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"Triplo Abishai, Sembiani!" all'inizio la faceva ridere, ora non più.
Tymora e Beshaba sembravano essersi messe d'accordo per farle saltare i nervi.
Gli eventi si erano susseguiti incalzanti, senza che, per quanto si impegnasse, fosse riuscita a decifrarne il senso.
Le regole che conoscevano, la logica, la magia e persino l'animo umano sembravano essere state capovolte, circondati da creature mai viste e pazzi con personalità fuori controllo.
Varie sensazioni si erano a loro volta susseguite: la diffidenza e la curiosità per la morte di Idris, l'ira per la violazione del suo territorio, la curiosità e la sete di conoscenza per gli artefatti psionici.
Poi la crescente impressione di esser rallentata dalle stesse autorità e leggi che la avrebbero dovuta proteggere,
vittima degli inadempimenti di Draghi Purpurei e degli errori grossolani dei Maghi della Guerra, che non prendevano seriamente la questione.
Più pezzi di verità si rivelavano spontaneamente a loro, meno la verità sembrava comprensibile.
Una sola cosa era chiara:lo scontro finale sarebbe giunto presto, e ci sarebbe voluta fiducia e coesione totale tra i suoi compagni in quella vicenda.
"Fiducia e coesione totale".
Pensando agli ultimi eventi cercò di trattenere una risata nervosa.
Da quel che aveva visto, era tanto se erano arrivati vivi lì.
Si toccò il costato: la ferita quasi mortale ricevuta al sanatorio era sparita, ma la consapevolezza di cosa era accaduto, no.
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Come poteva uscirne?
L'Aboleth era da qualche parte a nascondersi, tenendo sotto controllo la situazione, usando tutti come pedine.
"Controllo".
Qualcosa che ormai aveva perso.
Ripensò alle parole del suo vecchio maestro Balthay, che tanto la avevano ispirata in passato: "Diventa ciò che temi".
Un qualcosa che attende nell'ombra, e lascia che gli altri diventino le sue pedine, agitandosi nella follia.
Kaia si guardò allo specchio, mentre pensava a quelle cose, e per un istante si rivide molto più simile a quella che parte di lei di anni prima.
Aeisha Kaar, Maestra dei Maghi Rossi di Thay.
Non se ne era mai andata: era sempre con lei, pronta a darle una mano.
Per quanto potesse essere cambiata nel Cormyr, non aveva nessuna intenzione di suicidarsi, non a quelle condizioni.
L'unico per cui si sarebbe forse spinta a rischiare di più, Ralas, era sparito in chissà quale missione.
Comunicò la sua partenza per un viaggio, come da formalità, e lasciò il messaggio
che "lasciava la totale gestione delle indagini ai Maghi della Guerra".
Un modo elegante per dire che a quel punto non era più suo dovere fare il loro lavoro, se mai lo era stato, visto che senza autorità, non c'è dovere, e senza dovere, non c'è obbligo, al massimo c'è un favore.
Poi svanì dalla scacchiera.
Le esche avrebbero risolto le cose senza che lei dovesse mettere a repentaglio la propria vita, ma se con suo dispiacere avessero fallito, almeno le avrebbero dato modo di capirle meglio sacrificandosi.
E se "Golmatosogg"* doveva essere, che "Golmatosogg" fosse: ma non per lei.
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*golmatosogg= "Distruzione attraverso la morte", in Aboletich, artefatto o evento catastrofico annunciato tramite l'esame di un artefatto aboletico
Edited by Thayan4ever - 26/6/2019, 03:34