Faerûn's Legends

Cronache dell'aquila di sangue

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carebas
view post Posted on 31/1/2019, 13:35 by: carebas

Assassino di Briganti

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" Ehi amico, puoi prestarmi le tue Zanne?"

CITAZIONE
" Ricorda sempre ragazzo. Non permettere mai ai tuoi demoni di influenzare il presente. Impara piuttosto a sfruttarli, a manipolarli secondo i tuoi scopi. Il loro dolore può aumentare il tuo potere"
Il Vecchio Kantus. Maestro assassino.

Alla fine Glorin aveva sistemato ogni particolare e calcolato ogni possibile opzione. La sua spedizione stava per iniziare, nonostante il ritardo dovuto alla dilagante follia del bardo. Raz era riuscito a spendere in alcool e donne una cifra assurdamente elevata, delegando infine il conto alla compagnia. La sua punizione sarà ovviamente bilanciata alla colpa... Sempre che Glorin non lo uccida prima.

La discesa nelle viscere del Gate è stata lunga e lenta, circondati spesso da inutili parassiti che si alimentano all'ombra della città. Avanzavamo in formazione compatta. Glorin in avanti, aprendoci la strada e mantenendo saldamente la posizione come solo un nano sa fare. Raz chiudeva la fila, dando protezione alle nostre spalle. Ash viaggiava in mezzo a noi protetta da Krum, su mie direttive. La protezione della nostra incantatrice sarebbe stato il primo passo del suo addestramento. La mia posizione era mobile. Non era mai fermo in un punto. Mi muovevo di continuo per dare maggiore protezione al gruppo, cercando il più possibile di eliminare possibili punti ciechi.

Le rovine al secondo livello erano inquietanti, non per il degrado di quelle antiche strutture, bensì per i poveri resti degli studiosi che avevano trovato quel sito. Smembrati, con segni di morti e artigli. I primi non morti che affrontammo al primo livello erano Ghoul e Ghast. Mangiatori di cadaveri. Li abbiamo abbattuti come mosche.
Durante la nostra discesa notai un palese cambiamento nel Bardo. I suoi occhi erano tristi e persi in pensieri. Mi parlò brevemente dei suoi fantasmi personali e di come essi incarnassero il dolore, la speranza e il suo rimorso. Aveva certamente perso delle persone care in passato e quei pensieri ne erano la prova. Ma serviva lucido in quell'antro e sopratutto efficiente.

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Il secondo livello era esattamente quello descritto nella mappa del nano. Un antico tempio di Myrkul, precedente divinità della morte e completamente diverso per atteggiamento da Kelemvor. Un esercito di scheletri ci assalì. Le loro ossa si frantumarono contro le nostre armi. Nonostante tutte le nostre differenze e l'allegra follia con cui conviviamo devo ammettere che, quando le cose si fanno serie, riusciamo ad avanzare come una perfetta unità da combattimento.

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Liberammo diverse stanze dai loro trapassati inquilini ed in una di esse trovammo il diario molto particolare. Su quelle pagine erano descritti gli studi di un Vampiro. Sorrisi nel leggere i suoi appunti. Dentro di me si stava accendendo il fuoco della sfida, il brivido di un confronto. Ash mormorò di un Bodak a guardia del tesoro dell'antico tempio e del potere mortale del suo sguardo. Io non ascoltavo. La mia mente era concentrata sul mio prossimo avversario.

L'aria puzzava di morte e decomposizione. Il grande salone era coperto di sarcofagi in pietra. Avanzammo cauti ed in formazione. Una leggera nebbia cominciò al salire dal pavimento. Guardai il nano e dissi semplicemente che il vampiro era mio. Lui annui in silenzio, alzando leggermente il suo scudo.
Apparvero dal nulla, materializzandosi dalla nebbia. Il vampiro ordinò ai suoi sudditi ci attaccarci. Come se non fossimo altro che piccoli topi da spazzare via.

Sciocco arrogante bastardo!



Glorin caricò i mostri che aveva davanti, creandomi lo spazio perfetto! Corsi incontro al mio avversario che mi aspettava sorridendo. Coprii la distanza tra di noi in pochi attimi e prima che potesse aprire la bocca per emettere un singolo suono, gli avevo aperto uno squarcio lungo la gola. Adesso ero il solo che rideva, festante e folle, ormai pervaso dal brivido della lotta.
Non ha senso affondare i colpi su un corpo morto che si rigenera. Così schivai il suo ultimo attacco e con un perfetto fendente gli staccai la testa dal collo. Un taglio netto e preciso.
Ripresomi dal furore dello scontro mi voltai verso i miei compagni. Nessuno di loro era caduto. Solo qualche lieve ferita. Li vedevo bene. Fieri e vittoriosi dopo quello scontro. Era quasi difficili riconoscerli adesso.

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Il Bodak ci aspettava a guardia del tesoro del suo dio. Provò ad usare i suoi poteri sul bardo. Il suo ultimo errore. Glorin lo attaccò furioso e armato della sua "Giustizia Nanica" ed il mostro non ebbe molta scelta se non quella di tornare dal suo vecchio e decrepito dio.

L'aquila aveva vinto una nuova battaglia. Il tesoro era stato recuperato ed il segreto di quelle vecchie mura svelato. Tornammo quindi in superficie, pronti ad affrontare la prossima avventura.

 
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