*Mirror* |
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| (NON ) L'OTTAVO ATTO: SULLE RIVE DI UN FIUME CREMISI
colonna sonora consigliata: Riverside, di Agnes Obel
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*Phlan assediata, 1390 C.V.: quel che ne resta nella Realtą.*
I combattenti di Phlan avevano lottato per giorni nel tentativo di tenere le orde nemiche a bada, ma nonostante il pesante costo in dolore e vite umane pagato non ci erano riusciti: non davvero.
Una tregua frutto di arroganza e di desiderio di dominio era l'unica cosa che li aveva salvati dall'annientamento totale.
Lo sapeva Daoran.
Lo sapevano i valorosi, forse folli, componenti del gruppo arrivato in soccorso da Zhentil Keep.
Lo sapeva il fiume Stoyanov, le cui rive e acque erano ricolme dei cadaveri di assalitori e difensori.
Reso di color rosso da chissą quale maleficio, il fiume sembrava privare dei ricordi chiunque entrasse in contatto con esso, ma in netto contrasto con questa sua capacitą, avrebbe lasciato ricordi indelebili nei sopravvissuti.
Nessuno avrebbe dimenticato l'invasione del porto dall'interno, le vite che era costata e la dura decisione di darlo alle fiamme per fermare il propagarsi dei non morti che la avevano messa in atto.
Nessuno avrebbe dimenticato l'interminabile battaglia da incubo contro l'esercito di mostri superiore per numero e potenza a quello umano.
Nessuno avrebbe dimenticato come lo stesso Stoyanov fosse diventato un "improbabile protettore" della cittą, benché ormai corrotto e sacrilego.
Come corrotti e sacrileghi ne erano i difensori, poiché quella era una guerra senza eroi, una guerra tra peccatori, come del resto la maggior parte delle guerre del mondo reale sono.
E i peccatori di Phlan sapevano di avere solo tre giorni per pentirsi o compiere altri peccati, nella speranza che questi ultimi evitassero ancora una volta che la farsa di giustizia che esisteva nel Mare della Luna da millenni, non si abbattesse su di loro e sul loro popolo...
Tre giorni per non finire come Northkeep.
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