Faerûn's Legends

Cronache del clan redbeard

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Arkiell
view post Posted on 23/11/2019, 09:23 by: Arkiell
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Lord of the Sfig

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CAPITOLO III, ATTO 2
DI STORIE PASSATE E DI MOMENTI PASSATI

< Quando guardo un pezzo di carta in esso io vedo tutte le storie passate e quelle future. Il passato ed il futuro di questo mondo. La penna è un arma potente, anche se difficilmente potreste usarla per uccidere direttamente un vostro nemico. Forse.>

Dalla raccolta "splendenti racconti della città splendente". Autore sconosciuto

antico_tomo1

Aveva passato diversi giorni arrovellandosi il cervello, cercando di capire quale fosse il momento più giusto per chiudere quel capitolo della sua vita. Si era affezionato alle aquile, e sebbene molti di loro erano quanto di più lontano dal suo modo di vedere le cose, in essi c'erano più potenzialità di quanto se ne potessero trovare in un altro gruppo di avventurieri. Potenzialità però inespresse per lo più. Tergiversare ancora per rimandare una ovvietà, era una cosa fuori luogo. Alla fine era solo il caso di decidere il momento più opportuno.
Il riuscire a chiudere positivamente quella brutta faccenda sulla costa della spada fu sicuramente una cosa più che positiva. Fu anche il segnale di iniziare a fare quello che non poteva essere evitato. Avrebbe dato l'addio ai ragazzi, e portato finalmente a termine il progetto grazie al quale le aquile, tempo fa furono fondate.
Ora doveva trovare le persone giuste, ed aveva già qualcuno da cui partire.

Himir aveva dato il suo benestare. Aveva conosciuto suo fratello e di lui serbava un bel ricordo. Sarebbe stato il primo oltre a me del gruppo di recupero.

<ehi Himir ti ho mai chiesto come hai conosciuto mio fratello?>
<fidati nano non potrò mai dimenticarlo. Ero in una locanda a ber...ehm a degustare i vini e commentavo con l'oste quanto la birra fosse una bevanda sopravvalutata. All'improvviso sentii picchiettarmi sulla spalla, mi girai e vidi un nano. Era tuo fratello ma all'epoca non lo conoscevo ancora. Mi guardò intensamente per alcuni secondi negli occhi, e poi senza dire una sola parola esplose in uno dei rutti più potenti mai sentito nella mia vita. L'oste gli allungò lesto una botticella e lui mentre se ne andava con questa botte sotto braccio mi guardò sorridendo. Mi disse solo una cosa :"quando vuoi bere con i grandi vieni a trovarmi al tavolo".>
Dopo una risata Himir riprese a raccontare.
<il "suo tavolo" era già occupato da un gruppo di mercenari mezzorchi. Lui si avvicinò e gli disse di andare via perchè il tavolo serviva a lui. Fece però prima di tutto una importante premessa. "Nonostante voi siate degli schifosi mezzo sangue, voglio affrontare con voi questo discorso con calma e diplomazia". Nell'esatto momento in cui terminò la frase, due maestose asce naniche in argento piene di incisioni furono posate sul tavolo. Mai visto liberare un tavolo cosi velocemente. Poi ridendo si mise a guardare verso di me e fece segno di sedersi al tavolo appena liberato. Fu una delle bevute più divertenti della mia vita>

A lui mancava suo fratello, mancava terribilmente ma il sentirlo vivere anche se per pochi istanti, nei racconti di chi lo aveva conosciuto gli scaldava il cuore.

Stiamo arrivando Gloin. A portare la giustizia dei nani.
 
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