Faerûn's Legends

Il Canto dell'Odio

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Aurin
view post Posted on 23/3/2020, 17:30 by: Aurin
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Predatore di Coboldi

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liuto_3
♪♫♬musica♬♫♪


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La notte è splendida e gelata: la quiete lunare illumina debolmente la bruma che invade la boscaglia e le ombre degli alberi si allungano ai margini della via. Deboli fiaccole accese nella piccola radura cimiteriale a ridosso della montagna illuminano tante lapidi diverse, vessilli della vanità delle illusioni dei mortali.

“Siamo qui oggi per commemorare un eroe…”

Più mi soffermo a scorrere lo sguardo sulla varietà dei versi celebrativi incisi sulle pietre rovinate, e più sento crescere la voglia di ridere. Ridere a crepapelle, come se non ci fosse alcun domani, alcun significato oltre il puzzo di questo luogo di morte. Come se non ci fossero loro a guardarmi severi.

Invece non rido. Ascolto le loro parole, le lascio fluire attraverso di me, imbrattandole di tutta l’oscurità che riesco a portare.
Non ho più alcuna voglia di ridere. Penso a mio padre che è ugualmente sotto terra, che non ha una tomba, che non sarà mai celebrato. Eppure i vermi banchettano col suo corpo e la mia rabbia cresce, di pari passo con l’orgoglio che leggo negli occhi dei soldati. E’ possibile ammirarli ed odiarli al contempo?

“Lo so a cosa stai pensando.”

Per un attimo mi assale la paura, non di morire o di fallire, ma una paura più grande, lo spettro stesso dell’esistenza nefasta che incombe su ognuno di noi col suo fardello carico di sventure, perdite, dolore.

La dozzinale paura di dover rinunciare a un’abitudine, perseguitata da un qualche sortilegio che mi lega intimamente a qualcuno dal quale vorrei al tempo stesso liberarmi, per non rischiare di soffrire ancora.


≑≑ II ≑≑

mago


Forse le prigioni che crediamo di desiderare sono le peggiori e le più infime. Ma ci ostiniamo a sceglierle, per qualche oscura ragione che sembra lenire il nostro animo nel momento stesso in cui cediamo a vincoli dolorosi.

Ogni giorno perdo uno scorcio di sole.
L’età acerba si protende verso la terra,
mi ancora a fondo come un macigno,
mi seduce, mi trascina e poi tracima.

Polvere alla polvere, tempo che scorre,
speranze che esondano sulla mia fretta,
attimi che perdurano sulla mia calma.

Ogni giorno perdo tutto:
i significati, le velleità del buio,
gli sbagli, gli abbagli, le rime.

Ogni giorno mi ritrovo:
l’elemosina del tempo, l’ansia nel petto,
la meraviglia negli occhi, il sale sulle ferite.

Che orrore mi fa l’idea d’esser inutile,
ben istruita a capo chino, piena di promesse,
sbiadita verso un’età indifferente.

Che sollievo la neve candida sulla pelle,
acqua che si scioglie e bianco che permane,
come le promesse in cui non posso credere
come il tempo che non ci darà ragione.


Ogni giorno un sottile strato di polvere si accumulerà sul fondo, come il tempo che ci sfuggirà avvicinandoci alla decadenza. Ogni giorno un po’ di pulviscolo evanescente permarrà nell’aria, come le carezze impalpabili delle parole che ci diremo.

Quando sarà scesa tutta ti aspetterò ai confini del mondo.


clessidra2

 
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