Discorso agli zombi morti, alla candela e alle ragnatele. Dopo aver giusta misura bevuto.
E' come se due me stessa, legate schiena contro schiena e senza potersi voltare, nel buio fondo della più fondo antro, stessero e con una sola luce che proietta nel muro ombre e non altro che ombre.
E' come se fossi stata io, e non altro! io un pescetto di fiume e per ragion arcana, di caso o superior disegno, cacciata fuori dall'elemento a cui venni assegnata per natura e, resommi conto di respirare ancora e pure di star meglio! io avessi visto, pescetto cavato da lo fiume, cielo e aere e nuvole e ogni cosa creata sulla terra e sopra la terra.
Io come mi sento?
Cosa importa se tu dici che son pazza? Tu forse non vedi stesse ombre a cui dai un nome?
La differenza, spiegami amico, tra il morir per l'ombre altrui o per sogno mio?
Puoi biasimar tu, amico, chi insegue il sogno? Allorché tutto, infine, si risolve in questo motto: sei con me o sei contro di me?
Il sogno più forte vince.
Perché questa è la vita di chi è detto uomo di guerra, combattente, prode? forse. valoroso. il divenir leggenda di sé stesso. Ed io, caro amico, io son donna ma non sforno figli, anzi. io son donna e ammazzo figli altrui.
Quindi, con la ragion di questo lume che non da ombra, di questo vino che non ammansisce e di questo braccio ne nessun qui dentro o fuori può piegare, io, umilmente mi dichiaro Signora di Chelimber.