Faerûn's Legends

Cronache del clan redbeard

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Arkiell
view post Posted on 31/8/2018, 13:36 by: Arkiell
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Lord of the Sfig

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CAPITOLO I ATTO V LA FINE DI UNA STORIA?

Con la morte di Formid il nano era convinto di aver messo il punto a questa macabra storia, ma quando incontrò lo sguardo di Kaia una volta usciti da quella nauseante pira, capì di esseri sbagliato. La donna aveva gli occhi di chi voleva andare fino in fondo, a qualunque costo. Questo voleva dire che non sarebbe finito tutto così facilmente.
Passarono diverse settimane nelle quali il nano si dilettava nei suoi commerci di lingotti e metalli lavorati e a dirla tutta si era anche scordato, quasi, di tutta quella storia, quando alzando gli occhi da un buon piatto di spezzatino fumante incontrò lo sguardo di Kaia fisso su di lui.
Con la forchetta all'altezza della bocca fece per parlare ma fu fermato subito.
<ci sono degli sviluppi Glorin!>. Ti pareva fosse finita così imprecò fra se e se il nano. Poi la donna continuò.
<ti ricordi quando abbiamo esplorato le fogne ed abbiamo scoperto degli scavi lasciati abbandonati senza motivo?>. Il nano forte della sua saggezza azzannò il boccone di carne prima di rispondere. O almeno provarci perché quando fece per ribattere Kaia continuò:
<ho letto fino in fondo il diario del necromante. Sembra che un suo temibile collega si sia ritirato in una zona antica della città, sotto le fogne che abbiamo esplorato. Da quando ho capito, gli scavi avevano rinvenuto un punto di accesso. Il fatto che fosse tutto abbandonato e non ci fosse la minima traccia di chi lo aveva iniziato questo lavoro, può significare soltanto una cosa. Hanno trovato il nascondiglio del necromante, e nel contempo lui ha trovato gli scavatori. La storia non deve essere finita bene.>.
Glorin inghiottì il boccone capendo dove tutto quel discorso andasse a parare. Kaia, dopo una delle sue tipiche brevi pause, riprese il discorso.
<se è successo quanto ho ipotizzato io li dentro dovremmo trovare il vero responsabile di tutta questa storia, insieme alle sue ultime creazioni.>
Glorin guardò il piatto ancora fumante con rammarico, e poi alzò lo sguardo su Kaia.
<va bene ho capito, finisco di mangiare ed andiamo>. Mangiò silenziosamente la sua carne preparandosi mentalmente al prossimo scontro. Il suo sguardo scivolava spesso sulla sua ascia d'argento potenziata magicamente, come a cercare una ulteriore rassicurazione.

Diverse ore dopo.....


<era questo il passaggio che avevamo trovato l'altra volta?> Glorin chiese alla maga mentre puliva la sua ascia sul corpo di una delle tante creature non morte che avevano incontrato nel corso del loro viaggio.
<si!>. La risposta secca della donna indicava tensione, ma al contempo anche decisione. A breve la storia sarebbe arrivata al culmine
In un angusto pertugio transitarono, il nano invero con qualche difficoltà, e finirono per ritrovarsi in una zona pianeggiante, dove si intravedevano i resti di antiche costruzioni. In un angolo erano ancora visibile i segni di scavo in corrispondenza di quella che sembrava essere una apertura, verso un livello inferiore. Un terribile tanfo di putrefazione si alzò da una pila di corpi ammassati come a casaccio in un angolo. I problemi iniziarono quando non fu solo il fetore ad alzarsi da quei corpi. Diverse creature non morte iniziarono ad avanzare verso di loro. Il loro olezzo era talmente forte da impregnare l'aria. Glorin per evitare di vomitare dentro il suo stesso elmo, decise di trattenere il respiro ed affrontarli puntando ad un veloce e letale scambio di colpi. La sua ascia in pochi istanti squarciò quei corpi ridando loro il meritato riposo.
Scesero al livello inferiore, e sulle prime non sembrò essere una bella idea.

Sotto di loro un pregiato lastricato e delle mura ricoperte da pregiati marmi, giacevano ricoperte da una pesante coltre di polvere. Nella spessa polvere si potevano notare delle orme andare verso un angolo di quello che sembrò essere, in un primo sguardo, un enorme stanzone simile a qualche tempio di superficie. Seguirono le orme solo per essere attaccati da altri non morti, per lo più scheletri animati magicamente.

Non fidatevi mai di chi vi dice che sia facile buttare giù un mucchio di ossa, specie se avete con voi un ascia. La maggior parte dei colpi del nano passavano fra le costole di quelle maledette creature, qualche osso fu frantumato ovviamente, ma fu soprattutto grazie a Kaia ed alla sua magia, che poterono avere velocemente la meglio in quello scontro.
A mente lucida si misero ad analizzare meglio il luogo e scoprirono, come disse la donna, di essere finiti in un tempio di una antica divinità della morte, Myrkull credo fosse il nome.

Il tempio era comunque in un buono stato di conservazione, ma per quanto potesse essere strano trovare una struttura del genere a decine di metri sotto il pavimento della città dei duchi, il fantasma superò ogni stranezza.

Si trovarono davanti questo essere evanescente, che non li attaccò ma si limitò a dirgli che una volta entrati avrebbero dovuto guadagnarsi l'uscita, perché non si poteva più tornare indietro. Perfetto no?

Il fantasma, che aveva le sembianze di un antico sacerdote del luogo, dopo averli avvertiti si limitò a seguirli con lo sguardo mentre si addentravano in quella enorme e misteriosa struttura. Glorin non era molto scaramantico, ma di certo non sembrava di buon auspicio quell'incontro.

Incontrarono una serie di stanze enormi malamente abitata da ondate ed ondate di non morti. Poi trovarono delle tombe. Una serie di sarcofagi al centro di una enorme e stranamente ben pulita cripta.
Entrarono nella stanza e contemporaneamente le tombe si aprirono ed una mezza dozzina di umani, dalla carnagione estremamente pallida uscirono fuori e li assaltarono.
Kaia urlò una parola "vampiri", il nano strinse l'ascia. Ebbero la meglio anche se a fatica di quello scontro. La maga sembrava conoscere quei strani esseri e disse al nano che se voleva essere certo di averli veramente sconfitti doveva aprire la tomba e tagliare loro la testa, dopo aver pugnalato il loro cuore. Al nano sembrava una enorme stronzata, ma quando si girò per osservare il corpo dei nemici caduti, e vide soltanto delle chiazze di sangue, fu normale per lui andare a vedere le tombe aperte, e seppur con una certa sorpresa vi trovò dentro gli esseri che aveva fronteggiato poco prima. Senza dire una parola, passò tomba per tomba mozzando teste e pugnalando con la sua ascia d'argento il cuore di quegli esseri, che ebbero un ultimo flebile lampo di "vita", prima della loro fine, definitiva questa volta.

Avanzarono ancora in quella enorme struttura che sembrava non avere una fine quando Kaia si immobilizzò sentendo recitare un incantesimo.
<lo abbiamo trovato!>. Fu questione di pochi attimi e vennero assaliti da diversi non morti, decisamente potenti. I due senza dire una parola, ma soltanto con uno scambio di sguardi passarono all'azione in sincrono. Il nano caricò quelle creature, mentre la donna iniziò con il necromante uno scontro magico.
Si uni allo scontro un altro vampiro, solitario ma molto MOLTO più potente di quelli altri incontrati prima. Lo scontro fu molto duro, ma alla fine ne uscirono vittoriosi.

Analizzando la stanza Kaia scoprì un diario con parte della storia di uno dei morti, non ricordava il nano se del mago o del vampiro, e leggendolo scoprirono l'esistenza di una cripta con il tesoro nascosta sotto di loro, protetta da un potente guardiano.
Kaia sembrò sconvolta leggendo il nome della creatura guardiana, l'ignoranza del nano in materia fu per lui una fortuna, perché quando si trovò ad affrontarla, ed ad ucciderla, non seppe quanto vicino fosse andato ad incontrare i propri antenati.

Le gemme furono l'ulteriore ricompensa per quella lunga e pericolosa discesa. Trovarono un condotto stretto come pochi che saliva vertiginosamente verso l'alto, da dove scendeva dell'aria pulita, un vero tocca sano. Impiegarono un bel pò per uscire da quel cunicolo, ed essere baciati dal sole fu il segno che finalmente quella storia era finita.
Curiosamente il nano, una creatura abituata a non godere molto dei benefici di quella palla infuocata nel cielo, fu quello che ne godette di più dei suoi raggi.

La lunga notte era finita, cosi come quella brutta storia.
 
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