Faerûn's Legends

Lividi sul collo

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view post Posted on 2/12/2023, 21:47
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Cacciatore di Gibberling

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Giorno 1:

Sono stanco, così stanco. Mai fatta una nottataccia così. Mi sono svegliato sudato, il cuore batte ancora velocemente mentre mi siedo sul letto, cercando di liberarmi dalla stretta dell'incubo. Ho preso davvero un bello spavento, stavolta. La giornata deve cominciare, ma il dolore alla gola e il ricordo di quelle mani spettrali che mi soffocavano è inciso nella mia mente. I lividi sono molto evidenti, ci vorrà un po' prima che spariscano...

Giorno 2:

La giornata è trascorsa in una nebbia di stanchezza. Ho rifatto lo stesso incubo, anche se diverso. L'altra notte crollava il sotterraneo su di noi in seguito all'esplosione, stavolta...stavolta morivamo a causa di una nube tossica e acida, tra atroci sofferenze, con le carni che finivano per liquefarsi lentamente. Quando mi sono svegliato di colpo, le ombre della camera sembravano muoversi quando non le fissavo direttamente. La seconda notte senza dormire si fa sentire.

Giorno 3:

È incredibile come la mancanza di sonno possa influenzare ogni aspetto della vita quotidiana, è come se il peso di quella visione orribile si portasse dietro nel nuovo giorno. Ho cercato di tenermi occupato per non pensare al sonno, ma le ombre nell'incubo mi seguono ovunque. Mi sembra di avvertire il respiro gelido di qualcuno...sul collo...La mia concentrazione è labile, la mia pazienza sottile. Ho cercato di parlare del mio incubo con qualcuno, ma le parole sembrano scivolare via, impotenti di fronte al terrore notturno. E sembrano tutti così viscidi, meschini...si prendono gioco di me quando mi volto. La mia mente sembra imprigionata in quel dedalo sotterraneo, incapace di liberarsi. È difficile credere che mi abbia segnato così tanto: Ho visto i miei compagni morire uno dopo l'altro, un'altra volta in modo diverso, impotente nel tentativo di fermare quel tragico destino...sò che non è accaduto, ma sembrava così reale...

Giorno 4:

Ancora una volta, ho perso la lotta contro il sonno. L'incubo si è rivelato ancora più intricato, più minaccioso. Mi chiedo se ci sia un significato nascosto dietro questa ripetizione. Forse la mia mente cerca di dirmi qualcosa che non riesco a capire, oppure...sto impazzendo. Cerco disperatamente di trovare risposte durante le ore di veglia, ma ogni sforzo sembra vano. Stanotte ero sicuro che qualcosa mi osservasse nell'ombra della camera, non ho osato muovermi e sono rimasto a fissare l'angolo più buio fino all'alba, teso come una corda di violino e pronto a scattare verso la spada...perchè da quando non riesco a riposare, non riesco nemmeno più a evocare un'incantesimo...fino a che l'ombra è stata diradata dai primi raggi del sole. Ogni volta che chiudo gli occhi, temo di ritrovarmi di nuovo in quel luogo oscuro, impotente di fronte alla tragedia che si svolge davanti ai miei occhi.

Giorno 5:

La mia resistenza si sta sgretolando. La mancanza di riposo ha un impatto devastante sulla mia salute mentale. Inizio a vedere le ombre dell'incubo si allungano nel mondo reale. La linea tra la realtà e il sogno diventa sempre più sottile. Ho iniziato a vedere immagini distorte e contorte anche quando sono sveglio. La paura mi avvolge come una nebbia persistente, impedendomi di concentrarmi su qualsiasi cosa. Ho paura di chiudere gli occhi, ma allo stesso tempo temo di rimanere sveglio per sempre. La paura mi ha reso prigioniero del mio stesso sonno. Durante il giorno, cerco di non pensare alla stanchezza, ma è difficile. Non ho più la forza di combattere il sonno e affrontare la notte, eppure la paura di ciò che potrebbe accadere mi tiene sveglio, ma inevitabilmente, crollo. Ogni volta che chiudo gli occhi, mi trovo di nuovo in quel luogo maledetto, a rivivere la stessa tragedia. La mia mente è sfinita, il mio corpo è esausto. Cerco di aggrapparmi a qualsiasi speranza di sollievo, ma l'incubo sembra aver preso il controllo totale sulla mia vita.


 
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view post Posted on 4/12/2023, 14:28
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Cacciatore di Gibberling

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"...coltello arroventato, un'ampolla. E delle pinze."

Ho seguito Argan, in un momento di lucidità così rara ormai...o almeno credo. Conosco quell'edificio...e quelle facce, si...e quelle ombre che danzano crudeli lungo le pareti...mi hanno seguito anche qui, naturalmente..

Sono seduto, due sacerdoti torreggiano su di me. Uno sta armeggiando con qualcosa...vogliono uccidermi?!

Ma Forse...forse non sarebbe poi tanto male...la stanchezza e il terrore...sparirebbero. Gli incubi che mi tormentano sono come invisibili lacci che stringono il mio spirito, annientando ogni speranza. I miei occhi, ormai spenti, fissano il soffitto come se potesse offrire una risposta alle domande che tormentano la mia mente, nella speranza che almeno in quel punto preciso nessun orrore si manifesti.

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Urlo. Urlo come non credevo di poter fare. La ferita brucia, quelle mani spettrali sembrano nuovamente avvinghiate al mio collo, mi sento ancora soffocare. E la testa mi esplode. Vedo solo rosso.
Cerco di divincolarmi, ma qualcuno mi sta tenendo. Gli orrori delle notti insonni si confondono con le urla e il dolore , formando un insopportabile vortice di disperazione.

Poi c'è un'attimo di tregua. Cado, quasi incapace di muovere un muscolo, la testa che pare stia per esplodere e il dolore che si irradia in tutto il corpo.

No, forse...meglio sopportare gli orrori notturni che provare questo dolore...La mia mano corre all'elsa della spada, ma è solo un'idea...non riesco neanche a sollevare il braccio.

Uno di quei sadici bastardi mi impone una mano sulla testa, e il dolore morde la mia carne, un compagno costante che danza dentro di me come una fiamma insaziabile. Una litania si mescola al mio grido che si spegne. Il tempo si è distorto, e ogni istante sembra un'eternità di tormento. I ricordi di chi ero prima di essere gettato in questo inferno si dissolvono come sabbia tra le dita, sfumando in una memoria offuscata dalla brutalità di questa tortura senza pietà.

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In questa oscurità di dolore cremisi senza fine, un bagliore azzurro. Il dolore raggiunge l'apice.

La fine della tortura giunge come un'alba timida dopo una notte infinita di terrore. Dopo lunghi giorni di agonia insopportabile, la violenza sull'anima e sul corpo finalmente accenna a diminuire. Il silenzio, una benedizione improvvisa, pervade la stanza, interrompendo il rituale sinistro di urla e lamenti, interrotto solo dal suono dei miei respiri pesanti. La sensazione di oppressione, che ha permeato ogni fibra del mio essere, inizia a dissolversi, anche se lascia dietro di sé cicatrici indelebili.

Il mondo esterno sembra sfumare. Una sensazione di tepore, un abbraccio materno e silenzioso che lenisce...

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Edited by Thermosyphon - 4/12/2023, 15:45
 
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