Un tempio per il Signore dei Morti, una fortezza contro la non morte.

Erano anni di battaglie, anni di fede e di dolore.
Martin Darkrain, sacerdote il cui potere superava ormai la norma, viaggiava continuamente sostenuto dai poteri di Kelemvor alla ricerca di non morti o altre creature da fermare il prima possibile per evitare veri e propri disastri.
Trasferitosi a Baldur's Gate da qualche anno, almeno come riferimento fra un viaggio e l'altro, si rese presto conto che i tempi erano maturi per dedicare le sue energie non solo a questa missione, ma anche a mettere la Chiesa in condizioni di fare qualcosa in pił.
Una chiesa giovane quella di Kelemvor, con un unico grosso Tempio a Ormath, un'organizzazione ancora poco chiara e a tratti disordinata; sicuramente poco funzionale e non all'altezza del compito.
Le critiche tuttavia non erano il modo in cui Martin pensava di occupare il suo tempo. Per il sacerdote la strada era quella di intervenire e risolvere.
Baldur's Gate poteva essere la cittą giusta: negli ultimi anni la gente aveva conosciuto il dramma della non morte e i suoi effetti, sia che si trattasse di vampiri sia di lich che diffondono la peste sia di altre malattie magiche legate alla necromanzia.
Era venuto il momento di non limitarsi a piccoli santuari nei cimiteri, serviva un grande tempio dove nuovi sacerdoti e paladini potessero addestrarsi, dove grandi riti potessero esser svolti.
Serviva anche un luogo da rendere sicuro, dove coloro che desideravano organizzarsi per combattere la non morte trovassero riparo.
Il fato si manifesta nelle forme pił curiose e a volte certi tempismi fanno capire come il caso non esista.
Mentre in Martin maturavano queste idee si presentarono a Baldur's Gate un sacerdote e un paladino di Kelemvor: Desmond e Frederich, entrambi determinati nel sostenerlo.
Cosģ ognuno scelse un compito, forse avrebbero trovato sostegni anche esterni alla chiesa, forse sarebbe bastata la loro fede e la loro determinazione, di certo non si sarebbero arresi facilmente.