Faerûn's Legends

Le Giornate del Drago

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view post Posted on 2/3/2019, 18:13
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Assassino di Briganti

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LE GIORNATE DEL DRAGO.
Primo Atto.
Il Ruggito.


colonna sonora: "Mind Games"


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Erano passati circa due anni dalla fine della Seconda Guerra dei Goblin, e da quando il mondo aveva scoperto che il Drago Purpureo del Cormyr era qualcosa di reale.

Due anni che avevano portato a numerose conseguenze ed eventi inaspettati, cambiando radicalmente le vite di molti.

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Suzail si era riempita di visitatori giunti dal resto del Regno delle Foreste e oltre, incuriositi dalla notizia della grande manifestazione.

Quando l'incantatrice dai capelli cremisi arrivò, l'arena era in confusione, animata dalle voci del pubblico e dei partecipanti alle gare.

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Era giunta l'ora.

L'ora di pronunciare le parole alle quali aveva pensato per giorni.

Le prime parole del suo incantesimo, un incantesimo che nulla aveva a che fare con la magia, ma per certi versi più potente.

Ergendosi fiera al centro del luogo dove molti avrebbero combattuto nei giorni seguenti, Kaia diede inizio alla sua personale lotta per conquistare il pubblico, e preparare il terreno a quel che sarebbe potuto accadere in futuro.

Qualcosa di molto più importante di una festività o di una gara, che pochi altri oltre a lei avrebbero potuto intuire.

************************

" Cormyreani e Stranieri!

Per me è piacevolmente ironico essere qui a darvi il benvenuto, visto che appartengo a entrambe le categorie.

Permettetemi di spiegarmi, per chi non abbia idea di chi io sia.

Io sono Kaia di Suzail, un tempo con conosciuta come di Messemprar, e in diverse parti del mondo con altri nomi ed epiteti meno lusinghieri, come quello affibbiatomi durante la Guerra dagli orchi, che tradotto credo fosse
"Uccidete quella maga".

Giunsi qui anni or sono, e a forza di combattere e sanguinare al fianco di molti dei presenti nel pubblico, il Cormyr
è diventata per me una patria.

Ho imparato molte cose qui.

Una è l'educazione.

Quindi ringrazio lo stimato Lord di Suzail Sthavar, per aver appoggiato questo grande evento.

Le Giornate del Drago, che presto avranno inizio.

Un Applauso per il Lord!"


************

In principio il discorso si alternò in maniera assai eccentrica tra lo scanzonato e il solenne, mutando a seconda delle sue affermazioni con l'intento di confondere gli ascoltatori e così indirettamente costringerli a tener alto il livello dell'attenzione.

Che funzionasse o meno, la donna sembrava completamente immune da qualsiasi esitazione o timore.

Ma il modo di rivolgersi alla folla cambiò ancora, lentamente, ma inesorabilmente...

************
"Le Giornate del Drago, hanno un particolare significato.

Spero che prima della fine, questo significato arrivi nei cuori di ognuno.

E sebbene non si possa spiegare a parole, ci proverò, perché mi piacciono le sfide.

Nel Cormyr le feste sono particolarmente amate.

Anche da me.

Del resto a chi non piacciono?

Però so che non può sfuggirvi una cosa.

Siamo a Mezzinverno, un momento poco popolare tra la popolazione per festeggiare: preannuncia l'arrivo del periodo più gelido dell'anno, e per molti, di una lotta per la sopravvivenza.

Quindi sembrerebbe poco appropriato, un errore.

Invece è una Scelta precisa.

Le Giornate del Drago non saranno una occasione per dimenticare i problemi passati e futuri, esattamente il contrario.

Ma non per questo saranno un momento di tristezza."


***********************************

L'atteggiamento da nobile eccentrica, la frivolezza, e la rilassatezza erano sparite.

Le parole le uscivano dalle labbra simili a carezze, ma somministrate con una aggressività e imperiosità tale da sembrare percosse rivolte verso l'animo inebetito di chi ascoltava.

Non chiedevano una reazione: la esigevano.

***********************************

Perché Noi ricorderemo, ricorderemo tutto, prendendo consapevolezza del perché siamo ancora qui, nonostante tanti momenti difficili, della forza che abbiamo e che a volte non credevamo di avere.

Ricorderemo i sacrifici, ma ricorderemo anche il perché di essi.

Ricorderemo ciò che amiamo, e quel che va difeso.

Ricorderemo chi abbiamo perso, e che non è stato invano, a meno che noi non lo rendiamo tale.

Ricorderemo che questo Mezzoinverno non è il primo, e che molti ne abbiamo superati.

Sapremo che se lo abbiamo fatto una volta, possiamo farlo ancora.

Sapremo che anche nel cuore del più gelido inverno si può accendere un fuoco, e che il Leggendario Purpureo non è l'unico drago che ci protegge, perché ve n'è uno in chiunque decida di non arrendersi e prendere in mano il proprio Destino.

Cormyreani, Stranieri, Draghi purpurei o Maghi della Guerra, nobili e non nobili.

Ricordate, e siate Orgogliosi.

Queste Giornate vogliono sentire il vostro ruggito!"


*************************************

Gli applausi, per convinzione o circostanza, seguirono.

Non importava.

Le Giornate del Drago erano ufficialmente aperte.

La Fiamma era accesa, il Dado era tratto.

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Edited by Thayan4ever - 8/3/2019, 17:37
 
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view post Posted on 8/3/2019, 17:14
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Assassino di Briganti

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Preludio All'Atto Secondo.
Un punto di vista diverso dal solito.


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Il Sole è Calato, e ora io rimembro quegli istanti.

Avevo un Grande Piano. Ho sempre un Grande Piano per Tutto, Io.

Per questo mi eressi in tutta la mia potenza al centro dell'arena, per promulgare il mio messaggio.

Fu così, che parlai loro.

" Umani Cormyreani e Umani Stranieri!

*Cra*

Per me è uno spasso essere qui a darvi il benvenuto.

Permettetemi di spiegarmi, per chi non abbia idea di chi io sia.

Io sono Alavar il Magnifico, Futuro Imperatore, Terrore dei Gatti e molte altre cose.


*Cra*


E si, un Corvo.

Avete problemi con questo, Stupidi Mammiferi?

Ora vi presento il mio famiglio, anche nota come Kaia di Suz..."


"Alavar, Stai ancora perdendo tempo con i tuoi amici?" risuonò la voce femminile nella mia testa.

*CRAAAAAAAAA*

Arrivo Padrona!

No che accidenti dico, mi rovina la storia cosi'!

Dicevo, c'erano umani, mezzorchi, nani, e tutte le altre razze inferior....

"Alavar. Scendi. ORA. Mi serve che porti una lettera." sibilò ancora la voce, imperiosa.

Diamine.

****************************
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*Suzail, il tetto di un ricco palazzo in pieno centro.*

colonna sonora:



"Sentite" dissi rivolto agli altri corvi "Finisco di raccontarvela un'altra volta".

"Non è che fosse tanto convincente, eh" replicò Risvolto, il più grasso del nostro eterogeneo gruppetto, in piccola parte composto da famigli di maghi da guerra dell'accademia di fronte, in larga parte da comunissimi corvi che non capivano una accidente di quel che dicevamo, limitandosi a seguirci istintivamente e a gracchiare.

"A me piaceva. Sarà stato tutto inventato fino all'osso, ma mi piaceva." disse Grutto, anche lui famiglio di un mago.

"Non dovrebbe mentire. Mentire a un mago della guerra è contro la legge. Andrebbe arrestato." gracchiò un corvo con tono altezzoso. Si chiamava Lorruse e aveva un problema: era convinto di essere un mago della guerra tramutato in corvo, complice uno scontro ad alta velocità contro una vetrata, qualche anno prima.

"A un mago da guerra forse, ma a un corvo più suonato di una campana il giorno della messa mica lo so."

"Come Osi?"

"Oso, oso. Terrazzo mio, regole mie. E' la Legge del Terrazzo. Cra."

"E' un attico, idiota."

"Attico, terrazzo....è MIO. Lo chiamo come mi pare! E trovati una casa se non ti va, pezzente!"

"La ho una casa, sono qui per lavoro....io DEVO sorvegliare i maghi del regno, sono un mago della guerra. Cra."

Il pensiero di pestare con un cucchiaio il mio ospite sorse prepotente in me, ma qualcosa me lo impedì.

"ALAVAR!" la forza del messaggio mentale della mia amabile e impaziente padrona mi fece trasalire.

Non dubitai che se fosse stato verbale mi avrebbe provocato danni all'udito.

Capii che era meglio andarsene, prima che le cose finissero male.

Portare quelle lettere sarebbe stata una rottura di scatole, ma essere messo in punizione sarebbe stato peggio.

Comunque, al di là dei piccoli abbellimenti, non avevo mentito ai miei compagni di brigata.

Bè, magari non del tutto.

D'accordo, ammetto che FORSE il mio ruolo potrebbe esser stato leggermente più umile di come glielo raccontai...

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LE GIORNATE DEL DRAGO.
Atto Secondo.
Una Giostra diversa dal solito.



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Dopo il discorso di apertura delle Giornate, venne avviato il primo evento, la Giostra di Suzail.

Terminate le fasi preliminari, in cui gli sfidanti non all'altezza vennero facilmente eliminati, fu finalmente il momento delle semifinali.

Alavar gratificò la folla con lo spettacolo inusuale offerto dal suo essere, guidando i cavalieri nell'area a loro dedicata in attesa che si presentassero al pubblico.

Anche se onestamente, bisogna dire che non fece molto di più che svolazzare in giro e urlare "Ei voi, mettetevi in fila dietro a me.", al netto delle numerose lamentele per esser stato scomodato per un compito così umile.

Per il resto, tutto sembrava andare secondo i piani.

Il pubblico seguiva l'evento affascinato dall'antica tradizione cavalleresca.

L'attrezzatura di supporto alle gare fornita da Mastro Bazel Doch reggeva alla meraviglia, nonostante la avesse preparata con il magro preavviso di soli tre giorni.

Ma poi...

...c'è sempre, un "ma poi".

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"Evviva l'eroe del popolo!" urlava parte della platea, un gruppo ben assortito di visitatori provenienti dalla Costa della Spada.

Kaia era stata fino ad allora troppo impegnata per accorgersene, notando solo che da quella una parte dell'arena veniva un chiasso particolarmente molesto.

Poi, lo vide.

Glorin Redbeard.

Più rumoroso di una frana, meno discreto di una testata sul naso, era lì, circondato dai suoi compagni di ventura, tra i quali riconobbe Rayzengar, il bardo dalla pessima nomea, e Ash.

Ma Glorin stavolta era solo un umile profeta di una sventura più grande, potente, soverchiante.

Egli incitava la folla sostenendo la causa del suo beniamino, Tarkan della "Scuderia dei Vigneti", un nano dai modi particolarmente sgraziati e sopra le righe, che durante le gare si mostrò per quel che era veramente: completamente ubriaco.

Quando la maga se ne rese conto era ormai troppo tardi per impedirne la partecipazione, ma si era tranquillizzata pensando che sarebbe stato eliminato in fretta.

Non andò cosi'.

Tarkan superò tutti gli sfidanti delle fasi preliminari, battendo anche Grunt la mezzorca.

"Qualsiasi cosa abbia bevuto, la voglio anche io!" si sentì urlare qualcuno tra il pubblico.

Almeno Kaia aveva approfittato di un pareggio nei sorteggi per indurli a sfidarsi tra di loro, mettendo fuori gioco uno dei potenziali vincitori poco graditi al pubblico cormyreano, ma nulla poteva cancellare il fatto che uno dei due, per qualche atroce scherzo degli dei, era arrivato in finale.

Tutte le speranze di non dover proclamare come vincitore della prestigiosa gara un nano alcolizzato, erano riposte nel suo avversario, Von Kraus.

Friedrich Von Kraus gareggiava a nome del Santuario di Kelemvor della città di Baldur's Gate, e si era qualificato
battendo Raphael Von Silbernes, il cavaliere sunita che gareggiava in rappresentanza della Scuderia di Bazel Doch, in uno scontro elegante, leale e privo di eccessi da entrambe le parti.

Ma il tempo dell'eleganza era finito.

Tarkan urlava e inveiva contro l'avversario, diventando sempre più nervoso a ogni carica, in opposizione alla tombale calma del kelemvorita.

Alla terza carica, quella che tradizionalmente sarebbe dovuta essere l'ultima, il punteggio dei due contendenti era ancora in perfetta parità, quindi si decise che avrebbero continuato ad affrontarsi finché uno dei due non fosse riuscito a spuntarla sull'altro.

Quel che accadde nelle cariche successive fu inaspettato.

A ogni carica, i due si colpirono con la lancia, buttandosi giu' da cavallo e ferendosi vicendevolmente.

Le loro condizioni peggioravano a ogni impatto, ma nessuno dei due sembrava intenzionato ad arrendersi.

Kaia iniziò a valutare l'ipotesi di dare la vittoria a entrambi, per evitare la possibilità di seccanti decessi, quando finalmente la situazione si sbloccò.

Forse il nano rimase senza forze per tutto quell'agitarsi e sbraitare, o forse tutto quello che si era bevuto chiese finalmente pegno, ma il fatto fu che Von Kraus parò il suo colpo e lo colpì, buttandolo giù da cavallo.

E stavolta Tarkan non si rialzò.

Passò quasi un minuto.

Proprio quando si stava iniziando a temere fosse grave, emise un suono.

A qualsiasi cantastorie romantico piacerebbe raccontare che si trattò del "suono della vita", ma sarebbe troppo poetico.

Perchè il nano russava.

Quando lo svegliarono e gli venne consegnato il premio di secondo classificato, non si ricordava nemmeno di aver gareggiato o di come era arrivato lì.

Friedrich Von Kraus, dal canto suo, venne incoronato vincitore della giostra tra gli applausi della folla, mantenendo il suo atteggiamento distaccato e dignitoso.

La Leggenda di Friedrich dalle Sette Cariche e della sua perseveranza era nata, anche se in molti, a Suzail e oltre, non si sarebbero mai dimenticati facilmente del suo singolare avversario.

In qualche maniera ancora tutta da comprendere, il primo giorno delle Giornate sembrava esser stato un successo.

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Edited by Thayan4ever - 8/3/2019, 17:57
 
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