| *Era trascorso ormai tanto tempo da quando si era trasferita in modo stabile e deciso nella Città dei Duchi, e altrettanto tanto tempo da quando, dopo aver incontrato Himir a distanza di anni, aveva deciso di unirsi al suo progetto in nascita della nuova Compagnia delle Aquile di Sangue, e le cose stavano andando a meraviglia... Aveva conosciuto e, a modo suo, si era anche affezionata a quel nano burbero, screanzato e maleducato che era Glorin. I tre facevano un trio perfetto. Certo, con il tempo nella compagnia erano sumebrati (inaspettatamente) tanti altri compagni, ma nessuno di loro era entrato nel cuore della ragazza come Himir e Glorin, questo Asiya lo deve ammettere. Salì in camera sua, nella sua nuova casa, sperando che Himir non ci fosse o stesse dormendo. Fantastico, era vuota. Si sedette alla scrivania, aprì il suo vecchio diario impolverato e cominciò a scrivere.*"E' buffo e anche divertente vedere come la gente pensa che tu sia veramente. Molto spesso vorrei tanto scoppiare a ridere davanti alle persone per quello che dico, per quello che faccio, per quello che sono. Nulla di quello che sembro sono realmente, o forse no? Ash è veramente così diversa da Asiya? Chi conosce veramente chi sono io? Forse Himir, forse...ma non ne sono ancora tanto sicura...Himir in fin dei conti pensa e crede di sapere tutto di me, ma sarà veramente così? Ma la domanda principale, quella che mi da la buonanotte la sera e il buongiorno il mattino è....io so veramente chi sono? Molto spesso mi capita di pensare l'immagine, o le varie immagini, che faccio trasparire alle persone che mi stanno accanto, e sono arrivata ormai alla conclusione che, ormai, ogni persona ha una sua propria idea su di chi io sia: Glorin pensa che io sia una sottospecie di prostituta scappata alla strada che fà del suo essere donna la sua arma più potente (che, per carità, non ha proprio tutti i torti, anche se non sono propriamente scappata dalla strada...); Himir mi vede ancora come una bambina, mi tratta ancora come una bambina, mi pensa ancora come una bambina, una bambina che ha continuo bisogno di protezione e di premure, e anche qui, ho qualcosa da ridire a riguardo... In tanti mi guardano e mi giudicano per quello che dico, per quello che indosso, per come mi comporto, per quanto faccio la svampita o l'ingenua...ma chi veramente ha avuto la forza e il coraggio di guardare dentro di me, di capire quello che sono, di scoprire quello che sono, di studiare quello che sono, di accettare quello che sono? Nessuno, e credo forse nemmeno io del tutto... Io sono tutti e non sono nessuno, o meglio, io posso essere tutto quello che il mio interlocutore vuole che io sia, e così andrò avanti credo, perchè quella maschera che anni fa ho decido di mettermi è senza volto, ed è una maschera che cambia aspetto ogni volta che parlo con una persona diversa. La mia vera grande paura? E' che un giorno deciderò di togliermi quella maschera e mostrerò veramente quella che sono veramente...Chi mi riconoscerà in quel caso........?"*Smise di scrivere all'improvviso, la portà di aprì ed entrò Himir con un sorriso smagliante sulla faccia, una bottiglia di vino appena acquista in mano e un foglio nell'altra..*"Piccola mia, scendi nella sala riunioni che c'è una nuova missione per le Aquile..."[
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