Un tempio per il Signore dei Morti, una fortezza contro la non morte.

Erano anni di battaglie, anni di fede e di dolore.
Martin Darkrain, sacerdote il cui potere superava ormai la norma, viaggiava continuamente sostenuto dai poteri di Kelemvor alla ricerca di non morti o altre creature da fermare il prima possibile per evitare veri e propri disastri.
Trasferitosi a Baldur's Gate da qualche anno, almeno come riferimento fra un viaggio e l'altro, si rese presto conto che i tempi erano maturi per dedicare le sue energie non solo a questa missione, ma anche a mettere la Chiesa in condizioni di fare qualcosa in più.
Una chiesa giovane quella di Kelemvor, con un unico grosso Tempio a Ormath, un'organizzazione ancora poco chiara e a tratti disordinata; sicuramente poco funzionale e non all'altezza del compito.
Le critiche tuttavia non erano il modo in cui Martin pensava di occupare il suo tempo. Per il sacerdote la strada era quella di intervenire e risolvere.
Baldur's Gate poteva essere la città giusta: negli ultimi anni la gente aveva conosciuto il dramma della non morte e i suoi effetti, sia che si trattasse di vampiri sia di lich che diffondono la peste sia di altre malattie magiche legate alla necromanzia.
Era venuto il momento di non limitarsi a piccoli santuari nei cimiteri, serviva un grande tempio dove nuovi sacerdoti e paladini potessero addestrarsi, dove grandi riti potessero esser svolti.
Serviva anche un luogo da rendere sicuro, dove coloro che desideravano organizzarsi per combattere la non morte trovassero riparo.
Il fato si manifesta nelle forme più curiose e a volte certi tempismi fanno capire come il caso non esista.
Mentre in Martin maturavano queste idee si presentarono a Baldur's Gate un sacerdote e un paladino di Kelemvor: Desmond e Frederich, entrambi determinati nel sostenerlo.
Così ognuno scelse un compito, forse avrebbero trovato sostegni anche esterni alla chiesa, forse sarebbe bastata la loro fede e la loro determinazione, di certo non si sarebbero arresi facilmente.

Un mezzelfo compariva poco distante dalla torre dei teschi di Ormath, portava il simbolo di Kelemvor sul saio grigio. Nella mano destra teneva una pergamena arrotolata, al fianco erano legate due spade bastarde.
La lettera veniva consegnata dopo essersi identificato al primo sacerdote disponibile.
*All'attenzione del Clero del Giudice dei Dannati. Il mio nome è Martin Darkrain, sacerdote di Kelemvor fino ad ora esterno alle attività della Chiesa. Attualmente risiedo a Baldur's Gate e dispongo di risorse sufficienti per acquistare un edificio che possa diventare un vero e proprio tempio. Nel caso foste contrari a questo mio proposito vi prego di avvisarmi al più presto, i mie obblighi verso il Signore dei Morti mi conducono spesso in viaggi pericolosi ed è mia intenzione realizzare il tempio in tempi brevi.
Ho raccolto la collaborazione e il sostegno di altri due membri del Clero: Desmond Deeril e Friedrich Von Kraus, rispettivamente sacerdote e paladino.
Per diffondere il Volere di Kelemvor nella Costa della Spada chiederei inoltre di inviare alcuni sacerdoti a supporto di questo compito.
In fede.
Martin Darkrain*

Pochi istanti dopo, uscito dal tempio ma ancora visibile pronunciava una parola sacra e scompariva nel nulla.

Qualche settimana dopo la richiesta veniva accolta e Martin poteva finalmente acquistare l'edificio che aveva scelto. 3570 monete di platino e la vecchia casa, un bel colpo alle finanze anche per un veterano come lui.
Così gli accordi con diversi artigiani potevano cominciare e i lavori finalmente sarebbero partiti. I fondi non erano forse sufficienti per tutto ma almeno l'arredamento l'avrebbe preso.
Entro un paio di mesi avrebbe voluto consacrare l'edificio con la speranza che nuovi fedeli sarebbero giunti per fondare un nuovo centro di fede per una Chiesa giovane ma indispensabile.

I mesi stavano passando ma mancavano ancora alcuni mobili e alcuni lavori di muratura, Martin non era certamente privo di pazienza ma nell'attesa si sarebbe dato da fare per cominciare a strutturare le attività della Chiesa coinvolgendo la popolazione comune e gli avventurieri...

I lavori proseguivano bene, le stanze erano pronte e la muratura interna era stata sistemata.
Martin aveva commissionato un altare in pietra a Camelia e da ormai più di un mese attendeva un altare che fosse dignitoso per il santuario che con grande sforzo stava realizzando.
Purtroppo dei quattro fedeli di Kelemvor che avevano dichiarato di voler appoggiare il progetto non era rimasto nessuno. Il paladino era rimasto nel Cormyr, il vecchio monaco probabilmente aveva ripreso i suoi viaggi e dei due sacerdoti non aveva notizie da un po'.
Per il momento non temeva per loro, forse avevano seguito la loro fede in altro modo, del resto anche lui stesso in gioventù aveva sentito il bisogno di viaggiare seguendo la strada che il fato aveva scritto, con la speranza di poter riportare la legge di Kelemvor dove veniva violata.

Una missiva veniva consegnata alla Torre dei Teschi di Ormath:
*All'attenzione dell' Alto Signore della Morte Bezurgathan Indraeyan*
Con la presente, io Martin Darkrain, sacerdote di Kelemvor residente a Baldur's Gate, informo ufficialmente la Chiesa che i lavori per il santuario sono stati ultimati. Intendo svolgere un rito di consacrazione il giorno X.
Nel caso aveste motivi per disporre altrimenti vi chiedo di comunicarmelo al più presto.
Vi informo inoltre che la struttura può ospitare attualmente circa 5 persone e nel caso aveste intenzione di inviare qualche membro del Clero otterrà ospitalità e protezione se necessario.
Possa Kelemvor guidarvi nella vostra missione, in questa vita e nell'altra.
*firma decisa* Martin Darkrain