Faerûn's Legends

I Cacciatori di Kraken

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Layla O'Doyle
view post Posted on 10/2/2019, 19:36 by: Layla O'Doyle

Niubbo

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[Layla racconta di come sfuggì alla schiavitù inflittagli da Zhentil Keep imbarcandosi con degli improbabili Cacciatori di Kraken e facendosi dimenticare per lungo tempo]

Ricordo come fosse ieri, quando la Valkuria II gettò l' àncora a Waterdeep nel mese di Uktar, alle soglie del grande freddo. Sembrava reduce da un piano infernale.. squarciata su ogni fronte, non un'asse a posto, crivellata a puntino, un enorme colabrodo insomma! L'albero di mezzana era crollato addietro, sembrava che la nave tutta c'avesse prurito a poppa e si stesse grattando. Là dove un tempo c'era la coffa, un bel niente. Del coffiere dunque non vale parlarne, pareva che un kraken se lo fosse ciucciato come uno spiedino, parola mia. L'equipaggio era disossato e bendato alla meglio: l'avrei conosciuto più tardi alla Coppa di Rame, la bettola del porto. Che razza di fauna, quella sera. La locanda non aveva mai conosciuto tali bassezze.
Gente risputata ad ogni angolo del Toril: Rashemi incazzati, banditi Sembiani puzzolenti, schiavi dei Thayan sfuggiti alle loro miserie, una bella solfa, vi dico.
Fu il Rum a farmi prendere coraggio, avvicinai i due bifolchi più grossi. Si chiamavano Fay e Amasa. L'uno un negretto con più cicatrici che umorismo, l'altro tratti orientali dell'est thayan, un enorme tatuaggio a ragnatela riempiva la pelata, ma non era tipo da cerimonia del the o abracadabra, mi spiego?
La gettai lì, senza neanche troppa convinzione "Cerco un imbarco" dissi "Sapete a chi devo rivolgermi?"
Quelli smisero di bere e si voltarono con una lentezza che aveva del ridicolo, sfoggiando due sorrisi che sarebbero stati smaglianti se non fosse per quei vuoti lasciati da un paio di denti saltati.
"Davvero vuoi imbarcarti, Scricciolo?" fece il negrone.
"E' Layla il nome che cerchi, compare, e puoi dirlo che voglio un imbarco"
"Forse l'hai trovato... che ne dici Fay?"
Il giallognolo annuì appena " Non lo so, Amasa... Sembra robusta per essere un soldo di cacio, ma secondo me è un pò fifona"
"Ehi giallo! Ho coraggio da vendere io! Son veterana di guerra, ho fissato le pupille vuote di un Dracolich che voi ancora pensavate a menarvela coi Coboldi giù per il Braccio Amico"
I due risero di gusto, sbeffeggiandomi.
"Lo scricciolo sa anche parlare! Bene ragazza, se sei così sicura.. devi solo fare una cosa per stare sulla nostra nave"
"Ossia?"
"Sai cosa è questa??"
dalla sua sacca il giallo estrasse una di quelle granate goblin, con una miccia insolitamente lunga. La accese. La punta sfrigolò tutta di lapilli dorati mentre si appressava al suo fulcro metallico. Nella Taverna calò il silenzio per pochi secondi, seguito dal panico di molti avventori che si affrettarono all'uscita. Solo l'equipaggio della Valkuria restava, indifferente e in attesa.
Fecero pochi passi indietro e me la lanciarono in aria, in mia direzione. Il sudore freddo me la faceva scivolare dalle mani, ma la colsi al volo ed ebbi la prontezza di tagliare la miccia. Appena in tempo.
"Ti è andata bene, Scricciolo." Disse Amasa con un'amabile sghignazzata, cui fece eco anche il resto dell'equipaggio
"Ma vedi.. questa era solo una bombetta. Se perdi la testa di fronte a un gingillo da goblin, cosa farai quando ti verrai piombare un Kraken, diecimila volte più grande, più veloce e decisamente più pericoloso."
deglutii all'idea. Allora la consideravo una eventualità remota.
"Ci vediamo domani all'alba, al molo. Puntuale, Scricciolo"
Detto questo tornarono alle loro birre ormai tiepide, imprecando. La conversazione era finita.
Il giorno dopo dell'insolito esame, i due mi accompagnarono alla nave di cui erano ufficiali, La Valkuria II.
Ho preferito non chiedere che fine avesse fatto la Valkuria I. Pare che Valkur fosse un nome che portava bene, però. Dicevano che fosse il nome del protettore delle navi.
Come polena portava una testa di bisonte. E da più vicino costatai che tutta lo scafo era cosparso di picchi di aste, come una costellazione di arpioni acuminati. Era la prima nave borchiata che avessi mai visto!
La comandava un misterioso capitano: Quijote De La Muerte. Dico misterioso perchè tutti coloro cui avevo chiesto se lo conoscevano , mi avevano risposto:
"Lo conosciamo si! E lo conoscerai anche tu... in tutte le sue parti"
"E ditemi.. voi esattamente cosa siete? Mercanti? Pescatori? Pirati?"
Risata generale "Ragazza, non mi dire che ti imbarchi così.. senza sapere con chi hai a che fare" Si intromise una voce sottocoperta che fece tornare al silenzio l'aria. Sentii un passo irregolare, pesante, uno metallico, l'altro un normale tonfo, e avvertii per la prima volta il rantolo del suo respiro affannato.
"Noi.." venne alla luce Quijote "..Siamo Cacciatori di Kraken."


[parte 2]

"lo conoscerai anche tu... in tutte le sue parti.. mah" mi andavo ripetendo alla lavata di ponte della mezza, senza capire davvero un accidenti di quel che intendessero quei figli di Umberlee.
Capii a cosa alludessero, solo dopo che lo vidi, il capitano.
Quijote era l'uomo più rattoppato, riparato, restaurato che avessi mai visto. Forse solo la sua testa era originale, e nemmeno del tutto! Aveva un occhio di vetro e una colata di ferro a coprire un passato trauma cranico. Aveva una gamba tutta di rame che finiva in un moncherino in una scarpa, istoriata con motivi di demoni e delfini, l'altra dal ginocchio in giù terminava con una punta acuminata in acciaio. Dicevano che quando c'era tempesta il capitano la conficcava sul ponte della nave e restava lì, inchiodato, roteando come un compasso in balia delle onde, ma senza che smettesse di guardare il mare alla ricerca della sua preda. Aveva poi un braccio solo sano, l'altro terminava con una mano in avorio molto raffinata, vinta a braccio-monco di ferro con il capitano di una nave schiavista. Degli organi interni non so bene cosa fosse originale e cosa no, certo ci voleva uno stomaco d'acciaio per tenersi una ciurma così, e un cuore di pietra per esserne il capo.
Il suo fegato era stato visto fuggire e lanciarsi in mare una notte, dopo aver sopportato il sesto litro di rum bollente. Magari è una leggenda, ma chi può dirlo in un mondo dove la magia rende tutto possibile?
Ah ecco! Quel che so per certo era che aveva un solo polmone, vero però: a questo c'era molto affezionato. "Il vecchio Paul" lo chiamava, il polmone "E' sempre con me, non mi ha mai abbandonato". E per premiare il suo Paul fumava ininterrottamente. Dava un gran tiro di pipa e diceva "Non male questa erbapipa, eh Paul??" E dopo ogni colpo di tosse ripeteva "Ci abbiamo dato dentro oggi, eh vecchio mio?" dandosi pacche sulla cassa toracica.
Bene, vi chiederete come mai fosse conciato così. Me lo chiesi anch'io.
Qualcuno diceva fosse stato un incidente in montagna, calunniatori invidiosi, a detta mia. Ve lo dico io, il motivo, ed è presto detto: Quijote era il cacciatore di Teste di Seppia più pazzo e spericolato di tutto il Toril. Affrontava tutti i Kraken che gli capitavano a tiro... e mica solo Kraken, anche bestie marine 3 volte la sua nave e puntualmente ci rimetteva qualche osso o filetto. "Un giorno," diceva "farò il colpo grosso, prenderò la Seppia per cui passerò alla Storia! Anche se dovesse significare la mia lapide".
E se il capitano era pazzo, anche l'equipaggio non doveva esser da meno. Nelle ultime stagioni di caccia Quijote non era tornato con più della metà dei marinai con cui era partito. Sfortuna, diceva. Di fatto, però, solo la feccia era disposta a imbarcarsi con lui. Ma a lui stava bene, si adeguava e trattava i suoi come la feccia che erano. Una volta ho assistito a una bella scena.
"Ehi capitano, dicono che a terra ci sia un Santone di Ilmater che fa Miracoli!!! Moltiplica pani e pesci, dicono"
"E per quale diavolo di motivo?!?!" rispondeva irritato grattandosi la barba ispida della mascella
"Per sfamare tutti quanti, no?"
"Beh è stupido!!" detto questo, prendeva il primo lavaponti per la collottola e lo gettava fuori bordo
"Eccoti il tuo miracolo: Io dimezzo gli uomini! HAARRRR!"
Strano umorismo quello del capitano, ma ci teneva allegri, per carità. Gli altri si premurarono di recuperare l'uomo in mare, ma per il vecchio Quijote una battuta valeva anche una vita umana.
Questo lo capii quando ormai ero a bordo, e a quel punto.. non si tornava più indietro. Ma una volta partita il vento d'avventura spazzò via le paure.
E' lo strano potere che ha il mare di cancellare le memorie della terra. Tutto il passato, laggiù, non ha significato! E' un'immensa rivelazione: per tutto il tempo correvi per un enorme bagnasciuga. Hai camminato sulla spiaggia, ed erano orme sprecate, il mare non le accoglie. Ci passa sopra e.. più niente. Per sempre.

Edited by Layla O'Doyle - 16/9/2019, 20:40

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