morte profuma di resurrezione. - Le leggende di Faerun

Baldur's Gate, oggi



"Ho paura, Padre." Disse un fedele a Sirior, dopo la funzione serale.
Non era la prima persona che gli parlava di questo sentimento, nella città dei Duchi.
Gli eventi degli scorsi anni avevano scosso la popolazione e quel sentimento lui lo sentiva chiaramente: nelle preghiere, nei volti di chi cercava aiuto, nei mormorii del porto.

"Non aver paura, mai.
La vita è come un giro in battello, tra due rive lontane: esso ti sembra così avvolgente che pensi sia definitivo. "

Prese un respiro e mise una mano sulla spalla dell'uomo.
"Ma questa vita è solo un battello: Kelemvor ci attende, il suo giudizio sarà giusto e la vita oltre questo mondo sarà colma di pace e serenità per chi ha Fede."

Di colpo la paura sparì dagli occhi dell'uomo e tornò alla sua dimora, pregando il Dio dei Morti.



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Arabel, Marphenot 1384


La notte era calata da tempo, su Arabel.
Due sacerdoti con umili vesti uscivano dalla Manticora Assassinata, una delle poche locande losche della città.
Le spesse porte di legno e i pesanti arazzi donavano a quel luogo un silenzio perenne, che nemmeno gli inservienti usavano turbare.
Lì era morto un uomo, nella solitudine e nel silenzio.

"Un'espressione di paura è rimasta impressa sul suo volto." Disse Sirior al suo mentore, sinceramente dispiaciuto.

"E sulla paura, Sirior?" Chiese il suo mentore, interrogandolo come usava fare per farlo crescere.

"Quando hai smesso di temere la Morte, la paura diviene inconsistente." rispose quieto il giovane prete.

L'insegna della locanda ondeggiava lenta, spinta da una fine brezza autunnale.

"In giovinezza, prima di immergermi nella Fede, provavo paura... della Morte, persino. - disse il ragazzo con un sguardo calmo, rivolto di fronte a se, senza vergogna nella voce - Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la Morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Kelemvor. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle uscite di sicurezza. Invece la Morte ci obbliga a fidarci totalmente del nostro Dio."

Un tocco lieve al suo simbolo sacro, quasi una carezza.

"Questo rende ogni Fedele di Kelemvor libero, dalla paura e qualsiasi altro giogo della vita."

Alzò il cappuccio sul giovane volto.

"Sia lode a Kelemvor." disse il suo mentore.

"Sia lode a Kelemvor." rispose il ragazzo.

view post Posted: 2/1/2021, 17:58 Un tempio per il Signore dei Morti, una fortezza contro la non morte. - Le leggende di Faerun


L'enorme struttura in pietra grigia si ergeva solida al centro del Gate.
Un baluardo di Fede, serietà e coraggio.
Era stato accolto in quella Chiesa senza domande.
Ad ogni tramonto celebrava messe e preghiere per i fedeli che, prima di tornare alle proprie dimore, chiedevano conforto al Dio dei Morti.
L'incontro con Padre Martin lo rassicurò, quello con i Paladini dell'Eterno Ordine del Sacro Passaggio lo motivò.
Qui la Fede aveva un cuore pulsante e delle braccia fedeli.
Kelemvor lo aveva voluto qui e qui avrebbe profuso tutto il suo impegno per rassicurare persone e soldati: la Morte è parte della vita.
Stranamente la Fede nel Giudice dei Dannati era ancora contornata da superstizione e diffidenza.
Tale posizione andava cambiata, e cambiata in fretta.
Ma in primis serviva ordine.
Si guardò attorno e cominciò dal magazzino della Chiesa stessa: in fondo sapeva di essere solo un umile prete.

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view post Posted: 21/12/2020, 11:03 La morte profuma di resurrezione. - Le leggende di Faerun
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Arabel, Tarkash 1384


"E sul denaro, Sirior?" Chiese il suo mentore, interrogandolo come usava fare per farlo crescere, nel brusio del mercato a nord-ovest della fiorente Arabel.

"Monete passano di mano in mano, senza padrone, senza fine. Quando non rimangono immobili in qualche cassa, a simulacro di potere o vanità, divengono oggetti. Cose in realtà inesistenti poiché precarie, che torneranno al vuoto da cui hanno avuto origine.".

Il giovane prete alzò gli occhi sul maestoso monumento in granito nero del Re Guerriero Dhalamass Obarskyr, che nemmeno il lavoro dei piccioni era stato in grado di rovinare.

"Ma neppure un Re eroico avrà con sé tutto quell'oro di fronte al giudizio di Kelemvor, né quella corona, né quella spada, né la sua luccicante armatura o tutti i suoi castelli."

Si guardò attorno, nel mercato brulicante di vite, affannate alla ricerca di un loro posto, di un loro scopo.

"Il denaro è uno strumento di scambio, una lingua, da usarsi solo per una sopravvivenza dignitosa, null'altro. Un luccicare capace di abbagliare anche menti nobili, illuse che in esso possa celarsi la felicità. Ma essa risiede solo oltre la cortina di nebbia di questa vita, dove gioia e potere sono pallide imitazioni di ciò che attende l'uomo di Fede."

Tornò ad abbassare lo sguardo, osservando il simbolo sacro con la sacra bilancia.

"Ma l'unico brillio che sarà posato su questi sacri piatti, sarà appunto quello della Fede." disse con voce ferma.

"Sia lode a Kelemvor." disse il suo mentore.

"Sia lode a Kelemvor." rispose il ragazzo.


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Baldur's Gate, oggi


"Tutte le mie monete, poiché esse non mi appartengono."
Disse con voce calma Sirior all'inserviente della banca del Gate, che sgranò gli occhi.
"Tutte? Ma sono..." chiese la ragazza, interdetta.
"Tutte, per cortesia." rispose il prete quieto, con voce ferma e rasserenante.

Nella cassetta delle offerte della piccola cappelletta del cimitero di Baldur's Gate, Sirior lasciò un sacchetto colmo di monete di platino, frutto delle donazioni al giovane prete e dei ritrovamenti su corpi senza testamento, con una semplice pergamena.
"Queste monete appartengono alla Chiesa di Kelemvor."
Il ragazzo attese. Quando vide arrivare in lontananza il Sacerdote che si occupa del cimitero, dopo un saluto cortese, se ne andò mormorando una litania a lode del Giudice dei Dannati.

view post Posted: 5/12/2020, 11:52 La morte profuma di resurrezione. - Le leggende di Faerun


Una lenta pioggia cominciò a cadere nel cimitero di Baldur's Gate.
Il giovane prete stava umilmente ripulendo alcune tombe ma si fermò, si sedette di fronte all'enorme statua del suo Dio, e ricordò.



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"E sulla Pioggia, Sirior?" Chiese il suo mentore, interrogandolo come usava fare per farlo crescere.

"Multitudini di gocce, moltitudini di anime, che senza possibilità di comprensione, cadono dal cielo, sul mondo".

Il giovane prete si avvicinò ad una lapide, nel grande cimitero di Arabel, su cui era cresciuto del muschio, verde e freddo.

"La goccia passa nel muschio come l'anima passa nella vita."

Appoggiò una mano al terreno, umido e silenzioso.

"Ma la goccia tornerà alla terra, dove sarà fertile e completa, così come l'anima torna al suo Dio e in esso dimora per sempre."

Alzò lo sguardo quieto, rasserenante, senza paura alcuna.
Aprì un palmo e in esso raccolse la goccia che stava cadendo dal muschio.

"L'essenza dalla goccia è l'acqua, come l'essenza dell'anima è la Fede: null'altro permane." disse con voce ferma.

"Sia lode a Kelemvor." disse il suo mentore.

"Sia lode a Kelemvor." ripetè il ragazzo.


RY8TPA



Edited by Deathshine - 5/12/2020, 15:19
11 replies since 30/10/2020