Faerûn's Legends

Cronache dell'aquila di sangue

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view post Posted on 9/1/2019, 18:46
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Lord of the Sfig

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CITAZIONE
Non c'importa tanto di non arrivare da nessuna parte quanto di non avere compagnia durante il tragitto.



<gli ultimi avventori stanno lasciando la sala e tu mi chiedi di entrare. Entra pure mio giovane amico, siediti e scaldati al mio fuoco. Penserò io a te. Ho carne per il tuo stomaco e birra per la tua gola. Ho anche qualcosa per scaldare il tuo cuore. Una storia. Farò giudicare a te se sia bella o brutta, ma di sicuro è grandiosa. Parla di un gruppo di amici, di battaglie, di vittorie e di sconfitte. Di gloria ed infamia. Di vita e di morte. Non so se sia la più grande storia che tu abbia mai sentito, ma una cosa te la posso assicurare sarà una di quelle che non dimenticherai mai. Magari la racconterai ai tuoi amici, agli altri avventurieri come te. Si, lo so cosa sei. Ne Passano tanti di tipi come te, li riconosci dall'odore. E dallo sguardo. Quello sguardo! non puoi sbagliare. Si la racconterai anche a loro, a quelli come te. Perché sappiano, perché imparino da essa e ne traggano forza. Ti narrerò la storia dell'aquila di sangue. Oh, ma tu hai sgranato gli occhi! tu conosci il nome. Sei fortunato. Si proprio fortunato. Ora conoscerai anche come andarono le cose.Perché io ero li. Ero uno di loro....>


Utilizzate pure questo threand, voi della compagnia per raccontare dal punto di vista del vostro pg le avventure comuni, e/o se volete le storie che direttamente o meno riguardano l'aquila.
 
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view post Posted on 10/1/2019, 12:10

Assassino di Briganti

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(off : Questo piccolo passaggio sarà ambientato nel futuro per esigenze narrative.... e un pò per mio diletto :) )

La locanda era piena di gente, concentrata a bere, cantare, provocarsi civilmente. Il bardo entrò senza indugio, si sentiva come a casa. Salutò con un sorriso malizioso la cameriera e si appoggiò al bancone per avere una visuale migliore dell'immensa sala.
Le gente di quella piccola isola era sempre felice, senza alcun pensiero. Non c'erano guerre in quella piccola comunità, nessun crimine... Un luogo così dannatamente piccolo da non avere spazio per queste cose.
Il bardo vide l'oggetto della sua ricerca nell'angolo più nascosto della sala. Ordino una bottiglia di vino e si diresse verso quel punto preciso.



Un uomo sedeva solo a quel tavolo. Gli abiti sporchi del minatore ed un vecchio e logoro cappello a tesa larga ben calcato sulla testa. I lunghi capelli ricadevano sulle spalle come una cascata argento vivo. La barba lunga e spettinata presentava ancora qualche ciocca nera, creando curiose sfumature.



" Siete una delle aquile?" Chiese il Bardo posando la bottiglia sul tavolo.

L'uomo non alzò gli occhi, continuando a rigirare il calice ormai vuoto nella mano destra. Emise solo una debole risata prima di iniziare a parlare.

" Il suo spettro... solo la sua ombra" un'altra debole risata "Che cosa vuoi ragazzo?"

" Solo che rispondiate a qualche domanda. Sto terminando un libro. Si intitola " Compagnie e gruppi della costa della spada".

" Un'altro bambino che vuole sapere dell'aquila" commentò l'uomo dai capelli grigi versandosi un pò di vino.
" allora dovrai ordinare altre di queste" disse facendo ondeggiare la bottiglia davanti gli occhi del bardo.

" I soldi non sono un problema" mormorò con orgoglio il ragazzo.

" Lo dicono in tanti. Poi ti ritrovi a vivere nella stessa casa con un'aspirabirra travestito da nano ed ecco che i conti non tornano più!" L'uomo si fermò un'altra volta per riempire il calice che aveva appena svuotato. Il giovane bardo di chiese se quelle pause fossero una conseguenza dell'alcool oppure una voluta scelta teatrale. " Ti tocca fare i conti con i tuoi vizi, più quelli del nano tracannatore ed ecco che la contabilità esplode in un caos disordinato di numeri e scadenze!
Ma non sei venuto qui per gli sfoghi di un vecchio. Mi hai cercato per i miei ricordi. Ti accontenterò. I ricordi ci permettono di scorrere all'indietro le pagine della nostra vita e di ritrovare la forza della gioventù ormai perduta.
Come vuoi che inizi? con un c'era una volta? oppure con un tanto tempo fa? No. No. No. Il modo migliore di iniziare è con le parole del mio amico nano ....."



" Ho in mente un grande progetto......"
 
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view post Posted on 12/1/2019, 10:42

Assassino di Briganti

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5 umani e 2 nani entrano in una taverna....

Dopo l'ultima avventura della compagnia sono stati messi ben in evidenza due punti:

-Il primo: Dobbiamo comprare un nuovo edificio dove trasferire la sede e anche per allargare gli alloggi.

- Il secondo: Gli ultimi avvenimenti hanno dimostrato quanto siano ancora acerbi i nostri compagni.


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Glorin non rappresenta un problema, mettendo da parte la sua insaziabile sete di birra, ovviamente. Forse troppo spesso cede alla tentazione di distribuire "Giustizia Nanica" al mondo ma è un ottimo guerriero ed un amico fidato.
La sua abilità in battaglia compensa alla perfezione la sua terribile "Diplomazia nanica". Spesso credo che per ripagare Gloin dovrò proteggere il fratello non nel furore di un combattimento ma al tavolo di una locanda!



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Ash. La mia Pupilla è ancora giovane sotto molti aspetti, anche se il potere comincia a crescere esponenzialmente in lei. Mi capita spesso di rivedermi in lei... Quando ero ragazzo... Quando ero motivato....
Appena sarà possibile la presenterò al mio Signore. Egli saprà istruirla meglio di me sulle arti arcane. Per il resto sono fiero di lei.
Si è costruita una perfetta vita al Gate, si atteggia a civetta sconsiderata, celando tantissimo dietro la sua risata argentina.
Glorin pensa che abbiamo una relazione fisica. Niente di più falso. Non toccherei mai Ash in quel senso. La sua bellezza è senza dubbio travolgente, ma come suo mentore desidero prendermi cura dei contenuti e non della copertina. Lei rappresenterà il mio dono a questo sciocco mondo....



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Raz è il più grande mistero della compagnia. Bislacco cantastorie con un innata propensione alla magia e alle donne. Spesso si nasconde per la città quando lo cerchiamo per un lavoro o per qualche esplorazione. Eppure non è malaccio in battaglia ed alcune sue abilità sanno aiutare l'intero gruppo. Peccato che sia spesso con la testa sotto la gonna di qualche donna alcune volte anche letteralmente.
Credo sia il caso di richiamarlo all'ordine e pretendere un pò di disciplina. Se vogliamo cominciare a farci conoscere è ora di alzare un pò l'asticella.



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Krum ha dimostrato un incrollabile coraggio misto ad incoscienza. Durante l'ultima spedizione, in quel dannato circolo di adoratori di diavoli, è stato messo in seria difficoltà andando ad incidere anche sul resto della compagnia. Il suo potenziale latente è molto interessante e anche l'arma da lui scelta ha il suo fascino. Credo che sia il caso di iniziare una dura serie di allenamenti. Per nostra fortuna il Glorin può essere un ottimo motivatore....





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Grim o come lo chiama Glorin " Nano due", deve ancora dimostrare molte cose. Mi aspetto molto da lui. Tutti i nani che ho conosciuto erano abili guerrieri, più duri della roccia e con la volontà d'acciaio. Pretendo questo e molto di più. Chiederò a Glorin di essere particolarmente duro con lui in vista dei prossimi allenamenti....


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Aida è un enorme punto interrogativo. Qualcuno l'ha più vista dopo che siamo tornati al gate? qualcuno sa che fine abbia fatto?
Poco male. La scelta è stata di Ash e quindi sarà lei ad occuparsi della nostra nuova giovane recluta. Non mi piace avere punti ciechi...



Credo sia tempo di cominciare a spronare le truppe....



Edited by carebas - 6/2/2019, 13:07
 
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view post Posted on 13/1/2019, 13:50
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*diversi giorni prima*


Incontro a lui venivano due umani, armi in pugno. Correvano come disperati. Alle loro calcagna, sempre loro due. Glorin sulle prima restò decisamente perplesso. Due gemelli che inseguivano un altra coppia di gemelli? e perché quelli che avevano le armi erano quelli che scappavano?. La faccenda era decisamente strana. Tanto valeva indagare. Gli umani gli urlarono di correre il nano sguainò l'ascia ed aspettò. Uno dei due inseguitori si gettò su di lui. Le sue mani si deformarono fino a mostrare delle unghie lunghissime, simili a rasoi. L'immondo mirò al collo, l'armatura rispose no. Il secondo no fu dato dallo scudo che non si era alzato in tempo per parare il colpo. Sicuramente troppo lento per deviarlo, ma abbastanza veloce da diventare un assist per un buon attacco. Lo scudo nanico impattò sul volto della creatura. Lo stordimento durò un secondo, poi fu il turno dell'ascia. La testa rotolò subito via.
Il tutto era durato soltanto pochi istanti, tuttavia la cosa che lasciò senza parole Glorin, era il fatto che la testa una volta recisa stava cambiando morfologia, mostrando il volto di una creatura umanoide, brutta come poche fra l'altro.
L'altro inseguitore vista la mala parata fece per tornare indietro. Fu travolto da un ammasso di barba metallo e cattive intenzioni. Il pesò di Glorin fu ampiamente sufficiente per travolgere la creatura e schiantarla sopra un masso, a boccheggiare per il dolore di qualche ossa rotta. Ci vollero un paio di colpi di ascia questa volta, ma anche per questa "cosa" la fine fu la stessa.
Chiamò i due umani e li rassicurò del fatto che ora tutto fosse apposto. Loro lo ringraziarono molto ed insistettero per una ricompensa, ed il buon nano non si fece pregare. Gli offrirono dei platini, pochi per quello rifiutò. Propose una cosa diversa. Informazioni. Si fece spiegare cosa ci facessero da quelle parti.
Gli umani raccontarono che dietro di loro si trovava uno dei canali di scolo delle fogne di baldur's gate. Uno cosi vecchio da non essere segnato su nessuna piantina. Li avevano trovato uno scheletro con una vecchia mappa. La mappa parlava di un tempio dimenticato appartenuto ad uno oscura divinità della morte. Un tempio da esplorare, con ancora tutti i suoi segreti da svelare. L'associazione segreti uguale monete fu ovviamente istantanea per l'avido nano, tuttavia fece finta di nulla. Si fece mostrare la mappa. I due si guardarono in faccia e decisero di regalargliela direttamente. Ne avevano avuto abbastanza di avventure. Dicevano.
Problemi loro ovviamente. Glorin ringraziò i due per la loro paurosa generosità, paurosa perché dettata dal fatto che si stavano ancora cagando sotto, e si diresse alla volta dello scheletro.
Lo trovò nel punto indicato. Nessuna ferita evidente. Eppure qualcosa lo aveva ucciso. Delle sbarre logorate dal tempo si intravedevano attorno ad un intricato groviglio di muschi muffe e Moradin solo sa cos'altro. Certo sarebbe potuto passare da quel punto ma ci sarebbe voluto tempo.
Ora aveva una mappa. Avrebbe cercato un ingresso più comodo, e lo avrebbe fatto alla sede della compagnia.

Sarebbe stato divertente farlo tutti insieme.

<himir! dove diamine ti sei cacciato vecchia spugna? ho trovato una cosina...>


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view post Posted on 16/1/2019, 13:31

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Una Birra,due compari e un'avventura inaspettata

" Sai Glorin, ho sentito voci di un piccolo villaggio dove viene prodotta una birra davvero ottima. Che ne dici?"

Ancora adesso non mi capacito di come abbia potuto credere a quel pettegolezzo. Sto davvero invecchiando. Oppure sono semplicemente distratto da tutto il lavoro che c'è dietro l'organizzazione della compagnia.
Sta di fatto che il mio amico nano, appena udito la parola BIRRA, ha spronato il suo lama e si è diretto immediatamente nella direzione da me indicata.

Il piccolo villaggio si presentava bene. Pochi abitanti, pochissime costruzioni. Il tutto era stato edificato accanto un placido fiume. Mettemmo i cavalli nella stalla ed entrammo nella costruzione che presentava l'insegna di una locanda. La sala era quasi deserta, o almeno era quello che risultava ad una prima occhiata. Il locandiere fece un impercettibile segno con il capo ed io ringraziai i miei riflessi, allenati negli anni, che mi permisero di schivare un coltello rapido comparso alle mie spalle. Gli aggressori si rilevarono 4 e durarono più o meno lo stesso numero di secondi.
Ci guardammo stupiti, Glorin ed io. Negli occhi del nano era palese una domanda: " Un ottima birra vero?". Ignorai momentaneamente la sua giusta constatazione. Uscii all'esterno e mi ritrovai ad affrontare altri 3 aggressori. Mentre dalla balconata al piano superiore Glorin si liberava senza difficoltà di due cecchini mal nascosti.

" Himir" Urlò il nano con tono tra il sorpreso e il dubbioso " uno di questi ha detto che ci avrebbero sacrificato a Cyric! Sai chi è?"

Al nome del folle dio un lungo brivido scese lungo la mia schiena. Cyriti! eravamo finiti in grossi guai!

" Significa che siamo nei guai! Scendi è meglio essere veloci!"

Esplorammo gli edifici rimanenti , trovando sempre una decisa resistenza. Dannati Cyriti! sono come scarafaggi. Più ne uccidi e più spuntano sempre fuori.
Nell'ultima casa, quella che presentava una maggiore difesa, trovammo una botola nascosta. Ci guardammo ed in silenzio annuimmo. Non servono parole in battaglia. Non quando viaggi con un compagno che conosce a memoria i tuoi movimenti e i tuoi schemi di attacco. Glorin aprii la botola ed io scivolai silenzioso lungo le scale, verso un tenue bagliore. Durante la discesa mi tornarono in mente le parole del mio Signore, quando altri Cyriti minacciavano la sua città...

" Trova e distruggi Alfirin! questi sono i miei ordini. Trovali e uccidili tutti!"

Sorrisi al ricordo di quelle parole e delle incredibile imprese che ne seguirono. Ero giovane allora ed erano altri tempi. Ma quel ricordo risvegliò in me un strana nostalgia. Sapevo esattamente quello che dovevo fare. Gli ordini del mio Signore non erano succubi del tempo....



Lo spazio era grande, le urla dei nostri avversari risuonarono forti sulle pareti di fredda pietra. Il clamore dell'acciaio che cozza contro acciaio riempì l'aria, mentre il pavimento cominciò a macchiarsi di rosso come coperto da una marea scarlatta.
Glorin ed io avanzavamo furenti e decisi. In quel momento non c'era spazio per le nostre classiche battute, per l'ironia. Facevamo quello per cui eravamo stati creati, temprati. Lui dalla gelida pietra. Io dal tagliente sorriso di un vecchio folle.
Uno dopo l'altro i nostri avversari caddero, maledicendoci decine di volte.
Invocarono il loro folle dio inutilmente. Come molti della sua specie non ascoltava. Io sorridevo festante in quell'orgia di spade, sangue e carne dilaniata. Un breve ed intenso tuffo nel mio passato...

Un arrogante incantatore comparve davanti a noi scagliandoci contro un enorme Golem di carne sanguinolenta.



Glorin lo caricò immediatamente, lasciandomi la strada libera per il mago. Rapido ed estasiato da quello scontro corsi verso il mio avversario. I miei bracciali magici mi difesero da un suo incanto, mentre sorridendo come un pazzo affondavo la mia lama nel suo petto, aprendo uno squarcio sino al suo ventre. Rapido, preciso, efficace.

Mentre frugavamo la stanza in cerca del bottino, sentimmo un pesante rumore di pietra che sfregava contro pietra. Silenziosi e attenti seguimmo il suono, trovando infine un angusto passaggio. Un guardia ci venne incontro ma non ebbe neanche il tempo di gridare.
Attraversammo lo stretto passaggio ed entrammo in una stretta stanza arredata con un tavolo, sedie, forzieri e librerie. Un sacerdote di Cyric ci stava aspettando circondato dalla sue guardie.

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Glorin prese una lunga ricorsa , scagliandosi con tutto il suo peso contro il sacerdote. Lo slancio li sbalzò indietro , fracassando il tavolo e le sedie. Il cyrita non ebbe il tempo di emettere alcuna parola. L'urto con il nano lo stordì il tempo necessario per permettere a Glorin di tagliare quella testa bacata.
Le guardie non poterono difendere il loro capo. Troppo occupate ad assaggiare il freddo tocco delle mie lame.

La vittoria era nostra ed anche se soddisfatto di portare a casa la pelle ed un ricco bottino, Glorin non mancò di farmi notare il mio errore. Sorrisi alle proteste del mio amico ma non contestai. Alla fine aveva ragione lui.....

Edited by carebas - 17/1/2019, 12:33
 
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view post Posted on 23/1/2019, 12:28

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Un nuovo inizio....

Silenzio...

Questa notte è stranamente calda e calma, come avviene prima di una tempesta. Sento il nano russare anche attraverso le pareti che ci dividono. Mi alzo lentamente dal letto e vedo la mia pupilla dormire placidamente. Sembra ancora una bambina dopotutto. Esco silenzioso dalla mia stanza passando davanti la porta del bardo. Una risata allegra di donna mi strappa un sorriso dalle labbra. Almeno lui si sta divertendo.


Silenzio...

Scendo nella nuova sede della compagnia. I rumori della notte arrivano ovattati e confusi. Una notte troppo tranquilla, anche per il Gate. Passo dietro il bancone e mi verso un calice di vino. Ammiro soddisfatto il lavoro del nano, il realizzarsi del nostro progetto. Glorin sa esattamente quello che vuole, forse è questa la caratteristica che lo distingue dal fratello.
Lentamente mi sposto verso la finestra, osservando la notte regnare incontrastata sulle strade deserte. Per caso incrocio lo sguardo con il mio riflesso e noto un sorriso sarcastico sul volto. So di non stare ridendo e che quello che vedo è solo un allucinazione.



Il vento...

Pian piano il mio riflesso comincia a ondeggiare, come una superficie d'acqua increspata dal vento. Ed ecco che i contorni del viso non sono più i miei ma quelli del mio vecchio maestro.



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" Come ti sei ridotto, povero Feadur! Un lavoro onesto, un profilo rispettabile. Sembri un dannato damerino lo sai?"
La sua risata è sempre stridula e gracchiante. Oscenamente irritante e inquietante.

" Sono solo quello che il tempo ha voluto."

" Eppure una volta non eri questo. Ricordi? I bei tempi in cui ti muovevi come un'ombra a reclamare vite per il tuo padrone? Quei giorni così lontani! all'epoca realizzavi intricate ragnatele di piani, cospirazioni e progetti. Attraversavi incolume gli strati sociali degli uomini con la stessa facilità con cui un coltello ben affilato trapassa il petto di un bambino."

" Sei morto, vecchio bastardo. Dovresti avere il buon gusto di stare zitto"

" Sapevo che non mi avresti ascoltato. Così ho portato degli amici"


Vento...

Il riflesso si contorce di nuovo, mischiando i vacui colori sul vetro. L'immagina sfoca verso un grigio scuro e inesorabilmente prende la forma di un uomo con il volto coperto da un alto cappuccio grigio. Le labbra serrate e prive di espressione. Le mani si aprono e si chiudono di continuo, anelanti di un nuovo confronto... di una nuova missione.



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"Io sono Alfirin della nera. Sono l'ombra di Garos, la sua lama e la sua ira. Per suo volere ho dato la caccia ai cyriti e ho fatto scempio dei loro corpi, facendoli soffrire atroci sofferenze prima di spedirli dal loro folle dio! Mi sono mischiato a quegli sciocchi infedeli. Ho mostrato loro la vera natura dell'inganno. Le mie carni sono state dilaniate, il mio sangue ha costruito un sentiero che ci ha portato alla meta. Ma nonostante tutto, non ho mai mostrato dolore o paura."

" Sei stato solo una parte di me e qualcosa della tua essenza vive ancora nel mio animo. Sei il miglior abito che abbia indossato, il mio più grande successo. Ma ormai non mi occorri più. Quando il mio signore chiamerà risponderò come sempre. Ma non tornerai,non al momento"

Vento...

Il riflesso torna ad essere indistinto, sfumando dal tetro grigio ad un più vivace verde. So benissimo chi sta per arrivare. Ma non mi incute alcun timore, nonostante quell'irritante sorriso di sfida sul volto.



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" Sono Ren, Uccisore di briganti. Fondatore dei Draghi neri"

" Non sei altro che un progetto nato a metà. L'aborto di un idea. I Draghi Neri erano solo una bozza sulla tela della mia vita. Un utopia irrealizzabile. Sparisci immediatamente"

Vento...

Ecco di nuovo quel turbinio davanti ai miei occhi. Ora il verde vortica ed esplode in uno schizzo nero scuro, coperto da una maschera bianca. La sua voce è melodica e la sua postura possiede qualcosa di regale.



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" Immagino tu sappia chi sono!"

" Il mio più grande fallimento. Mi hai quasi ucciso"

" Non mentire! Non con me. Non a te stesso. Sono il tuo più grande successo. Tramite di me sei arrivato a sfiorare la cima della piramide! Insieme abbiamo fatto crescere il tuo potere e la tua influenza"

"Non sei altro che un fallimento. Questa è la verità. Ma forse, senza di te , non sarei arrivato fin qui"

Vento...

La figura china lentamente ed elegantemente il capo prima di scomparire in un vortice sfocato di colori indistinti. Resto immobile, attendendo il nuovo ospite che non tarda ad arrivare. Il colore rosso diventa la tonalità maggiore accompagnato dal volto di un ragazzo illuminato da un largo sorriso divertito. I suoi abiti sono sporchi e logori. Il sangue sgorga copiosa da diverse ferite aperte. Ustioni di diverso tipo martoriano il suo petto. Lo guardo negli occhi, più vecchi della loro età e provo un'irrazionale paura.



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" Io sono Feadur, lo spirito oscuro. Ho superato con successo tutte le dolorose prove a cui mi ha sottoposto il vecchio bastardo. Il mio cuore è freddo e vuoto, privo di sciocche emozioni.
Guardami bene, stupido damerino! Sono le fondamenta su cui hai edificato il tuo castello. Vivo ancora li! Nei sotterranei del tuo animo. Pronto a riemergere all'improvviso. Non sei un mercante, un locandiere. Nemmeno un avventuriero o uno sciocco innamorato. Sei un mostro in agguato nella notte. Sei l'incarnazione del male che prolifica libero nel cuore dell'umanità!"


" Sei la cosa che temo di più.Lo sei sempre stato. La tua mai doma sete di sangue e di sfide. Il tuo desiderio di scomparire e di soggiogare il mondo, li sento ancora forti. Talmente potenti che a volte devo concentrarmi per contenerli.
Sei il mio passato e sei stato anche un ottimo insegnante. Ma le cose sono diverse adesso. La tua follia può portare alla disfatta.
Ho appreso quello che serviva ed ora non avrò più bisogno di te"


Il ragazzo mi indica ridendo, prendendosi gioco di me. Forse fa bene a farlo. Prendere in giro la gente, esaltare le loro debolezze a suo vantaggio è sempre stato il suo gioco preferito.

Vento...

Ora il riflesso prende l'aspetto e la voce del vecchio Kantus. Il suo sorriso da lupo si allarga festante. Pensa di aver vinto. Di aver smosso qualcosa dentro di me. Quanto cieco orgoglio.



" Giovane Feadur hai preso una decisione? a quale mondo appartieni?"

" Ci ho messo più tempo di quello che avrei immaginato a comprendere quanti limiti avevate te e la mia famiglia. Ma finalmente ci sono arrivato. Voi agivate solo nelle tenebre, usando il dolore come arma. Senza riuscire a vedere le alte mura che vi stavate costruendo intorno. Ma non posso accusarvi di nulla, alla fine non eravate altro che esseri umani. Niente di più! Troppo confusi a perdervi in un labirinto diviso tra ombre e luci. Non trovo molte differenze tra di voi e quelli che si autodefiniscono "Eroi". Solo l'altra faccia della medesima moneta. Esseri deboli e poveri, prigionieri delle loro stesse limitazioni.
Io sono diverso. Ora capisco le parole di mio padre. Adesso comprendo bene perché devo vivere nel crepuscolo. Io non ho limiti, vecchio bastardo. Io posso usare indifferentemente la verità e la menzogna per ingannare. Posso vivere alla luce senza il timore che mi bruci e sono in grado di vagare nella notte senza il terrore delle sue ombre. Questo luogo è il miglior santuario possibile, così palese da essere totalmente celato. Arriverò alla mia meta, stanne certo. Forse ci metterò più tempo ma arriverò comunque. Otterrò tutto, vecchio bastardo. Potere, influenza e ricchezze. Sarò quello che il tempo ed il destino hanno voluto."


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Il mio riflesso riprende il giusto posto sul vetro. Alziamo il calice all'unisono per brindare al futuro. Provo a trattenere una risata ma finisco per abbandonarmi ad essa. Una lunga e intensa risata che risuona quasi spettrale nella grande stanza vuota.
Per la seconda volta nella mia esistenza mi ritrovo a parlare da solo con un folle. La prima capitò tanti anni fa, quando Elen e Dime entrarono a far parte della mia vita. Quando ancora credevo di appartenere solo alle tenebre. La luce ancora mi feriva perché ero solo io a volerlo, ad ingannarmi. Una grande bugia a cui mi sono aggrappato per troppo tempo!
Questo è un nuovo inizio.....



Brindo all'aquila!
Che possa portarmi lontano sopra le sue grandi ali!



Edited by carebas - 31/1/2019, 12:44
 
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view post Posted on 25/1/2019, 22:48
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La differenza fra il detto ed il non detto è la stessa che passa dall'avere un contratto davanti ed il sapere perché non va firmato
Garlian Redbeard, nano mercante

Aveva vista la mappa almeno una mezza dozzina di volte, ed iniziava a decifrare gli strani scarabocchi usati per tracciare una strada . Il passaggio non era stato difficile da localizzare, su quello lo stropicciato pezzo di carta era abbastanza chiaro. I problemi iniziavano poi. Una biforcazione portava a due differenti strade da percorrere, ma nessun riferimento sul "cosa" avrebbero potuto incontrare. Sicuramente sarebbe stato comodo, ma bisognava adattarsi. La capacità di adattamento, è la prima vera forma di sopravvivenza.
<quando le cose cambiano Glorin hai due scelte davanti a te, o cambi con loro o diventi come una roccia ed aspetti che sia il resto del mondo a diventare come te. Sono tutte e due ottime scelte, solo con la seconda ricordati di avere a tua disposizione qualche centinaia di anni per portare avanti il progetto>.
Questa era una delle massime preferite del nonno. Lui aveva girato il Toril, aveva incontrato mondi e modi di fare diversi. La sapeva decisamente lunga.
Questa capacità di adattamento il povero Glorin l'aveva imparata dai suoi bislacchi compagni di avventure. Volente o dolente, finivano sempre in situazioni pericolose. A volte se la cavavano buttandola nel caos più puro, ed in quello nessuno era maestro quanto il loro bardo. In altre situazioni, la mortale precisione dei colpi di Himir, avevano trasformato una orribile orribile morte, in una gloriosa vittoria. Quando le cose si mettevano male, e gli dei erano con te, potevi avere la fortuna di vedere la piccola Ash smetterla di lagnarsi di qualche cosa, ed iniziare a recitare un veloce e devastante incantesimo. Ovviamente, non erano mancate occasioni nelle quali la testardaggine, sua grande qualità aveva spinto il gruppo a non mollare, ed a riuscire a tornare a respirare aria pulita, quando iniziavano a perdere la speranza di poterlo fare ancora.
Da ognuno di loro stava imparando qualcosa, ed iniziava a sentirsi cambiato nell'animo. Gli voleva bene. Certo neanche sotto le più atroci torture lo avrebbe mai ammesso, ma del resto essere un vero nano non è cosa per tutti, no?.
Per riuscire in questa impresa aveva bisogno delle qualità di ognuno di loro, e soprattutto di essere preparati.
Sotto l'enorme dito di Glorin era riportato un disegno. Un teschio emergeva da uno sfondo nero. Aveva chiesto un pò in giro con discrezione, fino a che qualche studioso gli aveva indicato come questi altri non fosse che l'emblema di un oscuro e pericoloso dio della morte umano. La cosa non prometteva nulla di bene.
A margine del disegno era riportata una frase ancora più criptica
"La vita è un viaggio sopra un ponte sospeso fra passato e futuro. Colui che vive fra i due mondi ti indicherà il tuo futuro. Solo allora tu saprai che dovrai lottare, per non unirti a lui"
No, decisamente non promette nulla di buono.

Glorin iniziò a fare mente locale su come preparare al meglio lui ed i suoi compagni in questa discesa. Sicuramente non sapevano cosa avrebbero trovato, ma di una cosa era certo. In pochi avevano messo le mani dove lui sperava di metterle, e sicuramente ne sarebbe valsa la pena.
 
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view post Posted on 31/1/2019, 11:06
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CITAZIONE
La differenza fra la gloria e la fama, è che la prima è data dalle tue azioni e la seconda da come esse sono raccontate.

Balir Redskull, chierico di Moradin



Iniziava ad essere dannatamente difficile mettere in riga quella banda di bastardi che a tempo perso erano anche suoi compagni. Prima di fare l'ultima spedizioni il bardo ne fece una delle sue. Era uccel di bosco da settimane ormai, nulla di nuovo per carità, ma Glorin iniziava a temere il peggio. Non che gli fosse successo qualcosa di grave o che fosse in pericolo, no. Il suo terrore era che ne avesse combinata un altra . Il terrore si rivelò più che giustificato. Poco prima della data concordata per la spedizione, si presentò Himir con un lungo elenco. Era il conto della casa del piacere, dove avevano scoperto il loro bardo si era divertito a festeggiare per settimane a spese loro, a quanto pareva.
Una cifra spaventosa spesa in dissolutezza, l'importo era tanto elevato da far impallidire persino un pasha.
A sentire il totale il nano svenne due volte, ed anche Himir ebbe più di un mancamento. Quando ancora non si erano ripresi dallo sgomento, eccoti tornare il biondino. Ovviamente doveva aver sentito qualcosa, perché non si fece fisicamente vedere, nono. Con la sua magia pensò bene di far sentire la sua voce da qualche parte della stanza. Glorin setacciò la stanza da cima a fondo ma nessuna traccia. Sicuro si era rintanato in qualche punto e si muoveva sfruttando le sue doti. La collera raggiunse un punto critico ed il nano iniziò a voler veramente staccare le braccia al bardo questa volta. Cosi in un raptus di rabbia prese sacchi e sacchi di farina, e cosparse ogni superficie alla ricerca di una traccia. Poi stanco, si sedette sopra il forziere che da giorni troneggiava nella sala comune, senza che nessuno ovviamente si degnasse di spostarlo.
Vuoi vedere che il bardo era li?
Usò vari metodi per farlo soffocare li dentro, sui quali è meglio sorvolare in realtà, fino a che Raz, dovette scegliere se rivelare la sua presenza o morire senza aria. Disse a tutti di essere li dentro, e lo fece a modo suo. Evocò dentro il baule una creatura con la sua magia. Il baule era troppo piccolo per contenerla, ed infatti fu squarciato da un enorme cane e nel contempo Glorin, vittima del contraccolpo fini esattamente dentro un vaso. Corellon in quel momento probabilmente volle cambiare nome, visto l'ammontare delle bestemmie del nano. Non pago di ciò il bardo aspettò Himir che tirasse fuori Glorin da li, e come il nano fu in piedi, pensò bene di imbiancarlo con una bella folata di vento. Semmai qualcuno vi chiedesse di descrivere con la massima accuratezza uno sguardo assassino, beh usate Glorin il bianco come esempio.
In tutto questo Raz spariva di nuovo, entravano nella stanza Krum ed Ash, ed ancora non erano iniziati i preparativi.
 
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view post Posted on 31/1/2019, 13:35

Assassino di Briganti

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" Ehi amico, puoi prestarmi le tue Zanne?"

CITAZIONE
" Ricorda sempre ragazzo. Non permettere mai ai tuoi demoni di influenzare il presente. Impara piuttosto a sfruttarli, a manipolarli secondo i tuoi scopi. Il loro dolore può aumentare il tuo potere"
Il Vecchio Kantus. Maestro assassino.

Alla fine Glorin aveva sistemato ogni particolare e calcolato ogni possibile opzione. La sua spedizione stava per iniziare, nonostante il ritardo dovuto alla dilagante follia del bardo. Raz era riuscito a spendere in alcool e donne una cifra assurdamente elevata, delegando infine il conto alla compagnia. La sua punizione sarà ovviamente bilanciata alla colpa... Sempre che Glorin non lo uccida prima.

La discesa nelle viscere del Gate è stata lunga e lenta, circondati spesso da inutili parassiti che si alimentano all'ombra della città. Avanzavamo in formazione compatta. Glorin in avanti, aprendoci la strada e mantenendo saldamente la posizione come solo un nano sa fare. Raz chiudeva la fila, dando protezione alle nostre spalle. Ash viaggiava in mezzo a noi protetta da Krum, su mie direttive. La protezione della nostra incantatrice sarebbe stato il primo passo del suo addestramento. La mia posizione era mobile. Non era mai fermo in un punto. Mi muovevo di continuo per dare maggiore protezione al gruppo, cercando il più possibile di eliminare possibili punti ciechi.

Le rovine al secondo livello erano inquietanti, non per il degrado di quelle antiche strutture, bensì per i poveri resti degli studiosi che avevano trovato quel sito. Smembrati, con segni di morti e artigli. I primi non morti che affrontammo al primo livello erano Ghoul e Ghast. Mangiatori di cadaveri. Li abbiamo abbattuti come mosche.
Durante la nostra discesa notai un palese cambiamento nel Bardo. I suoi occhi erano tristi e persi in pensieri. Mi parlò brevemente dei suoi fantasmi personali e di come essi incarnassero il dolore, la speranza e il suo rimorso. Aveva certamente perso delle persone care in passato e quei pensieri ne erano la prova. Ma serviva lucido in quell'antro e sopratutto efficiente.

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Il secondo livello era esattamente quello descritto nella mappa del nano. Un antico tempio di Myrkul, precedente divinità della morte e completamente diverso per atteggiamento da Kelemvor. Un esercito di scheletri ci assalì. Le loro ossa si frantumarono contro le nostre armi. Nonostante tutte le nostre differenze e l'allegra follia con cui conviviamo devo ammettere che, quando le cose si fanno serie, riusciamo ad avanzare come una perfetta unità da combattimento.

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Liberammo diverse stanze dai loro trapassati inquilini ed in una di esse trovammo il diario molto particolare. Su quelle pagine erano descritti gli studi di un Vampiro. Sorrisi nel leggere i suoi appunti. Dentro di me si stava accendendo il fuoco della sfida, il brivido di un confronto. Ash mormorò di un Bodak a guardia del tesoro dell'antico tempio e del potere mortale del suo sguardo. Io non ascoltavo. La mia mente era concentrata sul mio prossimo avversario.

L'aria puzzava di morte e decomposizione. Il grande salone era coperto di sarcofagi in pietra. Avanzammo cauti ed in formazione. Una leggera nebbia cominciò al salire dal pavimento. Guardai il nano e dissi semplicemente che il vampiro era mio. Lui annui in silenzio, alzando leggermente il suo scudo.
Apparvero dal nulla, materializzandosi dalla nebbia. Il vampiro ordinò ai suoi sudditi ci attaccarci. Come se non fossimo altro che piccoli topi da spazzare via.

Sciocco arrogante bastardo!



Glorin caricò i mostri che aveva davanti, creandomi lo spazio perfetto! Corsi incontro al mio avversario che mi aspettava sorridendo. Coprii la distanza tra di noi in pochi attimi e prima che potesse aprire la bocca per emettere un singolo suono, gli avevo aperto uno squarcio lungo la gola. Adesso ero il solo che rideva, festante e folle, ormai pervaso dal brivido della lotta.
Non ha senso affondare i colpi su un corpo morto che si rigenera. Così schivai il suo ultimo attacco e con un perfetto fendente gli staccai la testa dal collo. Un taglio netto e preciso.
Ripresomi dal furore dello scontro mi voltai verso i miei compagni. Nessuno di loro era caduto. Solo qualche lieve ferita. Li vedevo bene. Fieri e vittoriosi dopo quello scontro. Era quasi difficili riconoscerli adesso.

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Il Bodak ci aspettava a guardia del tesoro del suo dio. Provò ad usare i suoi poteri sul bardo. Il suo ultimo errore. Glorin lo attaccò furioso e armato della sua "Giustizia Nanica" ed il mostro non ebbe molta scelta se non quella di tornare dal suo vecchio e decrepito dio.

L'aquila aveva vinto una nuova battaglia. Il tesoro era stato recuperato ed il segreto di quelle vecchie mura svelato. Tornammo quindi in superficie, pronti ad affrontare la prossima avventura.

 
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view post Posted on 1/2/2019, 11:54

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Il buio nell'anima



- Introduzione.
Una lettera inaspettata


CITAZIONE
Ricorda sempre questa lezione, figlio mio. Gli dei sono capricciosi e volubili, come bambini che giocano in un parco.Non fidarti di loro, non abbandonarti alla loro volontà. Scegli il tuo dio, la tua fede, ma non perderti in essa. Mantieni sempre ferrea la tua volontà. Gli Dei sono potenti e invincibili, questo è vero, ma la loro forza viene dalla nostra fede. Capisci? Noi che non siamo altro che uomini rappresentiamo la loro linfa vitale! Ascolta sempre il tuo istinto. Perché soltanto in lui puoi confidare.
Artas Nemesi.

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Un messaggio per Himir viene consegnato alla sede Dell'aquila di Sangue.

"Signor Fenor,

Fatti recenti mi impongono di chiedere ancora una volta l'aiuto dell'Aquila di Sangue. Vi prego di raggiungermi nella mia dimora affinché possa esporvi la mia richiesta di persona.
Attenderò con ansia una vostra risposta"



Mentre stringo il pezzo di carta mi accorgo che la mia mano trema. Mentre un brivido ghiacciato sale lungo la schiena. So benissimo chi è il mittente, ho riconosciuto il sigillo appena vi ho posato lo sguardo. Non dimenticherò mai il primo lavoro per lui, ne quello che ci ha portato ad affrontare.
Ma è una richiesta di aiuto ufficiale diretta alla compagnia. Non posso ignorarla.

Scrivo la mia risposta e la sigillo in una busta. Indosso il cappello ed il mantello ed esco in strada. Passeggio tranquillamente per le strade, prendendo spesso i vicoli. So benissimo dove andare, anche se non ho una meta precisa. Non tardo a trovare quello che cerco. Fischio in direzione di un giovane fanciullo con i pantaloni strappati all'altezza delle ginocchia. Questo viene di corsa verso di me con un largo sorriso.

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" Buongiorno Himir " mi dice allungando la mano nella quale consegno una moneta di platino e la lettera su cui ho scritto il destinatario.

" Porta questo messaggio a destinazione entro un'ora. Poi passa alla sede della compagnia e riceverai un'altra moneta"

Il piccolo annuisce felice e prende a correre verso est. Rapido ed efficiente. Nessuno conosce le strade del Gate come questi piccoli demonietti.

Alzo gli occhi al cielo. E' grigio e tetro. Pronto a inondare la città con un nuovo temporale. Non so perché, ma ho un gran brutto presentimento.

Edited by carebas - 6/2/2019, 11:40
 
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view post Posted on 2/2/2019, 13:33

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Il Buio nell'anima



- Overture.
Parole di vendetta



CITAZIONE
"L'animo umano è un vortice di malvagità. Le persone la temono, la odiano, cercano invano di sfuggirle. Ma in realtà la alimentano generosamente giorno per giorno. Quel fuoco oscuro è sempre acceso, divampa e crepita, costantemente affamato. Il tuo cuore sarà invece freddo come queste terre, come il tocco della mia Dea. Ti eleverai al di sopra dell'umana condizione. Diventerai qualcosa di diverso, di bellissimo. Freddo come il ghiaccio. Oscuro come la tenebra. Indistinto come un miraggio."
Lady Neve, sacerdotessa di Auril

La casa non era cambiata molto dall'ultima volta che l'avevo vista. Solo le guardie erano diverse. Se prima la sorveglianza era composta da vecchi ufficiali stanchi e pieni di ricordi, adesso il mercante aveva assunto dei mercenari del sud, pieni di cicatrici, armati di tutto punto e circondati dal fetore del sangue.
Il ricco uomo di affari attendeva nel grande salone, passeggiando avanti e indietro nervosamente. Si fermò solo quando mi vide entrare, facendomi segno di accomodarmi su una comoda sedia. Lentamente e con estrema perizia mi porse un calice colmo di vino speziato e dal gradevole aroma. Lo ringraziai con un cenno del capo.

" Se mi permettete vorrei saltare i convenevoli e venire subito alla mia proposta"



Disse improvvisamente sedendosi davanti a me. Sembrava invecchiato terribilmente dall'ultima volta che lo avevo visto. Sapevo che la perdita di persone care incide nella mente e nel fisico. Ma il mercante nascondeva qualcosa, un segreto che lo rendeva frenetico e nervoso.

" Vi prego, ditemi tutto"

" Forse adesso so perché quei fanatici hanno preso la mia bambina" Il mercante si alzò e si avvicinò ad un armadietto, prendendo una chiave dal un taschino " come potete immaginare, signor Faenor, ci sono state volte che ho dovuto aggirare la legge per concludere determinate e complicate transazioni. In una di queste, sono entrato in possesso di un vecchio e rarissimo testo"

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Posò un libro sul tavolo. La copertina era nera, fatta di una particolare pelle scagliosa. Non sembrava di drago. Non vi era titolo. Il colore ingiallito delle pagine tradivano la reale età dell'oggetto. Scorsi lentamente le pagine, scritte fittamente in un particolare alfabeto misto. Sembrava una sorta di codice basato sull'alfabeto comune e quello elfico.

" Appartiene agli Inferni" continuò il mercante " Sono certo che nelle sue pagine troverò il motivo per cui hanno ucciso mia figlia!"

" Non siamo mercenari ne assassini" mormorai interrompendolo " Credo che le sue guardie siano più idonee per questo genere di compito"

Lanciai uno sguardo divertito all'energumeno a guardia della porta. Sembrava più una bestia che un uomo. Quando facevo il mercenario io, ho sempre mantenuto un certo decoro. I tempi cambiano....

" Non è la vendetta che cerco. Voglio che mi aiutate a trovare la seconda parte di questo testo. Le mie guardie non possono certo decodificare un codice o partire alla ricerca di vecchie rovine.Sono uomini d'arme che eseguono gli ordini, non possiedono la vostra iniziativa. Una compagnia di avventurieri può essere più efficiente in una ricerca del genere"

Osservai la copertina nera del vecchio libro e terminai di bere il mio vino. Mi servivano più dati per formulare una risposta.

" Non mi state dicendo tutto" commentai posando il calice vuoto sul tavolo " Se non ci fidiamo tra di noi non ha alcun senso continuare questa conversazione"

Feci per alzarmi ma il mercante mi trattenne immediatamente con un gesto della mano.

" Avete perfettamente ragione. Vi prego di perdonarmi " Sospirò per un secondo " Sospetto che mia figlia sia stata sacrificata per uno scopo preciso. Non solo per un vacuo rituale. Voglio scoprire la verità. Non posso sopportare l'idea che il sangue della mia bambina sia parte di qualcosa di malefico. Mi aiuterete?"

Osservai per un istante gli occhi del mercante. Solitamente ci metto davvero poco a capire se una persona mente, o sta cercando di manipolarmi. Ma quell'uomo era diverso. Per quanto fossi tentato di credergli una parte di me restava in allarme.
Ma ero comunque affascinato dall'idea di quell'avventura. Un antico codice da decifrare. Nuovi posti da esplorare e sopratutto un ricco bottino. Le casse della compagnia erano un pò basso per via dei nuovi spostamenti immobiliari e del dilagante libertinaggio del nostro bardo.
Inoltre si trattava comunque di fronteggiare una setta malvagia dedita culti infernali. Se avessimo avuto successo, avremmo sicuramente aumentato la nostra fama e con essa sarebbe aumentata anche la mia influenza. Alla luce di questi fatti le opzioni si riducevano ad una....

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" La compagnia dell'aquila di sangue accetta la missione. Troveremo la seconda parte di questo testo e scopriremo la verità sulla morte di sua figlia"

Salutai il mercante, presi il vecchio libro e scegli in strada. Sicuramente quell'uomo nascondeva qualcosa che non voleva dirmi. Ma francamente non mi importava. Lo avrei sfruttato come sempre a mio vantaggio. Fischiai forte in direzione di un ragazzo.

" Ragazzo ho bisogno di te. Vai in tutte le taverne della città e cerca il mio socio"

" Il nano brontolone che puzza di birra?"

" Esatto. Digli di raggiungermi alla sede e di riunire la compagnia. Abbiamo una ricerca da iniziare."

Pagai il mio giovane messaggero e mi diressi verso casa. Un fitta pioggia cominciò a cadere sulle mie spalle. Quel brutto presentimento non voleva saperne di andare via.
 
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view post Posted on 4/2/2019, 20:43
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Sgualdrina

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Era ormai passato moltissimo tempo dal giorno che iniziò la sua avventura.

I ricordi di quell'alba scalatta non lo abbandoneranno mai.

La profonda tristezza per una vita felice tramutata in incubo e quel vuoto dentro che mille donne e un infinità di canzoni non potranno mai colmare, lo accompagneranno ovunque.


Il gate era ormai la sua nuova casa, quella banda di scellerati senza alcun gusto artistico (per lo meno il nano), lo trattavano sempre come si tratterebbe uno sguattero, ma le loro parole, il tono e soprattutto i fatti, comunicano più di quel che loro vorrebbero. So che provano per me ciò che io provo per loro. Son forse l'unica cosa più vicina ad una famiglia che potrò mai avere.


Ricordo il giorno in cui però volevano davvero ammazzarmi, e per selune... il nano ce l'ha quasi fatta.


Giorni prima fui al bordello dove andavo spesso, mi piacciono le donne e pago sempre per tutta la notte, affinchè possa godere della loro presenza sotto le coperte e le possa ammirare al chiaro di luna, mentre dormono.

Avevo un buon rapporto con una di esse.

Era la seconda settimana che passavo ogni notte con lei e iniziò a narrarmi la sua storia.


Aveva un figlio, il marito era morto e lei per sopravvivere aveva iniziato a lavorare li. Con il tempo e con il figlio a cui badare, era finita per indebitarsi e il proprietario le aveva proposto di divenire sua schiava, con la promessa di mantenere lui il figlio se lei avesse accettato.
La donna inizialmente riluttante accettò e si sottomise, ma con gli anni, il figlio non la vedeva quasi più e lei veniva maltrattata e costretta a lavorare sotto minaccia per l'incolumità del figlio.


La storia di lei, toccò nel profondo il menestrello, e una notte decise.

Andò dal padrone della locanda e stipulò un contratto. Avrebbe acquistato la donna e il figlio ma a una sola condizione che sarebbe stata ben pagata.
Non sapendo come giustificare la spesa enorme, aveva infatti deciso di celare il tutto con un ubriacata colossale nella quale aveva sperperato una fortuna offrendo ogni servizio possibile ai presenti in locanda, con la benedizione del proprietario che si era di colpo ritrovato una fortuna tra le mani.


Fu così che Glorin e Himir vennero chiamati per rispondere delle spese del bardo, 2000 monete di platino spese in prostitute e nel miglior vino della locanda, per se e per almeno altre 200 persone che quella notte si dice accorressero da ogni zona della città.

Non si sa come, Rayzengar sopravvise alla furia delle scorregge naniche e alla calma sete di sangue di Himir, promettendo di ripagare il debito.

Ciò lo portò in luoghi sempre peggiori, primo tra tutti un antichissimo tempio di un dio profano chiamato Myrkul.
Combatterono tutti e lui tra uno spavento e un altro sopravvisse.


I morti, gli spettri...


Erano qualcosa che ineluttabilmente lo spingeva nel passato.
Nel dolore, nella tristezza e nel rimorso.

Himir lo vide e capì qualcosa del menestrello, ma come suo solito, preferì attendere il momento adatto per discutere.

Paura a parte di quel luogo ciò che rimase impresso a Rayzengar, fu vedere la morte in faccia.

L'aveva vista prima con l'aspetto di un vampiro, un essere con lunghi canini e occhi neri, profondi, vuoti.
E poi, la vide negli occhi di un essere, il quale per grazia della dea luna, incorciò lo sguardo con una delle immagini speculari invece che con lui, uccidendola sul colpo al posto del bardo.

Quella volta, così come altre, sono tornati vivi, ma una sola idea continuava a vagare nella mente del bardo.


"Devo ottenere più potere. Questa volta, non permetterò a nessuno di portarmi via la mia famiglia"


E fu così che iniziò a comporre il suo Requiem.


Avrebbe composto qualcosa di talmente sublime, da poter toccare le corde dell'anima, le "corde" che permettevano persino ai morti di muoversi come i vivi, le "anime" che fungevano da collegamento tra il mondo dei morti e il piano materiale.
 
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view post Posted on 6/2/2019, 12:17

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Il Buio nell'anima

-Prima sinfonia
Enigma



CITAZIONE
La senti questa musica ragazzo? è il corteo di Madama Morte che inizia la sua melodia. Cattura quelle note, danza leggero su di esse insieme all'eterna signora. Possiamo fare solo questo nella nostra vita. Non possiamo sfuggire alla morte, ma abbiamo la possibilità di danzare con lei. Se lo faremo con grazia e spietata precisione, allora la Morte ci concederà un'altro ballo. In caso contrario? beh credevo fosse ovvio. Cala il sipario!
Nemedius Drax, mercenario di Calimport

Sono giorni che sto lavorando alla decodifica di questo manoscritto ed ogni volta che penso di esserci ecco che trovo un nuovo bivio, una nuova soluzione.
Credo che di non aver mai affrontato una sfida come questa. L'uomo che ha composto queste pagine aveva molti segreti da nascondere per creare questo intricato labirinto. Il testo più antico è stato inglobato in diverse sottosezioni più recenti, andando a comporre un testo che si soprappone ad un altro e poi ad un altro , disegnando un intricato mosaico di alfabeti, lingue diverse e strani disegni che non riesco ancora a comprendere.

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Ce l'ho fatta! comincio a capirci qualcosa. Ho tradotto la parte composta da Comune ed Elfico. Si tratta del diario del capo della setta. In queste pagine descrive brevemente la sua ascesa al potere e le sue ricerche riguardanti un antico rituale. A quanto pare non ha ancora tutti gli elementi che gli occorrono per ultimare il suo progetto e questo ci concede ancora del tempo per agire. Inoltre sembra che la setta abbia diverse basi che le permettono una maggiore libertà di manovra. Dovrò approfondire maggiormente.

Ci siamo! comincio a comprendere come decodificare il codice. Dipende tutto dall'angolazione delle pagine, dal verso di lettura e sopratutto nell'individuare simboli affini. Ho scoperto altre 3 sottosezioni. Una sembra antico nanico. Non ne sono sicuro. Non ricordo molto della loro lingua. Copierò comunque il testo e lo porterò a Glorin. Se ho ragione lui potrebbe riuscire a far luce sulla cosa.
Le altre due sottosezioni sono scritte in draconico. Essendo due parti completamente differenti le copierò in due libri ben distinti. Queste le affiderò ad Ash e al bardo. Dovranno pensare loro a riordinare questa sezione.
Mi rimane comunque un dubbio. Ci sono ancora strani segni, con cui terminano tutte le distinte sezioni, che non riesco ancora a identificare. E' possibile che non siano altro che depistaggi o ornamenti. Ma non voglio tralasciare niente. Chissà, forse terminate le varie traduzioni potrò avere le idee più chiare.

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Rimangono ancora molti lati oscuri, sopratutto sulla setta e le loro reali intenzioni. Chiederò a Krum di visitare l'enclave del Gate. Forse riuscirà a ottenere qualche informazione utile.



Poso il libro con calma, ma non riesco a cancellare questa bruttissima sensazione.....
 
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view post Posted on 15/2/2019, 19:54

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Il Buio nell'anima



Seconda sinfonia
Sogni



CITAZIONE
"Ha indossato più maschere di quante possiate immaginare"
Garos Rakastan

Buio.. è la totale assenza di luce a destarmi dal mio torpore. Mi alzo dal freddo pavimento e comincio a camminare con estrema lentezza, faticando ad ogni singolo passo. Un apatico senso di stanchezza avvolge le mie membra, rendendomi debole e terribilmente fiacco.
Una luce in lontananza mi indica la via, come l'ago di una bilancia. Zoppico in quella direzione, maledicendo diverse divinità ad ogni metro guadagnato. Ci metto un lasso di tempo che non riesco a quantificare, come un frammento strappato all'eternità all'alba dei tempi.
Come arrivo la luce mi avvolge nel suo calore, accecandomi per un attimo. Appena la vista si fa più chiaro comprendo di trovarmi in un salone. Un festante camino crepita alla mia destra. Una tavola di legno presenta solo una piccola coppa e una bottiglia di vino piena fino a metà. C'è qualcosa di famigliare in quel luogo, un ricordo che non riesco a strappare dallo sfondo della mia psiche.
Una donna si trova adagiata sul divano. Le membra abbandonate sui cuscini di seta. I capelli rossi e ricci sono adagiati sulle bianche spalle. Il petto si alza a ritmi regolari seguendo il ciclo dei suoi respiri.
E' davvero bellissima, oltre ogni descrizione. Eppure anche lei ha qualcosa di terribilmente famigliare che mi fa vacillare. Mi avvicino lentamente verso di lei quando ecco che i suoi occhi si aprono ed una volta che si posano su di me, una luce di felicità li illumina come stelle blu scure.



" Bentornato a casa figlio mio"

Quelle parole assalgono i miei sensi, troncandomi il respiro. Ma so che sono la verità. Me lo dicono i suoi occhi, come due profondi abissi blu. Esattamente come i miei.


" Madre"
sussurro meravigliato e sorpreso. Un fiume di ricordi mi assale e travolge. Sovrastando la mia mente con la sua corrente.

" Ma guarda che uomo che sei diventato! Sei andato ben oltre le aspettative mie e di tuo padre. Sono così fiera di te"
Mi abbraccia forte. Non sento il calore della sua pelle e questo mi rattrista un pò, svelando la realta di quel luogo.

" Mi avete abbandonato in quella grotta. Avete permesso a quel vecchio pazzo di torturarmi in ogni modo. Le vostre azioni mi hanno reso quello che sono adesso. La colpa è vostra come sua!"

I suoi occhi non presentano odio, ne tristezza. Leggo solo orgoglio e gioia brillare in quelle stelle luminose. Prende la mia testa tra le sue mani, si alza sulle punte e mi da un amorevole bacio sulla fronte.

" Saresti potuto morire decide di volte, ma non è successo. Sei sopravvissuto a tutto... Al vecchio Kantus. Alla nera città. Persino ai servitori del dio folle. Niente è riuscito a spezzare la tua volontà . Riesci a ricordare le parole che ti dissi tanti anni fa, prima di lasciarti?"

Annuisco ma resto in silenzio. Non voglio richiamare quel ricordo. Quello è stato l'istante in cui è iniziato tutto.

" Ti dissi : Ti voglio bene. Sono loro ad averti reso forte. Ricordi le mie lacrime? Il rumore del mio cuore che si spezzava in mille frammenti? Sono sicura che nel profondo del tuo animo riesci ancora sentire i miei singhiozzi disperati mentre tuo padre mi portava via."

Fisso il suo volto, in silenzio e per un solo istante accarezzo delicatamente la sua guancia. La sua pelle continua a non avere calore.

" Ti sei circondato di gente al limite, come te.....

Il tuo socio è un bambino che cerca disperatamente il fratello, il suo eroe. Ma sai meglio di tutti che non troverà alcuna risposta. Riuscirai mai a dirglielo?

La tua adorata pupilla è una cucciola di lupo ferita dal suo passato. Bella e delicata come una rosa. Confusa e persa come un viaggiatore nella tormenta. Saprai guidarla?

Il folle bardo è puro dolore con la maschera dell'allegria. Ma tu puoi vedere il suo vero volto, la sua sofferenza. Gli mostrerai mai il tuo dolore?

Il Thayan è un idealista che insegue un sogno disperato. Desideroso, come altri, di scoprire il segreto della tua visione. Hai intenzione di rivelarlo? oppure gli insegnerai solo come tranciare la carne?

Dimentico qualcuno? ma certo! Il secondo Nano. Quell'ingenuo e piccolo guerriero. Sai già cosa fare di lui?

Sai già cosa fare di tutti loro? "


" Madre, non parlare di cose che non conosci e che non comprendi. Non commettere l'errore di molti nel sottovalutare la mia visione. NOI siamo l'aquila di sangue ed io, come sempre, diventerò tutto quello che servirà per realizzare il mio progetto.

Un amico e socio per Glorin.
Una guida per Ash.
Un maestro per Krum.
Un compagno fidato per Raz
Una spada per Grim.

Io non sono più un essere umano, questo è vero. Voi lo avete permesso! Sono al di la del bene e del male e questo mi rende padrone completo del mio destino. Diventerò tutto quello che occorrerà e non mi fermerò davanti a niente per raggiungere la mia meta. "




Un rumore di sottofondo richiama la mia attenzione ed apro gli occhi immediatamente....
Un sogno. Non credevo di esserne ancora capace. Volto lentamente la testa e vedo Ash trafficare con i suoi bauli.



" Mia pupilla, riunisci le aquile. credo sia ora di iniziare la ricerca"

Edited by carebas - 19/2/2019, 10:12
 
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view post Posted on 14/3/2019, 17:52

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Terza sinfonia
sangue nel buio



CITAZIONE
Quando si avanza in battaglia è importante che ogni membro della squadra sappia esattamente quale sia il suo ruolo. Bisogna muoversi come una persona sola. Tutto deve essere automatico. Immagina il nostro gruppo come un immenso mosaico. Ogni tassello deve essere al posto giusto per comporre un immagine precisa. Se così non fosse sarebbe un caotico vortice di colori e figure prive di senso. Noi avanziamo come un unica perfetta macchina da guerra. Questo è il segreto della nostra forza
Nemedius Drax. Mercenario di Calimport

Dopo lunghi giorni passati a tradurre quelle dannate pagine ho finalmente una meta da raggiungere. Non perdo tempo a domandarmi da quanto tempo sono disperso in quelle blasfeme parole. Raduno le Aquile e partiamo verso la nostra destinazione.

Questa cellula della setta contro cui ci siamo schierati, risiede in un angusto e sperduto castello, nascosto tra le vette di una catena montuosa. Il viaggio si rivela presto molto lungo e la successiva arrampicata per la vetta, terribilmente faticosa. Posso sentire il rumore del respiro affannato di Glorin rimbombare nel suo elmo. Le sottili lamentele di Ash per il freddo e l'irto sentiero. Solo Krum resta in silenzio. Il suo orgoglio di Thayan non gli consente debolezze.

Un giorno intero lo abbiamo passato per raggiungere la cima, ostacolati da diversi e fastidiosi servitori inferiori come Gnoll e Goblin.
Niente di cui la compagnia debba preoccuparsi. Avanziamo ancora, silenziosi e compatti. Manteniamo salda la nostra formazione. Glorin è avanti, pronto a frenare la furia avversaria. Io procedo di poco alle sue spalle. Pronto a sfruttare a nostro favore l'ottima difesa del nano. Ash è dietro di me, coperta da Krum, il cui unico scopo è impedire a qualsiasi cosa di nuocere alla nostra strega.

fortezza-fantasy

Superiamo rapidi e veloci il ponte sospeso che ci separa dall'ingresso. Facciamo irruzione e liberiamo il primo piano da ogni forma di resistenza. Procediamo lentamente, facendo attenzione ad ogni dettaglio, ogni possibile nascondiglio. Forse è la prima volta che la compagnia si comporta in maniera ordinata e professionale. Per un attimo la mia mente vaga lontano nel mio passato, ricordando di quando attaccai un altro castello con i miei vecchi compagni. Scuoto la testa e torno al presente. Non è il momento di perdersi nei ricordi...

Raggiungiamo il tetto e ci ritroviamo ad affrontare i resti di draghi riportati in vita con la magia. Li rimandiamo al loro posto, frantumando quei magnifici miraggi di grandezza. Un tempio si erge sulla sommità della costruzione, il suo sacerdote prova una reazione spenta sul nascere. I nostri colpi lo mettono a tacere prima che rappresenti una reale minaccia.



Proseguiamo, lasciando alle nostre spalle una scia di morte e silenzio. Mentre procediamo lungo una balconata laterale, un brutto presentimento aleggia sui nostri animi. Stringiamo i ranghi, mantenendo salda la nostra formazione. L'ultima stanza che visitiamo è enorme e li troviamo il padrone del maniero che ci aspetta, un lich! Pronto e temprato dalla sua magia, il non morto ci scaglia contro la sua guardia, riuscendo a fermare Glorin, prima che riesca a dispensare un pò di "Giustizia Nanica". Ash ci protegge con la sua magia, mentre il manipolo di assalitori cerca di fare muro in protezione del loro signore. Qualcosa di già visto, qualcosa che conosciamo bene. Glorin apre un varco con la sua ascia, dandomi il tempo necessario per raggiungere il nemico. Il lich mi attacca con la sua magia, ma anni di addestramento riescono a farmi resistere il tempo sufficiente per individuarlo tra le sue illusioni e decapitarlo. Il corpo del non morto cade ai miei piedi ed io riprendo a respirare normalmente, rallentando i battiti del mio cuore. Intanto alle mie spalle Glorin finisce l'ultima guardia, mentre Krum trapassa il petto di uno sciocco che ha provato ad attaccare la mia pupilla. La vittoria è nostra.

Frughiamo in tutta la stanza, ma non troviamo tracce del libro. Torniamo verso l'uscita, quando ecco che l'inaspettato ci travolge nel suo caos. Un pannello segreto si sposta rivelando una buia scalinata che scende verso il basso. Ma non è quello che ci provoca stupore. Bensì i due essere palesemente inumani che ci stanno aspettando. Riconosco facilmente una succube, mentre l'altro bestione rosso fuoco non mi dice nulla.
Glorin si avventa verso il più grosso mentre Ash comincia a decantare incantesimi di attacco, rimanendo stupida della resistenza della cosa. Io provo ad attaccare la succube prima che possa fare qualcosa. Stavolta non sono abbastanza veloce purtroppo. La creatura riesce ad evocare due esseri in suo aiuto e mentre le sferro il colpo di grazia la sua magia supera le mie difese, confondendo la mia mente, alterando il mio concetto di realtà. Non riconosco piu amici o nemici. Come una bestia messa all'angolo attacco quello che si muove. Uccido uno degli evocati e ferisco il povero Krum.
Quando finalmente torno in me, Glorin e Ash hanno avuto la meglio sul mostro rosso e tutto intorno a noi viene dominato dal silenzio.

Nei sotterranei troviamo uno scomparto segreto con il libro che cercavamo. Carichiamo sulle spalle un ricco bottino e torniamo verso la nostra casa, gustandoci il dolce sapore della vittoria.

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Ora che possiedo il secondo volume potrò, grazie ad Ash, scoprire in cosa consiste questo misterioso rituale ed inoltre potrò avere maggiori informazioni su questa setta.
Sicuramente scopriranno molto presto della distruzione del loro alleato e che il libro è in nostro possesso. Dovremmo muoverci velocemente, prima che siano loro a venire a cercarci.....

Edited by carebas - 15/3/2019, 18:38
 
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