Faerûn's Legends

Ritorno alla casa del padre

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peace4peace
view post Posted on 21/2/2019, 21:19 by: peace4peace




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Seduto su di una comoda poltrona imbottita al piano superiore di una locanda della capitale cormyreana, sfilando le eccentriche calzature piumate comperate solo qualche giorno prima, fissava con sguardo assorto i pezzi di una lucente armatura d'ottone incisa con cura da mani esperte, rilucenti sotto i riflessi dorati del sole mattutino. La sua mente volò a quando da bambino era solito girare per i mercati della sua città natale, mano nella mano con i suoi genitori, chiedendo in continuazione dolciumi e giocattoli. Una volta restò colpito da una rissa tra bassi corpulenti uomini barbuti, che, dopo essersele date di santa ragione, ridendo e scherzando scomparirono dentro una bettola quasi barcollando, più contenti di prima.
Sollevando la testa chiese ingenuamente ai suoi:


"Perchè hanno fatto a botte quei tizi?"

la madre, quasi di getto, con un'espressione che non lasciava adito a dubbio alcuno, si limitò a rispondere semplicemente:

"Nani..."

il bimbo, ancora più perplesso, incalzò:

"Ma non si sono fatti male? io se cado e mi sbuccio un ginocchio mi lamento, loro ridono e sono felici, perchè non piangono?"

A quel punto il padre si fermò, prese un sasso da terra e sollevò il bambino tra le braccia:

"Vedi Raphael, quei tizi, sono diversi sia da te che da me e... anche da tua madre. Sono duri come questa pietra, hai mai visto tu un sasso piangere? io no!" e sorridendo lo lanciò lontano.

Infine la madre aggiunse sospirando: "Tuo padre ha ragione piccolo mio, nella mia lunga, lunga, lunga vita non mi è mai capitato di vedere un esponente del popolo tozzo piangere e spero vivamente non accada mai..."

"Perchè madre?"

"Perchè a quel punto non mi stupirebbe nemmeno sapere che gli dei fossero tornati a solcare queste terre..."

"Gli dei?"

"Lascia perdere, sei ancora troppo giovane per questi discorsi... Oh guarda che bella mela candita, ne vuoi una?"

"Si, Si!"

Sua madre sapeva sempre come prenderlo per il verso giusto, fin da bambino, ma adesso riusciva anche ad afferrare appieno le sue parole. Aveva conosciuto mastro Bazel molto tempo prima nella Città dei Duchi e, per quanto i suoi modi fossero rudi e fin troppo diretti, si era rivelato un valido e fidato alleato nella sua cerca contro l'abominio oscuro che si era imposto di annientare definitivamente. Ora era di nuovo a Suzail, proprio per riuscire a estinguere col tempo e il duro lavoro il debito contratto con lui in cambio della splendida opera che le sue sapienti mani di fabbro erano riuscite a forgiare. Qui, la sorte o la Provvidenza avevano concesso a entrambi un ulteriore mezzo per semplificare il tutto: il torneo delle Giornate del Drago. Non fu difficile convincere il nano a sponsorizzare il cavaliere in cambio di pubblicità per la sua attività e di parte della vincita se ci fosse stata, ma ciò che Raphael non si aspettava era che a furia di battere sul duro metallo rovente alla fine anche il suo cuore finisse col diventare più duttile.
Poco prima di salire in camera, il nano gli aveva confidato i suoi dubbi, le sue incertezze, riguardo la sua fede e qualcosa riguardo ad una sorta di "maledizione" che forse c'entrava con la sua famiglia, ma non aveva avuto l'ardire di indagare oltre dopo ciò che aveva visto, una lacrima solcare quel volto rugoso e paffuto, perdersi tra i riccioli di quella fulva barba crespa. Forse era stata solo colpa del freddo, come il nano si era subito dopo affrettato a puntualizzare con gli occhi ancora lucidi, anche perchè persino il mezz'elfo in quel momento aveva sentito un brivido percorrergli la schiena e aveva visto la candela sul tavolo spegnersi per un'improvvisa folata di vento. Chissà, magari davvero gli dei stavano per camminare di nuovo insieme ai mortali...


Edited by peace4peace - 22/2/2019, 09:05
 
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