Thelian |
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Si svegliò infreddolito, alle prime luci dell'alba, le nocche spaccate dal freddo, raggomitolato come un cane sotto il suo mantello, le fronde di una quercia quale unico riparo dalle intemperie. Carponi, allungò gambe e braccia inarcando la schiena, facendo scricchiolare una dopo l'altra le vertebre della spina dorsale. Una volta in piedi, fu la volta del collo. Ficcò in bocca una radice tirata fuori dalla logora bisaccia che teneva assicurata alla cintola, socchiuse gli occhi e inspirò profondamente. Venne il momento di ravvivare i tizzoni del fuoco della notte appena passata e di arrostirvi un coniglio. Quel giorno sarebbero state necessarie energie che, impigrito, inselvatichito e abbandonato a se stesso com'era ormai da anni, non aveva nemmeno più cercato di accumulare. Assieme a queste, anche il livello di percezione della Trama pareva essersi affievolito significativamente, motivo per il quale ritenne necessario il riavvicinamento alla civiltà per riprendere contatto con l'unica persona che avrebbe saputo riconciliarlo con questa.
Consumato il pasto, spento il fuoco e dissimulate le tracce del suo passaggio, massaggiò la cicatrice a forma di lupo alla base della nuca, rivolse uno sguardo pensieroso al cielo e, alzato il cappuccio sulla testa, si mise in cammino per la Splendente.
~~~ Edited by Thelian - 3/3/2018, 15:15
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