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Trappole e Trattative.
Il Patto.
Erano da poco tornati nella locanda delle Fauci del Drago, e buona parte di loro aveva preso commiato per andare a godersi il meritato riposo: rimanevano ancora svegli a discutere dell'accaduto solo Kaia, Phil, Ralas e Tugrok.
Il Quartetto tuttavia, venne presto interrotto da qualcuno che bussava alla porta della stanza dove si erano riuniti.
Il Qualcuno, si rivelò essere un seguace di Silvanus di nome Arundel, giunto lì per riferire un messaggio al Mago Ralas Milner, messaggio che si esauriva nella richiesta da parte di una donna misteriosa di incontrare lui e i suoi compagni in un boschetto fuori città.
Kaia etichettò la situazione come una evidente trappola, una trappola che provati come erano per il viaggio forse non sarebbero stati in grado di gestire, ma Ralas e Phil erano convinti valesse la pena di rischiare.
Nonostante la Rossa avesse sbraitato a lungo contro di loro in preda a uno dei suoi attacchi isterici, alla fine si lasciò convincere.
Da una parte, se aveva ragione e non li avesse accompagnati, temeva che le conseguenze sarebbero state irreparabili, e non si sentiva poi così debole da considerare un pericolo per la propria incolumità qualcuno che si abbassasse a mettere in piedi un inganno così grossolano.
Da un'altra parte, la visione ottimistica dei suoi compagni non era da scartare: poteva realmente trattarsi di qualcuno che, non fidandosi più del modo di fare delle alte sfere dei Maghi della guerra, desiderasse semplicemente comunicare con loro lontano da occhi indiscreti.
Forse, la stessa maga che li aveva spiati sui Corni tempestosi...
Del resto, come imboscata iniziava a essere poco convincente proprio per la sua ovvietà.
Si rifiutava di pensare che qualcuno li sottovalutasse al punto da ritenerli tanto idioti da cascarci.
Ragionamento Ineccepibile...
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*Un'ora più tardi, in un boschetto poco fuori Suzail*
"Va bene, siamo degli Idioti" pensò Kaia maledicendosi mentre combattevano per loro la vita contro la donna che li aveva attirati lì.
La donna, una incantatrice arcana, aveva affermato di volerli mettere alla prova, e solo se la avessero superata avrebbero avuto l'onore di conferire con il suo "padrone".
La prova, ma lo capirono tardi, consisteva nel non rimanere uccisi: presto diavoli dei Nove inferi iniziarono a comparire da ogni angolo, richiamati dai sortilegi della loro avversaria.
Arundel, usato come pedina in un gioco più grande di lui, fu uno dei primi a cadere, e gli altri lo seguirono presto.
Non erano assolutamente preparati, e avevano abbassato la guardia lasciandosi abbindolare da sciocche speranze.
Poco prima di essere sconfitta da un incanto della maga avversaria e perdere i sensi, Kaia richiamò in sua difesa un gigantesco elementale delle fiamme, consapevole che difficilmente sarebbe stato sufficiente a migliorare le sorti di quella battaglia ormai persa.
Eppure...si risvegliarono tempo dopo, sentendo come prima cosa, oltre fitte di dolore causate dai colpi ricevuti, un inconfondibile odore di bruciato.
Tutto quello che rimaneva della loro nemica era un ammasso di carne carbonizzata, apparentemente opera dell'elementale, e i pochi averi che il fuoco non aveva consumato.
Ma a Aeisha qualcosa non tornava: la possibilità che la sua creatura, per quanto imponente, potesse emergere vittoriosa da quel combattimento erano estremamente ridotte.
Che ci fosse lo zampino di qualcun altro?
Mentre ancora cercava di capire cosa fosse accaduto, la sagoma di un Diavolo Cornugon più grande e terrificante rispetto ai suoi pari si manifestò davanti a loro.
Erano allo stremo, e avrebbe potuto ucciderli facilmente.
Tuttavia, l'essere non mostrò di avere intenzioni ostili, ma esordì addirittura congratulandosi.
Il suo nome era Bersurionylior.
Lui era stato l'artefice dell'agguato, e secondo Aeisha persino la loro vittoria era una messa in scena organizzata da quel pericoloso manipolatore.
Se erano vivi, era unicamente perché' voleva qualcosa da loro....
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"Uccidete Nalavara per me..E io vi dirò dove si trova la Vera Anima di Azoun V"
Stava proponendo loro un Patto, un patto che avrebbe condannato le loro anime a atroci tormenti se non lo avessero mantenuto.
Le parole pronunciate dal Cornugon erano semplici, chiare e apparentemente inequivocabili.
Ma non lo erano state anche le Parole del Patto stipulato anni prima con Caladnei e Laspeera in cambio di un'anima "che fosse in grado di riportare in vita il corpo del re", come avevano appena scoperto dallo stesso Bersurionylior?"
E cosa ne avevano avuto in cambio? Nalavara.....
Trattando con un Diavolo non c'era nulla di sicuro, ovvio, o chiaro, e l'inganno era nascosto dietro ogni frase, dietro ogni virgola, come una belva feroce pronta a balzare sulla preda.
Purtroppo, i Cormyreani avevano disperatamente bisogno di quell'informazione per recuperare lo spirito del loro re, e non avevano altre strade da percorrere.
Da quanto sapevano di lui, Bersurionylior era probabilmente troppo astuto e potente per cadere vittima di uno stratagemma simile a quello usato con Dalinzar, e nonostante le prime obiezioni sul fatto che il patto fosse troppo vantaggioso per lui e molto meno per loro, stavano per cedere.
Ralas fu il primo a offrirsi di firmare, mettendo in gioco la propria anima per la salvezza del regno che era diventato la sua casa e dimostrando un immenso spirito di sacrificio: se non fosse riuscito a uccidere Nalavara, avrebbe perso ogni cosa.
Il Cornugon sorrideva, guardando il gruppo prostrato fisicamente e mentalmente davanti a lui.
Eroi, uomini, vittima dei loro stessi giuramenti e delle proprie emozioni...sarebbe stato uno scherzo fargli concludere un Contratto Infernale!
Forse, più tardi si sarebbe pentito di non aver guardato meglio, perche' non tutti i presenti erano uomini..nè tantomeno eroi, o almeno, non il genere di "eroi" con i quali era abituato a trattare.
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Kaia di Messemprar e Aeisha Kaar di Bezantur, le due facce della stessa medaglia, studiavano la situazione, sebbene avvilite dall'ennesimo scontro che le aveva viste mangiare la polvere.
Avevano inseguito la "verità" come un gatto insegue l'ombra di una mano su un muro, e solo ora Bersurionylior ne stava dando un assaggio.
No, non un assaggio.
Gli avanzi, come quelli che un padrone lascia ai propri cani.
Ma quelle "cagne" volevano di piu'.
E lo avrebbero avuto, anche se significava mordere il padrone.
Quel che non gli aveva detto, lo avrebbero capito da sole...
Caladnei e Laspeera erano state misteriose ed equivoche nei loro confronti, ma finalmente capivano perche'.
Erano state loro stesse a commettere l'errore di stipulare il primo patto col Diavolo anni prima, un patto che probabilmente conteneva anche diversi obblighi ai quali non potevano sottrarsi, come quello di mantenere il silenzio sull'accaduto e sul vero nome del Cornugon.
Non potendo parlare o agire di persona, le Maghe della guerra avevano cercato di guidarli in maniera indiretta, come era diventato chiaro dopo che il diavolo aveva insinuato che le due avessero cercato di aggirare i patti coinvolgendo persone estranee agli stessi.
Lui le sorvegliava, ed era cosi' che era risalito a Ralas e al gruppo di avventurieri.
Si spiegava cosi' anche la presenza della misteriosa maga da guerra che li aveva seguiti ai Corni Tempestosi.
Non era là per ostacolarli, ma al contrario, per assicurarsi che tutto andasse come stabilito, e che trovassero quel che era necessario: il nome e la pergamena di portale, che non era stata abbandonata ma messa di proposito.
Ma molto altro rimaneva oscuro, come il guadagno del diavolo in quella vicenda, e forse, capirlo avrebbe fatto una differenza fondamentale nelle trattative e nella guerra stessa.
Credendo di avere tutto in pugno, sicuro di sé, il Cornugon non si rese conto di aver distribuito senza volerlo altre informazioni importanti oltre a quelle consapevolmente elargite...informazioni che qualcuno aveva colto perfettamente.
La Rossa Ammaliatrice dai molti nomi non poteva battere quell'essere sul piano fisico o magico...ma la sua mente era di nuovo sveglia e agguerrita, riaccesa dal folle desiderio di avere la meglio su un Diavolo proprio sul terreno di cui si riteneva il Signore: L'Inganno.
Voleva scacciarlo da quel terreno, come una padrona avrebbe scacciato un contadino.
Alienandosi momentaneamente dalla discussione, si concentrò per studiare un modo di battere la creatura al suo stesso gioco.
L'unico vantaggio che il diavolo poteva trarre dalla morte di Nalavara, era ottenere la sua anima.
Ciò era possibile solo in virtù di un patto precedente, se l'anima era il suo "pagamento", o come "sanzione" se lei non avesse mantenuto la sua parte dell'accordo.
Nalavara doveva per forza essere a conoscenza del rischio, quindi.
Poteva essere un caso la presenza del Culto del Drago in quella faccenda?
No.
Il Culto era noto per la creazione di draghi non morti, i Dracolich.
Se Nalavara fosse stata in grado di riottenere la forma draconica,cosa che in passato aveva mostrato di saper fare, grazie ai cultisti sarebbe potuta diventare un Dracolich, qualcosa di realmente immortale e quasi impossibile da uccidere definitivamente...
Niente Morte, Niente Anima per il Diavolo.
Se era cosi', Bersurionylior non poteva prendersela con calma come aveva tentato di far credere, ma aveva DANNATAMENTE fretta, e un assoluto bisogno di loro.
Aeisha fece una semplice, spregiudicata mossa, nel tentativo di metterlo con le spalle al muro, prendendo la parola e fermando la conclusione dell'accordo.
In maniera quasi teatrale, sbattè in faccia a Bersurionylior le sue deduzioni una dietro l'altra, ostentando una sicurezza a riguardo maggiore di quella che realmente aveva, provocandolo di proposito per cercare di intuire dalle sue reazioni dove aveva visto giusto e dove no.
Poteva continuare a mentire minacciando di andarsene nel caso non firmassero l'accordo alle sue immodificabili condizioni, nella speranza che preso dalla paura di non poter recuperare l'anima del re qualcuno lo firmasse, ma alla luce di quanto "scoperto" dalla maga, non aveva nessuna credibilità ormai.
Loro potevano avere bisogno di lui, ma anche lui ne aveva, quindi era meglio la smettesse di essere ingordo e pretendere le anime dei firmatari del patto in caso di fallimento.
Il Cornugon cercò di ribattere che in ogni caso loro sarebbero stati costretti a uccidere Nalavara per difendere il regno, quindi poteva semplicemente non stipulare nessun patto, consapevole che avrebbe ottenuto comunque l'anima di Nalavara, mentre loro avrebbero perso la possibilità di conoscere la sorte di Azoun V.
Kaia lo aspettava al varco: aveva previsto quell'affermazione, ed era quello il momento di dargli il colpo di grazia.
Il Baatezu credeva fossero tutti accecati dalla lealtà per il Cormyr e pronti al sacrificio, in modo da poterli manipolare con facilità come aveva fatto anni prima con quelle due sciocche maghe della guerra? Grosso Errore.
Lui non stipulava un patto a condizioni decenti?
Benissimo. Non avrebbero firmato.
Niente Informazione, Niente possibilità di salvare il re.
Ma che senso aveva che lei si esponesse al rischio di un combattimento con Nalavara se la missione in sè sarebbe fallita comunque?
Avrebbe lasciato il Cormyr il giorno dopo, abbandonandolo al suo destino.
Se li aveva spiati fino ad allora, conosceva il potere della donna, e quanto la sua assenza avrebbe diminuito le probabilità di riuscita.
Non solo.
Altri, rendendosi conto della cosa, avrebbero seguito il suo esempio.
I Restanti, sarebbero eroicamente morti nel tentativo di uccidere Nalavara, che nel frattempo sarebbe diventata immortale, mentre lui, il potente Bersurionylior, sarebbe rimasto fregato a causa della sua stessa avidità, perdendo un'anima di valore inestimabile, o almeno attendendo chissà quante centinaia o migliaia di anni prima che le condizioni fossero di nuovo favorevoli per poterla riscuotere.
Era così sicuro di non voler cambiare le sue condizioni?
Aeisha guardava negli occhi la spaventosa creatura con forzata spavalderia, aspettando una risposta, ma consapevole che se non avesse avuto ragione almeno in minima parte, quello sarebbe potuto essere il momento in cui il Diavolo le avrebbe riso in faccia, o la avrebbe addirittura uccisa.
Invece, si limitò a fissarla in Silenzio.
Il Silenzio di chi non sapeva cosa controbattere?
Il Silenzio di chi aveva ancora segreti da nascondere, e taceva per non rivelarli?
Il Silenzio della Rabbia, per esser stato messo nel sacco da un'umana?
Quale che fosse la risposta, non importava.
Importavano solo le parole successive.
"Va Bene, Mortali. Quali sono i vostri termini?"
Edited by Thayan4ever - 28/12/2016, 13:26