Faerûn's Legends

La Lama Insanguinata

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view post Posted on 1/2/2020, 18:15
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Lord Draxler di Gulthmere

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[sottofondo musicale]


Un turbinio rosso si espandeva in quello che fino a pochi attimi prima era un bacino d’acqua limpida.
Sfumature cremisi e porpora si mischiavano in modo irregolare, quasi formando un disegno ondeggiante ed increspato che vagamente riconducevano ad un volto.
Alzò lo sguardo dal fiume dove si era fermato a specchiarsi, quasi a ricercare qualche traccia di se stesso.
Victor era lì, stremato, distrutto, mentre rivoli di sangue grondavano copiosi dalle sue lame e dal nero cuoio, ormai impregnato, fino a formare una densa pozza intorno a sè.


...



Quello che sembrava un incubo era iniziato.
Sagome ombrose veloci si muovevano nell’oscurità, librerie infinite, sedie eleganti imbottite di rosso, quadri di paesaggi di morte e ventagli dipinti di scenari cruenti, che adornavano le sobrie mura di quella che sembrava una versione distorta di un edificio ben conosciuto. Victor si faceva strada in un intricato groviglio di corridoi, stanze imbrattate da sangue, lo stesso sangue che macchiava la sua lama come una lacrima, derivato forse da una leggera ferita. Apriva una porta e si ritrovava nuovamente nello scenario già visto, percorreva e ripercorreva quel crudo e rosso scenario senza via d’uscita, mentre nel silenzio tetri sussurri lo accompagnavano ripetutamente, pesando sul suo animo come macigni. Niente in confronto a quello sguardo che aveva visto accendersi come una fiamma e che ora lo guardava spento, gelido.


“Non hai forse giurato che avresti difeso gli altri membri”?

"...ti ostini a voler sembrare ciò che non sei"

“Un debole che non sa cosa vuole”



Un ciclo continuo di quella voce e di quello sguardo lo inseguivano insistentemente, riecheggiando prima piano, poi forte da ogni angolo di quel labirinto rosso della Cupa.


Si risvegliò, nel bel mezzo dell’incubo. La testa pulsava quasi a voler esplodere al punto da sembrare troppo piccola per il cervello.
Era nella sua stanza presso la locanda di Thesk, confuso, sudaticcio, sporco. Persino le bianche lenzuola si erano colorate di quella cromia sanguigna, che lo aveva perseguitato nella notte.
Riacquisì consapevolezza lentamente e riaffiorarono i ricordi del giorno precedente.
L’incarico e l’incontro all’Accademia Cupa lo avevano messo a dura prova, come mai finora da quando si era stabilito a Zenthil Keep.
Sapeva che il tempo di prendere delle scelte sarebbe stato inevitabile.
Sebbene Victor prima di quel momento non avesse mai toccato con mano una situazione simile, avrebbe presto capito che ogni scelta portava a delle conseguenze.
Se le cose non fossero andate come previsto, avrebbe dovuto inghiottire bocconi amari, amarissimi.
Era rimasto silenzioso, distrutto moralmente dalle sue stesse azioni, dalle scelte che aveva ritenuto giuste, ma non poteva permettere ancora ed ancora di risultare agli occhi altrui come debole.

“Io Non sono un assassino!”

“Lui non è un assassino… è un… fuggiasco, come te.”



[sottofondo musicale]



Nella mente di Victor rimbombava ogni frase mentre si lasciava alle spalle i cancelli di Zenthil Keep,
questa volta non curandosi di mascherare il volto o di incappucciarsi come faceva al suo solito.
Era sua abitudine fare passeggiate notturne ma questa volta c’era qualcosa di diverso in lui, qualcosa che bruciava dentro di se e aveva voglia di uscire. L’orgoglio aveva bussato nei meandri più profondi della sua mente, scuotendolo come un fulmine che prende in pieno un albero incendiandolo.
Che fossero state le parole di quell’uomo? Gli sguardi su di lui? O forse era tutto scaturito da una sua precisa scelta? Sì… probabilmente la lacrima di sangue sulla sua lama era stata parte della scintilla interiore.
Muovendosi tra le ombre, com’era abituato a fare, giunse nei pressi di un accampamento e scaricò su chiunque incontrasse tutto il suo odio, forse liberandosi da qualcosa che teneva imbrigliato.

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Ripeté a se stesso parole che servirono solo a far muovere le lame con più cattiveria, mentre penetrava le carni di quei malcapitati, macchiandosi del loro stesso sangue.
Finì col rivoltare contro i suoi stessi bersagli le parole che prima riferiva a lui stesso.

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" Così... DEBOLE"


Li uccise tutti, inseguendo anche chi tentò di fuggire, fu un bagno di sangue.
Infine giunse ad un fiumiciattolo… e si chinò a specchiarsi, mentre il suo cuore palpitava spingendo sangue in ogni suo distretto corporeo.
Si perse per diversi attimi nel suo stesso riflesso….

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Edited by Claupx - 1/2/2020, 19:43
 
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